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Stefano Bombardieri – Non adesso
La mostra Non adesso di Stefano Bombardieri propone una sospensione del tempo come esperienza sensibile. Le opere inedite creano uno spazio di attesa e rallentamento, in cui il tempo si stratifica, si dilata e si attraversa, opponendosi all’accelerazione contemporanea.
Comunicato stampa
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L’arte contemporanea apre talvolta uno spazio di rallentamento, in cui lo sguardo è costretto a modificare il proprio passo. In questo intervallo, ciò che di solito passa inosservato si fa più vicino, più denso, come se il tempo smettesse di scorrere sullo sfondo per farsi percepibile. Ne nasce una sospensione che non sollecita una risposta immediata né un’interpretazione forzata, ma propone una permanenza: un tempo da attraversare senza urgenza, in cui l’opera si offre come esperienza prima ancora che come discorso.
È qui che si colloca Non adesso, la mostra personale di Stefano Bombardieri che presenta dodici opere inedite. Il titolo stesso suggerisce uno slittamento rispetto alla linearità del tempo, indicando un punto di arresto che non coincide con una fine ma con un differimento. Le opere si inseriscono in uno spazio temporale instabile, in cui il prima e il dopo perdono i loro confini e lasciano emergere una dimensione fatta di attesa, tensione, possibilità non ancora risolte.
Il lavoro di Bombardieri interroga il tempo non come semplice successione ma come campo stratificato, attraversato da ritorni, sospensioni e deviazioni. Le sue opere non fissano un momento preciso, ma mettono in tensione diversi piani temporali: ciò che è stato, ciò che potrebbe accadere, ciò che resta in sospeso. Il tempo diventa così una materia viva, soggetta a compressioni e dilatazioni, capace di generare attrito e di sottrarsi a una lettura univoca. Ciò che emerge è l’idea di un tempo che non si conta ma si attraversa, che non si frammenta ma si sente nella sua continuità. È in questa densità che lo sguardo rallenta, si libera dall’automatismo e ritrova una dimensione più intima e ricettiva.
In un contesto dominato dall’accelerazione, dall’efficienza e dalla sovrapproduzione di stimoli, la sospensione temporale assume così un valore che è insieme poetico e critico. Non adesso si configura come possibilità di deviazione: un’occasione per sostare, per restare, per lasciarsi attraversare da ciò che, solitamente, passa inosservato.
Federica Picco
Non adesso è una soglia, un’interruzione, un invito a entrare in quel luogo sospeso in cui il tempo smette di essere solo una linea che procede e diventa esperienza, frizione, attesa. L’esigenza di interrogare la percezione temporale in un’epoca in cui tutto accade troppo in fretta e, allo stesso tempo, troppo tardi.
Esplorare il tempo come materia viva: rallentarla, stratificarla, spezzarla in frammenti che sfidano la logica cronologica. Non si racconta semplicemente un “quando”, ma un come si abita il passare. Il tempo della memoria, quello della previsione, l’istante che devia e quello che ritorna: ognuno di questi piani convive come un insieme di curve, accumuli, pause e accelerazioni.
“Non adesso” è il momento prima del gesto, il respiro trattenuto, l’urgenza che non trova sfogo. È l’esitazione che svela ciò che solitamente ignoriamo: che la nostra percezione del tempo non è neutra, ma emotiva, contraddittoria, profondamente umana.
Un invito a ripensare il nostro rapporto con l’attesa e con l’immediatezza. Qui il tempo non è più un nemico o un bene da consumare, ma una soglia senza risposta, aperta, inquieta e fertile. Un invito a sostare, a differire, a riconoscere che, a volte, la verità di un istante si trova proprio in ciò che rimandiamo.
Perché “non adesso” non significa “mai”: significa solo che, per capire davvero, occorre fermarsi. E ascoltare.
Stefano Bombardieri
È qui che si colloca Non adesso, la mostra personale di Stefano Bombardieri che presenta dodici opere inedite. Il titolo stesso suggerisce uno slittamento rispetto alla linearità del tempo, indicando un punto di arresto che non coincide con una fine ma con un differimento. Le opere si inseriscono in uno spazio temporale instabile, in cui il prima e il dopo perdono i loro confini e lasciano emergere una dimensione fatta di attesa, tensione, possibilità non ancora risolte.
Il lavoro di Bombardieri interroga il tempo non come semplice successione ma come campo stratificato, attraversato da ritorni, sospensioni e deviazioni. Le sue opere non fissano un momento preciso, ma mettono in tensione diversi piani temporali: ciò che è stato, ciò che potrebbe accadere, ciò che resta in sospeso. Il tempo diventa così una materia viva, soggetta a compressioni e dilatazioni, capace di generare attrito e di sottrarsi a una lettura univoca. Ciò che emerge è l’idea di un tempo che non si conta ma si attraversa, che non si frammenta ma si sente nella sua continuità. È in questa densità che lo sguardo rallenta, si libera dall’automatismo e ritrova una dimensione più intima e ricettiva.
In un contesto dominato dall’accelerazione, dall’efficienza e dalla sovrapproduzione di stimoli, la sospensione temporale assume così un valore che è insieme poetico e critico. Non adesso si configura come possibilità di deviazione: un’occasione per sostare, per restare, per lasciarsi attraversare da ciò che, solitamente, passa inosservato.
Federica Picco
Non adesso è una soglia, un’interruzione, un invito a entrare in quel luogo sospeso in cui il tempo smette di essere solo una linea che procede e diventa esperienza, frizione, attesa. L’esigenza di interrogare la percezione temporale in un’epoca in cui tutto accade troppo in fretta e, allo stesso tempo, troppo tardi.
Esplorare il tempo come materia viva: rallentarla, stratificarla, spezzarla in frammenti che sfidano la logica cronologica. Non si racconta semplicemente un “quando”, ma un come si abita il passare. Il tempo della memoria, quello della previsione, l’istante che devia e quello che ritorna: ognuno di questi piani convive come un insieme di curve, accumuli, pause e accelerazioni.
“Non adesso” è il momento prima del gesto, il respiro trattenuto, l’urgenza che non trova sfogo. È l’esitazione che svela ciò che solitamente ignoriamo: che la nostra percezione del tempo non è neutra, ma emotiva, contraddittoria, profondamente umana.
Un invito a ripensare il nostro rapporto con l’attesa e con l’immediatezza. Qui il tempo non è più un nemico o un bene da consumare, ma una soglia senza risposta, aperta, inquieta e fertile. Un invito a sostare, a differire, a riconoscere che, a volte, la verità di un istante si trova proprio in ciò che rimandiamo.
Perché “non adesso” non significa “mai”: significa solo che, per capire davvero, occorre fermarsi. E ascoltare.
Stefano Bombardieri
20
dicembre 2025
Stefano Bombardieri – Non adesso
Dal 20 dicembre 2025 al 31 gennaio 2026
arte contemporanea
Location
GARE 82
Brescia, Via Villa Glori, 5, (Brescia)
Brescia, Via Villa Glori, 5, (Brescia)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 15-19
Vernissage
20 Dicembre 2025, 18
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico




