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Domenico Olivero – Candido ma che domande fai?
L’artista Domenico Olivero, ha ideato per questa occasione una mostra che trae
ispirazione dal libro “Candido, ovvero l’ottimismo” scritto da Voltaire nel 1759.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Luna Gallery di Borgo San Dalmazzo è lieta di invitarla all’inaugurazione
della mostra dell’artista Domenico Olivero, dal titolo “Candido, ma che domande
fai?” che avrà luogo Sabato 16 Aprile 2011 alle ore 17,00 in via Roma 92 a
Borgo San Dalmazzo (Cuneo).
Anticiperà, l’evento una breve conferenza sulla ideazione e costruzione della
mostra che si svolgerà alle ore 16,00 presso la sala consiliare del comune di
Borgo San Dalmazzo.
L’artista Domenico Olivero, ha ideato per questa occasione una mostra che trae
ispirazione dal libro “Candido, ovvero l’ottimismo” scritto da Voltaire nel
1759.
Il progetto artistico è stato creato rielaborando tutto lo spazio della
galleria, trasformato in un’opera unica che, traendo ispirazione dal testo,
tratta della casualità degli eventi e della loro percezione individuale. Si
crea in tal modo una continua sollecitazione di idee e pensieri, che rimandano
al nostro vivere quotidiano ma anche a tanti altri stimoli culturali del nostro
tempo.
La mostra colpisce per la varietà dei pezzi proposti, realizzati dall’artista
spinto dalle diverse suggestione che i capitoli del libro hanno fatto
crescere.
Le opere d’arte sono state realizzate come sollecitazioni aperte e
contemporanee che più che descrivere il testo narrano delle ispirazioni o
riflessioni che da esso se ne trae. Prendendo spunto dal testo l’artista ha
elaborato una varietà di forme, disegni, immagini e riverberi che hanno le
forme più particolari e ricercate.
Presentazione
“Candido, ma che domande fai?” è una mostra in cui le parole prendono forma
producendo ottimistiche speranze.
Una serie di opere artistiche che lasciano alle percezione singola la
possibilità di creare infinite variabili, nuove storie, probabili cambiamenti.
Un evento che nasce dalla magia di un racconto fantastico come il “Candido,
ovvero l’ottimismo” scritto da Voltaire nel 1759, ma che risulta mai così
attuale come in questo periodo di grandi cambiamenti.
Testo del curatore Tarcisio Dutto
Dove c’è vita c’è speranza e dove c’è ottimismo c’è odor di fregatura.
Sicuramente il nostro caro Candido non doveva poi essere così trasparente se
continua a lasciarsi trascinare di avventura in avventura, dalla padella alla
brace. Ci sorge quindi il dubbio che possa essere anche ingenuo ma che
sicuramente è molto fortunato o forse ha fatto un patto con la buona sorte.
Che strano personaggio questo orfano fortunato che passa da un disastro all’
altro, avrà con se un pirandelliana patente? sarà l’amico del giaguaro? O alla
fine null’altro che un semplice e annoiato essere umano?
Con questi dubbi e tanti altri pensieri l’artista ha avviato la costruzione di
un evento artistico che prendendo le mosse dal testo si è trasformato in un
particolare momento emotivo, in cui viene messo in discussione la percezione
delle cose e la lettura che ognuno di noi fa di un determinato evento.
Diciamo che il dubbio del capire prende una sua forma, realizzata con piccole
trasformazioni di manufatti esistenti o che sono stati creati per dare
consistenza alle sensazioni. I lavori che l’artista ha prodotto diventano nuovi
pensieri che, attraversati in esperienze fisiche, trasmettono e condividono
possibili visioni, idee, emotività.
Breve intervista all’artista del curatore Tarcisio Dutto.
Tarcisio Dutto: perché il Candido, come mai questo libro del 1759, non è
troppo lontano?
Domenico Olivero: Il fatto che sia stato scritto in secoli lontani è una
conferma di come le cose importanti nonostante i cambiamenti estetici siano
sempre le stesse. Il libro mi fu regalato tantissimi anni fa, in una bella
edizione illustrata da Paul Klee, che lessi con molto interesse e allegria. Il
personaggio ha diverse similitudini con me e con il mio modo, forse un poco più
cinico, di vedere il mondo. Mi piace molto la sua ingenuità, la sua serenità
nel vivere avvenimenti incredibili. Il suo approcciarsi agli accadimenti con
continue sollecitudini, ma soprattutto la sua voglia di capire.
TD: le opere quindi sono direttamente ispirate al testo?
DO: non proprio, alcune lo sono in modo diretto, ma la maggior parte hanno
preso forma nel periodo della lettura e quindi in una visione d’insieme del
momento di riflessioni. Anche aperta alla casualità, di cui il testo stesso
tratta. Sicuramente gli stimoli sono nati con la lettura ma poi liberati dall’
esigenza descrittiva/illustrativa tentano di trasmettere una percezione
sentimentale/emozionale su più livelli.
TD: come ha costruito la mostra?
DO: ho pensato allo spazio della galleria come ad un’opera unica in cui i
diversi lavori venissero posti in relazione fra loro, ho pensato quindi di
assemblare tutto il progetto in una rete di corrispondenze, suggerendo percorsi
diversi che ognuno può a sua volta mutare.
della mostra dell’artista Domenico Olivero, dal titolo “Candido, ma che domande
fai?” che avrà luogo Sabato 16 Aprile 2011 alle ore 17,00 in via Roma 92 a
Borgo San Dalmazzo (Cuneo).
Anticiperà, l’evento una breve conferenza sulla ideazione e costruzione della
mostra che si svolgerà alle ore 16,00 presso la sala consiliare del comune di
Borgo San Dalmazzo.
L’artista Domenico Olivero, ha ideato per questa occasione una mostra che trae
ispirazione dal libro “Candido, ovvero l’ottimismo” scritto da Voltaire nel
1759.
Il progetto artistico è stato creato rielaborando tutto lo spazio della
galleria, trasformato in un’opera unica che, traendo ispirazione dal testo,
tratta della casualità degli eventi e della loro percezione individuale. Si
crea in tal modo una continua sollecitazione di idee e pensieri, che rimandano
al nostro vivere quotidiano ma anche a tanti altri stimoli culturali del nostro
tempo.
La mostra colpisce per la varietà dei pezzi proposti, realizzati dall’artista
spinto dalle diverse suggestione che i capitoli del libro hanno fatto
crescere.
Le opere d’arte sono state realizzate come sollecitazioni aperte e
contemporanee che più che descrivere il testo narrano delle ispirazioni o
riflessioni che da esso se ne trae. Prendendo spunto dal testo l’artista ha
elaborato una varietà di forme, disegni, immagini e riverberi che hanno le
forme più particolari e ricercate.
Presentazione
“Candido, ma che domande fai?” è una mostra in cui le parole prendono forma
producendo ottimistiche speranze.
Una serie di opere artistiche che lasciano alle percezione singola la
possibilità di creare infinite variabili, nuove storie, probabili cambiamenti.
Un evento che nasce dalla magia di un racconto fantastico come il “Candido,
ovvero l’ottimismo” scritto da Voltaire nel 1759, ma che risulta mai così
attuale come in questo periodo di grandi cambiamenti.
Testo del curatore Tarcisio Dutto
Dove c’è vita c’è speranza e dove c’è ottimismo c’è odor di fregatura.
Sicuramente il nostro caro Candido non doveva poi essere così trasparente se
continua a lasciarsi trascinare di avventura in avventura, dalla padella alla
brace. Ci sorge quindi il dubbio che possa essere anche ingenuo ma che
sicuramente è molto fortunato o forse ha fatto un patto con la buona sorte.
Che strano personaggio questo orfano fortunato che passa da un disastro all’
altro, avrà con se un pirandelliana patente? sarà l’amico del giaguaro? O alla
fine null’altro che un semplice e annoiato essere umano?
Con questi dubbi e tanti altri pensieri l’artista ha avviato la costruzione di
un evento artistico che prendendo le mosse dal testo si è trasformato in un
particolare momento emotivo, in cui viene messo in discussione la percezione
delle cose e la lettura che ognuno di noi fa di un determinato evento.
Diciamo che il dubbio del capire prende una sua forma, realizzata con piccole
trasformazioni di manufatti esistenti o che sono stati creati per dare
consistenza alle sensazioni. I lavori che l’artista ha prodotto diventano nuovi
pensieri che, attraversati in esperienze fisiche, trasmettono e condividono
possibili visioni, idee, emotività.
Breve intervista all’artista del curatore Tarcisio Dutto.
Tarcisio Dutto: perché il Candido, come mai questo libro del 1759, non è
troppo lontano?
Domenico Olivero: Il fatto che sia stato scritto in secoli lontani è una
conferma di come le cose importanti nonostante i cambiamenti estetici siano
sempre le stesse. Il libro mi fu regalato tantissimi anni fa, in una bella
edizione illustrata da Paul Klee, che lessi con molto interesse e allegria. Il
personaggio ha diverse similitudini con me e con il mio modo, forse un poco più
cinico, di vedere il mondo. Mi piace molto la sua ingenuità, la sua serenità
nel vivere avvenimenti incredibili. Il suo approcciarsi agli accadimenti con
continue sollecitudini, ma soprattutto la sua voglia di capire.
TD: le opere quindi sono direttamente ispirate al testo?
DO: non proprio, alcune lo sono in modo diretto, ma la maggior parte hanno
preso forma nel periodo della lettura e quindi in una visione d’insieme del
momento di riflessioni. Anche aperta alla casualità, di cui il testo stesso
tratta. Sicuramente gli stimoli sono nati con la lettura ma poi liberati dall’
esigenza descrittiva/illustrativa tentano di trasmettere una percezione
sentimentale/emozionale su più livelli.
TD: come ha costruito la mostra?
DO: ho pensato allo spazio della galleria come ad un’opera unica in cui i
diversi lavori venissero posti in relazione fra loro, ho pensato quindi di
assemblare tutto il progetto in una rete di corrispondenze, suggerendo percorsi
diversi che ognuno può a sua volta mutare.
16
aprile 2011
Domenico Olivero – Candido ma che domande fai?
Dal 16 al 23 aprile 2011
arte contemporanea
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
LA LUNA GALLERY
Borgo San Dalmazzo, Via Roma, 92, (Cuneo)
Borgo San Dalmazzo, Via Roma, 92, (Cuneo)
Orario di apertura
Venerdì 16-19, Sabato 10,30-13 / 16-19, Domenica 10,30-
12,30 o su prenotazione
Vernissage
16 Aprile 2011, ore 17
Sito web
candidomachedomandefai.blogspot.com/
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