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Fabrizio Loschi – Mater Materia
Dal 5 dicembre prossimo, per tutto il mese, il Museo Diocesano di Imola ospita la personale di scultura (in ceramica, fusione in alluminio, polimateriche) e grafica contemporanee dell’affermato artista modenese Fabrizio Loschi intitolata MATERMATERIA.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
FABRIZIO LOSCHI
MATERMATERIA
Museo e Pinacoteca Diocesani di Imola
5 | 31 dicembre 2025
Inaugurazione
venerdì 5_12 | ore 17.30
Dal 5 dicembre prossimo, per tutto il mese, il Museo Diocesano di Imola ospita la personale di scultura (in ceramica, fusione in alluminio, polimateriche) e grafica contemporanee dell’affermato artista modenese Fabrizio Loschi intitolata MATERMATERIA.
Il Museo Diocesano di Imola continua ad aprirsi all’arte contemporanea in un dialogo ininterrotto con l’antico, proponendo e facendo conoscere al suo pubblico artisti noti per la loro originalità e indubbia bravura.
Le sculture e i disegni che Fabrizio Loschi propone in questa sua personale imolese – spesso mutuati originalmente da archetipi facilmente riconoscibili – nuovamente entrano in dialogo con le opere della collezione permanente del nostro museo. Oggetto della mostra è l’incontro con Maria, che l’artista descrive minuziosamente mediante una narrazione non scritta, ma scolpita nella materia, che egli “ferisce” trasformandone la vulnerabilità in espressione artistica.
L’esposizione si articola fra l’elegante secentesco chiostro interno, il maestoso scalone d’onore settecentesco di accesso al piano nobile del palazzo vescovile e le sale dell’appartamento cardinalizio del Museo Diocesano in cui l’artista collocherà grandi e piccole sculture in continuo dialogo con le importanti collezioni permanenti del museo, che divengono così interlocutore privilegiato della mostra.
In perfetta sintonia con lo spazio architettonico circostante, Loschi proporrà opere storicizzate della sua produzione insieme ad una nutrita selezione di altre recenti, accomunate da una sorprendente spiritualità contemporanea.
Il progetto MATERMATERIA nasce da un dialogo dell’artista, in forma di preghiera, con l’immagine di Maria che domina il centro del cortile del Seminario di Modena.
Si tratta del racconto autobiografico di un viaggio spirituale il cui protagonista è lo stesso Loschi: la narrazione di un momento di sconforto, ma anche la storia di uno sguardo di misericordia, di un pellegrinaggio interiore durato più di due anni e di una rinascita. Da quel lungo dialogo con la Vergine, pur lentamente, egli ha ritrovato la forza di rimettersi in cammino.
In questa sorta di cammino di ricerca in forma di pellegrinaggio Loschi si libera – fisicamente e spiritualmente – del superfluo, per mirare all’essenziale. La sua ricerca, che ha dato vita alla mostra, lo ha condotto a un ritorno alle origini: la materia come grembo dell’esistenza, non inerte, ma intrisa di significato perché partecipe di un disegno più alto. E, come accade al pellegrino, al termine del viaggio l’artista si è scoperto diverso dall’uomo che si era messo in cammino, rinnovato sia negli occhi che nello spirito.
Come scrive Jacopo Gozzi nel catalogo della mostra di Modena “Mater Materia: dallo sguardo di una madre, Maria, all’intuizione artistica. È questa stessa materia che l’artista plasma e scolpisce nelle sue forme più diverse. Materie antiche e moderne, umili e nobili, che si lasciano trasformare attraverso gesti di addizione e di sottrazione.
La materia, apparentemente grezza, si carica di simboli, si trasfigura e prende vita, diventando il linguaggio di un viaggio spirituale che l’artista ha deciso di restituire al mondo”.
Tra le sue ultime opere, quelle che più incarnano il senso della mostra, l’artista ha scelto di portare a Imola diverse ciotole offertive, che Loschi così descrive: “per donare le nostre preghiere con la fiducia che ci saranno esaudite e sostenere i doni che riceviamo”.
La materia è materna fin dall’origine del mondo e si esplicita nei quattro elementi primordiali – aria, acqua, terra e fuoco – che sono la radice di tutte le cose; combinandosi tra loro danno vita ad ogni tipo di materiale (dal marmo ai polimeri), più o meno nobile e antico, usato dallo scultore per le sue creazioni per addizione o sottrazione.
Come scrive Anna Maria Manzani nel catalogo della mostra imolese “in Mater Materia ne incontriamo una gran parte, a generare coppe votive, pressioni, figure a rilievo e a tutto tondo, installazioni, creature su collage. L’artista le plasma, le incide, le assembla, le cesella oggi come allora, nel solco di una tradizione millenaria che dal bacino dell’Egeo si estende nel tempo all’Occidente intero. … Ritroviamo in mostra la pura sintesi della scultura cicladica, il realismo dei plasticatori del Rinascimento emiliano, la forma in moto e il moto della forma dell’arte scultorea futurista, l’inquietudine di Adolfo Wildt e soprattutto la ‘logica del seme’ di Joseph Beuys, per il quale essere un artista significava proteggere ‘la fiamma’ e condurre un’esistenza insieme ad altri, ricercando in un rapporto di fraterna collaborazione quella ‘elementare e profonda comprensione per ciò che avviene sulla terra”.
La “puntata imolese” del progetto di Fabrizio Loschi nasce da un suggerimento del vescovo di Imola mons. Giovanni Mosciatti, che nell’intro del catalogo scrive: “E il Verbo si è fatto carne”, come ognuno di noi è stato fatto carne nel seno di sua madre. Sono cose che occorre guardare, per poterle incominciare a percepire e a sentire, ed è da questo sguardo che nasce l’opera Mater Materia. … E così Mater Materia è proprio un cuore che attende, ma canta nel silenzio”.
Fabrizio Loschi fornisce allo spettatore una chiave di lettura utile per approcciarsi e comprendere il suo percorso di artista e di uomo: “Mi occupo di cose inutili. Bellezza, Spiritualità. Profondità dell’esistere” … “Emergo da ciò che mi circonda. Mi sono formato nella palestra visiva dei primi quarant’anni del secolo scorso, ho scelto la materia, come luogo di espressione. Oggi l’arte muore sotto il peso delle parole che tentano di descriverla. La parola ‘artista’ è ormai stata sottratta alla sua natura, quindi definisco me stesso “Operatore Dell’Inutile.”
Nel corso dell’inaugurazione – alla presenza del vescovo e delle autorità – in programma per venerdì 5 dicembre alle ore 17.30 nella Sala grande del Museo Diocesano, verrà presentato il quaderno “MATERMATERIA”, che dà il titolo anche alla mostra, che ha visto una sua prima uscita ufficiale lo scorso mese di ottobre nel Seminario Metropolitano di Modena.
****************
Fabrizio Loschi
Nato a Modena l'11 settembre 1965, si è diplomato nel '94 presso l'istituto d'Arte "Adolfo Venturi" nella sezione di grafica pubblicitaria e fotografia. Dal 1986 espone in Italia ed all'estero, dove ha vissuto per due anni insegnando tecniche pittoriche (Barcellona).
Ha partecipato alla "Biennale Giovani Artisti dell'Area Mediterranea" e ha lavorato in Spagna realizzando diversi murales per svariati locali. Si occupa attivamente di realizzazioni scenografiche come consulente (Raf - Cannibali tour'93/94, Diario Carboni Tour, Franco Battiato - Il Cavaliere dell'Intelletto) e progettista (Lucio Dalla -Henna, Geraldina Trovato tour'94, Jovanotti - Lorenzo 94).
Dal 1995 è docente presso il Centro di Formazione Moda di Carpi nei corsi di Laboratorio Grafico e Fenomenologia degli Stili. Opere di Fabrizio Loschi sono presenti in Italia ed Europa all’interno di numerose collezioni private e pubbliche. fabrizioloschi.it
Info
0542 25000
museo@imola.chiesacattolica.it
museo121.wixsite.com/ilmuseodiocesi
MATERMATERIA
Museo e Pinacoteca Diocesani di Imola
5 | 31 dicembre 2025
Inaugurazione
venerdì 5_12 | ore 17.30
Dal 5 dicembre prossimo, per tutto il mese, il Museo Diocesano di Imola ospita la personale di scultura (in ceramica, fusione in alluminio, polimateriche) e grafica contemporanee dell’affermato artista modenese Fabrizio Loschi intitolata MATERMATERIA.
Il Museo Diocesano di Imola continua ad aprirsi all’arte contemporanea in un dialogo ininterrotto con l’antico, proponendo e facendo conoscere al suo pubblico artisti noti per la loro originalità e indubbia bravura.
Le sculture e i disegni che Fabrizio Loschi propone in questa sua personale imolese – spesso mutuati originalmente da archetipi facilmente riconoscibili – nuovamente entrano in dialogo con le opere della collezione permanente del nostro museo. Oggetto della mostra è l’incontro con Maria, che l’artista descrive minuziosamente mediante una narrazione non scritta, ma scolpita nella materia, che egli “ferisce” trasformandone la vulnerabilità in espressione artistica.
L’esposizione si articola fra l’elegante secentesco chiostro interno, il maestoso scalone d’onore settecentesco di accesso al piano nobile del palazzo vescovile e le sale dell’appartamento cardinalizio del Museo Diocesano in cui l’artista collocherà grandi e piccole sculture in continuo dialogo con le importanti collezioni permanenti del museo, che divengono così interlocutore privilegiato della mostra.
In perfetta sintonia con lo spazio architettonico circostante, Loschi proporrà opere storicizzate della sua produzione insieme ad una nutrita selezione di altre recenti, accomunate da una sorprendente spiritualità contemporanea.
Il progetto MATERMATERIA nasce da un dialogo dell’artista, in forma di preghiera, con l’immagine di Maria che domina il centro del cortile del Seminario di Modena.
Si tratta del racconto autobiografico di un viaggio spirituale il cui protagonista è lo stesso Loschi: la narrazione di un momento di sconforto, ma anche la storia di uno sguardo di misericordia, di un pellegrinaggio interiore durato più di due anni e di una rinascita. Da quel lungo dialogo con la Vergine, pur lentamente, egli ha ritrovato la forza di rimettersi in cammino.
In questa sorta di cammino di ricerca in forma di pellegrinaggio Loschi si libera – fisicamente e spiritualmente – del superfluo, per mirare all’essenziale. La sua ricerca, che ha dato vita alla mostra, lo ha condotto a un ritorno alle origini: la materia come grembo dell’esistenza, non inerte, ma intrisa di significato perché partecipe di un disegno più alto. E, come accade al pellegrino, al termine del viaggio l’artista si è scoperto diverso dall’uomo che si era messo in cammino, rinnovato sia negli occhi che nello spirito.
Come scrive Jacopo Gozzi nel catalogo della mostra di Modena “Mater Materia: dallo sguardo di una madre, Maria, all’intuizione artistica. È questa stessa materia che l’artista plasma e scolpisce nelle sue forme più diverse. Materie antiche e moderne, umili e nobili, che si lasciano trasformare attraverso gesti di addizione e di sottrazione.
La materia, apparentemente grezza, si carica di simboli, si trasfigura e prende vita, diventando il linguaggio di un viaggio spirituale che l’artista ha deciso di restituire al mondo”.
Tra le sue ultime opere, quelle che più incarnano il senso della mostra, l’artista ha scelto di portare a Imola diverse ciotole offertive, che Loschi così descrive: “per donare le nostre preghiere con la fiducia che ci saranno esaudite e sostenere i doni che riceviamo”.
La materia è materna fin dall’origine del mondo e si esplicita nei quattro elementi primordiali – aria, acqua, terra e fuoco – che sono la radice di tutte le cose; combinandosi tra loro danno vita ad ogni tipo di materiale (dal marmo ai polimeri), più o meno nobile e antico, usato dallo scultore per le sue creazioni per addizione o sottrazione.
Come scrive Anna Maria Manzani nel catalogo della mostra imolese “in Mater Materia ne incontriamo una gran parte, a generare coppe votive, pressioni, figure a rilievo e a tutto tondo, installazioni, creature su collage. L’artista le plasma, le incide, le assembla, le cesella oggi come allora, nel solco di una tradizione millenaria che dal bacino dell’Egeo si estende nel tempo all’Occidente intero. … Ritroviamo in mostra la pura sintesi della scultura cicladica, il realismo dei plasticatori del Rinascimento emiliano, la forma in moto e il moto della forma dell’arte scultorea futurista, l’inquietudine di Adolfo Wildt e soprattutto la ‘logica del seme’ di Joseph Beuys, per il quale essere un artista significava proteggere ‘la fiamma’ e condurre un’esistenza insieme ad altri, ricercando in un rapporto di fraterna collaborazione quella ‘elementare e profonda comprensione per ciò che avviene sulla terra”.
La “puntata imolese” del progetto di Fabrizio Loschi nasce da un suggerimento del vescovo di Imola mons. Giovanni Mosciatti, che nell’intro del catalogo scrive: “E il Verbo si è fatto carne”, come ognuno di noi è stato fatto carne nel seno di sua madre. Sono cose che occorre guardare, per poterle incominciare a percepire e a sentire, ed è da questo sguardo che nasce l’opera Mater Materia. … E così Mater Materia è proprio un cuore che attende, ma canta nel silenzio”.
Fabrizio Loschi fornisce allo spettatore una chiave di lettura utile per approcciarsi e comprendere il suo percorso di artista e di uomo: “Mi occupo di cose inutili. Bellezza, Spiritualità. Profondità dell’esistere” … “Emergo da ciò che mi circonda. Mi sono formato nella palestra visiva dei primi quarant’anni del secolo scorso, ho scelto la materia, come luogo di espressione. Oggi l’arte muore sotto il peso delle parole che tentano di descriverla. La parola ‘artista’ è ormai stata sottratta alla sua natura, quindi definisco me stesso “Operatore Dell’Inutile.”
Nel corso dell’inaugurazione – alla presenza del vescovo e delle autorità – in programma per venerdì 5 dicembre alle ore 17.30 nella Sala grande del Museo Diocesano, verrà presentato il quaderno “MATERMATERIA”, che dà il titolo anche alla mostra, che ha visto una sua prima uscita ufficiale lo scorso mese di ottobre nel Seminario Metropolitano di Modena.
****************
Fabrizio Loschi
Nato a Modena l'11 settembre 1965, si è diplomato nel '94 presso l'istituto d'Arte "Adolfo Venturi" nella sezione di grafica pubblicitaria e fotografia. Dal 1986 espone in Italia ed all'estero, dove ha vissuto per due anni insegnando tecniche pittoriche (Barcellona).
Ha partecipato alla "Biennale Giovani Artisti dell'Area Mediterranea" e ha lavorato in Spagna realizzando diversi murales per svariati locali. Si occupa attivamente di realizzazioni scenografiche come consulente (Raf - Cannibali tour'93/94, Diario Carboni Tour, Franco Battiato - Il Cavaliere dell'Intelletto) e progettista (Lucio Dalla -Henna, Geraldina Trovato tour'94, Jovanotti - Lorenzo 94).
Dal 1995 è docente presso il Centro di Formazione Moda di Carpi nei corsi di Laboratorio Grafico e Fenomenologia degli Stili. Opere di Fabrizio Loschi sono presenti in Italia ed Europa all’interno di numerose collezioni private e pubbliche. fabrizioloschi.it
Info
0542 25000
museo@imola.chiesacattolica.it
museo121.wixsite.com/ilmuseodiocesi
05
dicembre 2025
Fabrizio Loschi – Mater Materia
Dal 05 al 31 dicembre 2025
arte contemporanea
Location
MUSEO E PINACOTECA DIOCESANI DI IMOLA E DELLE CARROZZE
Imola, Piazza Del Duomo, 1, (Bologna)
Imola, Piazza Del Duomo, 1, (Bologna)
Orario di apertura
martedì e giovedì 9-12 e 14-17
mercoledì 9-12
sabato 10-13 e 15-19
domenica 15-19
Vernissage
5 Dicembre 2025, 17.30
Sito web
Ufficio stampa
Diocesi di Imola
Autore
Progetto grafico
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