L’evento - introdotto da Marta Coretti del Cineclub di Gorizia e dalla prof.ssa Ileana Manco – sarà preceduto da una visita guidata alle 17 a cura della Cooperativa Musaeus che darà il via ad un pomeriggio interamente dedicato a ripercorrere alcune delle tappe salienti della storia dell’arte a cavallo tra fine ottocento e primi novecento.

Il film Lautrec fotografa, infatti, non soltanto la breve e sfortunata storia di Henri de Toulouse-Lautrec, straordinario illustratore della Belle Époque morto a soli 37 anni, ma offre l’opportunità di addentrarsi in un periodo storico di grande fermento artistico e culturale quale fu la Parigi di fine Ottocento, i cui influssi e tendenze sono rintracciabili anche nei lavori della ditta Passero-Chiesa esposti in Réclame.

Un parallelismo interessantissimo e molto raffinato questo proposto dalla Fondazione Carigo per indagare il ruolo dell’artista nella storia della cartellonistica d’autore.

Henri de Toulouse-Lautrec fu, infatti, soprattutto un grande disegnatore che seppe portare la sua arte su un piano sconosciuto agli altri pittori impressionisti: quello della linea funzionale capace di cogliere con precisione
espressionistica le forme, i corpi e lo spazio.
Questa sua capacità di deformare la linea con grande capacità espressionistica rese la sua opera pittorica densa di suggestioni per i movimenti pittorici successivi, dall’espressionismo alla successiva cultura figurativa liberty che fece della linea la sua principale cifra stilistica. Ed al liberty Toulouse-Lautrec fornì anche un nuovo ambito di applicazione: quello del manifesto d’autore. Egli, infatti, fu il primo pittore ad utilizzare le sue capacità artistiche per la produzione di grafica d’autore, soprattutto in occasione di spettacoli teatrali e cabarettistici.

La proiezione di Lautrec offrirà però l’occasione di andare ben oltre, consentendo ai visitatori di Réclame di addentrarsi nella vita di un artista maudit che visse con disprezzo la vita rifugiandosi in quel mondo equivoco fatto di bordelli e locali di spettacoli in cui incontrava barboni, reietti, ubriachi, prostitute e con i quali condivise anche la sua affettività. Ed essi divennero il soggetto dei suoi quadri, cogliendo in loro una vera e genuina umanità, a volte struggente e dignitosa.

Si ricorda, infine, l’attività didattica rivolta ai più piccoli a cura della Cooperativa Musaeus, lo SPAZIO RÉCLAME allestito all’interno del Centro Commerciale Città Fiera di Udine, il nuovo sito www.mostre-fondazionecarigo.it, i social network sempre aggiornati con le ultime notizie e curiosità.