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Stefania Fersini – Show on Show
Show on show mette in mostra il luogo nel suo stesso luogo, contenuti e contenitori che generano un loop tempor ale percettivo e conoscitivo. Un intervento silenzioso, che fa parlare il luogo e il tempo. Per THE POOL NYC Stefania Fersini ha ideato un lavoro in cui viene richiesta la partecipazione dello spettatore. L’artista sparpaglia nelle sale del palazzo dieci puzzle adagiati su arredi recuperati all’interno. Il visitatore, trovando sedute vuote, è invitato a svolgere il gioco, unendo tessera dopo tessera, immagini ancora sconosciute
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Show on show by Stefania Fersini
THE POOL NYC
Palazzo Cesari-Marchesi
Calle Rombiasio, Campo Santa Maria del Giglio, 30124 - Venice, Italy
25 May - 27 November 2016
Preview May 25, 6 - 9 pm
please RSVP info@thepoolnewyorkcity.com
On the occasion of the 15th Architecture Biennale, the art gallery THE POOL NYC is coming back to Venice with Show on Show, a solo exhibition by Stefania Fersini. The show will run from 25th May through 27th November and it will take place at Palazzo Cesari-Marchesi, located in the Calle Rombiasio in Campo Santa Maria del Giglio adjacent to Piazza San Marco.
Stefania Fersini’s intervention will happen in a space with historical connotations, followin g the installations at Casa Mollino and Casa Fornasetti.
The XVIII Century palace bears the signs of a range of architectural and decorative additions reflecting different times. Abandoned for 30 years the palace is now stripped and walking through it one can perceive a great past.
Show on show presents the place in its own place, generating a temporal perceptive and cognitive loop. It is a silent action to let space and time talk.
The artist has created for THE POOL NYC a work requesting the viewer's participation.
Stefania Fersini scatters in the halls of the palace ten puzzles laid on recovered furniture. The visitor, finding empty seats, is invited ‘to play the game’, combining tile after tile of still unknown images.
The representation is exactly what the eyes can see while looking at the puzzle, but there are two main differences compared to reality: the first one is the temporal character, as the puzzle is still a messy pile of cards; the second one is the content: the tiles represent nothing, are white, without a subject.
Fersini’s site specific installation could be considered as a tautological gesture for the inherent desire to reveal on the puzzle what the eye can see during the composition of the puzzle itself. It involves the viewer’s interaction and in order to build the puzzle, she does not provide the resulting image, but the reality itself that is represented in the work. The "player" will find a fragmented reality broken in his hands. It’s a mise an abyme that needs to be defined and confirmed.
The subjects are perceived as matter in its details: colors, portions of the pavement, walls, and wood.
The artist plays with our perception and let us reflect whether reality comes first than representation.
Fersini’s work questions time, which alludes to a becoming, at times perceived as ‘destroying’, in other as ‘creating’.
She expresses her critical relationship with the destroyed image, and asks the viewer to engage in the creation of the work.
The puzzle execution emulates the painting practice, chosen by the artist.
It’s her choice, and for herself.
‘We need time to solve problems and it’s our own time that leads us to the knowledge’.
Her cognitive research focuses again on a missing content.
Following Mirrors at Museo Casa Mollino and Casa Fornasetti, the artist’s use of the white states a missing visual work, to fill that void.
Fersini adds another piece to her journey, waiting to see if the road has taken the lead sooner or later to fill that white piece.
Stefania Fersini (1982) is an Italian artist.
She studied Product Design (faculty of Architecture) and she became part of Nucleo, a collective of artists and designers, based in Torino, Italy. Her designs have been exhibited worldwide over the past years and in the most important art and design fairs such as Design Miami, Artissima, PAD, and many more.
In 2012 she started a personal artistic project.
After a creative crisis Fersini became attracted to the meditative aspect of painting’s execution (precipitated by “The Anxiety of Influence” by Harold Bloom, philosopher Gilles Deleuze, and the studies of Lacan specifically relating to the pleasure principle by means of repetition).
Her last exhibition s include a solo show at Museo Casa Mollino, Torino and at Casa Fornasetti, Milano.
Her artwork has been exhibited extensively around the world. Important institutions such as Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, Casa Museo Boschi, Milano and selected galleries in Torino, Lucca, Milano, Los Angeles, London, Paris, Koln, New York and San Francisco have featured Fersini's work.
Recently, she has been examining the context in which art is displayed and the exhibition itself as a medium.
This is the first solo exhibition with THE POOL NYC.
In occasione della XV Biennale di Architettura THE POOL NYC ritorna a Venezia con Show on Show, la personale di Stefania Fersini. La mostra, che aprirà il 25 maggio e chiuderà il 27 novembre 2016, avrà luogo a Palazzo Cesari-Marchesi nella Calle Rombiasio in Campo Santa Maria del Giglio adiacente a Piazza San Marco.
Come a Casa Mollino e a Casa Fornasetti, Stefania Fersini s’insinua ancora una volta in uno spazio con un passato, carico di connotazioni storiche. Il palazzo risale al XVIII secolo e si presenta con i segni di vari interventi architettonici e decorativi eseguiti in diverse epoche. Abbandonato per più di trent’anni d’anni, il luogo è ora spoglio, quasi vuoto.
Camminando per il palazzo si intuisce cosa furono le enormi sale che lo compongono, percependone un passato vivo e di lustro.
Show on show mette in mostra il luogo nel suo stesso luogo, contenuti e contenitori che generano un loop tempor ale percettivo e conoscitivo. Un intervento silenzioso, che fa parlare il luogo e il tempo.
Per THE POOL NYC Stefania Fersini ha ideato un lavoro in cui viene richiesta la partecipazione dello spettatore. L’artista sparpaglia nelle sale del palazzo dieci puzzle adagiati su arredi recuperati all’interno. Il visitatore, trovando sedute vuote, è invitato a svolgere il gioco, unendo tessera dopo tessera, immagini ancora sconosciute.
Le rappresentazioni sono esattamente quello che lo sguardo inquadra guardando i puzzle, ma con due differenze rispetto alla realtà. La prima è di carattere temporale: l’enigma &egrav e; ancora una montagnola disordinata di tessere; la seconda è di contenuto, esse non rappresentano nulla, sono bianche, senza soggetto.
L’operazione di Fersini potremmo considerarla di carattere tautologico per il desiderio insito di rivelare sulle tessere ciò che l’occhio scorge durante la composizione ludica dell’enigma. Per costruire il puzzle infatti l'artista non mette a disposizione l'immagine risultante, bensì la realtà stessa che vi è rappresentata. La visione davanti agli occhi del giocatore è ripetuta scomposta e disarticolata in frammenti fra le sue mani. Una mise en abyme che è in attesa di essere definita e "confermata".
I soggetti sono quindi percepiti come “materia” nei dettagli e nei colori dei singoli tasselli, porzioni di pavimento, parete, legno.
L’artista gioca con la nostra percezione confondendo il Rappresentato con il Reale e insidia dubbi temporali, facendoci percepire la realtà talvolta in distruggendo, talaltra in creando.
Fersini manifesta di nuovo il suo rapporto critico con l’immagine, stavolta distrutta, e richiede allo spettatore di partecipare, affidandogli la responsabilità della creazione.
L’esecuzione del puzzle emula in qualche modo quella pittorica che l’artista ha scelto come pratica del suo lavoro; una scel ta su di sè e per sé, che stavolta mette nelle nostre mani perché "l'esecuzione insegna che per risolvere i problemi ci vuole tempo, il proprio tempo e che questo porta alla Conoscenza”.
Ricerca cognitiva di un contenuto anche in questo caso assente.
Come per gli Specchi di Casa Mollino e Casa Fornasetti, ritorna il bianco in cui l’artista identifica un'opera visiva mancante.
Fersini aggiunge un altro “tassello” al suo viaggio verso la conoscenza, attendendo di capire se la strada che ha intrapreso la porterà prima o poi a colmare quel vuoto.
Stefania Fersini (1982) studia Disegno Industriale (Architettura) e diventa parte di Nucleo, un collettivo di artisti e designer, basato a Torino. Le sue opere di design sono state esposte in tutto il mondo e nelle più importanti fiere d’arte e design, come Design Miami, Artissima, PAD, solo per citarne alcune.
Nel 2012 inizia la sua personale ricerca artistica.
Dopo una crisi creativa, Fersini diventa attratta dall’aspetto meditativo dell’esecuzione pittorica (influenzata da “L’angoscia dell’influenza” di Harold Bloom, il filosofo Gilles Deleuze, e gli studi di Lacan relativi al principio del piacere nella ripetizione).
Le sue opere sono state esposte alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, alla Casa Museo Boschi di Milano e in diverse gallerie a Los Angeles, Londra, Lucca, Parigi, Koln, New York e San Francisco.
Recentemente sta esaminando il contesto nel quale l’arte viene fruita e l’esposizione in quanto medium in sé. Ne sono un esempio le personali al Museo Casa Mollino di Torino e alla Casa Fornasetti di Milano.
Questa è la prima mostra con THE POOL NYC.
THE POOL NYC
Palazzo Cesari-Marchesi
Calle Rombiasio, Campo Santa Maria del Giglio, 30124 - Venice, Italy
25 May - 27 November 2016
Preview May 25, 6 - 9 pm
please RSVP info@thepoolnewyorkcity.com
On the occasion of the 15th Architecture Biennale, the art gallery THE POOL NYC is coming back to Venice with Show on Show, a solo exhibition by Stefania Fersini. The show will run from 25th May through 27th November and it will take place at Palazzo Cesari-Marchesi, located in the Calle Rombiasio in Campo Santa Maria del Giglio adjacent to Piazza San Marco.
Stefania Fersini’s intervention will happen in a space with historical connotations, followin g the installations at Casa Mollino and Casa Fornasetti.
The XVIII Century palace bears the signs of a range of architectural and decorative additions reflecting different times. Abandoned for 30 years the palace is now stripped and walking through it one can perceive a great past.
Show on show presents the place in its own place, generating a temporal perceptive and cognitive loop. It is a silent action to let space and time talk.
The artist has created for THE POOL NYC a work requesting the viewer's participation.
Stefania Fersini scatters in the halls of the palace ten puzzles laid on recovered furniture. The visitor, finding empty seats, is invited ‘to play the game’, combining tile after tile of still unknown images.
The representation is exactly what the eyes can see while looking at the puzzle, but there are two main differences compared to reality: the first one is the temporal character, as the puzzle is still a messy pile of cards; the second one is the content: the tiles represent nothing, are white, without a subject.
Fersini’s site specific installation could be considered as a tautological gesture for the inherent desire to reveal on the puzzle what the eye can see during the composition of the puzzle itself. It involves the viewer’s interaction and in order to build the puzzle, she does not provide the resulting image, but the reality itself that is represented in the work. The "player" will find a fragmented reality broken in his hands. It’s a mise an abyme that needs to be defined and confirmed.
The subjects are perceived as matter in its details: colors, portions of the pavement, walls, and wood.
The artist plays with our perception and let us reflect whether reality comes first than representation.
Fersini’s work questions time, which alludes to a becoming, at times perceived as ‘destroying’, in other as ‘creating’.
She expresses her critical relationship with the destroyed image, and asks the viewer to engage in the creation of the work.
The puzzle execution emulates the painting practice, chosen by the artist.
It’s her choice, and for herself.
‘We need time to solve problems and it’s our own time that leads us to the knowledge’.
Her cognitive research focuses again on a missing content.
Following Mirrors at Museo Casa Mollino and Casa Fornasetti, the artist’s use of the white states a missing visual work, to fill that void.
Fersini adds another piece to her journey, waiting to see if the road has taken the lead sooner or later to fill that white piece.
Stefania Fersini (1982) is an Italian artist.
She studied Product Design (faculty of Architecture) and she became part of Nucleo, a collective of artists and designers, based in Torino, Italy. Her designs have been exhibited worldwide over the past years and in the most important art and design fairs such as Design Miami, Artissima, PAD, and many more.
In 2012 she started a personal artistic project.
After a creative crisis Fersini became attracted to the meditative aspect of painting’s execution (precipitated by “The Anxiety of Influence” by Harold Bloom, philosopher Gilles Deleuze, and the studies of Lacan specifically relating to the pleasure principle by means of repetition).
Her last exhibition s include a solo show at Museo Casa Mollino, Torino and at Casa Fornasetti, Milano.
Her artwork has been exhibited extensively around the world. Important institutions such as Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, Casa Museo Boschi, Milano and selected galleries in Torino, Lucca, Milano, Los Angeles, London, Paris, Koln, New York and San Francisco have featured Fersini's work.
Recently, she has been examining the context in which art is displayed and the exhibition itself as a medium.
This is the first solo exhibition with THE POOL NYC.
In occasione della XV Biennale di Architettura THE POOL NYC ritorna a Venezia con Show on Show, la personale di Stefania Fersini. La mostra, che aprirà il 25 maggio e chiuderà il 27 novembre 2016, avrà luogo a Palazzo Cesari-Marchesi nella Calle Rombiasio in Campo Santa Maria del Giglio adiacente a Piazza San Marco.
Come a Casa Mollino e a Casa Fornasetti, Stefania Fersini s’insinua ancora una volta in uno spazio con un passato, carico di connotazioni storiche. Il palazzo risale al XVIII secolo e si presenta con i segni di vari interventi architettonici e decorativi eseguiti in diverse epoche. Abbandonato per più di trent’anni d’anni, il luogo è ora spoglio, quasi vuoto.
Camminando per il palazzo si intuisce cosa furono le enormi sale che lo compongono, percependone un passato vivo e di lustro.
Show on show mette in mostra il luogo nel suo stesso luogo, contenuti e contenitori che generano un loop tempor ale percettivo e conoscitivo. Un intervento silenzioso, che fa parlare il luogo e il tempo.
Per THE POOL NYC Stefania Fersini ha ideato un lavoro in cui viene richiesta la partecipazione dello spettatore. L’artista sparpaglia nelle sale del palazzo dieci puzzle adagiati su arredi recuperati all’interno. Il visitatore, trovando sedute vuote, è invitato a svolgere il gioco, unendo tessera dopo tessera, immagini ancora sconosciute.
Le rappresentazioni sono esattamente quello che lo sguardo inquadra guardando i puzzle, ma con due differenze rispetto alla realtà. La prima è di carattere temporale: l’enigma &egrav e; ancora una montagnola disordinata di tessere; la seconda è di contenuto, esse non rappresentano nulla, sono bianche, senza soggetto.
L’operazione di Fersini potremmo considerarla di carattere tautologico per il desiderio insito di rivelare sulle tessere ciò che l’occhio scorge durante la composizione ludica dell’enigma. Per costruire il puzzle infatti l'artista non mette a disposizione l'immagine risultante, bensì la realtà stessa che vi è rappresentata. La visione davanti agli occhi del giocatore è ripetuta scomposta e disarticolata in frammenti fra le sue mani. Una mise en abyme che è in attesa di essere definita e "confermata".
I soggetti sono quindi percepiti come “materia” nei dettagli e nei colori dei singoli tasselli, porzioni di pavimento, parete, legno.
L’artista gioca con la nostra percezione confondendo il Rappresentato con il Reale e insidia dubbi temporali, facendoci percepire la realtà talvolta in distruggendo, talaltra in creando.
Fersini manifesta di nuovo il suo rapporto critico con l’immagine, stavolta distrutta, e richiede allo spettatore di partecipare, affidandogli la responsabilità della creazione.
L’esecuzione del puzzle emula in qualche modo quella pittorica che l’artista ha scelto come pratica del suo lavoro; una scel ta su di sè e per sé, che stavolta mette nelle nostre mani perché "l'esecuzione insegna che per risolvere i problemi ci vuole tempo, il proprio tempo e che questo porta alla Conoscenza”.
Ricerca cognitiva di un contenuto anche in questo caso assente.
Come per gli Specchi di Casa Mollino e Casa Fornasetti, ritorna il bianco in cui l’artista identifica un'opera visiva mancante.
Fersini aggiunge un altro “tassello” al suo viaggio verso la conoscenza, attendendo di capire se la strada che ha intrapreso la porterà prima o poi a colmare quel vuoto.
Stefania Fersini (1982) studia Disegno Industriale (Architettura) e diventa parte di Nucleo, un collettivo di artisti e designer, basato a Torino. Le sue opere di design sono state esposte in tutto il mondo e nelle più importanti fiere d’arte e design, come Design Miami, Artissima, PAD, solo per citarne alcune.
Nel 2012 inizia la sua personale ricerca artistica.
Dopo una crisi creativa, Fersini diventa attratta dall’aspetto meditativo dell’esecuzione pittorica (influenzata da “L’angoscia dell’influenza” di Harold Bloom, il filosofo Gilles Deleuze, e gli studi di Lacan relativi al principio del piacere nella ripetizione).
Le sue opere sono state esposte alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, alla Casa Museo Boschi di Milano e in diverse gallerie a Los Angeles, Londra, Lucca, Parigi, Koln, New York e San Francisco.
Recentemente sta esaminando il contesto nel quale l’arte viene fruita e l’esposizione in quanto medium in sé. Ne sono un esempio le personali al Museo Casa Mollino di Torino e alla Casa Fornasetti di Milano.
Questa è la prima mostra con THE POOL NYC.
25
maggio 2016
Stefania Fersini – Show on Show
Dal 25 maggio al 27 novembre 2016
arte contemporanea
Location
PALAZZO CESARI MARCHESI
Venezia, Calle Rombiasio, (Venezia)
Venezia, Calle Rombiasio, (Venezia)
Orario di apertura
May 25 - June 12 daily 11 am –7 pm
June 13 - November 27 by appointment only
Vernissage
25 Maggio 2016, ore 18
Sito web
www.thepoolnewyorkcity.com
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