“Quando nel 1976 aprii “Mandala”, la mia prima galleria nel cuore di Milano, non immaginavo certo un cammino così lungo: 50 anni di lavoro, ricerca e passione…” Questo è l’incipit di un messaggio con cui Renzo Freschi annuncia a amici, clienti e collezionisti la decisione di chiudere la sua attuale Galleria in via Gesù con una esposizione, e vendita, di tante opere che come un lungo filo legano tutta la sua attività.
L’appuntamento è dal 10 novembre al 20 dicembre, tutte le opere con immagini e schede saranno anche presentate nel sito www.renzofreschi.com.
Conosco Renzo Freschi, dall’ormai lontano 1990, ho avuto il piacere di lavorare con lui per diverse delle sue mostre, una collaborazione che di volta in volta ha ampliato e arricchito le mie conoscenze. Nonostante ciò credo sia meglio presentare quest’ultima mostra di Renzo non con un testo da ufficio stampa ma con le sue parole.
“Ognuno dei 60 e più viaggi che ho fatto in Asia, dall’Afghanistan fino al Giappone, è stato una scoperta e un’emozione che fin dall’inizio ho sentito il desiderio di condividere con collezionisti e visitatori. E’ da questo intento che sono nate le oltre 50 mostre organizzate in Galleria, che indagavano di volta in volta il poliedrico mondo dell’Arte Orientale: dai gioielli dell’Asia centrale alle sculture del Gandhara, dai ricami popolari indiani alle terrecotte arcaiche cinesi, dalle statue delle divinità indiane ai ritratti dei mandarini, e poi l’arte buddhista e molto ancora.
In più di 30 cataloghi pubblicati, che raccolgono un importante patrimonio iconografico e di studi, alcuni a
firma di noti studiosi, ho voluto dare uno strumento di comprensione delle opere presentate in Galleria e in
generale di lettura degli stilemi delle arti asiatiche, per cui oggi sono davvero orgoglioso di questo aspetto
divulgativo che ha caratterizzato e distinto il mio lavoro di gallerista in Italia.
L’apertura dell’attuale sede in Via Gesù, nel 1996, ha coinciso con la partecipazione a importanti eventi nazionali e internazionali, in particolare mi piace ricordare la mostra sull’arte indiana che nel 2013 ho curato alla Casa dei Carraresi di Treviso.
Tanto sono stato occupato a scoprire nuovi reperti e le loro storie, che non ho percepito lo scorrere del tempo che, invece, oggi mi sorprende e si fa sentire con tutto il peso dei suoi 50 anni spingendomi alla decisione di chiudere la Galleria. E allora vorrei ringraziare clienti, collezionisti, visitatori, lettori e tutti coloro che hanno condiviso le mie scelte e apprezzato i miei consigli: è anche grazie a loro che ho potuto continuare così a lungo la mia ricerca di conoscenza e di bellezza, e aver fatto così tante esperienze da farmi sentire un vero privilegiato.”