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Apertura del Museo della Pietà Rondanini
Sabato 2 maggio l’apertura del Museo della Pietà Rondanini dà l’avvio a Expo in Città: Milano accoglie l’ultimo capolavoro di Michelangelo nel nuovo spazio espositivo dedicato dell’antico Ospedale Spagnolo, restituito alla città dopo il restauro con l’inedito allestimento di Michele De Lucchi.
Grande festa al Castello Sforzesco e una settimana di ingresso gratuito fino a domenica 10 maggio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 2 maggio l’apertura del Museo della Pietà Rondanini dà l’avvio a Expo in
Città: Milano accoglie l’ultimo capolavoro di Michelangelo nel nuovo spazio
espositivo dedicato dell’antico Ospedale Spagnolo, restituito alla città dopo il
restauro con l’inedito allestimento di Michele De Lucchi.
Grande festa al Castello Sforzesco e una settimana di ingresso gratuito fino a
domenica 10 maggio.
Milano, 17 aprile 2015 – Sarà il nuovo Museo Pietà Rondanini_Michelangelo ad aprire, con una
grande festa al Castello Sforzesco sabato 2 maggio, il ricco programma di iniziative ed eventi di
ExpoinCittà, destinato ad animare la vita culturale milanese per tutto il semestre dell’Esposizione
Universale. Il taglio del nastro si svolgerà alle ore 11, mentre dalle ore 14 fino alle ore 23 il Museo
resterà aperto alla città e sarà ad ingresso gratuito per tutta la settimana fino a domenica 10
maggio.
In concomitanza con l’avvio di Expo 2015, e dopo quasi sessant’anni trascorsi nel Museo d’Arte
Antica del Castello all’interno della Sala degli Scarlioni, dove abitava in una nicchia d’autore
firmata BBPR, la Pietà Rondanini cambia casa, rimanendo sempre all’interno del Castello
Sforzesco e trovando la sua definitiva collocazione nell’affascinante spazio dell’antico Ospedale
Spagnolo. L’ultimo emozionante capolavoro di Michelangelo viene così ridonato a Milano in un
nuovo spazio espositivo dedicato, riscoperto, restaurato e restituito alla città nel raffinato
allestimento di Michele De Lucchi, capace di dare piena valorizzazione al significato espressivo e
alla straordinaria potenza iconica della Pietà.
Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione portata avanti per quasi tre anni fra
Istituzioni pubbliche e realtà private, in particolare dal Comune di Milano insieme alle
Soprintendenze, al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT),
all’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR) e al Politecnico di Milano –
Centro Beni Culturali per le attività di diagnostica, monitoraggio e ingegneria. Fondamentale è
stato inoltre il contributo della Fondazione Cariplo, partner istituzionale del Castello Sforzesco nel
progetto di restauro architettonico e di rinnovamento museografico. Un insieme di voci e di diverse
competenze che hanno saputo confrontarsi con sinergia su temi di conservazione, restauro,
progettazione e ingegnerizzazione, in grado di garantire la più alta valorizzazione dell’opera e al
tempo stesso la sua massima sicurezza.
Per questa occasione è stata infatti progettata una speciale piattaforma antisismica e
antivibrante con un basamento cilindrico super tecnologico su cui poggia la scultura. La
progettazione delle strutture di protezione dell’opera è dell’azienda giapponese Thk con Miyamoto
International e il piedistallo è realizzato dall’italiana Goppion. La realizzazione di questa
Partner istituzionale del Castello Sforzesco
innovativa tecnologia è stata seguita in ogni sua fase esecutiva dal Politecnico di Milano. Il tutto in
stretta collaborazione anche con Arterìa che si è occupata della delicata movimentazione
dell’opera e con Sabina Vedovello (CBC) per gli aspetti conservativi in tutte le fasi del progetto.
«La Pietà Rondanini cambia casa. Un trasferimento sempre all’interno delle mura del Castello, ma
in realtà un grande viaggio per questo capolavoro che trova oggi la sua collocazione definitiva in
uno spazio ‘ritrovato’, completamente restaurato e restituito alla città: l’antico, cinquecentesco
Ospedale Spagnolo del Castello – dichiarano gli assessori Filippo Del Corno (Cultura) e
Carmela Rozza (Lavori Pubblici e Arredo Urbano) –. Un allestimento che cambia
completamente la percezione di questa icona dell’arte mondiale e che valorizza in modo
straordinario la potenza struggente dell’opera alla quale Michelangelo lavorò fino agli ultimi giorni
della sua vita. Un progetto – hanno concluso gli assessori – che non sarebbe stato possibile
realizzare se non grazie all’eccezionale lavoro di squadra tra istituzioni pubbliche e private, che sta
diventando il modello produttivo della proposta artistica e culturale di Milano».
Il delicato e complesso percorso affrontato per dare la giusta valorizzazione alla Pietà Rondanini
con un Museo dedicato giunge finalmente a compimento in un anno particolarmente importante
per Milano. «Per quanto sia apparso evidente fin da subito, sorprende oggi vedere come l’incontro
fra il capolavoro di Michelangelo, l’affascinante spazio dell’antico Ospedale Spagnolo e il raffinato
allestimento di Michele De Lucchi crei una perfetta armonia fra architettura e opera, permettendo
finalmente alla Pietà di sprigionare completamente la sua forza espressiva e di trasmetterla a
coloro che la osservano», afferma Claudio Salsi, Direttore Soprintendenza Castello, Musei
Archeologici e Musei Storici. «Questo risultato non sarebbe stato possibile senza la preziosa
guida dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR), che ha seguito
costantemente tutte le fasi di tutela e conservazione preventiva in vista dello spostamento
dell’opera, compreso lo studio dell’innovativo basamento tecnologico che sostiene la Pietà e il
progetto di monitoraggio della superficie dell’opera realizzato in stretta collaborazione con il
Politecnico di Milano – Centro Beni Culturali e con gli altri partner coinvolti».
«Il nuovo allestimento ribalta completamente la visione ad oggi consueta dell’opera: entrando i
visitatori vedranno infatti la scultura di spalle e scorgeranno per prima cosa ciò che Michelangelo
scolpì per ultima, la schiena della Madonna ricurva sul Cristo, rendendo ancora più intensa
l’emozione per l’opera», afferma l’architetto Michele De Lucchi. «Solo girando attorno alla statua
si vedrà la parte anteriore, con il Cristo cadente sostenuto dalla Madre: una prospettiva
assolutamente inedita, voluta per mettere in risalto quella dimensione della scultura, incompiuta,
prima impossibile da osservare nella sua completezza».
«Come Istituzione impegnata da anni nel sostegno a progetti culturali, sociali e ambientali sul
territorio, abbiamo deciso di offrire il nostro supporto al restauro dell’Ospedale Spagnolo, nuova
sede della Pietà Rondanini, contribuendo a restituire al mondo un capolavoro», afferma Giuseppe
Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo. «Confidiamo che in un anno straordinariamente
rappresentativo per Milano, il Castello Sforzesco e la Pietà Rondanini possano davvero rendere la
bellezza un veicolo universale di accoglienza, inclusione, condivisione, partecipazione, a beneficio
dei milanesi e di quanti affolleranno la città».
Partner istituzionale del Castello Sforzesco
Restituire alla città un’opera straordinaria come la Pietà Rondanini nel suo massimo splendore non
è solo un importante appuntamento per il mondo dell’arte, ma ha un profondo significato per
Milano, che diventa città simbolo di dialogo tra arte, economia e società», dichiara Alberto
Meomartini, Vice Presidente della Camera di commercio di Milano. «Questo è lo spirito di
ExpoinCittà: creare interconnessioni tra mondi diversi, mischiare cultura, imprese, città in modo
virtuoso. La rivalutazione espositiva dell’opera è infatti un tema anche economico: attirerà ancora
di più turisti, investimenti, capitali. Da oggi abbiamo una nuova icona, un nuovo biglietto da visita di
Milano nel mondo, un nuovo elemento di orgoglio per i milanesi e per il nostro territorio».
La Pietà Rondanini e l’antico Ospedale Spagnolo
Estremo capolavoro e ultima creazione incompiuta del genio toscano, la Pietà Rondanini è
un’opera drammaticamente singolare, dotata di un senso che trascende la bellezza in quanto
espressione dell’amore umano: racchiude infatti in un unico blocco di marmo le figure del Cristo e
della Vergine, quasi fuse in un solo abbraccio.
La Pietà Rondanini rappresenta il testamento spirituale del maestro, intento a scolpirne i tratti
sino a pochi giorni prima della morte, avvenuta nel 1564. L’opera non finita fu infatti ritrovata nella
sua abitazione romana, ma se ne persero poi le tracce per lunghi anni fino a quando ricomparve
presso l’abitazione del marchese Giuseppe Rondinini (questa la denominazione corretta), raffinato
collezionista romano. Nei secoli successivi visse un lungo avvicendarsi di passaggi di proprietà,
quasi nell’oblio, fino a quando nel 1952 la scultura venne acquistata dal Comune di Milano ed
esposta per la prima volta nel 1956 in occasione della riapertura dei Musei del Castello nel
secondo dopoguerra.
All’interno dell’antico Ospedale Spagnolo, con i suoi delicati affreschi, l’intensità struggente
dell’opera incontra un’architettura ideale, che sembrava attenderla da tempo. In quegli spazi
collegati alla sofferenza, realizzati per i soldati della guarnigione spagnola del Castello colpiti dalla
peste nella seconda metà del ‘500 proprio pochi anni dopo il momento in cui Michelangelo a Roma
lavorava alla Pietà Rondanini, appare come una casualità particolarmente suggestiva la scoperta
che, quasi in corrispondenza con la sommità della Pietà, si scorgono, riferite a Cristo, le parole
«ascese al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente», espressione di fede, a quel tempo a
conforto di soldati malati.
Il precedente allestimento della Pietà Rondanini firmato da BBPR, che ha ospitato la scultura nella
Sala degli Scarlioni per circa sessant’anni, troverà invece nuova destinazione con un progetto di
valorizzazione in corso di definizione legato alla storia della Pietà, alle caratteristiche del Museo e
alla sua importanza per Milano.
L’allestimento di Michele De Lucchi
All’interno della sala dell’antico Ospedale Spagnolo, l’allestimento è essenziale, per rispettare la
sacralità della Pietà e indurre alla meditazione. Sulla parete opposta all’ingresso, una quinta
nasconde la Porta di Santo Spirito, accogliendo la maschera funeraria e una medaglia che
ritrae Michelangelo, realizzate rispettivamente da Daniele da Volterra e da Leone Leoni. Lo
spazio è quasi del tutto vuoto, salvo la presenza di tre panche in rovere poste davanti all’opera,
con altezze graduate per permettere una visuale completa, e di un leggio che ospita le
informazioni riguardanti le sue vicende storiche. Il pavimento in legno di rovere dalla tonalità chiara
dona calore all’ambiente e produce un contrasto materico che valorizza il bianco del marmo.
Per salvaguardare il capolavoro da eventuali effetti legati al passaggio della vicina metropolitana e
da eventuali scosse sismiche è stata inoltre realizzato, sulla base dei dati scientifici raccolti a livello
internazionale dal Politecnico di Milano, un avanzatissimo sistema di protezione, integrato, da
rischi sismici e da vibrazioni verticali provenienti dal terreno.
Procedure di tutela e soluzioni di ingegnerizzazione, senza precedenti noti nella museotecnica,
sono state affrontate in collaborazione tra Politecnico di Milano, Comune di Milano,
Soprintendenza del Castello Sforzesco e Istituto Superiore di Conservazione e Restauro, che ha
curato la supervisione di tutto il progetto, dall’inizio alla sua conclusione.
Il sistema di illuminazione della scultura, appositamente realizzato da Artemide per il nuovo
allestimento espositivo firmato da Michele De Lucchi, è studiato per evitare le ombre, mentre
all’interno della sala si diffonde una luce quanto più possibile naturale che valorizza le decorazioni
murali senza entrare in contrasto con la centralità della Pietà. La luce Artemide è posizionata in
modo da garantire una perfetta coerenza di illuminazione tra il retro e il fronte della scultura, che si
presenta al pubblico esposta di schiena. I corpi illuminanti diffondono una “luce silenziosa”, non
appariscente, che mette in risalto l’intensità espressiva e drammatica della Pietà di Michelangelo.
Al Castello Sforzesco una nuova caffetteria e un bookshop rinnovato
Con un’offerta culturale sempre più ricca e dinamica, il Castello Sforzesco diventa ancora più
accogliente grazie all’avvio di nuovi servizi per il pubblico di cittadini e turisti.
In particolare, venerdì 17 aprile alle ore 19.30 inaugura la nuova caffetteria Calicantus
Sforzesco nel giardino di fronte all’ingresso dei Musei della Corte Ducale. Allestita in
un’architettura contemporanea, leggera e accogliente, confortevole e di design, offre un momento
di ristoro e di piacevole sosta per tutta la giornata.
All’ingresso dei Musei del Castello è inoltre attivo il nuovo bookshop gestito da Civita, dove
l’ampia offerta editoriale e di merchandising è incorniciata in un allestimento completamente
rinnovato dallo Studio De Lucchi. In occasione dell’apertura del nuovo Museo dedicato alla Pietà
Rondanini, saranno disponibili la pubblicazione ufficiale Michelangelo, la Pietà Rondanini
nell’Ospedale Spagnolo del Castello Sforzesco, edita da Officina Libraria e curata da Claudio
Salsi, e la guida dedicata all’ultimo capolavoro di Michelangelo, edita da Marsilio; per la visita
della Pietà Rondanini sarà inoltre disponibile una guida multimediale ricca di contenuti e
immagini.
Città: Milano accoglie l’ultimo capolavoro di Michelangelo nel nuovo spazio
espositivo dedicato dell’antico Ospedale Spagnolo, restituito alla città dopo il
restauro con l’inedito allestimento di Michele De Lucchi.
Grande festa al Castello Sforzesco e una settimana di ingresso gratuito fino a
domenica 10 maggio.
Milano, 17 aprile 2015 – Sarà il nuovo Museo Pietà Rondanini_Michelangelo ad aprire, con una
grande festa al Castello Sforzesco sabato 2 maggio, il ricco programma di iniziative ed eventi di
ExpoinCittà, destinato ad animare la vita culturale milanese per tutto il semestre dell’Esposizione
Universale. Il taglio del nastro si svolgerà alle ore 11, mentre dalle ore 14 fino alle ore 23 il Museo
resterà aperto alla città e sarà ad ingresso gratuito per tutta la settimana fino a domenica 10
maggio.
In concomitanza con l’avvio di Expo 2015, e dopo quasi sessant’anni trascorsi nel Museo d’Arte
Antica del Castello all’interno della Sala degli Scarlioni, dove abitava in una nicchia d’autore
firmata BBPR, la Pietà Rondanini cambia casa, rimanendo sempre all’interno del Castello
Sforzesco e trovando la sua definitiva collocazione nell’affascinante spazio dell’antico Ospedale
Spagnolo. L’ultimo emozionante capolavoro di Michelangelo viene così ridonato a Milano in un
nuovo spazio espositivo dedicato, riscoperto, restaurato e restituito alla città nel raffinato
allestimento di Michele De Lucchi, capace di dare piena valorizzazione al significato espressivo e
alla straordinaria potenza iconica della Pietà.
Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione portata avanti per quasi tre anni fra
Istituzioni pubbliche e realtà private, in particolare dal Comune di Milano insieme alle
Soprintendenze, al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT),
all’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR) e al Politecnico di Milano –
Centro Beni Culturali per le attività di diagnostica, monitoraggio e ingegneria. Fondamentale è
stato inoltre il contributo della Fondazione Cariplo, partner istituzionale del Castello Sforzesco nel
progetto di restauro architettonico e di rinnovamento museografico. Un insieme di voci e di diverse
competenze che hanno saputo confrontarsi con sinergia su temi di conservazione, restauro,
progettazione e ingegnerizzazione, in grado di garantire la più alta valorizzazione dell’opera e al
tempo stesso la sua massima sicurezza.
Per questa occasione è stata infatti progettata una speciale piattaforma antisismica e
antivibrante con un basamento cilindrico super tecnologico su cui poggia la scultura. La
progettazione delle strutture di protezione dell’opera è dell’azienda giapponese Thk con Miyamoto
International e il piedistallo è realizzato dall’italiana Goppion. La realizzazione di questa
Partner istituzionale del Castello Sforzesco
innovativa tecnologia è stata seguita in ogni sua fase esecutiva dal Politecnico di Milano. Il tutto in
stretta collaborazione anche con Arterìa che si è occupata della delicata movimentazione
dell’opera e con Sabina Vedovello (CBC) per gli aspetti conservativi in tutte le fasi del progetto.
«La Pietà Rondanini cambia casa. Un trasferimento sempre all’interno delle mura del Castello, ma
in realtà un grande viaggio per questo capolavoro che trova oggi la sua collocazione definitiva in
uno spazio ‘ritrovato’, completamente restaurato e restituito alla città: l’antico, cinquecentesco
Ospedale Spagnolo del Castello – dichiarano gli assessori Filippo Del Corno (Cultura) e
Carmela Rozza (Lavori Pubblici e Arredo Urbano) –. Un allestimento che cambia
completamente la percezione di questa icona dell’arte mondiale e che valorizza in modo
straordinario la potenza struggente dell’opera alla quale Michelangelo lavorò fino agli ultimi giorni
della sua vita. Un progetto – hanno concluso gli assessori – che non sarebbe stato possibile
realizzare se non grazie all’eccezionale lavoro di squadra tra istituzioni pubbliche e private, che sta
diventando il modello produttivo della proposta artistica e culturale di Milano».
Il delicato e complesso percorso affrontato per dare la giusta valorizzazione alla Pietà Rondanini
con un Museo dedicato giunge finalmente a compimento in un anno particolarmente importante
per Milano. «Per quanto sia apparso evidente fin da subito, sorprende oggi vedere come l’incontro
fra il capolavoro di Michelangelo, l’affascinante spazio dell’antico Ospedale Spagnolo e il raffinato
allestimento di Michele De Lucchi crei una perfetta armonia fra architettura e opera, permettendo
finalmente alla Pietà di sprigionare completamente la sua forza espressiva e di trasmetterla a
coloro che la osservano», afferma Claudio Salsi, Direttore Soprintendenza Castello, Musei
Archeologici e Musei Storici. «Questo risultato non sarebbe stato possibile senza la preziosa
guida dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR), che ha seguito
costantemente tutte le fasi di tutela e conservazione preventiva in vista dello spostamento
dell’opera, compreso lo studio dell’innovativo basamento tecnologico che sostiene la Pietà e il
progetto di monitoraggio della superficie dell’opera realizzato in stretta collaborazione con il
Politecnico di Milano – Centro Beni Culturali e con gli altri partner coinvolti».
«Il nuovo allestimento ribalta completamente la visione ad oggi consueta dell’opera: entrando i
visitatori vedranno infatti la scultura di spalle e scorgeranno per prima cosa ciò che Michelangelo
scolpì per ultima, la schiena della Madonna ricurva sul Cristo, rendendo ancora più intensa
l’emozione per l’opera», afferma l’architetto Michele De Lucchi. «Solo girando attorno alla statua
si vedrà la parte anteriore, con il Cristo cadente sostenuto dalla Madre: una prospettiva
assolutamente inedita, voluta per mettere in risalto quella dimensione della scultura, incompiuta,
prima impossibile da osservare nella sua completezza».
«Come Istituzione impegnata da anni nel sostegno a progetti culturali, sociali e ambientali sul
territorio, abbiamo deciso di offrire il nostro supporto al restauro dell’Ospedale Spagnolo, nuova
sede della Pietà Rondanini, contribuendo a restituire al mondo un capolavoro», afferma Giuseppe
Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo. «Confidiamo che in un anno straordinariamente
rappresentativo per Milano, il Castello Sforzesco e la Pietà Rondanini possano davvero rendere la
bellezza un veicolo universale di accoglienza, inclusione, condivisione, partecipazione, a beneficio
dei milanesi e di quanti affolleranno la città».
Partner istituzionale del Castello Sforzesco
Restituire alla città un’opera straordinaria come la Pietà Rondanini nel suo massimo splendore non
è solo un importante appuntamento per il mondo dell’arte, ma ha un profondo significato per
Milano, che diventa città simbolo di dialogo tra arte, economia e società», dichiara Alberto
Meomartini, Vice Presidente della Camera di commercio di Milano. «Questo è lo spirito di
ExpoinCittà: creare interconnessioni tra mondi diversi, mischiare cultura, imprese, città in modo
virtuoso. La rivalutazione espositiva dell’opera è infatti un tema anche economico: attirerà ancora
di più turisti, investimenti, capitali. Da oggi abbiamo una nuova icona, un nuovo biglietto da visita di
Milano nel mondo, un nuovo elemento di orgoglio per i milanesi e per il nostro territorio».
La Pietà Rondanini e l’antico Ospedale Spagnolo
Estremo capolavoro e ultima creazione incompiuta del genio toscano, la Pietà Rondanini è
un’opera drammaticamente singolare, dotata di un senso che trascende la bellezza in quanto
espressione dell’amore umano: racchiude infatti in un unico blocco di marmo le figure del Cristo e
della Vergine, quasi fuse in un solo abbraccio.
La Pietà Rondanini rappresenta il testamento spirituale del maestro, intento a scolpirne i tratti
sino a pochi giorni prima della morte, avvenuta nel 1564. L’opera non finita fu infatti ritrovata nella
sua abitazione romana, ma se ne persero poi le tracce per lunghi anni fino a quando ricomparve
presso l’abitazione del marchese Giuseppe Rondinini (questa la denominazione corretta), raffinato
collezionista romano. Nei secoli successivi visse un lungo avvicendarsi di passaggi di proprietà,
quasi nell’oblio, fino a quando nel 1952 la scultura venne acquistata dal Comune di Milano ed
esposta per la prima volta nel 1956 in occasione della riapertura dei Musei del Castello nel
secondo dopoguerra.
All’interno dell’antico Ospedale Spagnolo, con i suoi delicati affreschi, l’intensità struggente
dell’opera incontra un’architettura ideale, che sembrava attenderla da tempo. In quegli spazi
collegati alla sofferenza, realizzati per i soldati della guarnigione spagnola del Castello colpiti dalla
peste nella seconda metà del ‘500 proprio pochi anni dopo il momento in cui Michelangelo a Roma
lavorava alla Pietà Rondanini, appare come una casualità particolarmente suggestiva la scoperta
che, quasi in corrispondenza con la sommità della Pietà, si scorgono, riferite a Cristo, le parole
«ascese al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente», espressione di fede, a quel tempo a
conforto di soldati malati.
Il precedente allestimento della Pietà Rondanini firmato da BBPR, che ha ospitato la scultura nella
Sala degli Scarlioni per circa sessant’anni, troverà invece nuova destinazione con un progetto di
valorizzazione in corso di definizione legato alla storia della Pietà, alle caratteristiche del Museo e
alla sua importanza per Milano.
L’allestimento di Michele De Lucchi
All’interno della sala dell’antico Ospedale Spagnolo, l’allestimento è essenziale, per rispettare la
sacralità della Pietà e indurre alla meditazione. Sulla parete opposta all’ingresso, una quinta
nasconde la Porta di Santo Spirito, accogliendo la maschera funeraria e una medaglia che
ritrae Michelangelo, realizzate rispettivamente da Daniele da Volterra e da Leone Leoni. Lo
spazio è quasi del tutto vuoto, salvo la presenza di tre panche in rovere poste davanti all’opera,
con altezze graduate per permettere una visuale completa, e di un leggio che ospita le
informazioni riguardanti le sue vicende storiche. Il pavimento in legno di rovere dalla tonalità chiara
dona calore all’ambiente e produce un contrasto materico che valorizza il bianco del marmo.
Per salvaguardare il capolavoro da eventuali effetti legati al passaggio della vicina metropolitana e
da eventuali scosse sismiche è stata inoltre realizzato, sulla base dei dati scientifici raccolti a livello
internazionale dal Politecnico di Milano, un avanzatissimo sistema di protezione, integrato, da
rischi sismici e da vibrazioni verticali provenienti dal terreno.
Procedure di tutela e soluzioni di ingegnerizzazione, senza precedenti noti nella museotecnica,
sono state affrontate in collaborazione tra Politecnico di Milano, Comune di Milano,
Soprintendenza del Castello Sforzesco e Istituto Superiore di Conservazione e Restauro, che ha
curato la supervisione di tutto il progetto, dall’inizio alla sua conclusione.
Il sistema di illuminazione della scultura, appositamente realizzato da Artemide per il nuovo
allestimento espositivo firmato da Michele De Lucchi, è studiato per evitare le ombre, mentre
all’interno della sala si diffonde una luce quanto più possibile naturale che valorizza le decorazioni
murali senza entrare in contrasto con la centralità della Pietà. La luce Artemide è posizionata in
modo da garantire una perfetta coerenza di illuminazione tra il retro e il fronte della scultura, che si
presenta al pubblico esposta di schiena. I corpi illuminanti diffondono una “luce silenziosa”, non
appariscente, che mette in risalto l’intensità espressiva e drammatica della Pietà di Michelangelo.
Al Castello Sforzesco una nuova caffetteria e un bookshop rinnovato
Con un’offerta culturale sempre più ricca e dinamica, il Castello Sforzesco diventa ancora più
accogliente grazie all’avvio di nuovi servizi per il pubblico di cittadini e turisti.
In particolare, venerdì 17 aprile alle ore 19.30 inaugura la nuova caffetteria Calicantus
Sforzesco nel giardino di fronte all’ingresso dei Musei della Corte Ducale. Allestita in
un’architettura contemporanea, leggera e accogliente, confortevole e di design, offre un momento
di ristoro e di piacevole sosta per tutta la giornata.
All’ingresso dei Musei del Castello è inoltre attivo il nuovo bookshop gestito da Civita, dove
l’ampia offerta editoriale e di merchandising è incorniciata in un allestimento completamente
rinnovato dallo Studio De Lucchi. In occasione dell’apertura del nuovo Museo dedicato alla Pietà
Rondanini, saranno disponibili la pubblicazione ufficiale Michelangelo, la Pietà Rondanini
nell’Ospedale Spagnolo del Castello Sforzesco, edita da Officina Libraria e curata da Claudio
Salsi, e la guida dedicata all’ultimo capolavoro di Michelangelo, edita da Marsilio; per la visita
della Pietà Rondanini sarà inoltre disponibile una guida multimediale ricca di contenuti e
immagini.
02
maggio 2015
Apertura del Museo della Pietà Rondanini
Dal 02 al 10 maggio 2015
arte antica
Location
CASTELLO SFORZESCO
Milano, Piazza Castello, (Milano)
Milano, Piazza Castello, (Milano)
Biglietti
Ingresso gratuito tutti i giorni (lunedì 4 maggio compreso) fino a domenica 10 maggio
Dal 12 maggio 2015
L’ingresso al Museo della Pietà Rondanini è compreso nel biglietto unico per i Musei del Castello Sforzesco al costo di 5 euro (ridotto 3 euro) acquistabile presso la biglietteria dei Musei del Castello Sforzesco
Orario di apertura
dalle ore 9.00 alle ore 19.30 (ultimo ingresso ore 19.00)
Giovedì 6 apertura prolungata dalle ore 9.00 fino alle ore 22.30 (ultimo ingresso ore 22)
Vernissage
2 Maggio 2015, h 11
Autore