Felice Pedretti. In interiore homine
A cura di Claudio Strinati
Roma, Palazzo Valentini – Sala della Pace
24 novembre – 5 dicembre 2025
La mostra “Felice Pedretti. In interiore homine”, a cura di Claudio Strinati,
propone un percorso dedicato alla più autentica tradizione figurativa italiana
reinterpretata alla luce della sensibilità contemporanea.
L’esposizione riunisce un ampio nucleo di opere recenti, affiancate da disegni e studi
preparatori, che restituiscono il linguaggio maturo di un artista capace di fondere rigore
tecnico, memoria del passato e tensione spirituale.
Formatosi nella bottega romana di Luigi Ferrero, Felice Pedretti ha sviluppato negli
anni una tecnica pittorica di eccezionale raffinatezza, basata sull’uso della tempera
all’uovo secondo la tradizione quattrocentesca, e su una ricerca tonale che unisce luce,
materia e simbolo.
Le sue opere, intrise di silenzio e di introspezione, evocano la continuità di una pittura
che non rinuncia al mistero, ma lo sublima attraverso la compostezza della forma e la
densità dell’atmosfera.
Tele come La Musa del Silenzio, I Luoghi del Sapere, Nascita del Colore, I Bagni Misteriosi e la
stessa In interiore homine testimoniano una coerenza poetica che attraversa tutta la
produzione recente dell’artista: una pittura colta, meditativa, sospesa tra realismo e
metafisica, dove la luce diventa principio rivelatore e veicolo di conoscenza.
La curatela di Claudio Strinati, tra i più stimati storici e critici d’arte italiani, conferisce
al progetto un rilievo culturale di prim’ordine. La sua lettura consente di collocare l’opera
di Pedretti all’interno del dialogo più ampio tra tradizione e modernità, come esempio di
continuità viva della grande pittura italiana, capace di rinnovarsi nel linguaggio e nei
significati.
La scelta di Palazzo Valentini, sede storica della Provincia di Roma, aggiunge alla
mostra un valore istituzionale e simbolico di grande rilievo.
Allestire in questo contesto un percorso dedicato all’arte di Felice Pedretti significa
riaffermare il ruolo della cultura come bene pubblico e condiviso, offrendo ai
cittadini l’occasione di un incontro diretto con l’arte in un luogo di rappresentanza
civica.
La mostra si propone così come un momento di valorizzazione del patrimonio
culturale della città, un’occasione di dialogo tra arte e istituzioni, tra memoria e
presente, nel segno di una bellezza che trova la sua più alta espressione nell’interiorità
dell’uomo.