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Mala Yerba. La fotografia cubana contemporanea
I protagonisti della fotografia cubana contemporanea – per lo meno quella sorta tra la fine del secolo XX e inizi del XXI -, cercano incessantemente delle strategie di lavoro zigzaganti, ciò che suggerisce un complesso percorso ad ostacoli. Questo non soltanto riguarda la loro difficile inserzione nei circuiti espositivi (promozionali e commerciali) nei contesti nazionale e straniero ma, anche, il bisogno continuo di rinnovare le attrezzature e tecniche digitali o analogiche e software di ultima generazione per mettere a punto ottimale l’elaborazione di immagini di alta qualità.
Comunicato stampa
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Inaugurazione, 2 Aprile alle 11.00 | Dal 3 al 16 Aprile dalle 17.00 alle 19.30
Curatori: Alain Cabrera Fernández e Giovanni Monzon
ISOLO17 GALLERY in collaborazione con International Photo Project (IPP) - 2017 / FONDO MALERBA PER LA FOTOGRAFÍA (FMF)
I protagonisti della fotografia cubana contemporanea - per lo meno quella sorta tra la fine del secolo XX e inizi del XXI -, cercano incessantemente delle strategie di lavoro zigzaganti, ciò che suggerisce un complesso percorso ad ostacoli. Questo non soltanto riguarda la loro difficile inserzione nei circuiti espositivi (promozionali e commerciali) nei contesti nazionale e straniero ma, anche, il bisogno continuo di rinnovare le attrezzature e tecniche digitali o analogiche e software di ultima generazione per mettere a punto ottimale l'elaborazione di immagini di alta qualità.
A sua volta, nel campo delle arti visuali, la fotografia si diparte principalmente su due versanti di lavoro riconosciuti a livello mondiale: quella di carattere documentale, ostensibile perché le immagini riflettono specifici aspetti della realtà circostante, dove il fotografo è sempre in agguato "dell'istante decisivo", e quella concettuale o che scommette su uno schema definito di creazione, partendo da l'idea astratta e la sua successiva materializzazione attraverso degli scenari costruiti, cioè, frammenti di realtà sovente non esistente da sé. Benché, ambedue linee presentino notevoli differenze, a momenti traspaiono certi parallelismi e, coloro che le praticano, frequentemente passano dall'una all'altra se il modus operandi risiede nell'uso della camera come utensile o nel concetto come oggettivo da raggiungere.
Dunque, le proposte degli artisti che compongono questa mostra, svelano un eterogeneo corpus ideo-estetico, riconoscibile via le proprie poetiche e discorsi ma anche comunitari nel quotidiano contendere di questa nuova generazione. Gli esiti, tradotti in opere, da un'occhiata critica, risultano anche contenitori di processi multidisciplinari maggiori, che implicano intenzionalmente il sondaggio di diversi temi: la scultura, l'installazione, la manipolazione fotografica, la messa in scena ovvero, l'azione previa divenuta performance intima, realizzata unicamente tra il creatore e qualsiasi fosse il suo modello. Si mette in pratica la tesi in voga a Cuba, già difesa in altre occasioni: "malgrado le circostanze, qua gli artisti crescono come l'erba cattiva" («pese a las circunstancias, aquí los artistas siguen creciendo como la mala yerba»)
La rigorosa selezione degli artisti e delle opere fu realizzata considerando loro profili curricolari, tra cui risaltano premi, borse di studio e residenze di artisti, come pure mostre personali e collettive presso istituzioni ufficiali sia in Cuba che all'estero.
Gli artisti:
Ricardo Miguel Hernández (La Habana, 1984)
Yanahara Mauri (Artemisa, 1984)
Alfredo Sarabia (La Habana, 1986)
Linet Sánchez (Villa Clara, 1989)
Yomer Montejo (Camagüey, 1983)
Grethell Rasúa (La Habana, 1983)
Daylene Rodríguez (Matanzas, 1978)
Carlos Vilá (La Habana, 1992)
Alain Cabrera Fernández (La Habana, 1980)
Alvaro Brunet (Sancti Spíritus, 1974
Dany del Pino (La Habana, 1975)
Irolán Maroselli (La Habana, 1980)
Néstor Martí (La Habana, 1973)
David Velázquez (La Habana, 1976)
Jorge Otero (La Habana, 1982)
Nadal Antelmo (Matanzas, 1968)
Yuri Limonte (Ciego de Avila, 1974)
Harold Garcia(La Habana, 1984)
Curatori: Alain Cabrera Fernández e Giovanni Monzon
ISOLO17 GALLERY in collaborazione con International Photo Project (IPP) - 2017 / FONDO MALERBA PER LA FOTOGRAFÍA (FMF)
I protagonisti della fotografia cubana contemporanea - per lo meno quella sorta tra la fine del secolo XX e inizi del XXI -, cercano incessantemente delle strategie di lavoro zigzaganti, ciò che suggerisce un complesso percorso ad ostacoli. Questo non soltanto riguarda la loro difficile inserzione nei circuiti espositivi (promozionali e commerciali) nei contesti nazionale e straniero ma, anche, il bisogno continuo di rinnovare le attrezzature e tecniche digitali o analogiche e software di ultima generazione per mettere a punto ottimale l'elaborazione di immagini di alta qualità.
A sua volta, nel campo delle arti visuali, la fotografia si diparte principalmente su due versanti di lavoro riconosciuti a livello mondiale: quella di carattere documentale, ostensibile perché le immagini riflettono specifici aspetti della realtà circostante, dove il fotografo è sempre in agguato "dell'istante decisivo", e quella concettuale o che scommette su uno schema definito di creazione, partendo da l'idea astratta e la sua successiva materializzazione attraverso degli scenari costruiti, cioè, frammenti di realtà sovente non esistente da sé. Benché, ambedue linee presentino notevoli differenze, a momenti traspaiono certi parallelismi e, coloro che le praticano, frequentemente passano dall'una all'altra se il modus operandi risiede nell'uso della camera come utensile o nel concetto come oggettivo da raggiungere.
Dunque, le proposte degli artisti che compongono questa mostra, svelano un eterogeneo corpus ideo-estetico, riconoscibile via le proprie poetiche e discorsi ma anche comunitari nel quotidiano contendere di questa nuova generazione. Gli esiti, tradotti in opere, da un'occhiata critica, risultano anche contenitori di processi multidisciplinari maggiori, che implicano intenzionalmente il sondaggio di diversi temi: la scultura, l'installazione, la manipolazione fotografica, la messa in scena ovvero, l'azione previa divenuta performance intima, realizzata unicamente tra il creatore e qualsiasi fosse il suo modello. Si mette in pratica la tesi in voga a Cuba, già difesa in altre occasioni: "malgrado le circostanze, qua gli artisti crescono come l'erba cattiva" («pese a las circunstancias, aquí los artistas siguen creciendo como la mala yerba»)
La rigorosa selezione degli artisti e delle opere fu realizzata considerando loro profili curricolari, tra cui risaltano premi, borse di studio e residenze di artisti, come pure mostre personali e collettive presso istituzioni ufficiali sia in Cuba che all'estero.
Gli artisti:
Ricardo Miguel Hernández (La Habana, 1984)
Yanahara Mauri (Artemisa, 1984)
Alfredo Sarabia (La Habana, 1986)
Linet Sánchez (Villa Clara, 1989)
Yomer Montejo (Camagüey, 1983)
Grethell Rasúa (La Habana, 1983)
Daylene Rodríguez (Matanzas, 1978)
Carlos Vilá (La Habana, 1992)
Alain Cabrera Fernández (La Habana, 1980)
Alvaro Brunet (Sancti Spíritus, 1974
Dany del Pino (La Habana, 1975)
Irolán Maroselli (La Habana, 1980)
Néstor Martí (La Habana, 1973)
David Velázquez (La Habana, 1976)
Jorge Otero (La Habana, 1982)
Nadal Antelmo (Matanzas, 1968)
Yuri Limonte (Ciego de Avila, 1974)
Harold Garcia(La Habana, 1984)
02
aprile 2017
Mala Yerba. La fotografia cubana contemporanea
Dal 02 al 16 aprile 2017
fotografia
Location
ISOLO17 GALLERY
Verona, Via XX Settembre, 31/b , (Verona)
Verona, Via XX Settembre, 31/b , (Verona)
Orario di apertura
dalle 17.00 alle 19.30
Vernissage
2 Aprile 2017, h 11
Curatore