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Paolo Mottura – Matericamente
L’autore Disneyano Paolo Mottura si cimenta in opere materiche e non, a tema fumettistico.
Comunicato stampa
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CArt Gallery è orgogliosa di annunciare “Paolo Mottura – Matericamente”, la straordinaria mostra-vendita dedicata a Paolo Mottura che, per la prima volta, si è cimentato con una tecnica completamente nuova e innovativa che racconta così:
“Erano i primi anni ’80 quando mio padre Pietro ideò e mise a punto una particolare tecnica pittorica su calchi di muri o di cortecce d’albero: la chiamò arte contestuale e il suo obiettivo era quello di evocare su tela le suggestioni provate nei luoghi d’origine delle superfici riprodotte. Si trattava principalmente di macchie di colore o vaghe forme geometriche che comparivano su un lato del quadro, mentre la parte materica, originariamente color gesso, assumeva la colorazione delle superfici riprodotte. Per anni ho pensato a una mia personale declinazione di quelle opere, qualcosa che potesse accomunare le superfici materiche ai fumetti e i graffiti mi sono sembrati un buon punto d’incontro. Mi interessava anche l’interazione tra i segni intenzionali (quelli del writer) e quelli casuali, provocati dall’erosione o da graffi e colate. Le superfici deteriorate contengono spesso elementi di stratificazione, che può procedere per sottrazione quando, ad esempio, l’intonaco si stacca svelando gli elementi sottostanti, o per addizione, quando viene inserita una placca metallica o un qualsiasi altro elemento sulla parete. Questo tipo di superfici è spesso associato al degrado, ma, osservando in profondità, può raccontarci una moltitudine di storie: i graffiti che si impongono con prepotenza su questi muri perdono poco alla volta il loro vigore iniziale e finiscono per confondersi con i segni del tempo, in un gioco continuo di tracce lasciate di volta in volta dall’abrasione, da colate, dalla comparsa di muffe e ruggine o ancora da nuovi graffiti.”
Questa sezione è accompagnata da un gruppo di opere “non materiche”, che propone una serie di situazioni nelle quali i personaggi si muovono nei luoghi che sono serviti da ispirazione per le opere materiche:
Vecchie fabbriche abbandonate, dove i graffiti sono ormai divorati dalla vegetazione.
Il tram T412 che Paolo ospita nel giardino di casa e che, durante il restauro, ha svelato un mondo ormai sepolto sotto i molteplici strati di vernice e di materiale sedimentato.
Il Grand Hotel Angst di Bordighera che ha vissuto tante vite, da hotel di lusso ad ospedale militare durante le grandi guerre, a rifugio per hippy, poi abbandonato fino alla recente conversione in residence.
I dipinti di Edward Hopper, pittore in grado di evocare una molteplicità di sentimenti umani attraverso la rappresentazione di una semplice parete bianca o di una stanza spoglia.
In occasione del vernissage di sabato 20 dicembre, dalle ore 17, CArt Gallery ospiterà l’artista, che incontrerà il pubblico degli appassionati.
Tutte le opere originali saranno acquistabili, a partire dalle ore 11 di sabato 20 dicembre, direttamente in Galleria oppure accedendo alla pagina dedicata all’artista.
“Erano i primi anni ’80 quando mio padre Pietro ideò e mise a punto una particolare tecnica pittorica su calchi di muri o di cortecce d’albero: la chiamò arte contestuale e il suo obiettivo era quello di evocare su tela le suggestioni provate nei luoghi d’origine delle superfici riprodotte. Si trattava principalmente di macchie di colore o vaghe forme geometriche che comparivano su un lato del quadro, mentre la parte materica, originariamente color gesso, assumeva la colorazione delle superfici riprodotte. Per anni ho pensato a una mia personale declinazione di quelle opere, qualcosa che potesse accomunare le superfici materiche ai fumetti e i graffiti mi sono sembrati un buon punto d’incontro. Mi interessava anche l’interazione tra i segni intenzionali (quelli del writer) e quelli casuali, provocati dall’erosione o da graffi e colate. Le superfici deteriorate contengono spesso elementi di stratificazione, che può procedere per sottrazione quando, ad esempio, l’intonaco si stacca svelando gli elementi sottostanti, o per addizione, quando viene inserita una placca metallica o un qualsiasi altro elemento sulla parete. Questo tipo di superfici è spesso associato al degrado, ma, osservando in profondità, può raccontarci una moltitudine di storie: i graffiti che si impongono con prepotenza su questi muri perdono poco alla volta il loro vigore iniziale e finiscono per confondersi con i segni del tempo, in un gioco continuo di tracce lasciate di volta in volta dall’abrasione, da colate, dalla comparsa di muffe e ruggine o ancora da nuovi graffiti.”
Questa sezione è accompagnata da un gruppo di opere “non materiche”, che propone una serie di situazioni nelle quali i personaggi si muovono nei luoghi che sono serviti da ispirazione per le opere materiche:
Vecchie fabbriche abbandonate, dove i graffiti sono ormai divorati dalla vegetazione.
Il tram T412 che Paolo ospita nel giardino di casa e che, durante il restauro, ha svelato un mondo ormai sepolto sotto i molteplici strati di vernice e di materiale sedimentato.
Il Grand Hotel Angst di Bordighera che ha vissuto tante vite, da hotel di lusso ad ospedale militare durante le grandi guerre, a rifugio per hippy, poi abbandonato fino alla recente conversione in residence.
I dipinti di Edward Hopper, pittore in grado di evocare una molteplicità di sentimenti umani attraverso la rappresentazione di una semplice parete bianca o di una stanza spoglia.
In occasione del vernissage di sabato 20 dicembre, dalle ore 17, CArt Gallery ospiterà l’artista, che incontrerà il pubblico degli appassionati.
Tutte le opere originali saranno acquistabili, a partire dalle ore 11 di sabato 20 dicembre, direttamente in Galleria oppure accedendo alla pagina dedicata all’artista.
20
dicembre 2025
Paolo Mottura – Matericamente
Dal 20 dicembre 2025 al 21 gennaio 2026
arte contemporanea
Evento online
Link di partecipazione
Orario di apertura
Da Martedì a Sabato, dalle 11 alle 13.30 e dalle 15 alle 20
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Autore
Curatore




