Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
American History
Dieci immagine “sacre”, rielaborate con Photoshop, con arguzia e con malizia per mettere in risalto quello che tutti pensano ma che nessuno ha mai il coraggio di esternare, pena l’allontanamento dai binari sicuri dell’omologazione sociale e culturale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
AMERICAN HISTORY
La storia americana è fatta di simboli, di date scolpite nella memoria collettiva, di personaggi diventati miti.
Ciascuna immagine ha un significato unico e universalmente accettato, il contradditorio è impossibile perchè l’autoreferenzialità a stelle e strisce non lo permette.
Così, la bandiera degli Stati Uniti assume i caratteri propri di un simulacro, guai a toccarla! La conquista della luna è rappresentata come un dono fatto dagli americani ai cittadini di tutto il mondo e di tutte le generazioni, passate, presenti e future. Le città diventano brand, i fatti storici vengono distorti al punto da diventare essi stessi nuove realtà.
Tutto è celebrazione dello spirito americano, glorificazione di un popolo, ogni cosa è espressione del motto “Volere è potere”; eppure, nonostante il monopolio culturale che gli Stati Uniti hanno avuto per decenni nella scienza, nella tecnologia, nello spettacolo, nella politica, ecco emergere contraddizioni, domande sospese, dubbi.
La personale American History di Mausim non è un atto d’accusa nei confronti degli Stati Uniti d’America. E’ piuttosto una riflessione sul lato oscuro del suo simbolismo; laddove l’immagine descrive un significato unico e universalmente riconosciuto, ecco qualcuno che ne mostra la faccia nascosta, quella che non vede mai nessuno. Simboli della cultura pop vengono rimescolati con fatti storici che appartengono alla memoria collettiva e lo scopo è quello di far emergere nell’osservatore quelle sensazioni scomode che, soffocate per troppo tempo dalla dittatura del significato, trovano finalmente posto. Ma sono scomode solo perché private, intime, che non collimano con il senso comune.
Si tratta di dieci immagine “sacre”, rielaborate con Photoshop, con arguzia e con malizia per mettere in risalto quello che tutti pensano ma che nessuno ha mai il coraggio di esternare, pena l’allontanamento dai binari sicuri dell’omologazione sociale e culturale. Dietro ciascuna opera di American History c’è un racconto che chiede il permesso di emergere, che vuole lievitare dal profondo dell’anima fino ad arrivare alla coscienza. Non c’è bisogno di parole né di conferme, l’immagine stessa fornisce insieme lo stimolo e la risposta alla domanda che è emersa.
LA FACCIA NASCOSTA DELL’AMERICA
Marco Brancaccia
I simboli più famosi e comuni del nostro immaginario collettivo sono sempre stati quelli provenienti dagli USA: Superman, John Fitzgerald Kennedy, il reverendo King, l’undici settembre fino ad arrivare alla divina Marilyn, icone di una Storia lunga come il ‘900, quel “secolo breve” che Eric J. Hobsbawm ha descritto come il più pregno di svolte sociali, quel ‘900 che incarna in se qualcosa di unico come unica è questa raccolta di opere.
Dieci simboli, dieci icone che Mausim ha voluto “rivedere e correggere” non tanto per voler fare un j’accuse verso gli Stati Uniti, non per dietrologia, quanto per un voler svegliare le coscienze e infondere un po’ di coraggio per guardare sotto un’altra luce quelle leggende che sono ormai entrate nelle nostre teste e che spesso, a ragione o meno, sono prese per buone in quanto tali, senza voler scavare a fondo di una storia che ha tanto di più da raccontare.
Osservando con lo stomaco queste opere si rimarrà stupiti di come, con un semplice artificio digitale, quelle che sono facce comuni di una medaglia luccicante si possono trasformare in ombre e alla mente quindi si affacciano riflessioni nuove che erano li, proprio dietro l’angolo ma che come fossero un barbone steso lungo la strada non abbiamo voluto vedere, abbiamo, troppo spesso, fatto finta di nulla. L’artista, in queste dieci opere riesce a farci, appunto, riflettere e quando saremo arrivati alla fine, dopo il Superman nazista, la verità vera ma falsa dietro il caso Kennedy o l’oscuro segreto dietro gli attentati dell’undici settembre, saremo un po’ più saggi forse, e riusciremo a guardare le cose con un pizzico di cinismo in più senza prendere per buone le verità preconfezionate che ci vengono raccontante ma scavando, cercando tra le righe la nostra opinione e non quella data e accettata dai più solo perché “ma in fondo lo sanno tutti”.
American History è una mostra di storia, la Storia di un’America conosciuta ma nascosta, una mostra che sta lì a ricordarci che la verità può avere mille facce e mai una sola, una pulce nell’orecchio che sappia regalarci qualcosa di così raro da valere più dell’oro nero sotto il Texas: il pensiero libero.
L’ARTISTA
Mausim (Roma, 1976) è sociologo e scrittore. Alchimista dei nuovi intrecci tra significato e significante ha finora concentrato la sua ricerca sui testi scritti; ha pubblicato racconti e romanzi brevi, American History è la sua prima personale come artista visivo.
La storia americana è fatta di simboli, di date scolpite nella memoria collettiva, di personaggi diventati miti.
Ciascuna immagine ha un significato unico e universalmente accettato, il contradditorio è impossibile perchè l’autoreferenzialità a stelle e strisce non lo permette.
Così, la bandiera degli Stati Uniti assume i caratteri propri di un simulacro, guai a toccarla! La conquista della luna è rappresentata come un dono fatto dagli americani ai cittadini di tutto il mondo e di tutte le generazioni, passate, presenti e future. Le città diventano brand, i fatti storici vengono distorti al punto da diventare essi stessi nuove realtà.
Tutto è celebrazione dello spirito americano, glorificazione di un popolo, ogni cosa è espressione del motto “Volere è potere”; eppure, nonostante il monopolio culturale che gli Stati Uniti hanno avuto per decenni nella scienza, nella tecnologia, nello spettacolo, nella politica, ecco emergere contraddizioni, domande sospese, dubbi.
La personale American History di Mausim non è un atto d’accusa nei confronti degli Stati Uniti d’America. E’ piuttosto una riflessione sul lato oscuro del suo simbolismo; laddove l’immagine descrive un significato unico e universalmente riconosciuto, ecco qualcuno che ne mostra la faccia nascosta, quella che non vede mai nessuno. Simboli della cultura pop vengono rimescolati con fatti storici che appartengono alla memoria collettiva e lo scopo è quello di far emergere nell’osservatore quelle sensazioni scomode che, soffocate per troppo tempo dalla dittatura del significato, trovano finalmente posto. Ma sono scomode solo perché private, intime, che non collimano con il senso comune.
Si tratta di dieci immagine “sacre”, rielaborate con Photoshop, con arguzia e con malizia per mettere in risalto quello che tutti pensano ma che nessuno ha mai il coraggio di esternare, pena l’allontanamento dai binari sicuri dell’omologazione sociale e culturale. Dietro ciascuna opera di American History c’è un racconto che chiede il permesso di emergere, che vuole lievitare dal profondo dell’anima fino ad arrivare alla coscienza. Non c’è bisogno di parole né di conferme, l’immagine stessa fornisce insieme lo stimolo e la risposta alla domanda che è emersa.
LA FACCIA NASCOSTA DELL’AMERICA
Marco Brancaccia
I simboli più famosi e comuni del nostro immaginario collettivo sono sempre stati quelli provenienti dagli USA: Superman, John Fitzgerald Kennedy, il reverendo King, l’undici settembre fino ad arrivare alla divina Marilyn, icone di una Storia lunga come il ‘900, quel “secolo breve” che Eric J. Hobsbawm ha descritto come il più pregno di svolte sociali, quel ‘900 che incarna in se qualcosa di unico come unica è questa raccolta di opere.
Dieci simboli, dieci icone che Mausim ha voluto “rivedere e correggere” non tanto per voler fare un j’accuse verso gli Stati Uniti, non per dietrologia, quanto per un voler svegliare le coscienze e infondere un po’ di coraggio per guardare sotto un’altra luce quelle leggende che sono ormai entrate nelle nostre teste e che spesso, a ragione o meno, sono prese per buone in quanto tali, senza voler scavare a fondo di una storia che ha tanto di più da raccontare.
Osservando con lo stomaco queste opere si rimarrà stupiti di come, con un semplice artificio digitale, quelle che sono facce comuni di una medaglia luccicante si possono trasformare in ombre e alla mente quindi si affacciano riflessioni nuove che erano li, proprio dietro l’angolo ma che come fossero un barbone steso lungo la strada non abbiamo voluto vedere, abbiamo, troppo spesso, fatto finta di nulla. L’artista, in queste dieci opere riesce a farci, appunto, riflettere e quando saremo arrivati alla fine, dopo il Superman nazista, la verità vera ma falsa dietro il caso Kennedy o l’oscuro segreto dietro gli attentati dell’undici settembre, saremo un po’ più saggi forse, e riusciremo a guardare le cose con un pizzico di cinismo in più senza prendere per buone le verità preconfezionate che ci vengono raccontante ma scavando, cercando tra le righe la nostra opinione e non quella data e accettata dai più solo perché “ma in fondo lo sanno tutti”.
American History è una mostra di storia, la Storia di un’America conosciuta ma nascosta, una mostra che sta lì a ricordarci che la verità può avere mille facce e mai una sola, una pulce nell’orecchio che sappia regalarci qualcosa di così raro da valere più dell’oro nero sotto il Texas: il pensiero libero.
L’ARTISTA
Mausim (Roma, 1976) è sociologo e scrittore. Alchimista dei nuovi intrecci tra significato e significante ha finora concentrato la sua ricerca sui testi scritti; ha pubblicato racconti e romanzi brevi, American History è la sua prima personale come artista visivo.
01
marzo 2014
American History
Dal primo al 07 marzo 2014
fotografia
Location
SPAZIO INTERIORE
Roma, Via Vincenzo Coronelli, 46, (Roma)
Roma, Via Vincenzo Coronelli, 46, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 11-18
Vernissage
1 Marzo 2014, ore 20
Autore