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7 novembre 1999 The British Century Fiesole: Basilica di Sant’Alessandro
toscana
Pochi paesi come l'Inghilerrra sono stati capaci di caratterizzare questo XX secolo oramai agli sgoccioli. Dal punto di vista economico, politico, estetico, culturale, l'Inghilterra, durante tutti gli ultimi 100 anni di storia, ha rappresentato un punto di riferimento costante; un motore inesauribile di progetti, di ipotesi, di realizzazioni, di stili
di redazione
Pochi paesi come l’Inghilerrra sono stati capaci di caratterizzare questo XX secolo oramai agli sgoccioli. Dal punto di vista economico, politico, estetico, culturale, l’Inghilterra, durante tutti gli ultimi 100 anni di storia, ha rappresentato un punto di riferimento costante; un motore inesauribile di progetti, di ipotesi, di realizzazioni, di stili.
Un paese gelosamente ancorato alle proprie tradizioni più genuine. Geloso e fiero del proprio passato (anche spocchioso a volte) che si è lanciato nelle sfide più ardite della modernità contemporanea, imponendo quello stile «British» così sui generis; assolutamente irripetibile con quel suo miscuglio di innovazione radicale e di attaccamento maniacale alla propria storia.
E, come speso accade, niente di meglio che lo scatto di una macchina fortografica riesce ad immortalare un epoca attraverso i ritratti delle generazioni e dei fatti che si sono avvicendati nell’arco degli anni trascorsi.
La mostra allestita dalla fondazione Alinari nella Basilica di Sant’Alesandro a Fiesole, rappresenta innanzitutto un tributo ad un grande paese, ad una grande tradizione.
«The British century- Cento anni di storia inglese in fotografia» viene due anni dopo una mostra analoga, dedicata in quel caso (1997) alla Cina, ovvero un altro paese che, per altri motivi, ha rivestito e riveste un ruolo da protagonista nella storia recente dell’umanità.
La mostra è organizzata in colalborazione con «Endeavour Group UK» e con «Hulton Getty», il secondo più grande archivio fotografico al mondo.
Il secolo Britannico si apre con la maestosa e ieratica figura della regina Vittoria (a quell’epoca, è bene ricordarlo, regina di un abitante su quattro del mondo intero); per chiudersi con il rock e con le vicende sentimentali delle regali coppie contemporanee.
Cento anni in 140 fotografie attraverso lustri di stravolgimenti e grandi trasformazioni.
Dalle periferie di Dikckens a quelle di Blair. Dagli sfarzi morigerati della corte vittoriana alla contenuta, solenne, aristocratica, scandalosa vita di corte della maestà fine secolo.
Un paese immenso che, con qualche ruga in più, si presenta ancora da protagonista sulla soglia del nuovo millennio.
La mostra è aperta fino al 7 novembre, dalle 9 e 30 alle 19 e 30, tutti i giorni compresi i festivi.
Biglietto intero 10.000 lire, ridotto 8.000.
Per informazioni 055 2395206
Domenico Guarino
[exibart]