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Silvan Gastone Ghigi – Un’avventura artistica singolare
Il breve soggiorno terreno di Silvan Gastone Ghigi è durato soltanto quarantacinque anni, interrotto improvvisamente da una precoce morte violenta il 20 febbraio 1973. A tutt’oggi il racconto della sua esistenza è ancora in gran parte da scrivere.
Comunicato stampa
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Il breve soggiorno terreno di Silvan Gastone Ghigi è durato soltanto quarantacinque anni, interrotto improvvisamente da una precoce morte violenta il 20 febbraio 1973. A tutt’oggi il racconto della sua esistenza è ancora in gran parte da scrivere.
Anche se è vero che non potremo mai dire chi fosse in realtà Silvan, personalità complessa e per certi versi oscura, possiamo tentare di riscattare dall’oblio quanto ancora esiste della sua produzione artistica e riordinarla cronologicamente per tentare una narrazione del suo viaggio terreno.
Silvan è stato l’artefice di un’avventura vissuta in modo totalizzante, facendo dell’arte la ragione prima della propria vita. Dotato di una naturale sensibilità non comune per il bello, ha condotto un’esistenza da esteta. In lui arte e vita si sono fuse e molto spesso dolorosamente “confuse”, con il fantastico risultato di originare un incredibile numero di opere disseminate soprattutto in ambiente ferrarese, che è e rimane interessante terreno archeologico da indagare.
Qualcosa è stato detto, ma poco è stato mostrato della sua ricca e articolata produzione artistica, perciò ogni nuovo documento emergente dal passato è utile a ricomporre, seppure a lacerti, il delicato e complesso mosaico dell’opera di questo tormentato artista attivo durante il ventennio che è seguito alla fine del secondo conflitto mondiale.
Gli inediti che esponiamo ci consentono di ricostruire, seppure parzialmente la storia di tre distinte mostre, cadute nell’oblio, e far luce su nuovi aspetti della sua vasta e articolata produzione.
In Silvan coabitavano due anime: quella dell’artista capace di creare opere d’arte, e quella dell’artefice capace di aggiungere bellezza e dignità agli oggetti di uso comune. Egli nobilitava così non solo il lavoro umano, ma dava gioia al lavoro stesso, che altrimenti sarebbe stato freddo e senz’anima.
Con un’espressione che mutuiamo dal Vocabolario toscano dell’Arte del Disegno compilato da Filippo Baldinucci (Firenze 1681), potremmo dire che Silvan è stato un esercitatore d’arte, intendendo con ciò evidenziare che i termini artefice, artista e artigiano, assimilati in un’unica accezione, bene si attagliano alla sua personalità, che era tutto ciò insieme.
Come per i grandi o piccoli artisti che operarono prima del Rinascimento, quando ancora non si parlava di dissidio tra Arte e Artigianato, e perciò le capacità del mestiere non potevano essere disgiunte dall’idea dell’operare artistico, anche per Silvan tale dicotomia nona aveva ragione di essere.
Egli dipingeva paesaggi, fiori, cavalli o ritraeva donne, uomini, bambini, ma contemporaneamente disegnava “modelli di scarpe” per la Zenith, fabbrica ferrarese produttrice delle più belle scarpe del mondo, o decorava paraventi, muri di interni o ante di armadi.[...] dal catalogo della mostra, testo a cura di Galeazzo Giuliani
Anche se è vero che non potremo mai dire chi fosse in realtà Silvan, personalità complessa e per certi versi oscura, possiamo tentare di riscattare dall’oblio quanto ancora esiste della sua produzione artistica e riordinarla cronologicamente per tentare una narrazione del suo viaggio terreno.
Silvan è stato l’artefice di un’avventura vissuta in modo totalizzante, facendo dell’arte la ragione prima della propria vita. Dotato di una naturale sensibilità non comune per il bello, ha condotto un’esistenza da esteta. In lui arte e vita si sono fuse e molto spesso dolorosamente “confuse”, con il fantastico risultato di originare un incredibile numero di opere disseminate soprattutto in ambiente ferrarese, che è e rimane interessante terreno archeologico da indagare.
Qualcosa è stato detto, ma poco è stato mostrato della sua ricca e articolata produzione artistica, perciò ogni nuovo documento emergente dal passato è utile a ricomporre, seppure a lacerti, il delicato e complesso mosaico dell’opera di questo tormentato artista attivo durante il ventennio che è seguito alla fine del secondo conflitto mondiale.
Gli inediti che esponiamo ci consentono di ricostruire, seppure parzialmente la storia di tre distinte mostre, cadute nell’oblio, e far luce su nuovi aspetti della sua vasta e articolata produzione.
In Silvan coabitavano due anime: quella dell’artista capace di creare opere d’arte, e quella dell’artefice capace di aggiungere bellezza e dignità agli oggetti di uso comune. Egli nobilitava così non solo il lavoro umano, ma dava gioia al lavoro stesso, che altrimenti sarebbe stato freddo e senz’anima.
Con un’espressione che mutuiamo dal Vocabolario toscano dell’Arte del Disegno compilato da Filippo Baldinucci (Firenze 1681), potremmo dire che Silvan è stato un esercitatore d’arte, intendendo con ciò evidenziare che i termini artefice, artista e artigiano, assimilati in un’unica accezione, bene si attagliano alla sua personalità, che era tutto ciò insieme.
Come per i grandi o piccoli artisti che operarono prima del Rinascimento, quando ancora non si parlava di dissidio tra Arte e Artigianato, e perciò le capacità del mestiere non potevano essere disgiunte dall’idea dell’operare artistico, anche per Silvan tale dicotomia nona aveva ragione di essere.
Egli dipingeva paesaggi, fiori, cavalli o ritraeva donne, uomini, bambini, ma contemporaneamente disegnava “modelli di scarpe” per la Zenith, fabbrica ferrarese produttrice delle più belle scarpe del mondo, o decorava paraventi, muri di interni o ante di armadi.[...] dal catalogo della mostra, testo a cura di Galeazzo Giuliani
12
ottobre 2013
Silvan Gastone Ghigi – Un’avventura artistica singolare
Dal 12 al 28 ottobre 2013
arte moderna
Location
GALLERIA DEL CARBONE
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 17.00-20.00; sabato e festivi 11.00-12.30 17.00-20.00 martedì chiuso
Vernissage
12 Ottobre 2013, ore 18.00
Autore
Curatore




