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Gabriella Ciancimino – All’allerbaggio
Villa Croce presenta All’allerbaggio di Gabriella Ciancimino (Palermo, 1978), un nuovo intervento site-specific sullo scalone monumentale. Il wall drawing realizzato in tecnica mista sulle pareti dello scalone ibrida due diverse tradizioni iconografiche: quella scientifica delle tavole botaniche settecentesche e quella del traditional tatooing, uno stile di tatuaggio nato negli Stati Uniti intorno alla metà del Novecento e considerato oggi “classico”.
Comunicato stampa
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Villa Croce presenta All’allerbaggio di Gabriella Ciancimino (Palermo, 1978), un nuovo intervento site-specific sullo scalone monumentale. Il wall drawing realizzato in tecnica mista sulle pareti dello scalone ibrida due diverse tradizioni iconografiche: quella scientifica delle tavole botaniche settecentesche e quella del traditional tatooing, uno stile di tatuaggio nato negli Stati Uniti intorno alla metà del Novecento e considerato oggi “classico”. L’inedito accostamento di erbacce e tatuaggi identifica una stessa categoria di soggetti: emarginati, reietti e outsiders, ma anche viaggiatori, vagabondi e spiriti liberi. Gabriella Ciancimino prende spunto dalla storia di Genova, città famosa nel mondo per il suo rapporto con la navigazione e la scoperta dell’America, per contaminare iconografie di piante e pirati, itinerari di persone ed erbe vagabonde che esulano da codici di comportamento omologati.
Le erbe riprodotte sono il sonco, l’ortica, la camomilla e il papavero, piante spontanee che si espandono a grande velocità, ritenute infestanti perché interferiscono con la gestione antropica della terra, sia essa l’agricoltura o il giardinaggio. Alle erbacee di questo tipo non viene riconosciuto alcun valore nutritivo, decorativo, o genericamente produttivo per cui vengono tradizionalmente percepite con ostilità. Negli ultimi anni, però, sono state reinterpretate in chiave positiva da Gilles Clément, botanico e paesaggista francese, il quale in testi come “Manifesto del Terzo paesaggio” e “Elogio delle vagabonde” teorizza una ecologia della diversità e le indica come modello vitale per un radicale ripensamento del rapporto fra crescita, sviluppo, e occupazione del territorio.
In botanica alcune piante “vagabonde”, fra cui il sonco e il papavero, sono definite ”sinantropiche” perché seguono gli spostamenti dell’uomo e il loro sviluppo dipende dall’intervento umano sul suolo. Allo stesso modo la storia del tatuaggio è legata a spostamenti e viaggi, esplorazioni e colonizzazioni. Originaria dei paesi del Sud Pacifico - dove venne raccontata per la prima volta dal Capitano James Cook nel 1769 -, la pratica del tatuaggio è introdotta in occidente con l’espansione coloniale viaggiando sulla pelle di marinai e pirati prima, e diffondendosi sui corpi di prostitute e detenuti poi. L’American traditional tattooing style si sviluppa nella prima metà del Novecento recuperando proprio il repertorio iconografico preferito da marinai e pirati: vascelli, cuori pulsanti, uccelli di buon auspicio e simboli nefasti. L’artista riprende la linearità grafica e le cromie semplificate del traditional
style e innesta su mari in fiamme e vele spiegate disegni settecenteschi di arborescenze “pirata”, tracciando sullo scalone di Villa Croce un paesaggio visionario, mobile e tumultuoso.
Le erbe riprodotte sono il sonco, l’ortica, la camomilla e il papavero, piante spontanee che si espandono a grande velocità, ritenute infestanti perché interferiscono con la gestione antropica della terra, sia essa l’agricoltura o il giardinaggio. Alle erbacee di questo tipo non viene riconosciuto alcun valore nutritivo, decorativo, o genericamente produttivo per cui vengono tradizionalmente percepite con ostilità. Negli ultimi anni, però, sono state reinterpretate in chiave positiva da Gilles Clément, botanico e paesaggista francese, il quale in testi come “Manifesto del Terzo paesaggio” e “Elogio delle vagabonde” teorizza una ecologia della diversità e le indica come modello vitale per un radicale ripensamento del rapporto fra crescita, sviluppo, e occupazione del territorio.
In botanica alcune piante “vagabonde”, fra cui il sonco e il papavero, sono definite ”sinantropiche” perché seguono gli spostamenti dell’uomo e il loro sviluppo dipende dall’intervento umano sul suolo. Allo stesso modo la storia del tatuaggio è legata a spostamenti e viaggi, esplorazioni e colonizzazioni. Originaria dei paesi del Sud Pacifico - dove venne raccontata per la prima volta dal Capitano James Cook nel 1769 -, la pratica del tatuaggio è introdotta in occidente con l’espansione coloniale viaggiando sulla pelle di marinai e pirati prima, e diffondendosi sui corpi di prostitute e detenuti poi. L’American traditional tattooing style si sviluppa nella prima metà del Novecento recuperando proprio il repertorio iconografico preferito da marinai e pirati: vascelli, cuori pulsanti, uccelli di buon auspicio e simboli nefasti. L’artista riprende la linearità grafica e le cromie semplificate del traditional
style e innesta su mari in fiamme e vele spiegate disegni settecenteschi di arborescenze “pirata”, tracciando sullo scalone di Villa Croce un paesaggio visionario, mobile e tumultuoso.
13
settembre 2013
Gabriella Ciancimino – All’allerbaggio
Dal 13 settembre 2013 al 18 gennaio 2014
arte contemporanea
Location
MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA VILLA CROCE
Genova, Via Jacopo Ruffini, 3, (Genova)
Genova, Via Jacopo Ruffini, 3, (Genova)
Vernissage
13 Settembre 2013, ore 18
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