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Gianni Moramarco – Remake Better #2
Gianni Moramarco: Remake Better #1. Una serie di opere inedite frutto dell’unicità espressiva dell’artista, dove simboli di un’esistenza vissuta si sovrappongono a stralci di un immaginario condiviso dando forma a personaggi mascherati (e non) che ci catapultano nel suo visionario mondo.
Comunicato stampa
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Si inaugura venerdì 12 dicembre, da Meddi Madda Lab&Galley di Santa Maria Capua Vetere, alle ore 17:00, la mostra personale dell’eclettico artista Gianni Moramarco: Remake Better #1. Al centro di questa suggestiva esposizione i galleristi Enzo e Gigi Saccone espongono una serie di opere inedite, frutto dell’inesausta curiosità creativa e dell’unicità espressiva dell’artista, che viene rivendicata con forza rispetto alla sempre più diffusa propensione all’imitazione. Opere dove simboli di un’esistenza vissuta si sovrappongono a stralci di un immaginario condiviso (supereroi, miti antichi, simboli primordiali...) dando forma a personaggi mascherati (e non) che ci catapultano nel suo visionario mondo, un mondo poetico e romantico messo in scena nel canovaccio dell’esistenza.
Le creazioni tridimensionali dell’artista esacerbano infatti la peculiare espressione concreta dell’inimitabile estetica di Moramarco: una predilezione al racconto dove ogni immagine narra un frangente di vita, in uno scorrere della proporzione e del colore. Enigmatiche ambientazioni interne quali portavoce dell’alfabeto personale dell’artista: un percorso immaginifico dove, in tranquille stanze del quotidiano, si sprigionano magiche atmosfere e si addensano nuvole di suggestioni. Sono stimoli all’identificazione e allo sconfinamento che schiude le porte di altri mondi.
Accanto ad esse un nuovo filone di immagini, nato dal sodalizio con lo storico dell’arte Eva Bellini, dedito alla correlazione tra l’Osservatore e l’opera in una riflessione non sulla semplice percezione ma sull’interpretazione e la ricostruzione. Un invito alla comprensione singolare ma anche ad oltrepassare gli stereotipi e gli automatismi del contemporaneo evidenziando come, prima di leggere ed interpretare l’opera attraverso la lente di una teoria che la supporti o la neghi in rapporto alla storia dell’arte, sia essenziale entrare in merito a ciò che sfugge, aprirsi al mistero intrinseco dell’opera. Così l’astante, non mero testimone esterno ma attore partecipe, intesse un dialogo con gli interrogativi imposti dal dilagare di una diffusa perdita di senso e di significato, imponendo uno spirito critico di visione per ridefinire categorie di giudizio ed aprire uno spiraglio verso un orizzonte di senso che può liberare dall’ovvio.
Come suggerisce il titolo, si tratta di una selezione di lavori che convergono verso un “rinnovato” anelito comunicativo lasciando tracce di quell’alone linguistico entro cui oscilla e palpita la vera funzione dell’arte: quel “fare” in cui si concreta la forma espressiva quale manifestazione di una reinterpretazione interiore che stimoli il pensiero ricreativo dell’osservatore. Il Remake, nel suo duplice significato inscindibilmente connesso con l’Arte, diviene quindi la chiave di lettura di quest’esposizione in un percorso capace di raccontare come l’artista si sia impegnato nella ricerca di un proprio alfabeto segnico e semantico, seppur nelle differenze di due percorsi stilistici. Appare infatti evidente quanto entrambi siano legati da un sottile filo rosso evidenziato dall’aggregazione costante degli elementi in una continua rivitalizzazione di una grammatica visiva che determina un progressivo allargamento dello spazio immaginifico.
L’esposizione, primo episodio #1, avrà poi a Caserta, sempre presso la Meddi Madda Art Gallery di Giuseppe Saccone, il suo prosieguo Remake Better #2 dal 16 gennaio al 15 febbraio 2026.
Le creazioni tridimensionali dell’artista esacerbano infatti la peculiare espressione concreta dell’inimitabile estetica di Moramarco: una predilezione al racconto dove ogni immagine narra un frangente di vita, in uno scorrere della proporzione e del colore. Enigmatiche ambientazioni interne quali portavoce dell’alfabeto personale dell’artista: un percorso immaginifico dove, in tranquille stanze del quotidiano, si sprigionano magiche atmosfere e si addensano nuvole di suggestioni. Sono stimoli all’identificazione e allo sconfinamento che schiude le porte di altri mondi.
Accanto ad esse un nuovo filone di immagini, nato dal sodalizio con lo storico dell’arte Eva Bellini, dedito alla correlazione tra l’Osservatore e l’opera in una riflessione non sulla semplice percezione ma sull’interpretazione e la ricostruzione. Un invito alla comprensione singolare ma anche ad oltrepassare gli stereotipi e gli automatismi del contemporaneo evidenziando come, prima di leggere ed interpretare l’opera attraverso la lente di una teoria che la supporti o la neghi in rapporto alla storia dell’arte, sia essenziale entrare in merito a ciò che sfugge, aprirsi al mistero intrinseco dell’opera. Così l’astante, non mero testimone esterno ma attore partecipe, intesse un dialogo con gli interrogativi imposti dal dilagare di una diffusa perdita di senso e di significato, imponendo uno spirito critico di visione per ridefinire categorie di giudizio ed aprire uno spiraglio verso un orizzonte di senso che può liberare dall’ovvio.
Come suggerisce il titolo, si tratta di una selezione di lavori che convergono verso un “rinnovato” anelito comunicativo lasciando tracce di quell’alone linguistico entro cui oscilla e palpita la vera funzione dell’arte: quel “fare” in cui si concreta la forma espressiva quale manifestazione di una reinterpretazione interiore che stimoli il pensiero ricreativo dell’osservatore. Il Remake, nel suo duplice significato inscindibilmente connesso con l’Arte, diviene quindi la chiave di lettura di quest’esposizione in un percorso capace di raccontare come l’artista si sia impegnato nella ricerca di un proprio alfabeto segnico e semantico, seppur nelle differenze di due percorsi stilistici. Appare infatti evidente quanto entrambi siano legati da un sottile filo rosso evidenziato dall’aggregazione costante degli elementi in una continua rivitalizzazione di una grammatica visiva che determina un progressivo allargamento dello spazio immaginifico.
L’esposizione, primo episodio #1, avrà poi a Caserta, sempre presso la Meddi Madda Art Gallery di Giuseppe Saccone, il suo prosieguo Remake Better #2 dal 16 gennaio al 15 febbraio 2026.
16
gennaio 2026
Gianni Moramarco – Remake Better #2
Dal 16 gennaio al 15 febbraio 2026
arte contemporanea
Location
Saccone Art Gallery
Caserta, Piazza Giacomo Matteotti, 14, (CE)
Caserta, Piazza Giacomo Matteotti, 14, (CE)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 09-13 e 16-20
Vernissage
16 Gennaio 2026, 17
Sito web
Editore
EVA FUCKTORY di Eva Bellini
Autore
Curatore
Autore testo critico





