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Forlkert de Jong – And Nothing But the Truth
Il titolo della mostra fa riferimento alla promessa di un uomo a sé stesso di continuare a migliorarsi e a crescere come persona. La morale come guida per domare il caos attraverso la scienza e la tecnologia con l’obbiettivo di conquistare la morte ed il decadimento a spese dei valori umani.
Comunicato stampa
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Brand New Gallery ha il piacere di presentare “And Nothing But the Truth”, la seconda mostra personale di Forlkert de Jong presso la galleria.
Il titolo della mostra fa riferimento alla promessa di un uomo a sé stesso di continuare a migliorarsi e a crescere come persona. La morale come guida per domare il caos attraverso la scienza e la tecnologia con l’obbiettivo di conquistare la morte ed il decadimento a spese dei valori umani.
Folkert de Jong parte da una fotografia che ha vinto il prestigioso World Press Photo nel 1973 e che è rimasta impressa nella sua memoria sin dalla prima volta che la vide quando era solo un bambino. La sequenza fotografica di Cor Mooijj, mostra il pilota di Formula Uno David Purley, mentre si allontana dall’auto in fiamme di Roger Williamson, dopo aver cercato invano di salvare il collega. Mooij immortala il tragico momento in cui Purley realizza che non c’è nulla da fare e la tristezza, l’incredulità e l’odio sembrano fluire nel suo corpo. Il dramma umano, la mortalità e la vulnerabilità di questo momento e di questa foto sono strettamente connessi con la questione della colpevolezza e della responsabilità che si ripresentano in modo costante nelle opere di Folkert de Jong. La tuta protettiva del pilota sembra avere un’aurea che lo fa sembrare invincibile eppure questa foto ci fa capire come nessuno in realtà può essere al sicuro dal corso naturale della vita. Nelle opere presentate in galleria, la nozione di protezione e vulnerabilità ritorna sotto diverse forme.
De Jong è noto per il suo uso idiosincratico di materiali isolanti come poliuretano e polistirolo. Di recente ha anche ampliato la gamma di materiali utilizzati. Per esempio attraverso l’utilizzo di vetrine in plexiglas che contengono al loro interno costruzioni di parti di corpo ed oggetti come se fossero conservati in formaldeide. L’uso di plastiche dai colori brillanti ed accesi sembra far sì che queste teche irradino luce ed al contempo sigillino le opere contenute al loro interno e si pongano come filtro con il mondo reale. De Jong enfatizza la teatralità dell’installazione museale riferendosi anche all’utilizzo delle teche nella storia dell’arte, come per esempio facevano i surrealisti che percepivano l’urgenza di conservare per raggiungere una sorta di immortalità.
Il titolo della mostra fa riferimento alla promessa di un uomo a sé stesso di continuare a migliorarsi e a crescere come persona. La morale come guida per domare il caos attraverso la scienza e la tecnologia con l’obbiettivo di conquistare la morte ed il decadimento a spese dei valori umani.
Folkert de Jong parte da una fotografia che ha vinto il prestigioso World Press Photo nel 1973 e che è rimasta impressa nella sua memoria sin dalla prima volta che la vide quando era solo un bambino. La sequenza fotografica di Cor Mooijj, mostra il pilota di Formula Uno David Purley, mentre si allontana dall’auto in fiamme di Roger Williamson, dopo aver cercato invano di salvare il collega. Mooij immortala il tragico momento in cui Purley realizza che non c’è nulla da fare e la tristezza, l’incredulità e l’odio sembrano fluire nel suo corpo. Il dramma umano, la mortalità e la vulnerabilità di questo momento e di questa foto sono strettamente connessi con la questione della colpevolezza e della responsabilità che si ripresentano in modo costante nelle opere di Folkert de Jong. La tuta protettiva del pilota sembra avere un’aurea che lo fa sembrare invincibile eppure questa foto ci fa capire come nessuno in realtà può essere al sicuro dal corso naturale della vita. Nelle opere presentate in galleria, la nozione di protezione e vulnerabilità ritorna sotto diverse forme.
De Jong è noto per il suo uso idiosincratico di materiali isolanti come poliuretano e polistirolo. Di recente ha anche ampliato la gamma di materiali utilizzati. Per esempio attraverso l’utilizzo di vetrine in plexiglas che contengono al loro interno costruzioni di parti di corpo ed oggetti come se fossero conservati in formaldeide. L’uso di plastiche dai colori brillanti ed accesi sembra far sì che queste teche irradino luce ed al contempo sigillino le opere contenute al loro interno e si pongano come filtro con il mondo reale. De Jong enfatizza la teatralità dell’installazione museale riferendosi anche all’utilizzo delle teche nella storia dell’arte, come per esempio facevano i surrealisti che percepivano l’urgenza di conservare per raggiungere una sorta di immortalità.
18
maggio 2016
Forlkert de Jong – And Nothing But the Truth
Dal 18 maggio al 22 giugno 2016
arte contemporanea
Location
BRAND NEW GALLERY
Milano, Via Carlo Farini, 32, (Milano)
Milano, Via Carlo Farini, 32, (Milano)
Orario di apertura
martedì a sabato ore 11-13 e 14:30-19
Vernissage
18 Maggio 2016, ore 19-21
Autore




