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Valerio Pazzaia / Luciano Longo – Danza Atavica
Nell’esposizione “Danza atavica” il graffitismo gestuale e dinamico delle figure di Valerio Pazzaia dialoga con le tensioni plastiche delle ninfe danzanti dell’installazione di Luciano Longo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Danza Atavica
Valerio Pazzaia – Luciano Longo
a cura di Roberta Gubitosi
1 dicembre 2025 - 28 febbraio 2026
Vernissage venerdì 12 dicembre ore 18:00
Associazione Spazio Lazzari
via Paris Bordone, 14
Nell’esposizione Danza atavica il graffitismo gestuale e dinamico delle figure di Valerio Pazzaia dialoga con le tensioni plastiche delle ninfe danzanti dell’installazione di Luciano Longo.
La forza costruttiva dell’immagine, l’immediatezza del segno, la libertà del colore restano gli elementi caratterizzanti la produzione recente di Valerio Pazzaia. Nella serie dei Paesaggi antropici il linguaggio non verbale del corpo rinvia alla realtà più profonda e atavica dell’uomo. Il dinamismo dirompente delle figure, generato da segni sicuri e veloci, riflette il “pensiero introspettivo” volto a indagare la realtà più intima e a cogliere le relazioni tra il mondo arcaico e l’attuale postmoderno. L’artista si definisce uno “psiconauta” che penetra gli stati profondi della coscienza attraverso il fare creativo per esplorare l’esperienza e l’esistenza umane. I corpi generano una danza primordiale che restituisce nella pura sintesi formale l’andamento del profondo sentire. Il concetto di Pesaggio antropico esprime il percorso attraverso cui l’uomo si addentra nei suoi meccanismi per recuperare la componente arcaica, l’originaria unità con il mondo, e renderla visiva attraverso il nuovo linguaggio post- moderno della pittura. La gestualità espressiva diviene tramite di una nuova pittura capace di unire il graffitismo paleolitico con quello contemporaneo.
La produzione di Luciano Longo si distingue per la ricerca scultorea incentrata sul corpo femminile sia per i suoi aspetti plastico- formali, sia per i riferimenti ad antichi miti. Anguane e naiadi popolano l’immaginario dell’artista quali figure emblematiche, echi di una classicità lontana nel tempo e dell’originario e contrastato rapporto uomo-natura. In tale contesto si colloca l’installazione Ninfeo che rievoca il luogo dedicato alle ninfe, quali divinità associate all’acqua e alle sorgenti. Figure danzanti emergono da singoli blocchi di cemento disposti a semicerchio. La scultura si fonde con l’architettura e le forme plastiche dei corpi emergono dai rigidi muri squadrati secondo una continua tensione dialettica tra forma e materia, stasi e movimento. La forza dinamica delle figure viene trattenuta dal rigido blocco: i corpi si piegano, si inarcano secondo una gestualità al limite delle possibilità fisiche nell’intento di distaccarsi dal muro. In tale tensione si legge la metafora della condizione femminile, il desiderio che spinge a liberarsi dalle convenzioni e a uscire dal “gineceo” sociale, dal “luogo” a loro riservato.
Roberta Gubitosi
BIOGRAFIE
Nato a Losanna (CH), Valerio Pazzaia vive e lavora a Moriago della Battaglia. Ha frequentato il Liceo Artistico di Treviso e si è poi diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia con una tesi sul “Graffitismo newyorchese”. Nel 1984 ha esposto presso la Bevilacqua La Masa di Venezia e negli anni successivi numerose sono state le mostre personali e collettive. Si segnala in particolare la sua presenza a Palazzo Sarcinelli di Conegliano (2019 e 2022) e la partecipazione a diverse edizioni del ciclo di mostre Ars in tempore curato di Roberta Gubitosi. Nell’arco di oltre quarant’anni di attività, ha saputo elaborare un personale modus operandi in cui il pensiero creativo si combina con la sperimentazione tecnico-formale. Tale ricerca trova le sue radici nella matrice espressionista di diversi movimenti e correnti dell’arte contemporanea, in particolare dell’Informale, dell’Espressionismo astratto e del graffitismo americano degli anni Ottanta.
Luciano Longo, diplomato al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1978, vive e lavora a Treviso. Scultore e pittore, pone al centro della sua ricerca la figura umana, esplorata attraverso forme, materiali e luce. Esordisce nei primi anni Settanta con opere astratte e materiche, attratto dalle qualità estetiche delle superfici e dal loro dialogo con il colore. A Venezia entra in contatto con artisti come Emilio Vedova, Alberto Viani, Luigi Nono, Rafael Alberti, Giovanni Poli e Arnaldo Momo, che influenzano la sua formazione. Collabora con il teatro e la televisione, realizzando scenografie e decorazioni per ville del Nord Italia. Oggi dedica il suo impegno alla creazione di sculture e pitture che uniscono vetro, marmi, legno, pietre dure e oro. Ha esposto in Italia e nel mondo, e sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. La scultura La spirale è esposta in modo permanente al Museo Nazionale d’Arte Moderna di Sofia (Bulgaria).
Valerio Pazzaia – Luciano Longo
a cura di Roberta Gubitosi
1 dicembre 2025 - 28 febbraio 2026
Vernissage venerdì 12 dicembre ore 18:00
Associazione Spazio Lazzari
via Paris Bordone, 14
Nell’esposizione Danza atavica il graffitismo gestuale e dinamico delle figure di Valerio Pazzaia dialoga con le tensioni plastiche delle ninfe danzanti dell’installazione di Luciano Longo.
La forza costruttiva dell’immagine, l’immediatezza del segno, la libertà del colore restano gli elementi caratterizzanti la produzione recente di Valerio Pazzaia. Nella serie dei Paesaggi antropici il linguaggio non verbale del corpo rinvia alla realtà più profonda e atavica dell’uomo. Il dinamismo dirompente delle figure, generato da segni sicuri e veloci, riflette il “pensiero introspettivo” volto a indagare la realtà più intima e a cogliere le relazioni tra il mondo arcaico e l’attuale postmoderno. L’artista si definisce uno “psiconauta” che penetra gli stati profondi della coscienza attraverso il fare creativo per esplorare l’esperienza e l’esistenza umane. I corpi generano una danza primordiale che restituisce nella pura sintesi formale l’andamento del profondo sentire. Il concetto di Pesaggio antropico esprime il percorso attraverso cui l’uomo si addentra nei suoi meccanismi per recuperare la componente arcaica, l’originaria unità con il mondo, e renderla visiva attraverso il nuovo linguaggio post- moderno della pittura. La gestualità espressiva diviene tramite di una nuova pittura capace di unire il graffitismo paleolitico con quello contemporaneo.
La produzione di Luciano Longo si distingue per la ricerca scultorea incentrata sul corpo femminile sia per i suoi aspetti plastico- formali, sia per i riferimenti ad antichi miti. Anguane e naiadi popolano l’immaginario dell’artista quali figure emblematiche, echi di una classicità lontana nel tempo e dell’originario e contrastato rapporto uomo-natura. In tale contesto si colloca l’installazione Ninfeo che rievoca il luogo dedicato alle ninfe, quali divinità associate all’acqua e alle sorgenti. Figure danzanti emergono da singoli blocchi di cemento disposti a semicerchio. La scultura si fonde con l’architettura e le forme plastiche dei corpi emergono dai rigidi muri squadrati secondo una continua tensione dialettica tra forma e materia, stasi e movimento. La forza dinamica delle figure viene trattenuta dal rigido blocco: i corpi si piegano, si inarcano secondo una gestualità al limite delle possibilità fisiche nell’intento di distaccarsi dal muro. In tale tensione si legge la metafora della condizione femminile, il desiderio che spinge a liberarsi dalle convenzioni e a uscire dal “gineceo” sociale, dal “luogo” a loro riservato.
Roberta Gubitosi
BIOGRAFIE
Nato a Losanna (CH), Valerio Pazzaia vive e lavora a Moriago della Battaglia. Ha frequentato il Liceo Artistico di Treviso e si è poi diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia con una tesi sul “Graffitismo newyorchese”. Nel 1984 ha esposto presso la Bevilacqua La Masa di Venezia e negli anni successivi numerose sono state le mostre personali e collettive. Si segnala in particolare la sua presenza a Palazzo Sarcinelli di Conegliano (2019 e 2022) e la partecipazione a diverse edizioni del ciclo di mostre Ars in tempore curato di Roberta Gubitosi. Nell’arco di oltre quarant’anni di attività, ha saputo elaborare un personale modus operandi in cui il pensiero creativo si combina con la sperimentazione tecnico-formale. Tale ricerca trova le sue radici nella matrice espressionista di diversi movimenti e correnti dell’arte contemporanea, in particolare dell’Informale, dell’Espressionismo astratto e del graffitismo americano degli anni Ottanta.
Luciano Longo, diplomato al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1978, vive e lavora a Treviso. Scultore e pittore, pone al centro della sua ricerca la figura umana, esplorata attraverso forme, materiali e luce. Esordisce nei primi anni Settanta con opere astratte e materiche, attratto dalle qualità estetiche delle superfici e dal loro dialogo con il colore. A Venezia entra in contatto con artisti come Emilio Vedova, Alberto Viani, Luigi Nono, Rafael Alberti, Giovanni Poli e Arnaldo Momo, che influenzano la sua formazione. Collabora con il teatro e la televisione, realizzando scenografie e decorazioni per ville del Nord Italia. Oggi dedica il suo impegno alla creazione di sculture e pitture che uniscono vetro, marmi, legno, pietre dure e oro. Ha esposto in Italia e nel mondo, e sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. La scultura La spirale è esposta in modo permanente al Museo Nazionale d’Arte Moderna di Sofia (Bulgaria).
19
dicembre 2025
Valerio Pazzaia / Luciano Longo – Danza Atavica
Dal 19 dicembre 2025 al 28 febbraio 2026
arte contemporanea
Location
SPAZIO LAZZARI
Treviso, Via Paris Bordone, 14, (Treviso)
Treviso, Via Paris Bordone, 14, (Treviso)
Orario di apertura
martedì-sabato 11:00-13:30/14:30-19:30, domenica 15:30-19:30, lunedì chiuso
Vernissage
19 Dicembre 2025, 18:00
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Produzione organizzazione
Patrocini




