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Giulio Caponi – Tappeti parlanti
Poesia e design sono le due grandi passioni di Giulio Caponi che nel suo laboratorio crea fantastici tappeti ricamandoli con i suoi versi. Pezzi unici di gusto minimalista.
Comunicato stampa
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La Galleria “Arianna Sartori - Arte & object design” di Mantova, nella sede di via Ip-polito Nievo 10, presenta i “Tappeti parlanti” dell’artista Giulio Caponi, Domenica 2 dicembre dalle ore 15.30 alle 19.30, alla presenza dell’artista.
Poesia e design sono le due grandi passioni di Giulio Caponi che nel suo laboratorio crea fantastici tappeti ricamandoli con i suoi versi. Pezzi unici di gusto minimalista.
Tappeti parlanti
Prima di prendere l'attuale direzione, il percorso di Giulio Caponi è stato sempre discontinuo e imprevedibile ed è difficile stabilire l'apparente susseguirsi dei suoi cambiamenti, poiché le strade si intersecano continuamente. Dalla nativa Brescia viaggia appena gli è possibile. Con mete pre-cise.
Improvvise curiosità, sollecitazioni che determinano le tappe non solo dei luoghi ma anche della personalità complessa. Timido e gentile comunica subito un'impressione di eccentricità non vo-luta, persino un po'inquietante.
I suoi punti di partenza sono la conoscenza delle lingue (oltre alle europee ha studiato arabo e persiano) e la scrittura. Poesia soprattutto, tanto da farne due raccolte: una pubblicata in un'anto-logia: "Opera prima" distribuita dalla Pentel, per artisti di età inferiore a 30 anni, e "Simultanea simulazione e altri accorgimenti" pubblicata da Gabrieli. Si laurea in scienze politiche. Ma la lau-rea viene subito messa in un cassetto e inizia ad esprimersi in semplici oggetti di terracotta, quasi simboli feticci di un totale cambiamento. Collabora presso la redazione del quotidiano Brescia-oggi e nel 1991 è corrispondente da Barcellona per il settimanale Panoroma per seguire le co-struzioni architettoniche in occasione dei giochi olimpici.
Intanto ha conosciuto Dominique Torrent, una donna eclettica, avendo anche lei alle spalle una vita intessuta di viaggi, di interessi diversi e decisioni improvvise. Dopo una seria di tentativi in altri campi diventa stilista di moda. Disegna accessori per Paco Rabanne e poi abiti, per un peri-odo firma una sua linea. Divorziata con due figli sposa Giulio e decidono di abitare tra Parigi, Barcellona - dove collabora con l'Istituto Español de la moda per le tendenze della maglieria - e Ibiza la casa vacanza / ispirazione.
Ed è proprio a questo punto che lo spiccato senso del colore, ispirato dalle variopinte corrdelle-rie della Ramblas, dagli accostamenti e materiali porta Giulio Caponi a scrivere ricamando brani delle sue poesie su "tappeti parlanti". "Un passaggio senza nessun intervento mentale", dice "ma una necessità di appoggiarsi sempre più alla manualità", "quando ricamo i miei versi sulla schiena del tappeto mi sembra che l'ago si trasformi in un microscopio: ogni punto appare come l'ingrandimento di una frazione sonora che forma una vocale o una consonante. Il tappeto è un enorme vetrino su cui ho scrutato il posarsi del pensie-ro".
L'esecuzione è dura, faticosa e molto lenta. Nonostante il successo con il quale i suoi pezzi sono stati accolti, la produzione è limitata, non per una questione di costi ma in quanto lui solo è l'ese-cutore. Tuttavia si possono ritrovare nei negozi più esclusivi del settore: a Milano Tappeti con-temporanei, a Parigi da En attendant les barbares, a Barcelona da Aspectos, a Francoforte da Art to use e prossimamente in uno spazio diviso con Chris Rush a Taipei in Taiwan.
Termina con un verso dal significato enigmatico, messaggio di morbido procedere nel tempo:
Ammirevole passione RicAMARE
col filo del pensiero.
Sensazione di immemore tenerezza,
dono del sogno
l'orma della tua presenza
sul mio incolume sostare.
Elena Ciulli (Redazione Elle Decor)
Giulio Caponi è stato recensito dai più importanti redattori delle pubblicazioni del settore: Nunzio Crisa (massimo esperto di tappeti) per Hali, Bimestrale specializzato in tappeti con sede a Londra, Elle Decor, Elena Ciulli, Rosaria Zucconi, Giovanni Odoni, è apparso su Casa Vogue e Vogue, Interni, AD da Nicoletta Del Buono e su numerose altre riviste pubblicate anche all'e-stero, perfino in Giappone.
Ha collaborato con Antonio Citterio, Moschino, Yo Ann Tann, Cristina Morozzi, Teresa Ginori Conti, Roberto Gerosa, e Romeo Gigli.
Ha partecipato a numerosi "Fuori" Salone del Mobile da Eclectica, Tappeti contemporanei (il Nomade urbano) e Pitti Living.
Mostra a Palazzo Borromeo a Milano invitato dalla Malo durante il Salone del Mobile con Alda Merini.
I suoi tappeti sono stati acquistati da: Mimmo Palladino, Armando Testa, Donatella Versace, Enrica Massei, Alessia Marcuzzi, Vialli, Imelde e Stefano Cavalleri di Pinco Pallino, Marco Lodo-la e Max Pezzali, e per gli uffici di Sky Tv di Milano.
Ha confezionato un mini tappeto per la casa di Barbie e Kan in occasione del 50° anniversario.
Ora, da un anno ha un piccolo laboratorio a Mantova.
Poesia e design sono le due grandi passioni di Giulio Caponi che nel suo laboratorio crea fantastici tappeti ricamandoli con i suoi versi. Pezzi unici di gusto minimalista.
Tappeti parlanti
Prima di prendere l'attuale direzione, il percorso di Giulio Caponi è stato sempre discontinuo e imprevedibile ed è difficile stabilire l'apparente susseguirsi dei suoi cambiamenti, poiché le strade si intersecano continuamente. Dalla nativa Brescia viaggia appena gli è possibile. Con mete pre-cise.
Improvvise curiosità, sollecitazioni che determinano le tappe non solo dei luoghi ma anche della personalità complessa. Timido e gentile comunica subito un'impressione di eccentricità non vo-luta, persino un po'inquietante.
I suoi punti di partenza sono la conoscenza delle lingue (oltre alle europee ha studiato arabo e persiano) e la scrittura. Poesia soprattutto, tanto da farne due raccolte: una pubblicata in un'anto-logia: "Opera prima" distribuita dalla Pentel, per artisti di età inferiore a 30 anni, e "Simultanea simulazione e altri accorgimenti" pubblicata da Gabrieli. Si laurea in scienze politiche. Ma la lau-rea viene subito messa in un cassetto e inizia ad esprimersi in semplici oggetti di terracotta, quasi simboli feticci di un totale cambiamento. Collabora presso la redazione del quotidiano Brescia-oggi e nel 1991 è corrispondente da Barcellona per il settimanale Panoroma per seguire le co-struzioni architettoniche in occasione dei giochi olimpici.
Intanto ha conosciuto Dominique Torrent, una donna eclettica, avendo anche lei alle spalle una vita intessuta di viaggi, di interessi diversi e decisioni improvvise. Dopo una seria di tentativi in altri campi diventa stilista di moda. Disegna accessori per Paco Rabanne e poi abiti, per un peri-odo firma una sua linea. Divorziata con due figli sposa Giulio e decidono di abitare tra Parigi, Barcellona - dove collabora con l'Istituto Español de la moda per le tendenze della maglieria - e Ibiza la casa vacanza / ispirazione.
Ed è proprio a questo punto che lo spiccato senso del colore, ispirato dalle variopinte corrdelle-rie della Ramblas, dagli accostamenti e materiali porta Giulio Caponi a scrivere ricamando brani delle sue poesie su "tappeti parlanti". "Un passaggio senza nessun intervento mentale", dice "ma una necessità di appoggiarsi sempre più alla manualità", "quando ricamo i miei versi sulla schiena del tappeto mi sembra che l'ago si trasformi in un microscopio: ogni punto appare come l'ingrandimento di una frazione sonora che forma una vocale o una consonante. Il tappeto è un enorme vetrino su cui ho scrutato il posarsi del pensie-ro".
L'esecuzione è dura, faticosa e molto lenta. Nonostante il successo con il quale i suoi pezzi sono stati accolti, la produzione è limitata, non per una questione di costi ma in quanto lui solo è l'ese-cutore. Tuttavia si possono ritrovare nei negozi più esclusivi del settore: a Milano Tappeti con-temporanei, a Parigi da En attendant les barbares, a Barcelona da Aspectos, a Francoforte da Art to use e prossimamente in uno spazio diviso con Chris Rush a Taipei in Taiwan.
Termina con un verso dal significato enigmatico, messaggio di morbido procedere nel tempo:
Ammirevole passione RicAMARE
col filo del pensiero.
Sensazione di immemore tenerezza,
dono del sogno
l'orma della tua presenza
sul mio incolume sostare.
Elena Ciulli (Redazione Elle Decor)
Giulio Caponi è stato recensito dai più importanti redattori delle pubblicazioni del settore: Nunzio Crisa (massimo esperto di tappeti) per Hali, Bimestrale specializzato in tappeti con sede a Londra, Elle Decor, Elena Ciulli, Rosaria Zucconi, Giovanni Odoni, è apparso su Casa Vogue e Vogue, Interni, AD da Nicoletta Del Buono e su numerose altre riviste pubblicate anche all'e-stero, perfino in Giappone.
Ha collaborato con Antonio Citterio, Moschino, Yo Ann Tann, Cristina Morozzi, Teresa Ginori Conti, Roberto Gerosa, e Romeo Gigli.
Ha partecipato a numerosi "Fuori" Salone del Mobile da Eclectica, Tappeti contemporanei (il Nomade urbano) e Pitti Living.
Mostra a Palazzo Borromeo a Milano invitato dalla Malo durante il Salone del Mobile con Alda Merini.
I suoi tappeti sono stati acquistati da: Mimmo Palladino, Armando Testa, Donatella Versace, Enrica Massei, Alessia Marcuzzi, Vialli, Imelde e Stefano Cavalleri di Pinco Pallino, Marco Lodo-la e Max Pezzali, e per gli uffici di Sky Tv di Milano.
Ha confezionato un mini tappeto per la casa di Barbie e Kan in occasione del 50° anniversario.
Ora, da un anno ha un piccolo laboratorio a Mantova.
02
dicembre 2012
Giulio Caponi – Tappeti parlanti
02 dicembre 2012
design
arte contemporanea
serata - evento
arte contemporanea
serata - evento
Location
ARIANNA SARTORI ARTE & OBJECT DESIGN
Mantova, Via Ippolito Nievo, 10, (Mantova)
Mantova, Via Ippolito Nievo, 10, (Mantova)
Orario di apertura
dalle 15.30 alle 19.30
Vernissage
2 Dicembre 2012, ore 17.00
Autore
Curatore




