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Giorgio Moiso – Colore, Materia, Gesto
Dopo l’esposizione a Castellamonte. presso lo storico Museo della Ceramica Fornace Pagliero, le opere del Maestro Giorgio Moiso approdano ora a Savona, tra le pareti della Galleria GULLIarte. Moiso, aveva dichiarato: “Per me l’arte è una maniera di vivere…La mia più grande opera è la mia vita”
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
GIORGIO MOISO – COLORE, MATERIA, GESTO.
Inaugurazione: Sabato 29 Novembre 2025 ore 17.00
Periodo: 29 novembre 2025 - 26 gennaio 2026
Luogo: GULLIarte – Via Nostra Signora dell'Olmo 5/7/9 - Savona
+39 019 812894 +39 347 8055044
info@gulliarte.it gulliatelier@gmail.com www.gulliarte.it
Orari: tutti i giorni 12.30 -19.30
Progettazione mostra,allestimento a cura di Antonella Gulli
Presentazione mostra e testo critico a cura del Prof. Domenico Iaracá
Sabato 29 Novembre 2025, alle ore 17.00, s'inaugura presso la Galleria
GULLIarte, a Savona in Via Nostra Signora dell'Olmo 9,
la mostra Antologica del Maestro GIORGIO MOISO:
COLORE, MATERIA, GESTO.
Dopo l'esposizione a Castellamonte. presso lo storico Museo della Ceramica Fornace Pagliero, le opere del Maestro Giorgio Moiso approdano ora a Savona, tra le pareti della Galleria GULLIarte.
Tra le 50 opere esposte in Fornace del Maestro Moiso, in occazione della 64 Mostra della Ceramica a Castellamonte, il fulcro della mostra é stato il grande “Tappeto da Viaggio” , che catturava lo sguardo e l'immaginazione: un pannello in ceramica di straordinaria bellezza, composto da 189 formelle, completato con pazienza e dedizione proprio nelle stanze della Fornace. L'opera rimane esposta nei cortili della Fornace in permanenza.
L’arte di Giorgio Moiso non si racconta con facilità, perché nasce dall’incontro tra sapere, sensibilità e musica. Il jazz, con le sue vibrazioni e improvvisazioni, attraversava le mani dell’artista e si trasformava in segni, colori, figure di donne, parole sospese tra pittura e ceramica.
Ogni opera è un respiro, un gesto che trasmette emozione, ritmo e armonia: è la musica che prende forma e diventa visibile, è l’anima dell’artista che si fa materia e luce.
La curatrice Antonella Gulli
TESTO CRITICO a cura di Domenico Iaracá
Una mostra dedicata a Giorgio Moiso e la sua ricerca artistica.
Un'opportunità importante, con opere che ripercorrono le diverse tappe del suo percorso, con l'occasione di approfondire il suo operare tra Albisola e il centro del Canavese su cui ci soffermeremo tra poco.
Già da questa premessa appare immediatamente chiaro come sia un compito davvero arduo se non impossibile riassumere, sinteticamente ed esaustivamente al tempo stesso, una carriera pluriennale con molte tappe diverse al suo interno.
Per quanti fossero interessati ad una prospettiva diacronica non possiamo quindi che rimandare alla fortunatamente ricca bibliografia. Altrettanto numerosi i giudizi espressi dagli artisti di indubbia fama incrociati nel suo percorso, da Agenore Fabbri a Bruno Ceccobelli, solo per fare due esempi. Ci limitiamo così ad alcuni spunti di riflessione a partire dal tema delle sue opere e le scelte cromatiche a questi legate.
La tela del 1971 dedicata all'’albero, tema centrale della produzione di Moiso, non può che ricordarci un’opera nella storia dell’arte, il lavoro di sessant’anni esatti precedenti di un altro grande pittore, il belga Piet Mondrian, ora al Gemeentemuseum Den Haag.
La scelta di abbandonare le cromie naturali per i toni di grigio, il progressivo ridursi delle forme tridimensionali a pretesti grafici sembrerebbero accomunare il percorso intrapreso dai due. Ma basta procedere di pochi anni nei rispettivi percorsi per vederne le discrepanze.
Se noi tutti abbiamo davanti agli occhi le scansioni geometriche che scandiscono le tele di Mondrian, le sue campiture cromatiche uniformi,non possiamo che apprezzare, in Moiso, le medesime in forme mai uguali alle altre,i colori corposi che coprono le tele. Alberi prima e canne poi, in sequenze di colori primari accostati gli uni agli altri in estrema libertà.
Lo stesso principio ispiratore crediamo di poter riscontrare nella sua trasposizione su tela degli stimoli offerti dalla musica jazz. Nel tentativo di descrivere le opere di questo periodo la critica ha usato I termini “infigurale e dinamicamente spontanea", Se consideriamo gli esiti dell’incontro di artisti diversi con gli stimoli offerti dai paesaggi urbani e più latamente culturali degli Stati Uniti gli esiti appaiono decisamente personali. Se Mondrian, arrivato a New York, parcellizza ulteriormente i suoi tracciati già ortogonali, Moiso preferisce rivolgersi alla più impalpabile delle fonti d’ispirazione, la musica, che diventa parte integrante delle sue performance.
Prima di concludere un accenno – veloce, ma doveroso – ad un’opportunità rara che é stata offerta dalla mostra di Castellamonte; ci riferiamo alla possibilità di vedere ancora allestita, nei cortili del Museo della ceramica Fornace Pagliero, l’opera Tappeto da viaggio. Si tratta di pannelli di ceramica realizzati ad Albisola e cotti poi a Castellamonte, per rinsaldare un legame profondo tra I due centri di antica tradizione ceramica.
La Fornace Pagliero ha presentato quest'opera monumentale di circa trenta metri quadrati, con i profili femminili incisi nell’argilla. Se nei tarocchi, opere di alcuni anni precedenti, la citazione della ceramica tradizionale anima le vesti dei personaggi, anche questa scompare del tutto inTappeto di viaggio per lasciare spazio al gesto libero, in una produzione che ha fatto della libertà il suo tratto distintivo.
Domenico Iaracà
GULLIarte – via Nostra Signora dell'Olmo 5/7/9 – Savona
info: www.gulliarte.it – facebook/instagram:@gulliarte.it – info@gulliarte.it – 3478055044
ORARIO GALLERIA: tutti i giorni dalle ore 12.30/19.30
GIORGIO MOISO – COLORE, MATERIA, GESTO.
Inaugurazione: Sabato 29 Novembre 2025 ore 17.00
Periodo: 29 novembre 2025 - 26 gennaio 2026
Luogo: GULLIarte – Via Nostra Signora dell'Olmo 5/7/9 - Savona
+39 019 812894 +39 347 8055044
info@gulliarte.it gulliatelier@gmail.com www.gulliarte.it
Orari: tutti i giorni 12.30 -19.30
Progettazione mostra,allestimento a cura di Antonella Gulli
Presentazione mostra e testo critico a cura del Prof. Domenico Iaracá
Sabato 29 Novembre 2025, alle ore 17.00, s'inaugura presso la Galleria
GULLIarte, a Savona in Via Nostra Signora dell'Olmo 9,
la mostra Antologica del Maestro GIORGIO MOISO:
COLORE, MATERIA, GESTO.
Dopo l'esposizione a Castellamonte. presso lo storico Museo della Ceramica Fornace Pagliero, le opere del Maestro Giorgio Moiso approdano ora a Savona, tra le pareti della Galleria GULLIarte.
Tra le 50 opere esposte in Fornace del Maestro Moiso, in occazione della 64 Mostra della Ceramica a Castellamonte, il fulcro della mostra é stato il grande “Tappeto da Viaggio” , che catturava lo sguardo e l'immaginazione: un pannello in ceramica di straordinaria bellezza, composto da 189 formelle, completato con pazienza e dedizione proprio nelle stanze della Fornace. L'opera rimane esposta nei cortili della Fornace in permanenza.
L’arte di Giorgio Moiso non si racconta con facilità, perché nasce dall’incontro tra sapere, sensibilità e musica. Il jazz, con le sue vibrazioni e improvvisazioni, attraversava le mani dell’artista e si trasformava in segni, colori, figure di donne, parole sospese tra pittura e ceramica.
Ogni opera è un respiro, un gesto che trasmette emozione, ritmo e armonia: è la musica che prende forma e diventa visibile, è l’anima dell’artista che si fa materia e luce.
La curatrice Antonella Gulli
TESTO CRITICO a cura di Domenico Iaracá
Una mostra dedicata a Giorgio Moiso e la sua ricerca artistica.
Un'opportunità importante, con opere che ripercorrono le diverse tappe del suo percorso, con l'occasione di approfondire il suo operare tra Albisola e il centro del Canavese su cui ci soffermeremo tra poco.
Già da questa premessa appare immediatamente chiaro come sia un compito davvero arduo se non impossibile riassumere, sinteticamente ed esaustivamente al tempo stesso, una carriera pluriennale con molte tappe diverse al suo interno.
Per quanti fossero interessati ad una prospettiva diacronica non possiamo quindi che rimandare alla fortunatamente ricca bibliografia. Altrettanto numerosi i giudizi espressi dagli artisti di indubbia fama incrociati nel suo percorso, da Agenore Fabbri a Bruno Ceccobelli, solo per fare due esempi. Ci limitiamo così ad alcuni spunti di riflessione a partire dal tema delle sue opere e le scelte cromatiche a questi legate.
La tela del 1971 dedicata all'’albero, tema centrale della produzione di Moiso, non può che ricordarci un’opera nella storia dell’arte, il lavoro di sessant’anni esatti precedenti di un altro grande pittore, il belga Piet Mondrian, ora al Gemeentemuseum Den Haag.
La scelta di abbandonare le cromie naturali per i toni di grigio, il progressivo ridursi delle forme tridimensionali a pretesti grafici sembrerebbero accomunare il percorso intrapreso dai due. Ma basta procedere di pochi anni nei rispettivi percorsi per vederne le discrepanze.
Se noi tutti abbiamo davanti agli occhi le scansioni geometriche che scandiscono le tele di Mondrian, le sue campiture cromatiche uniformi,non possiamo che apprezzare, in Moiso, le medesime in forme mai uguali alle altre,i colori corposi che coprono le tele. Alberi prima e canne poi, in sequenze di colori primari accostati gli uni agli altri in estrema libertà.
Lo stesso principio ispiratore crediamo di poter riscontrare nella sua trasposizione su tela degli stimoli offerti dalla musica jazz. Nel tentativo di descrivere le opere di questo periodo la critica ha usato I termini “infigurale e dinamicamente spontanea", Se consideriamo gli esiti dell’incontro di artisti diversi con gli stimoli offerti dai paesaggi urbani e più latamente culturali degli Stati Uniti gli esiti appaiono decisamente personali. Se Mondrian, arrivato a New York, parcellizza ulteriormente i suoi tracciati già ortogonali, Moiso preferisce rivolgersi alla più impalpabile delle fonti d’ispirazione, la musica, che diventa parte integrante delle sue performance.
Prima di concludere un accenno – veloce, ma doveroso – ad un’opportunità rara che é stata offerta dalla mostra di Castellamonte; ci riferiamo alla possibilità di vedere ancora allestita, nei cortili del Museo della ceramica Fornace Pagliero, l’opera Tappeto da viaggio. Si tratta di pannelli di ceramica realizzati ad Albisola e cotti poi a Castellamonte, per rinsaldare un legame profondo tra I due centri di antica tradizione ceramica.
La Fornace Pagliero ha presentato quest'opera monumentale di circa trenta metri quadrati, con i profili femminili incisi nell’argilla. Se nei tarocchi, opere di alcuni anni precedenti, la citazione della ceramica tradizionale anima le vesti dei personaggi, anche questa scompare del tutto inTappeto di viaggio per lasciare spazio al gesto libero, in una produzione che ha fatto della libertà il suo tratto distintivo.
Domenico Iaracà
GULLIarte – via Nostra Signora dell'Olmo 5/7/9 – Savona
info: www.gulliarte.it – facebook/instagram:@gulliarte.it – info@gulliarte.it – 3478055044
ORARIO GALLERIA: tutti i giorni dalle ore 12.30/19.30
29
novembre 2025
Giorgio Moiso – Colore, Materia, Gesto
Dal 29 novembre 2025 al 26 gennaio 2026
arte contemporanea
Location
GULLIarte
Savona, Via N. S. dell'Olmo, 5, (SV)
Savona, Via N. S. dell'Olmo, 5, (SV)
Orario di apertura
TUTTI I GIORNI 12.30 - 19.30
Vernissage
29 Novembre 2025, 17.00
Sito web
Ufficio stampa
Gulliarte
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Patrocini









