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Fare strada. Una mostra su due ruote fra pittura e design
La mostra si incentra sul binomio pittura e design mettendo in evidenza il carattere umanistico, sociale e ambientale che l’arte e la produzione industriale hanno assunto in Italia in particolare nel secondo Novecento, attraverso l’esposizione di opere pittoriche ed esemplari originali di Vespa.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Pittura e design si incontrano a Palazzo Ricci per la mostra invernale
Taglio del nastro oggi pomeriggio a Palazzo Ricci per “Fare strada. Una mostra su due ruote fra pittura e design”, curata dal Direttore artistico del museo Roberto Cresti e promossa dalla Fondazione Carima con il patrocinio della Città di Macerata e della Fondazione Marche Cultura.
«Quest’anno ci siamo impegnati per offrire alla comunità maceratese e ai turisti un’iniziativa espositiva che arricchisse la proposta culturale cittadina e provinciale nel periodo delle festività natalizie, garantendo anche un’apertura più estesa del museo nei mesi invernali in un’ottica di destagionalizzazione del turismo», ha spiegato il Presidente Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi.
Il percorso espositivo si incentra sul binomio pittura e design mettendo in evidenza il carattere umanistico, sociale e ambientale che l’arte e la produzione industriale hanno assunto in Italia con particolare riferimento al secondo Novecento.
Il mezzo di trasporto su strada e la strada in sé stessa, con il suo contesto, costituiscono il tema della mostra, con il quale si sono confrontati spesso nella loro carriera gli artisti prescelti, tutti in attività, che appartengono a diverse generazioni di virtuosi della pittura figurativa.
Giuseppe Bartolini, Giorgio Tonelli, Bernardino Luino e Nicola Nannini sono pittori di chiara fama, con una vasta bibliografia critica. La pulizia, la precisione e il nitore delle loro opere si accordano col design e, segnatamente, con l’essenzialità della Vespa Piaggio, che è l’altra protagonista della mostra, costituendo un ambiente di alta qualità immaginativa nel quale viene proposto un modo diverso, ma anche affine, di “fare strada”.
Così Roberto Cresti: «La Vespa è stata un mezzo che ha compendiato in sé una ricerca disegnativa-progettuale iniziata, grazie all’impulso costituito dal Futurismo, nel periodo fra le due guerre mondiali, e maturata nel dopoguerra per la necessità di dinamizzare la società italiana, penetrando nel costume nazionale, di cui, nelle sue stesse forme, riflette le trasformazioni e persino le ambizioni, le frenesie e le inquietudini. Intorno ad essa, si è costituito un vero e proprio “popolo della Vespa”, al quale la pubblicità non ha fatto mancare gadget, slogan e una grafica inconfondibile»
La mostra prevede l’esposizione di opere pittoriche, modelli originali di Vespa e manifesti pubblicitari d’epoca, grazie alla fondamentale collaborazione con il Museo ‘Vite da Vespa’ di Marco Romiti.
Presenti all’inaugurazione due degli artisti prescelti, Bernardino Luino e Nicola Nannini. Il primo ha spiegato che i dipinti selezionati dal Professor Cresti appartengono al decennio americano, che rappresenta una fase della sua produzione artistica. «Vedendo la mostra mi sono reso conto che quando dipingiamo non pensiamo a cosa ne sarà delle nostre opere – ha detto – lo capiamo solo vedendole esposte come in questo caso, in cui dialogano sullo stesso piano con le Vespe. Merito della grande sensibilità del curatore di mettere insieme le cose in modo discreto». Nannini, allievo del Professore Cresti quando insegnava all’Accademia di Bologna, ha invece puntato l’attenzione sul fatto che, a suo avviso, l’arte contemporanea versa in uno stato di grande confusione e assenza di punti di riferimento, definendo la mostra “Fare strada” un motivo di luce. «Stare a fianco di artisti di tale grandezza è per me un onore – ha dichiarato – e spero che la straordinaria bellezza che vedo oggi in queste sale possa continuare».
Marco Romiti, patron del Museo “Vite da Vespa” di Pollenza, si è invece definito un “custode del Vespismo italiano”, sottolineando come il suo appassionato lavoro di tanti anni non è stato solo quello di collezionare modelli di Vespe più o meno rari, ma di raccontare la storia della Vespa attraverso trofei, documenti, manifesti e pezzi rari. «La collaborazione con Palazzo Ricci è un valore aggiunto per il mio museo – ha affermato. Enrico Piaggio ha sempre scelto grandi artisti per la comunicazione della Vespa e trovo che sia giusto che continui a dialogare con l’arte».
Roberto Cresti ha ricordato che le mostre temporanee organizzate a Palazzo Ricci sono occasioni per far vivere il museo, che ha un indiscusso rilievo nazionale e internazionale. La peculiarità di questa esposizione è di avere per protagonisti pittori ancora in attività, che sono in perfetta sintonia con la collezione museale, poiché in un certo senso ne rappresentano le sale ancora mancanti.
«I miei ringraziamenti vanno innanzitutto al Professor Cresti, che ancora una volta ha confezionato per Palazzo Ricci un evento espositivo di grande qualità e di ampio respiro, facendo magistralmente dialogare arte e design. Agli artisti che, con rara sensibilità, hanno messo a disposizione le loro opere rendendo possibile la realizzazione della mostra. A Marco Romiti, anima del museo di Pollenza dedicato alla Vespa, che costituisce un’eccellenza in grado di dare lustro al territorio maceratese in Italia e all’estero», ha concluso il Presidente Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi.
Taglio del nastro oggi pomeriggio a Palazzo Ricci per “Fare strada. Una mostra su due ruote fra pittura e design”, curata dal Direttore artistico del museo Roberto Cresti e promossa dalla Fondazione Carima con il patrocinio della Città di Macerata e della Fondazione Marche Cultura.
«Quest’anno ci siamo impegnati per offrire alla comunità maceratese e ai turisti un’iniziativa espositiva che arricchisse la proposta culturale cittadina e provinciale nel periodo delle festività natalizie, garantendo anche un’apertura più estesa del museo nei mesi invernali in un’ottica di destagionalizzazione del turismo», ha spiegato il Presidente Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi.
Il percorso espositivo si incentra sul binomio pittura e design mettendo in evidenza il carattere umanistico, sociale e ambientale che l’arte e la produzione industriale hanno assunto in Italia con particolare riferimento al secondo Novecento.
Il mezzo di trasporto su strada e la strada in sé stessa, con il suo contesto, costituiscono il tema della mostra, con il quale si sono confrontati spesso nella loro carriera gli artisti prescelti, tutti in attività, che appartengono a diverse generazioni di virtuosi della pittura figurativa.
Giuseppe Bartolini, Giorgio Tonelli, Bernardino Luino e Nicola Nannini sono pittori di chiara fama, con una vasta bibliografia critica. La pulizia, la precisione e il nitore delle loro opere si accordano col design e, segnatamente, con l’essenzialità della Vespa Piaggio, che è l’altra protagonista della mostra, costituendo un ambiente di alta qualità immaginativa nel quale viene proposto un modo diverso, ma anche affine, di “fare strada”.
Così Roberto Cresti: «La Vespa è stata un mezzo che ha compendiato in sé una ricerca disegnativa-progettuale iniziata, grazie all’impulso costituito dal Futurismo, nel periodo fra le due guerre mondiali, e maturata nel dopoguerra per la necessità di dinamizzare la società italiana, penetrando nel costume nazionale, di cui, nelle sue stesse forme, riflette le trasformazioni e persino le ambizioni, le frenesie e le inquietudini. Intorno ad essa, si è costituito un vero e proprio “popolo della Vespa”, al quale la pubblicità non ha fatto mancare gadget, slogan e una grafica inconfondibile»
La mostra prevede l’esposizione di opere pittoriche, modelli originali di Vespa e manifesti pubblicitari d’epoca, grazie alla fondamentale collaborazione con il Museo ‘Vite da Vespa’ di Marco Romiti.
Presenti all’inaugurazione due degli artisti prescelti, Bernardino Luino e Nicola Nannini. Il primo ha spiegato che i dipinti selezionati dal Professor Cresti appartengono al decennio americano, che rappresenta una fase della sua produzione artistica. «Vedendo la mostra mi sono reso conto che quando dipingiamo non pensiamo a cosa ne sarà delle nostre opere – ha detto – lo capiamo solo vedendole esposte come in questo caso, in cui dialogano sullo stesso piano con le Vespe. Merito della grande sensibilità del curatore di mettere insieme le cose in modo discreto». Nannini, allievo del Professore Cresti quando insegnava all’Accademia di Bologna, ha invece puntato l’attenzione sul fatto che, a suo avviso, l’arte contemporanea versa in uno stato di grande confusione e assenza di punti di riferimento, definendo la mostra “Fare strada” un motivo di luce. «Stare a fianco di artisti di tale grandezza è per me un onore – ha dichiarato – e spero che la straordinaria bellezza che vedo oggi in queste sale possa continuare».
Marco Romiti, patron del Museo “Vite da Vespa” di Pollenza, si è invece definito un “custode del Vespismo italiano”, sottolineando come il suo appassionato lavoro di tanti anni non è stato solo quello di collezionare modelli di Vespe più o meno rari, ma di raccontare la storia della Vespa attraverso trofei, documenti, manifesti e pezzi rari. «La collaborazione con Palazzo Ricci è un valore aggiunto per il mio museo – ha affermato. Enrico Piaggio ha sempre scelto grandi artisti per la comunicazione della Vespa e trovo che sia giusto che continui a dialogare con l’arte».
Roberto Cresti ha ricordato che le mostre temporanee organizzate a Palazzo Ricci sono occasioni per far vivere il museo, che ha un indiscusso rilievo nazionale e internazionale. La peculiarità di questa esposizione è di avere per protagonisti pittori ancora in attività, che sono in perfetta sintonia con la collezione museale, poiché in un certo senso ne rappresentano le sale ancora mancanti.
«I miei ringraziamenti vanno innanzitutto al Professor Cresti, che ancora una volta ha confezionato per Palazzo Ricci un evento espositivo di grande qualità e di ampio respiro, facendo magistralmente dialogare arte e design. Agli artisti che, con rara sensibilità, hanno messo a disposizione le loro opere rendendo possibile la realizzazione della mostra. A Marco Romiti, anima del museo di Pollenza dedicato alla Vespa, che costituisce un’eccellenza in grado di dare lustro al territorio maceratese in Italia e all’estero», ha concluso il Presidente Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi.
06
dicembre 2025
Fare strada. Una mostra su due ruote fra pittura e design
Dal 06 dicembre 2025 al 15 febbraio 2026
arte contemporanea
design
design
Location
Museo Palazzo Ricci
Macerata, Via Domenico Ricci, 1, (MC)
Macerata, Via Domenico Ricci, 1, (MC)
Orario di apertura
sabato ore 16.00 – 19.00
domenica e festivi ore 10.00 – 13.00 e ore 16.00 – 19.00 (25 dicembre chiuso)
Aperture straordinarie:
venerdì 2 e lunedì 5 gennaio 2025 ore 16.00 – 19.00
sabato 14 febbraio 2026 ore 18.00 – 23.00
Sito web
Ufficio stampa
Fondazione Carima - Barbara Bianchi
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Progetto grafico
Produzione organizzazione
Patrocini




