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Angela Marzullo – Home Schooling
Finissage dell’esposizione Home Schooling di Angela Marzullo. L’artista e il curatore sono presenti per spegare il lavoro al pubblico che ancora non ha avuto occasione di visitare la mostra.
Comunicato stampa
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La ricerca artistica di Angela, che usa indiscriminatamente media espressivi diversi, è centrata sulla rivisitazione di opere, sia testi letterari (Walter Benjamin, Brecht, Pasolini) sia opere di arte visiva (Acconci, Rosler, Graham, Abramovic,..), seminali del pensiero e dell’arte critica degli anni ’70.
L’appropriazione dei testi e delle opere del passato nel suo lavoro è filtrata attraverso la lente del pensiero femminista di matrice italiana e francese che si va elaborando in quello stesso decennio. Lo sguardo di Angela è uno sguardo erede di quella tradizione, è cioè consapevole della carica ideologica che veicolano le immagini proprio a partire della differenza sessuale: è lo sguardo d’artista e, allo stesso tempo, di donna e madre.
Da qui l’attenzione all’educazione, alla pedagogia, alla relazione madre-figlia, tutti temi centrali della sua poetica; da qui il titolo provocatorio della mostra, Home Schooling, dove l’Home Schooling è la rivendicazione del pensiero che un’altra educazione, un’altra trasmissione del sapere, è possibile, al di fuori dalle istituzioni: quella “di casa”, di madre in figlia, secondo una pratica sempre più diffusa nel Nord Europa.
Così proprio le figlie di Angela sono le uniche protagoniste dei video presenti in mostra: Lucie e Stella. Sono le due bambine che leggono il testo SCUM del 1968, manifesto del femminismo radicale, che dialogano con parole di Walter Benjamin, di Pasolini o della Arendt, oppure eseguono la performance Semiotic of the Kitchen di Martha Rosler. Attraverso le loro voci infantili Angela Marzullo riesce a infondere nuova vita ai testi e alle opere del pensiero critico del passato, recuperando così quell’energia che sembra essere rimasta bloccata, ma che ci sembra oggi necessaria più che mai per immaginare una ricostruzione radicale dell’etica e della politica.
Oltre alla presentazione suo ultimo lavoro video tutt’ora inedito in Italia, La crisi dell’educazione, 2011, parafrasi del libro “La crisi della cultura” di Hannah Arendt, in mostra verrà proiettato il video Concettina, ispirato alle Lettere Luterane di Pasolini, realizzato dall’artista a Roma nel 2010 mentre era residente dell’Istituto di Cultura Svizzera. Il terzo lavoro che anticipa l’interesse dell’artista per l’aspetto etico della pedagogia è il video Théatre prolétarien pour enfants del 2006. Anche qui dialoghi tra Lucie e Stella tratti da testi di Walter Benjamin e Goethe fa da sfondo un paesaggio architettonico degli anni ’70.
In mostra ci sarà anche il video Performing del 2005, che da inizio alla serie dei lavori con le sue bambine: in questo video Lucie e Stella, di 10 e 6 anni, ripropongono sei video-performance seminali degli anni ’70 – Acconci, Rosler, Rousopoulos, Abramovic, Dan Graham, Abramovich e Ulay. L’ultimo video è Bodybuilding, un breve irriverente loop dove Angela mette provocatoriamente in vista la sua “femminilità”.
Chiude la mostra il lavoro sonoro MereFille, 2012, realizzato per l’occasione. E’ il monologo di un testo, quasi un mantra, sull’ambiguità e la difficoltà del rapporto madre-figlia, all’origine di quell’ordine simbolico della madre necessario, come ci dice Luisa Muraro, per immaginare la possibilità di una differente visione del mondo.
Per la realizzazione di questo progetto si ringrazia per il sostegno l’Istituto Svizzero Roma.
L’appropriazione dei testi e delle opere del passato nel suo lavoro è filtrata attraverso la lente del pensiero femminista di matrice italiana e francese che si va elaborando in quello stesso decennio. Lo sguardo di Angela è uno sguardo erede di quella tradizione, è cioè consapevole della carica ideologica che veicolano le immagini proprio a partire della differenza sessuale: è lo sguardo d’artista e, allo stesso tempo, di donna e madre.
Da qui l’attenzione all’educazione, alla pedagogia, alla relazione madre-figlia, tutti temi centrali della sua poetica; da qui il titolo provocatorio della mostra, Home Schooling, dove l’Home Schooling è la rivendicazione del pensiero che un’altra educazione, un’altra trasmissione del sapere, è possibile, al di fuori dalle istituzioni: quella “di casa”, di madre in figlia, secondo una pratica sempre più diffusa nel Nord Europa.
Così proprio le figlie di Angela sono le uniche protagoniste dei video presenti in mostra: Lucie e Stella. Sono le due bambine che leggono il testo SCUM del 1968, manifesto del femminismo radicale, che dialogano con parole di Walter Benjamin, di Pasolini o della Arendt, oppure eseguono la performance Semiotic of the Kitchen di Martha Rosler. Attraverso le loro voci infantili Angela Marzullo riesce a infondere nuova vita ai testi e alle opere del pensiero critico del passato, recuperando così quell’energia che sembra essere rimasta bloccata, ma che ci sembra oggi necessaria più che mai per immaginare una ricostruzione radicale dell’etica e della politica.
Oltre alla presentazione suo ultimo lavoro video tutt’ora inedito in Italia, La crisi dell’educazione, 2011, parafrasi del libro “La crisi della cultura” di Hannah Arendt, in mostra verrà proiettato il video Concettina, ispirato alle Lettere Luterane di Pasolini, realizzato dall’artista a Roma nel 2010 mentre era residente dell’Istituto di Cultura Svizzera. Il terzo lavoro che anticipa l’interesse dell’artista per l’aspetto etico della pedagogia è il video Théatre prolétarien pour enfants del 2006. Anche qui dialoghi tra Lucie e Stella tratti da testi di Walter Benjamin e Goethe fa da sfondo un paesaggio architettonico degli anni ’70.
In mostra ci sarà anche il video Performing del 2005, che da inizio alla serie dei lavori con le sue bambine: in questo video Lucie e Stella, di 10 e 6 anni, ripropongono sei video-performance seminali degli anni ’70 – Acconci, Rosler, Rousopoulos, Abramovic, Dan Graham, Abramovich e Ulay. L’ultimo video è Bodybuilding, un breve irriverente loop dove Angela mette provocatoriamente in vista la sua “femminilità”.
Chiude la mostra il lavoro sonoro MereFille, 2012, realizzato per l’occasione. E’ il monologo di un testo, quasi un mantra, sull’ambiguità e la difficoltà del rapporto madre-figlia, all’origine di quell’ordine simbolico della madre necessario, come ci dice Luisa Muraro, per immaginare la possibilità di una differente visione del mondo.
Per la realizzazione di questo progetto si ringrazia per il sostegno l’Istituto Svizzero Roma.
09
marzo 2012
Angela Marzullo – Home Schooling
Dal 09 marzo al 10 maggio 2012
arte contemporanea
Location
EX ELETTROFONICA
Roma, Vicolo Di Sant'onofrio, 10-11, (Roma)
Roma, Vicolo Di Sant'onofrio, 10-11, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì 12.00/15.00- 16.00/20.00, sabato su appuntamento, domenica e lunedì chiuso.
Vernissage
9 Marzo 2012, h 18.00
Autore
Curatore