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L’Ironia del sapere (volume Uno)
L’Ironia del Sapere (volume Uno e volume Due) doppia retrospettiva dedicata a Matteo Peretti, presentata presso Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto,a cura di Gianluca Marziani, e presso il museo PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, a cura Alfredo Cramerotti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’Ironia del Sapere (volume Uno e volume Due) è il titolo della doppia retrospettiva dedicata alla produzione di Matteo
Peretti, presentata presso Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto, dal 27 giugno al 27 settembre, a cura di Gianluca
Marziani, e dal 8 luglio al 31 luglio presso il museo PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, a cura di Alfredo Cramerotti.
Un unico catalogo raccoglierà l’intera produzione dell’artista, incluso il progetto di performance dal titolo “Samarcanda”,
realizzato a Venezia durante la Biennale Internazionale d’Arte del 2015. Il libro verrà presentato il prossimo
autunno in alcune sedi museali delle principali città italiane.
L’Ironia del Sapere è un percorso cognitivo nel quale diversi linguaggi interagiscono, minando le basi cognitive
preesistenti e creando nuova conoscenza negli spettatori. È necessaria la piena comprensione del termine inglese
sociology of knowledge (sociologia della conoscenza) per cogliere la linea portante del pensiero dietro il titolo. La
sociologia della conoscenza è lo studio del rapporto tra il pensiero umano e il contesto sociale nel quale esso prende
vita, nonché degli effetti che le idee prevalenti o paradigmi dominanti hanno sulle società contemporanee, affrontando
così i condizionamenti che la società può avere sulle vite di ciascun individuo.
È quindi la società contemporanea il traino che orienta l’opera di Peretti: un’attitudine che si incentra sulla costante
raccolta di oggetti di vita quotidiana, residui di azioni comuni. Un vero cannibalismo scultoreo, funzionale ad una
narrazione della crisi attuale, giocato su apparenze ludiche, di stampo pop, che offrono un’acuta critica sulla società
delle apparenze. Le serie Playground e Synthetic Brains, opere volumetriche da cui straripano flussi di oggetti e informazioni,
paiono domandare allo spettatore: quale delle nostre cose è realmente necessaria?
La reazione dell’artista azzera la percezione: oggetti e giocattoli vengono così coperti da una colata lavica di colore
che tutto appiattisce e annulla. L’eleganza formale e lo studio dei codici iconografici travalica la semplice provocazione,
sulla scia degli assemblaggi dadaisti, per costituirsi come una riflessione densa, e giocosa al tempo stesso, sulla
vita umana e le sue innumerevoli sfaccettature.
Ironia deriva dal greco eironeia, dissimulazione, ovvero, incongruità con il significato immediato delle cose, un andare
oltre la semplice evidenza del termine. Diventa, dunque, strumento indispensabile per scardinare i processi cognitivi
sedimentati, e creare un nuovo sguardo sul mondo. L’opera di Peretti osserva la quotidianità di tutti noi con un sorriso
ironico: gioca con la vita, l’arte gioca con noi e noi giochiamo con lei, perché, alla fine, solo giocando s’impara.
L’estrapolazione diretta degli oggetti provenienti dal vivere quotidiano, senza sostanziali alterazioni, provoca una rottura
più diretta dei dominant paradigms, cortocircuiti tra pe rcezione e realtà per creare inedite associazioni. L’amaca
di 62 kg, peso dell’artista, s’infrange con una condizione non quantificabile, la libertà umana in Se la Libertà avesse
un Peso; le 1764 bottiglie di acqua minerale di Volumes:Water incatenano un elemento libero e non commercializzabile.
Affermazione e il suo contrario, il processo ironico implica alterazione e negazione dei codici imposti, dove
l’aspetto ludico nasconde una verità più amara, implicazioni non solo sociali o politiche ma umane, individuali. Nelle
performances la fruizione implica un secondo sguardo dietro l’approccio superficiale, come avviene nel processo
ironico: il black bloc di Fede Incontrollabile non è colto nell’attimo dell’azione violenta ma prega, immobile, spinto
dalla fede nel cambiamento del mondo in cui vive. È pentito delle sue azioni oppure cerca nella propria spiritualità un
incentivo all’azione? Altre opere richiamano le esperienze personali dell’artista, i suoi sogni e i suoi ricordi, spesso
legati alla sua infanzia. La dimensione ludica è in tal caso funzionale all’espressione di una condizione infantile: ma
l’ironia lascia spazio alla nostalgia, a una riflessione su temi più ampi quali la crescita e l’educazione dei bambini. La
serie dei Giacigli si riferisce a momenti storici specifici, legati all’esistenza dell’artista: non sono oggetti ma luoghi di
riposo nei quali l’infanzia dell’artista viene richiamata da piccoli monili come la coperta dei Puffi, un vecchio baule,
una fototessera di lui bambino. Tali oggetti assurgono a simboli di una generazione, parlano di sogni e speranze,
delle difficoltà che incontrano nel cammino; come avviene in The End of Myth, opera che si concentra su un trauma
decisivo, la consapevolezza della crescita: e allora ecco il tenero Winnie the Pooh brutalmente inchiodato, crocefisso,
divenuto icona di un tempo ormai finito.
Contatti Studio Giga: press@studiogiga.com
Ufficio stampa NewRelease: press@newrelease.it
Peretti, presentata presso Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto, dal 27 giugno al 27 settembre, a cura di Gianluca
Marziani, e dal 8 luglio al 31 luglio presso il museo PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, a cura di Alfredo Cramerotti.
Un unico catalogo raccoglierà l’intera produzione dell’artista, incluso il progetto di performance dal titolo “Samarcanda”,
realizzato a Venezia durante la Biennale Internazionale d’Arte del 2015. Il libro verrà presentato il prossimo
autunno in alcune sedi museali delle principali città italiane.
L’Ironia del Sapere è un percorso cognitivo nel quale diversi linguaggi interagiscono, minando le basi cognitive
preesistenti e creando nuova conoscenza negli spettatori. È necessaria la piena comprensione del termine inglese
sociology of knowledge (sociologia della conoscenza) per cogliere la linea portante del pensiero dietro il titolo. La
sociologia della conoscenza è lo studio del rapporto tra il pensiero umano e il contesto sociale nel quale esso prende
vita, nonché degli effetti che le idee prevalenti o paradigmi dominanti hanno sulle società contemporanee, affrontando
così i condizionamenti che la società può avere sulle vite di ciascun individuo.
È quindi la società contemporanea il traino che orienta l’opera di Peretti: un’attitudine che si incentra sulla costante
raccolta di oggetti di vita quotidiana, residui di azioni comuni. Un vero cannibalismo scultoreo, funzionale ad una
narrazione della crisi attuale, giocato su apparenze ludiche, di stampo pop, che offrono un’acuta critica sulla società
delle apparenze. Le serie Playground e Synthetic Brains, opere volumetriche da cui straripano flussi di oggetti e informazioni,
paiono domandare allo spettatore: quale delle nostre cose è realmente necessaria?
La reazione dell’artista azzera la percezione: oggetti e giocattoli vengono così coperti da una colata lavica di colore
che tutto appiattisce e annulla. L’eleganza formale e lo studio dei codici iconografici travalica la semplice provocazione,
sulla scia degli assemblaggi dadaisti, per costituirsi come una riflessione densa, e giocosa al tempo stesso, sulla
vita umana e le sue innumerevoli sfaccettature.
Ironia deriva dal greco eironeia, dissimulazione, ovvero, incongruità con il significato immediato delle cose, un andare
oltre la semplice evidenza del termine. Diventa, dunque, strumento indispensabile per scardinare i processi cognitivi
sedimentati, e creare un nuovo sguardo sul mondo. L’opera di Peretti osserva la quotidianità di tutti noi con un sorriso
ironico: gioca con la vita, l’arte gioca con noi e noi giochiamo con lei, perché, alla fine, solo giocando s’impara.
L’estrapolazione diretta degli oggetti provenienti dal vivere quotidiano, senza sostanziali alterazioni, provoca una rottura
più diretta dei dominant paradigms, cortocircuiti tra pe rcezione e realtà per creare inedite associazioni. L’amaca
di 62 kg, peso dell’artista, s’infrange con una condizione non quantificabile, la libertà umana in Se la Libertà avesse
un Peso; le 1764 bottiglie di acqua minerale di Volumes:Water incatenano un elemento libero e non commercializzabile.
Affermazione e il suo contrario, il processo ironico implica alterazione e negazione dei codici imposti, dove
l’aspetto ludico nasconde una verità più amara, implicazioni non solo sociali o politiche ma umane, individuali. Nelle
performances la fruizione implica un secondo sguardo dietro l’approccio superficiale, come avviene nel processo
ironico: il black bloc di Fede Incontrollabile non è colto nell’attimo dell’azione violenta ma prega, immobile, spinto
dalla fede nel cambiamento del mondo in cui vive. È pentito delle sue azioni oppure cerca nella propria spiritualità un
incentivo all’azione? Altre opere richiamano le esperienze personali dell’artista, i suoi sogni e i suoi ricordi, spesso
legati alla sua infanzia. La dimensione ludica è in tal caso funzionale all’espressione di una condizione infantile: ma
l’ironia lascia spazio alla nostalgia, a una riflessione su temi più ampi quali la crescita e l’educazione dei bambini. La
serie dei Giacigli si riferisce a momenti storici specifici, legati all’esistenza dell’artista: non sono oggetti ma luoghi di
riposo nei quali l’infanzia dell’artista viene richiamata da piccoli monili come la coperta dei Puffi, un vecchio baule,
una fototessera di lui bambino. Tali oggetti assurgono a simboli di una generazione, parlano di sogni e speranze,
delle difficoltà che incontrano nel cammino; come avviene in The End of Myth, opera che si concentra su un trauma
decisivo, la consapevolezza della crescita: e allora ecco il tenero Winnie the Pooh brutalmente inchiodato, crocefisso,
divenuto icona di un tempo ormai finito.
Contatti Studio Giga: press@studiogiga.com
Ufficio stampa NewRelease: press@newrelease.it
27
giugno 2015
L’Ironia del sapere (volume Uno)
Dal 27 giugno al 27 settembre 2015
arte contemporanea
Location
PALAZZO COLLICOLA ARTI VISIVE – MUSEO CARANDENTE
Spoleto, Via Loreto Vittori, 11, (Perugia)
Spoleto, Via Loreto Vittori, 11, (Perugia)
Orario di apertura
dal mercoledì al lunedì orari 10.30-13.00 / 15.30 - 19.00 (chiuso il Martedì)
Vernissage
27 Giugno 2015, ore 12.00
Autore
Curatore