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Shooting in Sarajevo
Lunedì 17 novembre 2025, ore 18.00, incontro “30° Anniversario degli Accordi di Dayton. Per non dimenticare: L’Assedio di Sarajevo e il Genocidio di Srebrenica”. Con Maria Fratelli, Dag Dumrukcic, Monica Di Barbora, Roberta Biagiarelli, Joshua Evangelista, Silvio Zilotto, Mevludin Hrnjic.
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
Shooting in Sarajevo
Lunedì 17 novembre 2025 ore 18.00, incontro "30° Anniversario degli Accordi di Dayton. Per non dimenticare: L'Assedio di Sarajevo e il Genocidio di Srebrenica". Con Maria Fratelli, Dag Dumrukcic, Monica Di Barbora, Roberta Biagiarelli, Joshua Evangelista, Silvio Zilotto, Mevludin Hrnjic.
Aperta dal 6 al 26 novembre 2025.
In occasione del 30° anniversario degli Accordi di Dayton, Casa della Memoria presenta la mostra Shooting in Sarajevo con fotografie di Luigi Ottani. Nello spazio espositivo sarà presente il contributo di immagini documentali del Consolato di Bosnia ed Erzegovina di Milano e della Comunità islamica di Bosnia ed Erzegovina. L'esposizione è a cura di Roberta Biagiarelli.
Nel trentennale degli Accordi di Dayton, che nel 1995 posero fine alla guerra in Bosnia-Erzegovina, la mostra Shooting in Sarajevo si propone come un’occasione di memoria attiva e riflessione critica sul presente. Attraverso gli scatti del fotografo Luigi Ottani e la curatela di Roberta Biagiarelli, il progetto restituisce un punto di vista inedito sull’assedio di Sarajevo: quello dei luoghi da cui i cecchini colpivano la città, oggi spazi di vita quotidiana. Il contributo del Consolato di Bosnia ed Erzegovina amplia lo sguardo con l'approfondimento "Genocidio di Srebrenica: 11 lezioni per il futuro".
In un tempo segnato da nuovi conflitti e da un crescente coinvolgimento delle città come teatri di guerra – dall’Europa orientale al Medio Oriente – la mostra sollecita una riflessione: che cosa significa vivere sotto assedio? Come si ricostruisce una città e una comunità dopo il conflitto?
La scelta di ospitare la mostra presso la Casa della Memoria – istituzione del Comune di Milano dedicata alla promozione dei valori di libertà, democrazia e cittadinanza attiva – sottolinea il legame tra la memoria del passato e l’impegno culturale e civile nel presente. Shooting in Sarajevo si inserisce così in un percorso più ampio, in cui la memoria non è solo commemorazione, ma strumento di consapevolezza e partecipazione.
L’inaugurazione si terrà il 5 novembre 2025 in Casa della Memoria alle ore 18.
Dopo i saluti istituzionali portati da Anna Scavuzzo, Vicesindaco del Comune di Milano, il Console Generale di Bosnia ed Erzegovina di Milano Dag Dumrukcic presenterà il contributo di immagini documentarie prodotto per la mostra e il fotografo Luigi Ottani illustrerà il progetto da cui sono nate le immagini proposte. La serata proseguirà con gli interventi di Tatjana Sekulić, professoressa associata di sociologia dei fenomeni politici al Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, dell’Università di Milano Bicocca e Ahmed Tabaković, Rappresentante della Comunità islamica di Bosnia ed Erzegovina in Italia.
Luigi Ottani e Roberta Biagiarelli hanno iniziato a lavorare a questo progetto dalla primavera del 2015. L’idea è stata quella di fotografare-shooting Sarajevo dagli stessi luoghi dai quali i cecchini tenevano sotto assedio la città e i suoi abitanti venticinque anni dopo. Gli appartamenti di Grbavica, l’Holiday Inn, la caserma Maresciallo Tito, le postazioni di montagna sono divenuti il punto di vista ideale per perdersi nella mente di chi, da quegli stessi luoghi, inquadrava per uccidere. Sono stati giorni di attese, di passaggi di uomini, donne, bambini, aspettando che il soggetto, ignaro, arrivasse al centro del mirino per fermare il momento. Nel progetto gli autori hanno coinvolto due sarajevesi d’eccezione: Azra Nuhefendić e il veterano di guerra Jovan Divjak. A loro si affiancano il giornalista-scrittore Gigi Riva, cittadino onorario di Sarajevo, lo storico Carlo Saletti e il fotoreporter Mario Boccia. Da una finestra del quinto piano dell’hotel Holiday Inn il 6 aprile 1992 sono stati sparati i primi colpi sui civili durante una manifestazione per la pace. Da quella stessa finestra il generale Divjak ha fotografato una donna con un cappotto rosso, regalandoci così uno scatto per questo progetto condiviso.
La strada che va dal ponte Skenderija al ponte Vrbanja, passando sulla sponda sinistra del fiume Miljacka, è la più breve via per raggiungere dal centro città il quartiere Grbavica. Percorrevo questa strada ogni giorno, tornando a casa, e continuavo a percorrerla nei primi giorni di guerra, nell’aprile 1992. La zona è aperta, soleggiata, a destra scorre il fiume Miljacka e a sinistra ci sono le falde del monte Trebević con le basse case famigliari circondate dai giardini. All’inizio di aprile a Sarajevo ci furono le prime vittime. Così abbiamo saputo che i cecchini e l’artiglieria erano già posizionati sui monti intorno alla città. A mezzogiorno, per la paura, le vie della città si svuotavano, e tornando a casa incontravo poca gente, talvolta nessuno.
Azra Nuhefendić, Shooting in Sarajevo
LUIGI OTTANI fotografo e pubblicista, ha una particolare vocazione per il reportage sociale ma realizza anche lavori di architettura, moda e pubblicità. Ha pubblicato una trentina di volumi fotografici ed è autore di numerose mostre ed installazioni. Con il volume Niet Problema! ha vinto il premio “Marco Bastianelli”, riconoscimento al miglior libro fotografico italiano edito nel 2006. Nel 2014 è stato scelto da Fondazione Fotografia come uno dei rappresentanti modenesi della Fotografia del dopoguerra. Nel 2016 ha pubblicato, insieme a Roberta Biagiarelli, il volume Dal libro dell’esodo (Piemme edizioni). In occasione del Festival della Filosofia 2019 sul tema “Persona” ha realizzato l’installazione performativa Lo avete fatto a me. www.luigiottani.it
ROBERTA BIAGIARELLI artista multidisciplinare, nel 2002 fonda l’associazione Babelia & C.-progetti culturali dedicandosi con slancio alla ricerca, produzione e interpretazione di temi sociali, storici e politici. È interprete, tra gli altri, dei seguenti spettacoli: A come Srebrenica (1998), Reportage Chernobyl (2004), Resistenti (2006), Il poema dei monti naviganti (2008) e Figlie dell’epoca, donne di pace in tempo di guerra (2014). Produce i documentari: Souvenir Srebrenica (2006), La neve di giugno (2007), La Transumanza della Pace (2012). È esperta di Balcani con una particolare attenzione rivolta al genocidio di Srebrenica. Dal 2018 è ideatrice e curatrice del ciclo di incontri ‘Balcani d’Europa-lo Specchio di Noi’ e della rassegna ‘Vista sull’Europa’. Nel 2025 crea il podcast ‘ Srebrenica – il genocidio dimenticato’ prodotto da Chora Media.
BOTTEGA ERRANTE EDIZIONI è una casa editrice che comincia la sua attività nel 2015. Pubblica tra i 15 e i 20 libri all'anno, un trimestrale di viaggio e conta un catalogo di 80 titoli. Nelle storie di Bottega Errante Edizioni si viaggia sempre partendo dai luoghi, siano essi reali o immaginari. Il progetto editoriale comprende “estensioni” (autori dai Balcani) “camera con vista” (collana di narrativa italiana legata alle geografie), “le città invisibili” (guide narrative delle città) e "radar" (autori dall'Est Europa). Tra i nostri autori: Ivo Andrić, Miha Mazzini, Dušan Veličković, Meša Selimović, Božidar Stanišić, Miljenko Jergović, Ivica Đikić, Slavenka Drakulić, Rumena Bužarovska, Bronja Žakelj, Aleš Šteger, Dušan Jelinčič, Damir Karakaš. Tra gli italiani Paolo Rumiz, Paolo Ciampi, Angelo Floramo, Paolo Patui.
Nel 2022 acquisisce lo storico marchio Santi Quaranta e 161 titoli di narrativa italiana e straniera. www.bottegaerranteedizioni.it
In Collaborazione con Centro Itard Lombardia srl Impresa Sociale
INFO www.casadellamemoria.it | c.casadellamemoria@comune.milano.it
Casa della Memoria, Via F. Confalonieri 14, Milano
DATE: 6 – 26 novembre 2025
OPENING: 5 novembre 2025, ore 18:00
ORARI: martedì–domenica, 10.30–18.00
Ingresso libero e gratuito
Shooting in Sarajevo
Lunedì 17 novembre 2025 ore 18.00, incontro "30° Anniversario degli Accordi di Dayton. Per non dimenticare: L'Assedio di Sarajevo e il Genocidio di Srebrenica". Con Maria Fratelli, Dag Dumrukcic, Monica Di Barbora, Roberta Biagiarelli, Joshua Evangelista, Silvio Zilotto, Mevludin Hrnjic.
Aperta dal 6 al 26 novembre 2025.
In occasione del 30° anniversario degli Accordi di Dayton, Casa della Memoria presenta la mostra Shooting in Sarajevo con fotografie di Luigi Ottani. Nello spazio espositivo sarà presente il contributo di immagini documentali del Consolato di Bosnia ed Erzegovina di Milano e della Comunità islamica di Bosnia ed Erzegovina. L'esposizione è a cura di Roberta Biagiarelli.
Nel trentennale degli Accordi di Dayton, che nel 1995 posero fine alla guerra in Bosnia-Erzegovina, la mostra Shooting in Sarajevo si propone come un’occasione di memoria attiva e riflessione critica sul presente. Attraverso gli scatti del fotografo Luigi Ottani e la curatela di Roberta Biagiarelli, il progetto restituisce un punto di vista inedito sull’assedio di Sarajevo: quello dei luoghi da cui i cecchini colpivano la città, oggi spazi di vita quotidiana. Il contributo del Consolato di Bosnia ed Erzegovina amplia lo sguardo con l'approfondimento "Genocidio di Srebrenica: 11 lezioni per il futuro".
In un tempo segnato da nuovi conflitti e da un crescente coinvolgimento delle città come teatri di guerra – dall’Europa orientale al Medio Oriente – la mostra sollecita una riflessione: che cosa significa vivere sotto assedio? Come si ricostruisce una città e una comunità dopo il conflitto?
La scelta di ospitare la mostra presso la Casa della Memoria – istituzione del Comune di Milano dedicata alla promozione dei valori di libertà, democrazia e cittadinanza attiva – sottolinea il legame tra la memoria del passato e l’impegno culturale e civile nel presente. Shooting in Sarajevo si inserisce così in un percorso più ampio, in cui la memoria non è solo commemorazione, ma strumento di consapevolezza e partecipazione.
L’inaugurazione si terrà il 5 novembre 2025 in Casa della Memoria alle ore 18.
Dopo i saluti istituzionali portati da Anna Scavuzzo, Vicesindaco del Comune di Milano, il Console Generale di Bosnia ed Erzegovina di Milano Dag Dumrukcic presenterà il contributo di immagini documentarie prodotto per la mostra e il fotografo Luigi Ottani illustrerà il progetto da cui sono nate le immagini proposte. La serata proseguirà con gli interventi di Tatjana Sekulić, professoressa associata di sociologia dei fenomeni politici al Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, dell’Università di Milano Bicocca e Ahmed Tabaković, Rappresentante della Comunità islamica di Bosnia ed Erzegovina in Italia.
Luigi Ottani e Roberta Biagiarelli hanno iniziato a lavorare a questo progetto dalla primavera del 2015. L’idea è stata quella di fotografare-shooting Sarajevo dagli stessi luoghi dai quali i cecchini tenevano sotto assedio la città e i suoi abitanti venticinque anni dopo. Gli appartamenti di Grbavica, l’Holiday Inn, la caserma Maresciallo Tito, le postazioni di montagna sono divenuti il punto di vista ideale per perdersi nella mente di chi, da quegli stessi luoghi, inquadrava per uccidere. Sono stati giorni di attese, di passaggi di uomini, donne, bambini, aspettando che il soggetto, ignaro, arrivasse al centro del mirino per fermare il momento. Nel progetto gli autori hanno coinvolto due sarajevesi d’eccezione: Azra Nuhefendić e il veterano di guerra Jovan Divjak. A loro si affiancano il giornalista-scrittore Gigi Riva, cittadino onorario di Sarajevo, lo storico Carlo Saletti e il fotoreporter Mario Boccia. Da una finestra del quinto piano dell’hotel Holiday Inn il 6 aprile 1992 sono stati sparati i primi colpi sui civili durante una manifestazione per la pace. Da quella stessa finestra il generale Divjak ha fotografato una donna con un cappotto rosso, regalandoci così uno scatto per questo progetto condiviso.
La strada che va dal ponte Skenderija al ponte Vrbanja, passando sulla sponda sinistra del fiume Miljacka, è la più breve via per raggiungere dal centro città il quartiere Grbavica. Percorrevo questa strada ogni giorno, tornando a casa, e continuavo a percorrerla nei primi giorni di guerra, nell’aprile 1992. La zona è aperta, soleggiata, a destra scorre il fiume Miljacka e a sinistra ci sono le falde del monte Trebević con le basse case famigliari circondate dai giardini. All’inizio di aprile a Sarajevo ci furono le prime vittime. Così abbiamo saputo che i cecchini e l’artiglieria erano già posizionati sui monti intorno alla città. A mezzogiorno, per la paura, le vie della città si svuotavano, e tornando a casa incontravo poca gente, talvolta nessuno.
Azra Nuhefendić, Shooting in Sarajevo
LUIGI OTTANI fotografo e pubblicista, ha una particolare vocazione per il reportage sociale ma realizza anche lavori di architettura, moda e pubblicità. Ha pubblicato una trentina di volumi fotografici ed è autore di numerose mostre ed installazioni. Con il volume Niet Problema! ha vinto il premio “Marco Bastianelli”, riconoscimento al miglior libro fotografico italiano edito nel 2006. Nel 2014 è stato scelto da Fondazione Fotografia come uno dei rappresentanti modenesi della Fotografia del dopoguerra. Nel 2016 ha pubblicato, insieme a Roberta Biagiarelli, il volume Dal libro dell’esodo (Piemme edizioni). In occasione del Festival della Filosofia 2019 sul tema “Persona” ha realizzato l’installazione performativa Lo avete fatto a me. www.luigiottani.it
ROBERTA BIAGIARELLI artista multidisciplinare, nel 2002 fonda l’associazione Babelia & C.-progetti culturali dedicandosi con slancio alla ricerca, produzione e interpretazione di temi sociali, storici e politici. È interprete, tra gli altri, dei seguenti spettacoli: A come Srebrenica (1998), Reportage Chernobyl (2004), Resistenti (2006), Il poema dei monti naviganti (2008) e Figlie dell’epoca, donne di pace in tempo di guerra (2014). Produce i documentari: Souvenir Srebrenica (2006), La neve di giugno (2007), La Transumanza della Pace (2012). È esperta di Balcani con una particolare attenzione rivolta al genocidio di Srebrenica. Dal 2018 è ideatrice e curatrice del ciclo di incontri ‘Balcani d’Europa-lo Specchio di Noi’ e della rassegna ‘Vista sull’Europa’. Nel 2025 crea il podcast ‘ Srebrenica – il genocidio dimenticato’ prodotto da Chora Media.
BOTTEGA ERRANTE EDIZIONI è una casa editrice che comincia la sua attività nel 2015. Pubblica tra i 15 e i 20 libri all'anno, un trimestrale di viaggio e conta un catalogo di 80 titoli. Nelle storie di Bottega Errante Edizioni si viaggia sempre partendo dai luoghi, siano essi reali o immaginari. Il progetto editoriale comprende “estensioni” (autori dai Balcani) “camera con vista” (collana di narrativa italiana legata alle geografie), “le città invisibili” (guide narrative delle città) e "radar" (autori dall'Est Europa). Tra i nostri autori: Ivo Andrić, Miha Mazzini, Dušan Veličković, Meša Selimović, Božidar Stanišić, Miljenko Jergović, Ivica Đikić, Slavenka Drakulić, Rumena Bužarovska, Bronja Žakelj, Aleš Šteger, Dušan Jelinčič, Damir Karakaš. Tra gli italiani Paolo Rumiz, Paolo Ciampi, Angelo Floramo, Paolo Patui.
Nel 2022 acquisisce lo storico marchio Santi Quaranta e 161 titoli di narrativa italiana e straniera. www.bottegaerranteedizioni.it
In Collaborazione con Centro Itard Lombardia srl Impresa Sociale
INFO www.casadellamemoria.it | c.casadellamemoria@comune.milano.it
Casa della Memoria, Via F. Confalonieri 14, Milano
DATE: 6 – 26 novembre 2025
OPENING: 5 novembre 2025, ore 18:00
ORARI: martedì–domenica, 10.30–18.00
Ingresso libero e gratuito
06
novembre 2025
Shooting in Sarajevo
Dal 06 al 26 novembre 2025
fotografia
Location
CASA DELLA MEMORIA
Milano, Via Federico Confalonieri, 14, (Milano)
Milano, Via Federico Confalonieri, 14, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a domenica 10.30 - 18.00
Vernissage
5 Novembre 2025, ore 18.00
Sito web
Autore
Curatore





