Ossimori.
Patricia Urquiola

Come semi di carta gettati nell'acqua che, schiudendosi, conquistano lo spazio con figure e colori inaspettati, allo stesso modo il marmo lavorato da Patricia Urquiola si muove lungo le pareti di Casabella laboratorio con forme e dimensioni inattese.
Che il marmo, pesante e duro, possa divenire leggero è cosa che desta stupore, eppure l'opera di Patricia Urquiola lo dimostra, alleando la geometria alle potenzialità inespresse della materia, in una ricerca audace ma estremamente accurata. L'oggetto di quest'opera è l'eslorazione di un materiale difficile e pregiato al tempo stesso e non è necessario citarne l'uso che ne è stato fatto nel corso della storia dell'architettura per celebrarne il valore. In Ossimori il marmo si snoda in un percorso di vegetazioni, geometrie e forme organiche disegnate dalle diverse tonalità della materia, così come dalle loro differenti capacità nel rifrarre la luce, che non rallenta nel ritmo pur senza affaticarsi. Il visitatore, se vorrà, potrà perdersi in un paesaggio di straordinaria imprevedibilità: per questa ragione, parafrasando le parole di Raffaele La Capria, gli suggeriamo di avere uno sguardo «opaco e insieme vertiginoso, incantato davanti a quei fiori che sbocciano per ognuno in modo diverso».















gallery manager
Carlotta Tonon

identità visiva
Tassinari/Vetta

grafica del catalogo
Paola Ranzini Pallavicini

allestimento
Patricia Urquiola
con Stefano Belletti e Francesca Renai

realizzazione e sviluppo
Budri