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Starting Points – Punti di partenza
Il progetto multi curatoriale ideato e coordinato da Eugenio Santoro, ha per tema i punti di partenza fisici o mentali, reali o immaginari di un percorso comune tra curatore e artista. Il nome del progetto è infatti Starting Points.
Comunicato stampa
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Concept
Il progetto multi curatoriale ideato e coordinato da Eugenio Santoro, ha per tema i punti di partenza fisici o
mentali, reali o immaginari di un percorso comune tra curatore e artista. Il nome del progetto è infatti
Starting Points. La mostra che si svolge nel centro storico di Bologna dal 6 al 7 febbraio, eccezionalmente
in una delle sale comunali decorate all’antica, è sponsorizzata da alcune aziende vinicole del territorio
nazionale. Il super visore Santoro ha già all’attivo diverse partecipazioni di grande spessore e adesso a
coronamento del corso per curatori d’arte che propone periodicamente presso la sua Home Gallery
MuseOrfeo, ha radunato alcune delle più esperte curatrici provenienti da tutta Italia alle quali fornire il suo
supporto ideativo, materiale e organizzativo per la realizzazione della mostra.
Informazioni
Evento: Starting Points - Punti di partenza
Luogo: Bologna, sede del Quartiere Santo Stefano
Data: Sabato 6 febbraio dalle 16.30 alle 19.30- Domenica 7 febbraio dalle 10 alle 19.30
Indirizzo: via Santo Stefano 119, 40125
Come raggiungerci: autobus 13,32,33
Contatti: infoserenarte@gmail.com, tel. 3492901981
Le curatrici
Anna Aprea
È al femminile la scelta di Anna Aprea, curatrice a cui si deve anche il progetto grafico della mostra. Le sue
artiste sono Claudia Conti di Faenza (fumettista), Chiara Rebeggiani (disegno a mano libera) e
Margherita Marzaduri (fotografa) iscritte rispettivamente all’ISIA design di Urbino e di Faenza.
Oriana Chita
Il progetto di Oriana Chita prevede l’esposizione dei lavori di due giovani artisti materani: Giovanna
Zampagni e Piervisto Aresta, il cui senso si condensa sul tema comune del disorientamento, provocato in
assenza di punti di riferimento e di ideali punti di partenza fondamentali. L’indagine è introspettiva ma
risente del frenetico momento storico. L’arte quindi ancora una volta mette in mostra disagi e emozioni
attraverso l’uso di diverse tecniche e supporti.
Anna de Fazio Siciliano
Il progetto impaginato dalla curatrice segue la scia di Yves Klein ed è segnato dalle gradazione del blu. Con
un excursus storico, il blu, colore di partenza nella storia dell’arte (il blu egizio e il cobalto degli
Impressionisti), segna anche quello del luogo d’origine artistica di M. Angeles Vila Tortosa la cui
installazione è una scatola a orologeria come tempo-partenza, di Francesco Bartoli, allievo di Fabro a Brera,
che espone due acrilici d’esordio al suo “disegno ampliato” e del “fotografo per caso” Antonio Bassano che
insegue le minuzie di Ghirri.
Giulia Garompolo
Le opere scelte dalla Garompolo per quanto sembrino non dialogare fra loro, rivelano in realtà un filo
conduttore. Sia il paesaggio di Paola Casto che l’opera astratta di Enrico Garoia conducono lo sguardo
dello spettatore al centro della composizione dove si sprigiona la luce e il colore in un moto esplosivo. È
esattamente questo fulcro centripeto a suggerire un punto di partenza inedito, capace di dar vita a idee
stimolanti per il raggiungimento di nuovi orizzonti.
Leda Geraci
Al di fuori dei ristretti confini isolani, la curatrice Geraci “esporta” a Bologna due artisti siciliani, Noemi
Costanzo e Giancarlo Guadagnino. Il tema del punto d’inizio è pensato a partire dalla natura. Il suo
progetto d’avvio è infatti lo sbocciare dei fiori, come primavera della vita, ma ancora più inedito il punto di
partenza lo immagina con Guadagnino nei calici disegnati del Campari. Tela e disegno rappresentano quindi
visioni del tutto diverse e curiose di nuovi passi da fare.
Valentina Lanzoni & Milly Magnani
Fondatrici di New-ArtEvents, Lanzoni e Magnani puntano a valorizzare i nuovi talenti artistici. La mostra di
Bologna è un’occasione per fare emergere due artiste: Silvia Maxia, i cui disegni denunciano le vicende che
ruotano attorno all’attuale conflitto israelo-palestinese e verso la condizione delle donne sotto l’Isis; e Silvia
Testino che all’opposto mira a catturare la personalità e lo spirito dei soggetti ritratti. Un segno forte e uno
delicato quindi per cogliere l’essenza più crudele e fragile dell’umanità.
Sara Milan
Il suo progetto è il frutto della sua tesi di laurea specialistica in Conservazione e Diagnostica dell'arte
moderna e contemporanea (2009-10 all’Università di Ferrara) dal titolo: “Roberto Remi: Progetto
Esemplare per l'arte contemporanea. Catalogo delle opere dal 1968 al 2010. Progetto virtuale di
allestimento”. La sua esposizione prevede la realizzazione concreta del progetto virtuale. Per la curatrice,
scegliere la tesi per questo progetto è il modo più lineare per chiudere concretamente la fase di studio e
lanciarsi nel mondo professionale.
Silvia Mosca
Ha inteso l’inizio come la celebrazione della natura deltizia, attraverso scatti fotografici di Marco
Bovolenta, focalizzati sul dato paesaggistico, catturato e mostrato in forma intima e astratta. Il progetto
vuole mostrare come è percepita la natura dall’artista, e puntando l'attenzione sull'originalità del suo
linguaggio ne coglie la storia del rapporto uomo/donna con la natura, presente nell'artista come una forza
interiore, un luogo di rifugio.
Sara Navacchia
Non poteva essere più partecipativo il progetto di Sara Navacchia: “Sguardi su Cesena. Percezioni d’artista”,
dove il punto di partenza non è solo artistico ma pure comunitario. È infatti la cittadinanza stessa a essere
chiamata all’appello per proporre un’idea di riqualificazione urbana attraverso la musica, la fotografia, il
fumetto, la poesia e l’architettura.
Valeria Ottaviano
Già assistente curatrice per mostre istituzionali romane, presenta il lavoro di Serena Ingham e di Bruno
Melappioni. Il fascino notturno e surreale delle visioni nero-panna della luna di Ingham e i segreti nascosti
nello sguardo impenetrabile nella ragazza ritratta da Melappioni si contrappongono alla percezione
voyeuristica dello spettatore. Dall’incontro di questi due contrari si intravede la possibilità di una terza via, e
come sintesi di opposti una nuova vita si inaugura se si guarda più attentamente al mondo circostante.
Costanza Resini
Di Devid Penguti, unico artista nordico ad essere ammesso all’Associazione Videografi Italiani, la Resini
predilige gli scatti di paesaggio. Realizzati durante particolari momenti della giornata, anzitutto l’alba e il
tramonto, questi click cercano un effetto luminoso che è il massimo per la resa artistica e una rivincita. Il
primo punto da cui partire è stato quello di dedicarsi al luogo d’origine, condiviso con la curatrice, il
Polesine, inteso però come luogo d’inizio e non come posto da lasciare semmai come punto su cui
soffermarsi a riflettere.
Anna de Fazio Siciliano (ufficio stampa MuseOrfeo)
Il progetto multi curatoriale ideato e coordinato da Eugenio Santoro, ha per tema i punti di partenza fisici o
mentali, reali o immaginari di un percorso comune tra curatore e artista. Il nome del progetto è infatti
Starting Points. La mostra che si svolge nel centro storico di Bologna dal 6 al 7 febbraio, eccezionalmente
in una delle sale comunali decorate all’antica, è sponsorizzata da alcune aziende vinicole del territorio
nazionale. Il super visore Santoro ha già all’attivo diverse partecipazioni di grande spessore e adesso a
coronamento del corso per curatori d’arte che propone periodicamente presso la sua Home Gallery
MuseOrfeo, ha radunato alcune delle più esperte curatrici provenienti da tutta Italia alle quali fornire il suo
supporto ideativo, materiale e organizzativo per la realizzazione della mostra.
Informazioni
Evento: Starting Points - Punti di partenza
Luogo: Bologna, sede del Quartiere Santo Stefano
Data: Sabato 6 febbraio dalle 16.30 alle 19.30- Domenica 7 febbraio dalle 10 alle 19.30
Indirizzo: via Santo Stefano 119, 40125
Come raggiungerci: autobus 13,32,33
Contatti: infoserenarte@gmail.com, tel. 3492901981
Le curatrici
Anna Aprea
È al femminile la scelta di Anna Aprea, curatrice a cui si deve anche il progetto grafico della mostra. Le sue
artiste sono Claudia Conti di Faenza (fumettista), Chiara Rebeggiani (disegno a mano libera) e
Margherita Marzaduri (fotografa) iscritte rispettivamente all’ISIA design di Urbino e di Faenza.
Oriana Chita
Il progetto di Oriana Chita prevede l’esposizione dei lavori di due giovani artisti materani: Giovanna
Zampagni e Piervisto Aresta, il cui senso si condensa sul tema comune del disorientamento, provocato in
assenza di punti di riferimento e di ideali punti di partenza fondamentali. L’indagine è introspettiva ma
risente del frenetico momento storico. L’arte quindi ancora una volta mette in mostra disagi e emozioni
attraverso l’uso di diverse tecniche e supporti.
Anna de Fazio Siciliano
Il progetto impaginato dalla curatrice segue la scia di Yves Klein ed è segnato dalle gradazione del blu. Con
un excursus storico, il blu, colore di partenza nella storia dell’arte (il blu egizio e il cobalto degli
Impressionisti), segna anche quello del luogo d’origine artistica di M. Angeles Vila Tortosa la cui
installazione è una scatola a orologeria come tempo-partenza, di Francesco Bartoli, allievo di Fabro a Brera,
che espone due acrilici d’esordio al suo “disegno ampliato” e del “fotografo per caso” Antonio Bassano che
insegue le minuzie di Ghirri.
Giulia Garompolo
Le opere scelte dalla Garompolo per quanto sembrino non dialogare fra loro, rivelano in realtà un filo
conduttore. Sia il paesaggio di Paola Casto che l’opera astratta di Enrico Garoia conducono lo sguardo
dello spettatore al centro della composizione dove si sprigiona la luce e il colore in un moto esplosivo. È
esattamente questo fulcro centripeto a suggerire un punto di partenza inedito, capace di dar vita a idee
stimolanti per il raggiungimento di nuovi orizzonti.
Leda Geraci
Al di fuori dei ristretti confini isolani, la curatrice Geraci “esporta” a Bologna due artisti siciliani, Noemi
Costanzo e Giancarlo Guadagnino. Il tema del punto d’inizio è pensato a partire dalla natura. Il suo
progetto d’avvio è infatti lo sbocciare dei fiori, come primavera della vita, ma ancora più inedito il punto di
partenza lo immagina con Guadagnino nei calici disegnati del Campari. Tela e disegno rappresentano quindi
visioni del tutto diverse e curiose di nuovi passi da fare.
Valentina Lanzoni & Milly Magnani
Fondatrici di New-ArtEvents, Lanzoni e Magnani puntano a valorizzare i nuovi talenti artistici. La mostra di
Bologna è un’occasione per fare emergere due artiste: Silvia Maxia, i cui disegni denunciano le vicende che
ruotano attorno all’attuale conflitto israelo-palestinese e verso la condizione delle donne sotto l’Isis; e Silvia
Testino che all’opposto mira a catturare la personalità e lo spirito dei soggetti ritratti. Un segno forte e uno
delicato quindi per cogliere l’essenza più crudele e fragile dell’umanità.
Sara Milan
Il suo progetto è il frutto della sua tesi di laurea specialistica in Conservazione e Diagnostica dell'arte
moderna e contemporanea (2009-10 all’Università di Ferrara) dal titolo: “Roberto Remi: Progetto
Esemplare per l'arte contemporanea. Catalogo delle opere dal 1968 al 2010. Progetto virtuale di
allestimento”. La sua esposizione prevede la realizzazione concreta del progetto virtuale. Per la curatrice,
scegliere la tesi per questo progetto è il modo più lineare per chiudere concretamente la fase di studio e
lanciarsi nel mondo professionale.
Silvia Mosca
Ha inteso l’inizio come la celebrazione della natura deltizia, attraverso scatti fotografici di Marco
Bovolenta, focalizzati sul dato paesaggistico, catturato e mostrato in forma intima e astratta. Il progetto
vuole mostrare come è percepita la natura dall’artista, e puntando l'attenzione sull'originalità del suo
linguaggio ne coglie la storia del rapporto uomo/donna con la natura, presente nell'artista come una forza
interiore, un luogo di rifugio.
Sara Navacchia
Non poteva essere più partecipativo il progetto di Sara Navacchia: “Sguardi su Cesena. Percezioni d’artista”,
dove il punto di partenza non è solo artistico ma pure comunitario. È infatti la cittadinanza stessa a essere
chiamata all’appello per proporre un’idea di riqualificazione urbana attraverso la musica, la fotografia, il
fumetto, la poesia e l’architettura.
Valeria Ottaviano
Già assistente curatrice per mostre istituzionali romane, presenta il lavoro di Serena Ingham e di Bruno
Melappioni. Il fascino notturno e surreale delle visioni nero-panna della luna di Ingham e i segreti nascosti
nello sguardo impenetrabile nella ragazza ritratta da Melappioni si contrappongono alla percezione
voyeuristica dello spettatore. Dall’incontro di questi due contrari si intravede la possibilità di una terza via, e
come sintesi di opposti una nuova vita si inaugura se si guarda più attentamente al mondo circostante.
Costanza Resini
Di Devid Penguti, unico artista nordico ad essere ammesso all’Associazione Videografi Italiani, la Resini
predilige gli scatti di paesaggio. Realizzati durante particolari momenti della giornata, anzitutto l’alba e il
tramonto, questi click cercano un effetto luminoso che è il massimo per la resa artistica e una rivincita. Il
primo punto da cui partire è stato quello di dedicarsi al luogo d’origine, condiviso con la curatrice, il
Polesine, inteso però come luogo d’inizio e non come posto da lasciare semmai come punto su cui
soffermarsi a riflettere.
Anna de Fazio Siciliano (ufficio stampa MuseOrfeo)
06
febbraio 2016
Starting Points – Punti di partenza
Dal 06 al 07 febbraio 2016
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Bologna
Bologna, (Bologna)
Bologna, (Bologna)
Orario di apertura
Sabato 6 febbraio dalle 16.30 alle 19.30- Domenica 7 febbraio dalle 10 alle 19.30