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Lea Monetti – In principio fu Eva. L’urgenza della bellezza
Figure femminili in bronzo emergono da un ambiente semibuio, sotto le luci calde che evidenziano nell’ombra forme sapientemente scolpite
Comunicato stampa
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Figure femminili in bronzo emergono da un ambiente semibuio, sotto le luci calde che evidenziano nell’ombra forme sapientemente scolpite. Le opere di Lea Monetti, sedici sculture che rappresentano e raccontano la donna di oggi attraverso il mito e l’allegoria, saranno esposte nella mostra “In principio fu Eva. L’urgenza della bellezza”, nelle sale Fabiani di Palazzo Medici Riccardi (piano terra) dal 15 marzo al 18 aprile 2013.
Il personaggio di Eva è preso a soggetto per l’istallazione principale: una rappresentazione speculare dove da un lato appare “La Eva Mitica”, seduta e pensierosa con intorno una grande quantità di mele da lei morsicate e dall’altro lato siede su una teca di vetro “Eva 2000”, traslazione moderna dell’antica figura. Dentro al cubo trasparente si vedono gli indumenti e gli oggetti quotidiani della Eva di oggi, le cose che usa a testimonianza del tempo in cui vive, come il lascito di un’epoca consumistica in cui scarpe, abiti e cosmetici – come a sostituire i tesori ritrovati nelle tombe delle antiche civiltà - diventano la mera eredità dell’esistenza femminile contemporanea.
Nell’allestimento una scatola con delle vere mele ironizza simbolicamente sull’immaginario comune che vuole la donna pronta a peccare e far peccare, mentre l’immagine della Eva rappresentata dalla Monetti esprime la stanca amarezza di dover portare da sempre il peso di questa accusa.
Intorno alle due sculture disposte a specchio, ci sono tre giovani ragazze portatrici di simboli allegorici: l’uva, la melagrana e la lucertola Un richiamo all’immagine delle tre Grazie, assolutamente innocenti nella loro nuda bellezza.
Nella seconda stanza saranno allestiti altre teste e busti di donna, una piccola e giovane Eva ed una maternità. Le sculture vivono in un’atmosfera onirica, circondate da una musica che accompagna il visitatore verso la visione di due video-art “El sùegno de la Amapola” e “Le vie del Mandorlo in Fiore”, poetiche immagini del sogno d'amore di un fiore di Rosolaccio, e del cammino sulle ombre dei rami di un mandorlo fiorito.
Nella sala contigua, nell’oscurità si erge la forma alta, possente, ferrosa e magmatica di una donna la cui bellezza appare come devastata. L’opera dal titolo “Nuovo Rinascimento” è composta anche da un’altra piccola figura che sembra contemplare con sgomento all’ombra della figura che la sovrasta, simbolo di una situazione femminile straniante, dove l’idea di una nuova era di rinascita è purtroppo fallita. Seduta su un alto muretto, come ad osservare la scena, è posta una bambina bronzea che guarda con stupore l’immagine inquietante del “Nuovo Rinascimento” contemporaneo.
La mostra inaugurerà venerdì 15 marzo alle ore 17,00.
In principio fu Eva. L’urgenza della bellezza
Sale Fabiani, Palazzo Medici Riccardi (piano terra)
dal 15 marzo al 18 aprile 2013
Orario: 9,30-18. Chiuso il mercoledì
BIOGRAFIA
Lea Monetti Pittore, scultore e ritrattista, dipinge sin da giovanissima.
Ha frequentato la scuola d’arte, la scuola libera del nudo dell'Accademia di Firenze, i corsi di grafica dell’accademia di Urbino.
È esperta in tutte le tecniche pittoriche: il disegno, l’incisione, l’affresco e l’arte della scultura. Allieva di Pietro Annigoni, negli anni ‘60 ha partecipato alla scuola della realtà, successivamente, si è specializzata presso il maestro Bruno Saetti nella tecnica dell’affresco strappato.
Ha lavorato dal 1980 con la galleria “S. Giorgio” di M. Lucchesi a Mestre, la gall. “Aldobrandeschi” di E. Micheli, la gall. “38” a Grosseto e realizzato numerose personali in Italia e all'estero. Del 1980 è la monografia presentata da M. Lucchesi e G.Viviani,
Del 1986 una mostra di affreschi staccati al Cairo patrocinata dal Ministero degli Esteri.
Nel 1989 ha cominciato a lavorare in esclusiva per lo studio R.G.B. di G. B. Remo Bianco, noto esperto di pittura contemporanea e manager dei fratelli Bueno, Squillantini, Alinari.
Da allora è stata presente a tutti gli Expo e agli eventi più rappresentativi dell’arte internazionale. Nel 1996, con R. Bianco direttore artistico di Arte Capital e Telemarket, la Monetti si riappropria della propria indipendenza e inizia un lungo e solitario percorso di esposizioni personali che la portano dal museo della BMW di Monaco di Baviera a Stoccarda, Wolfsburg, Berlino, fino all’Europa settentrionale.
Rientra a lavorare a Firenze-Grosseto come pittore e scultore per la Galleria “Arte Capital” e “ArtInterni” a Brescia, “900 Arte Italiana” e “Art Club 2” a Roma.
Del 2000 è la mostra personale all’Accademia dei Georgofili (catalogo dell’Accademia) e alla Galleria Benci a Firenze. Ha ricevuto molti riconoscimenti al suo valore artistico fra cui la nomina di Commendatore della R.I. ed il Rotary P.H.F. Socia scultore del Soroptimist Interational, ha realizzato il Trofeo Soroptimist. Fa parte delle Antiche Associazioni fiorentine Ant Comp. del Paiolo e Il Gruppo Donatello.
Ufficio stampa Provincia di Firenze
Maria Vittoria Galeazzi
mv.galeazzi@florencemultimedia.it
055.2754823
Il personaggio di Eva è preso a soggetto per l’istallazione principale: una rappresentazione speculare dove da un lato appare “La Eva Mitica”, seduta e pensierosa con intorno una grande quantità di mele da lei morsicate e dall’altro lato siede su una teca di vetro “Eva 2000”, traslazione moderna dell’antica figura. Dentro al cubo trasparente si vedono gli indumenti e gli oggetti quotidiani della Eva di oggi, le cose che usa a testimonianza del tempo in cui vive, come il lascito di un’epoca consumistica in cui scarpe, abiti e cosmetici – come a sostituire i tesori ritrovati nelle tombe delle antiche civiltà - diventano la mera eredità dell’esistenza femminile contemporanea.
Nell’allestimento una scatola con delle vere mele ironizza simbolicamente sull’immaginario comune che vuole la donna pronta a peccare e far peccare, mentre l’immagine della Eva rappresentata dalla Monetti esprime la stanca amarezza di dover portare da sempre il peso di questa accusa.
Intorno alle due sculture disposte a specchio, ci sono tre giovani ragazze portatrici di simboli allegorici: l’uva, la melagrana e la lucertola Un richiamo all’immagine delle tre Grazie, assolutamente innocenti nella loro nuda bellezza.
Nella seconda stanza saranno allestiti altre teste e busti di donna, una piccola e giovane Eva ed una maternità. Le sculture vivono in un’atmosfera onirica, circondate da una musica che accompagna il visitatore verso la visione di due video-art “El sùegno de la Amapola” e “Le vie del Mandorlo in Fiore”, poetiche immagini del sogno d'amore di un fiore di Rosolaccio, e del cammino sulle ombre dei rami di un mandorlo fiorito.
Nella sala contigua, nell’oscurità si erge la forma alta, possente, ferrosa e magmatica di una donna la cui bellezza appare come devastata. L’opera dal titolo “Nuovo Rinascimento” è composta anche da un’altra piccola figura che sembra contemplare con sgomento all’ombra della figura che la sovrasta, simbolo di una situazione femminile straniante, dove l’idea di una nuova era di rinascita è purtroppo fallita. Seduta su un alto muretto, come ad osservare la scena, è posta una bambina bronzea che guarda con stupore l’immagine inquietante del “Nuovo Rinascimento” contemporaneo.
La mostra inaugurerà venerdì 15 marzo alle ore 17,00.
In principio fu Eva. L’urgenza della bellezza
Sale Fabiani, Palazzo Medici Riccardi (piano terra)
dal 15 marzo al 18 aprile 2013
Orario: 9,30-18. Chiuso il mercoledì
BIOGRAFIA
Lea Monetti Pittore, scultore e ritrattista, dipinge sin da giovanissima.
Ha frequentato la scuola d’arte, la scuola libera del nudo dell'Accademia di Firenze, i corsi di grafica dell’accademia di Urbino.
È esperta in tutte le tecniche pittoriche: il disegno, l’incisione, l’affresco e l’arte della scultura. Allieva di Pietro Annigoni, negli anni ‘60 ha partecipato alla scuola della realtà, successivamente, si è specializzata presso il maestro Bruno Saetti nella tecnica dell’affresco strappato.
Ha lavorato dal 1980 con la galleria “S. Giorgio” di M. Lucchesi a Mestre, la gall. “Aldobrandeschi” di E. Micheli, la gall. “38” a Grosseto e realizzato numerose personali in Italia e all'estero. Del 1980 è la monografia presentata da M. Lucchesi e G.Viviani,
Del 1986 una mostra di affreschi staccati al Cairo patrocinata dal Ministero degli Esteri.
Nel 1989 ha cominciato a lavorare in esclusiva per lo studio R.G.B. di G. B. Remo Bianco, noto esperto di pittura contemporanea e manager dei fratelli Bueno, Squillantini, Alinari.
Da allora è stata presente a tutti gli Expo e agli eventi più rappresentativi dell’arte internazionale. Nel 1996, con R. Bianco direttore artistico di Arte Capital e Telemarket, la Monetti si riappropria della propria indipendenza e inizia un lungo e solitario percorso di esposizioni personali che la portano dal museo della BMW di Monaco di Baviera a Stoccarda, Wolfsburg, Berlino, fino all’Europa settentrionale.
Rientra a lavorare a Firenze-Grosseto come pittore e scultore per la Galleria “Arte Capital” e “ArtInterni” a Brescia, “900 Arte Italiana” e “Art Club 2” a Roma.
Del 2000 è la mostra personale all’Accademia dei Georgofili (catalogo dell’Accademia) e alla Galleria Benci a Firenze. Ha ricevuto molti riconoscimenti al suo valore artistico fra cui la nomina di Commendatore della R.I. ed il Rotary P.H.F. Socia scultore del Soroptimist Interational, ha realizzato il Trofeo Soroptimist. Fa parte delle Antiche Associazioni fiorentine Ant Comp. del Paiolo e Il Gruppo Donatello.
Ufficio stampa Provincia di Firenze
Maria Vittoria Galeazzi
mv.galeazzi@florencemultimedia.it
055.2754823
15
marzo 2013
Lea Monetti – In principio fu Eva. L’urgenza della bellezza
Dal 15 marzo al 18 aprile 2013
arte contemporanea
Location
PALAZZO MEDICI RICCARDI
Firenze, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 3, (Firenze)
Firenze, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 3, (Firenze)
Orario di apertura
9,30-18. Chiuso il mercoledì
Vernissage
15 Marzo 2013, ore 17
Autore
Curatore