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Come è iniziato il tuo percorso artistico? C’è un momento, un incontro o un’esperienza che ha segnato l’inizio della tua ricerca?
Il mio percorso artistico è iniziato come autodidatta negli anni 90, ho avuto inizialmente esperienze nel sociale frequentando gli ambienti del ex manicomio di Santa Maria della Pietà con diverse associazioni e in ambienti con pazienti artisti e padiglioni occupati che sviluppavano percorsi d’arte. successivamente ho preso una casa studio dove per anni ho lavorato giorno e notte sviluppando varie possibilità espressive.
Quali temi o domande guidano il tuo lavoro oggi? Cosa ti spinge a sviluppare nuove opere?
Il tema principale che guida il mio lavoro oggi e che mi spinge a sviluppare nuove opere è il mio ZEN METROPOLITANO , dove l’arte diviene un mezzo per la ricerca interiore di se stessi. Cerco di vivere nel qui e ora e tento di rappresentarlo con opere e azioni.
Che ruolo giocano i materiali e le tecniche nella tua pratica? Come scegli gli strumenti espressivi con cui lavorare?
I materiali giocano un ruolo importante , tutto può divenire un mezzo espressivo, nulla è precluso , da ciò che offre la natura, sabbie foglie ecc., agli scarti degli umani come legni oggetti e naturalmente colori ,molto spesso trovo gli istrumenti fortuitamente e scopro il senso, amo moltissimo la carta in tutte le sue forme.
Puoi parlarci di un’opera o un progetto a cui sei particolarmente legato? Cosa rappresenta per te e quali sfide ha comportato?
Forse mi ripeto, ma sono molto legato al mio ZEN METROPOLITANO, che implica una serie di altri fattori come la generazioni delle opere stesse o di azioni che le comprendono ,dal atto pittorico, al lettering con accenni di messaggi subliminali, azioni performative che sfociano nella marzialità e meditazione dinamica.
Come affronti la fase di ricerca e sviluppo di un progetto? Segui un metodo o un processo specifico?
Non seguo nessun metodo apparente ma cerco sempre di seguire l’istinto e di prestare ascolto alla voce interiore od al silenzio e privilegiare il gesto libero come un colpo di mano o spada.
Quali sono le principali sfide che incontri come artista oggi? E come cerchi di superarle?
Le sfide di oggi mi hanno portato a vivere l’arte un po’ come un ‘monaco’ scegliendo di rivolgermi di nuovo verso il sociale e non cercare più successi effimeri, ma essere il più autentico possibile, non ci portiamo via niente e tutto prima o poi si deteriora, si passa oltre infine. Spero di evolvermi per la prossima vita .













