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Fernando De Filippi – Le Geometrie del Fuoco
Fernando De Filippi torna a Martina Franca dopo le mostre personali del 1980 e 1983, e per questa nuova personale ha realizzato Arte e Ideologia un lavoro site specific
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 11 giugno alle ore 19.00, nelle sale di Palazzo Barnaba a Martina Franca (Ta), la Fondazione Noesi inaugura la
mostra Fernando De Filippi. Le Geometrie del Fuoco a cura di Marina Pizzarelli.
Fernando De Filippi torna a Martina Franca dopo le mostre personali del 1980 e 1983, e per questa nuova personale ha
realizzato Arte e Ideologia un lavoro site specific. Le parole “Arte” e “Ideologia” bruciano sulla terra e su una lastra di ferro
lasciando solo tracce che alludono alla trasformazione e al cambiamento di stato, non solo dal punto di vista di fenomeni fisici e
fisiologici ma anche dal punto di vista emotivo ed esistenziale. Come per testi sulla spiaggia i meccanismi linguistici sono
velocemente annullati. Il contatto – la funzione comprensiva, la volontà e lo sforzo necessari a capire e far capire – si riduce nel
rifiuto del contatto, nell'annullamento del messaggio (parlare per non essere compresi). Il rapporto tra mittente e ricevente si
riduce alla stessa persona o al gruppo che vive l'azione, che funziona nello stesso tempo da autore e spettatore unico dell'azione,
determinando così un alternarsi e un confondersi dei ruoli. La negazione del segno/parola destina il messaggio e le sue
potenziali possibilità linguistiche, alla clandestinità, negandosi come destinazione consueta e attivando nel contempo nuove
possibilità di comunicazione. Il Fuoco è l’elemento che, mediante la sua energie, il suo perenne movimento, rende
possibile ogni trasformazione, ogni cambiamento di stato e di forma tramutando il ponderabile in imponderabile, il
materiale in immateriale.
“Arte e Ideologia” costituiscono probabilmente l’essenza della totalità del lavoro di De Filippi e Ars is Ideology è anche il titolo
del lavoro pubblicato il 22 marzo 2015 sulla copertina de “La Lettura” il supplemento del “Corriere della Sera”. In
quell’occasione l’artista ha realizzato una grande affissione sulla statua di Napoleone di Antonio Canova nel cortile
dell’Accademia di BelleArti di Brera (di cui De Filippi è stato direttore dal 1991 al 2009) « che è soprattutto un monito :
guardare criticamente il sistema dell’arte ma, al tempo delle crisi delle ideologie, fare attenzione a non diventare tutti dei fragili
naufraghi» (Gianluigi Colin).
In mostra a Martina Franca anche una selezione dei suoi lavori storici, dalle Trascrizioni e gli Slogan degli anni Settanta ai
Miraggi degli anni Ottanta. Le opere sono realizzate con diversi linguaggi – pittura, fotografia, film, manifesti, striscioni
pubblicitari – provengono da cicli diversi, strettamente connessi tra loro e alle fasi storiche in cui sono state realizzate. Nelle
Trascrizioni dopo un lungo periodo di studio ed esercizio, De Filippi ha trascritto per due anni consecutivi (1975-1976) i testi di
Lenin in cirillico, imitando la grafia del leader sovietico. Qui il gesto ha un valore concettuale e mette insieme i significati
impliciti delle parole di Lenin la scrittura e la grafia, che finisce per acquisire un valore formale e astratto.
Il meccanismo della parola e della sua cancellazione affiora anche nella documentazione fotografica originale del
lavoro Tra esibizione e occultamento (1976) realizzato sulle spiagge della Sardegna e della Francia. De Filippi scriveva
sulla sabbia i testi sull’arte di Carlo Marx, utilizzando delle formine, ma immediatamente dopo le parole erano
cancellate dalle onde del mare. Tutto finiva nel nulla, segno che la grande illusione politica e collettiva degli anni
Sessanta e Settanta stava scomparendo.
Anche la serie degli Slogan presenta frasi estrapolate dagli scritti sull'arte di Marx e di Engels. Sono grandi manifesti
che De Filippi affiggeva nelle metropolitane e nelle piazze, in Italia, a New York, Lisbona, Parigi utilizzando i canali
riservati alla comunicazione pubblicitaria. L'affissione subiva un processo di cancellazione determinato dal succedersi
di altri manifesti, dalla gestione delle immagini che nascono, si sovrappongono e si cancellano e come quelle del mare e
del fuoco, sfuggendo ad ogni controllo.
La parola affiora anche nella serie dei Miraggi, con due grandi lavori acquerellati La Ziqqurat (1981) e Il Tempio
(1983) con cui De Filippi ritorna alla pittura. È una privatizzazione del gesto con la carta e la tela al posto della sabbia.
L’idea si riconnette al lavoro dell’autore prolungando la fase operativa e riscoprendo un rapporto autobiografico tra il
mittente del messaggio e gli strumenti della pittura.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con un testo critico di Marina Pizzarelli e un’intervista di Marinilde
Giannandrea.
(Iniziativa promossa dalla Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo)
dall’11 giugno al 31 luglio 2016
Martina Franca Palazzo Barnaba, Via Principe Umberto, 49
venerdì, sabato, domenica, ore 18,00-21,00 (ingresso gratuito)
www.carrierinoesi.it tel. 080.4801759 info@carrierinoesi.it
mostra Fernando De Filippi. Le Geometrie del Fuoco a cura di Marina Pizzarelli.
Fernando De Filippi torna a Martina Franca dopo le mostre personali del 1980 e 1983, e per questa nuova personale ha
realizzato Arte e Ideologia un lavoro site specific. Le parole “Arte” e “Ideologia” bruciano sulla terra e su una lastra di ferro
lasciando solo tracce che alludono alla trasformazione e al cambiamento di stato, non solo dal punto di vista di fenomeni fisici e
fisiologici ma anche dal punto di vista emotivo ed esistenziale. Come per testi sulla spiaggia i meccanismi linguistici sono
velocemente annullati. Il contatto – la funzione comprensiva, la volontà e lo sforzo necessari a capire e far capire – si riduce nel
rifiuto del contatto, nell'annullamento del messaggio (parlare per non essere compresi). Il rapporto tra mittente e ricevente si
riduce alla stessa persona o al gruppo che vive l'azione, che funziona nello stesso tempo da autore e spettatore unico dell'azione,
determinando così un alternarsi e un confondersi dei ruoli. La negazione del segno/parola destina il messaggio e le sue
potenziali possibilità linguistiche, alla clandestinità, negandosi come destinazione consueta e attivando nel contempo nuove
possibilità di comunicazione. Il Fuoco è l’elemento che, mediante la sua energie, il suo perenne movimento, rende
possibile ogni trasformazione, ogni cambiamento di stato e di forma tramutando il ponderabile in imponderabile, il
materiale in immateriale.
“Arte e Ideologia” costituiscono probabilmente l’essenza della totalità del lavoro di De Filippi e Ars is Ideology è anche il titolo
del lavoro pubblicato il 22 marzo 2015 sulla copertina de “La Lettura” il supplemento del “Corriere della Sera”. In
quell’occasione l’artista ha realizzato una grande affissione sulla statua di Napoleone di Antonio Canova nel cortile
dell’Accademia di BelleArti di Brera (di cui De Filippi è stato direttore dal 1991 al 2009) « che è soprattutto un monito :
guardare criticamente il sistema dell’arte ma, al tempo delle crisi delle ideologie, fare attenzione a non diventare tutti dei fragili
naufraghi» (Gianluigi Colin).
In mostra a Martina Franca anche una selezione dei suoi lavori storici, dalle Trascrizioni e gli Slogan degli anni Settanta ai
Miraggi degli anni Ottanta. Le opere sono realizzate con diversi linguaggi – pittura, fotografia, film, manifesti, striscioni
pubblicitari – provengono da cicli diversi, strettamente connessi tra loro e alle fasi storiche in cui sono state realizzate. Nelle
Trascrizioni dopo un lungo periodo di studio ed esercizio, De Filippi ha trascritto per due anni consecutivi (1975-1976) i testi di
Lenin in cirillico, imitando la grafia del leader sovietico. Qui il gesto ha un valore concettuale e mette insieme i significati
impliciti delle parole di Lenin la scrittura e la grafia, che finisce per acquisire un valore formale e astratto.
Il meccanismo della parola e della sua cancellazione affiora anche nella documentazione fotografica originale del
lavoro Tra esibizione e occultamento (1976) realizzato sulle spiagge della Sardegna e della Francia. De Filippi scriveva
sulla sabbia i testi sull’arte di Carlo Marx, utilizzando delle formine, ma immediatamente dopo le parole erano
cancellate dalle onde del mare. Tutto finiva nel nulla, segno che la grande illusione politica e collettiva degli anni
Sessanta e Settanta stava scomparendo.
Anche la serie degli Slogan presenta frasi estrapolate dagli scritti sull'arte di Marx e di Engels. Sono grandi manifesti
che De Filippi affiggeva nelle metropolitane e nelle piazze, in Italia, a New York, Lisbona, Parigi utilizzando i canali
riservati alla comunicazione pubblicitaria. L'affissione subiva un processo di cancellazione determinato dal succedersi
di altri manifesti, dalla gestione delle immagini che nascono, si sovrappongono e si cancellano e come quelle del mare e
del fuoco, sfuggendo ad ogni controllo.
La parola affiora anche nella serie dei Miraggi, con due grandi lavori acquerellati La Ziqqurat (1981) e Il Tempio
(1983) con cui De Filippi ritorna alla pittura. È una privatizzazione del gesto con la carta e la tela al posto della sabbia.
L’idea si riconnette al lavoro dell’autore prolungando la fase operativa e riscoprendo un rapporto autobiografico tra il
mittente del messaggio e gli strumenti della pittura.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con un testo critico di Marina Pizzarelli e un’intervista di Marinilde
Giannandrea.
(Iniziativa promossa dalla Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo)
dall’11 giugno al 31 luglio 2016
Martina Franca Palazzo Barnaba, Via Principe Umberto, 49
venerdì, sabato, domenica, ore 18,00-21,00 (ingresso gratuito)
www.carrierinoesi.it tel. 080.4801759 info@carrierinoesi.it
11
giugno 2016
Fernando De Filippi – Le Geometrie del Fuoco
Dall'undici giugno al 31 agosto 2016
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE NOESI PER L’ARTE CONTEMPORANEA – PALAZZO BARNABA
Martina Franca, Via Principe Umberto, 49, (Taranto)
Martina Franca, Via Principe Umberto, 49, (Taranto)
Orario di apertura
venerdì, sabato, domenica, ore 18,00-21,00
Dal 1° al 31 agosto per appuntamento
Vernissage
11 Giugno 2016, h 19
Autore
Curatore