Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Colori dell’anima
“Colori dell’anima” è una mostra che offre l’opportunità di apprezzare opere suggestive nelle quali artisti internazionali riflettono le proprie emozioni, percezioni; attraverso colori vibranti e delicate sfumature cromatiche, gli artisti esprimono il proprio mondo interiore e amore per la vita.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nel mese di Novembre la Galleria360 propone un nuovo appuntamento con l’arte contemporanea con la mostra “Colori dell’anima”, durante la quale artisti internazionali presenteranno opere inedite. L’inaugurazione avrà luogo Venerdì 6 Novembre 2015, alle ore 19.00, in via il Prato 11r, Firenze. Durante il Vernissage verrà offerto un cocktail di benvenuto mentre musicisti Jazz suoneranno dal vivo.
Oggi la sempre maggiore spettacolarizzazione dell’arte, la sua globalizzazione e l’esaltazione della banalità, hanno riacceso i dibattiti tra critici e storici sulla presunta “fine dell’arte”. Già da lungo tempo Marcel Duchamp, con il suo ready-made, aveva dimostrato l’inconsistenza di ogni tentativo di definizione ontologica dell’arte, così come una presunta “morte dell’arte” era stata cinicamente annunciata da Andy Warhol. Le famose opere come “La zuppa Campbell’s”, attraverso quel sistematico “rifacimento alterato” di immagini esistenti tipico di Warhol, per la prima volta mettono a nudo la drammatica “invisibilità degli oggetti familiari”, causata dalla mercificazione della realtà, così come le serigrafie a colori di “Marilyn Monroe” diventano emblema di una esistenza ormai sopraffatta dalla pubblicità e dalla massima esposizione del soggetto. Dunque, una eclissi dell’arte già annunciata da tempo, ma in realtà non ancora avvenuta. Sì perché, l’arte ha veramente rinunciato al suo compito originario? Indubbiamente l’arte ha cambiato le proprie connotazioni, adeguandosi al multilinguismo culturale della società contemporanea; ma mostre come “Colori dell’anima” offrono la possibilità di osservare ancora creazioni artistiche nelle quali ogni artista proietta la propria anima, il proprio mondo interiore all’interno dell’opera, allontanando così ancora una volta lo “spauracchio di una morte dell’arte”.
Nella mostra “Colori dell’anima” ogni opera infatti propone un viaggio nel senso più profondo del sentire, tra gli itinerari emozionali del mondo interiore di ogni artista; un viaggio dove le tappe o stazioni di passaggio sono rappresentate nelle opere dalle diverse “tonalità emotive”, nelle quali di volta in volta, le combinazioni cromatiche si intrecciano costantemente con il vissuto affettivo e l’esperienza quotidiana dell’artista.
Ogni creazione artistica è prima di tutto un incontro con lo spirito stesso del suo autore e osservare un’opera significa dunque scrutare negli occhi segreti dell’artista, instaurare un silenzioso ma profondo colloquio tra la sua anima e la nostra.
“Colori dell’anima” è una mostra collettiva che offre l’opportunità di apprezzare creazioni suggestive nelle quali artisti internazionali riflettono le proprie emozioni, percezioni, idee. In ognuna delle opere esposte infatti, attraverso colori vibranti e delicate sfumature cromatiche, gli artisti esprimono il proprio mondo interiore e amore per la vita.
Se per Warhol “ la più grande opera d’arte è il senso degli affari”, mostre come “Colori dell’anima” dimostrano che ci sono ancora artisti che scelgono di distaccarsi dalle leggi di mercato optando per un’arte vera; artisti cioè “che non dipingono il sole come una macchia gialla, ma che grazie alla loro arte ed intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole” ( Pablo Picasso).
Virginia Bazzechi Ganucci Cancellieri
Oggi la sempre maggiore spettacolarizzazione dell’arte, la sua globalizzazione e l’esaltazione della banalità, hanno riacceso i dibattiti tra critici e storici sulla presunta “fine dell’arte”. Già da lungo tempo Marcel Duchamp, con il suo ready-made, aveva dimostrato l’inconsistenza di ogni tentativo di definizione ontologica dell’arte, così come una presunta “morte dell’arte” era stata cinicamente annunciata da Andy Warhol. Le famose opere come “La zuppa Campbell’s”, attraverso quel sistematico “rifacimento alterato” di immagini esistenti tipico di Warhol, per la prima volta mettono a nudo la drammatica “invisibilità degli oggetti familiari”, causata dalla mercificazione della realtà, così come le serigrafie a colori di “Marilyn Monroe” diventano emblema di una esistenza ormai sopraffatta dalla pubblicità e dalla massima esposizione del soggetto. Dunque, una eclissi dell’arte già annunciata da tempo, ma in realtà non ancora avvenuta. Sì perché, l’arte ha veramente rinunciato al suo compito originario? Indubbiamente l’arte ha cambiato le proprie connotazioni, adeguandosi al multilinguismo culturale della società contemporanea; ma mostre come “Colori dell’anima” offrono la possibilità di osservare ancora creazioni artistiche nelle quali ogni artista proietta la propria anima, il proprio mondo interiore all’interno dell’opera, allontanando così ancora una volta lo “spauracchio di una morte dell’arte”.
Nella mostra “Colori dell’anima” ogni opera infatti propone un viaggio nel senso più profondo del sentire, tra gli itinerari emozionali del mondo interiore di ogni artista; un viaggio dove le tappe o stazioni di passaggio sono rappresentate nelle opere dalle diverse “tonalità emotive”, nelle quali di volta in volta, le combinazioni cromatiche si intrecciano costantemente con il vissuto affettivo e l’esperienza quotidiana dell’artista.
Ogni creazione artistica è prima di tutto un incontro con lo spirito stesso del suo autore e osservare un’opera significa dunque scrutare negli occhi segreti dell’artista, instaurare un silenzioso ma profondo colloquio tra la sua anima e la nostra.
“Colori dell’anima” è una mostra collettiva che offre l’opportunità di apprezzare creazioni suggestive nelle quali artisti internazionali riflettono le proprie emozioni, percezioni, idee. In ognuna delle opere esposte infatti, attraverso colori vibranti e delicate sfumature cromatiche, gli artisti esprimono il proprio mondo interiore e amore per la vita.
Se per Warhol “ la più grande opera d’arte è il senso degli affari”, mostre come “Colori dell’anima” dimostrano che ci sono ancora artisti che scelgono di distaccarsi dalle leggi di mercato optando per un’arte vera; artisti cioè “che non dipingono il sole come una macchia gialla, ma che grazie alla loro arte ed intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole” ( Pablo Picasso).
Virginia Bazzechi Ganucci Cancellieri
06
novembre 2015
Colori dell’anima
Dal 06 novembre al primo dicembre 2015
arte contemporanea
Location
GALLERIA 360
Firenze, Il Prato, 11r, (Firenze)
Firenze, Il Prato, 11r, (Firenze)
Orario di apertura
da Martedì a Sabato compresi dalle 10:00 alle 19:00, Lunedì dalle 15:00 alle 19:00
Vernissage
6 Novembre 2015, ore 19.00
Curatore