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Alessandro Bergonzoni – Proporzioni Occulte (gli antipodi)
Lo spazio espositivo si popola di nuove convivenze all’insaputa del visitatore, proponendosi come un’esperienza di lontananza prima che di vicinanza.
Le proporzioni occulte fanno sì che modelli di pezzi meccanici si facciano portatori di una caccia all’equilibrio verso altre dimensioni.
Comunicato stampa
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Per la prima volta a Bologna e negli spazi della OTTO Gallery, Alessandro Bergonzoni inaugura la sua quarta personale dal titolo Proporzioni occulte (gli antipodi). Come dice lo stesso Bergonzoni, tema principale della mostra è “il nascosto in quello che si vede, l’antiassodato: la dismisura”, l’occulto che viene svelato nel momento in cui si guarda oltre sforzandosi di vedere e comprendere ciò che è in-apparente.
Ruote di legno che contenevano modelli di pezzi meccanici, trucioli di ferro e ottone, vetri e pesi provenienti dalla fabbrica meccanica del padre che Bergonzoni ha ereditato, si fanno qui portatori di una caccia all’equilibrio verso altre dimensioni. Infatti, le opere esposte sono fatte di forme, fisionomie e figure che cominciano, proprio in questa occasione, nuove convivenze all’insaputa del visitatore che deve vedere oltre: la lontananza viene prima dell’apparenza che ne è semanticamente agli antipodi. Una voce non sempre scritta ma fatta anche solo di segni, è qui a narrare il diametralmente opposto: sono opere anagrammatiche che materializzano il caleidoscopico pensiero già recitato, scritto e interpretato dall’artista, nelle quali l’alchimia del verbo non viene a mancare.
Ne è un esempio “Parole sole”: due opere tonde accostate l’una all’altra sullo stesso orizzonte, sono segnate da un getto continuo di scrittura in miniatura che ne traccia i due emisferi. Sono due mondi che decretano il tramonto delle parole che da Occidente scivolano a Oriente, da una parte e dall’altra del globo.
Le proporzioni occulte fanno sì che una “madia” rinasca come postazione d’arte, popolandosi e riempiendosi di dis-positivi artistici che vanno oltre invadendo anche il muro sovrastante e accendendo ignote interferenze concettuali e intrusioni sonore.
Alla fine si arriverà a capire che non è “il c’è” quello che dobbiamo vedere, ma gli antipodi di quello che inizialmente è per noi occulto.
Nel corso della mostra saranno organizzati due incontri nei quali saranno prese in esame le opere di Alessandro Bergonzoni da storici dell’arte e studiosi di altri ambiti.
Alessandro Bergonzoni (Bologna, 1958) dopo l’Accademia Antoniana e la laurea in giurisprudenza debutta in teatro. Attore-autore e scrittore, nel 2005 inizia la sua carriera artistica esponendo una sua opera nella mostra L’inquietudine del volto a cura di Vittorio Sgarbi al Museo Archeologico di Aosta. Nel 2006 partecipa al film di Mimmo Paladino Quijote, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti e presenta un’installazione alla Certosa di Padula per l’evento Fresco Bosco curato da Achille Bonito Oliva. Del 2007 è la partecipazione al progetto per le due porte di ingresso del MAMBO di Bologna in occasione della mostra Vertigo. Nel febbraio del 2008 inaugura la sua prima personale, Cardanico, alla Galleria Mimmo Scognamiglio di Napoli. Nel 2009 esce il suo primo libro di disegni e scrittura dal titolo Bastasse grondare (Libri Scheiwiller) e partecipa al Festival Poiesis con un’installazione all’interno dello Spedale Santa Maria del Buon Gesù di Fabriano. Nel 2010 partecipa al progetto Bologna si rivela a cura di Philippe Daverio esponendo nella ex chiesa di San Giorgio in Poggiale a Bologna, una delle sedi di Genus Bononiae – Musei nella Città – Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. A settembre dello stesso anno collabora con il Festival della Filosofia di Modena con una mostra alla Galleria Paggeria di Sassuolo.
Ruote di legno che contenevano modelli di pezzi meccanici, trucioli di ferro e ottone, vetri e pesi provenienti dalla fabbrica meccanica del padre che Bergonzoni ha ereditato, si fanno qui portatori di una caccia all’equilibrio verso altre dimensioni. Infatti, le opere esposte sono fatte di forme, fisionomie e figure che cominciano, proprio in questa occasione, nuove convivenze all’insaputa del visitatore che deve vedere oltre: la lontananza viene prima dell’apparenza che ne è semanticamente agli antipodi. Una voce non sempre scritta ma fatta anche solo di segni, è qui a narrare il diametralmente opposto: sono opere anagrammatiche che materializzano il caleidoscopico pensiero già recitato, scritto e interpretato dall’artista, nelle quali l’alchimia del verbo non viene a mancare.
Ne è un esempio “Parole sole”: due opere tonde accostate l’una all’altra sullo stesso orizzonte, sono segnate da un getto continuo di scrittura in miniatura che ne traccia i due emisferi. Sono due mondi che decretano il tramonto delle parole che da Occidente scivolano a Oriente, da una parte e dall’altra del globo.
Le proporzioni occulte fanno sì che una “madia” rinasca come postazione d’arte, popolandosi e riempiendosi di dis-positivi artistici che vanno oltre invadendo anche il muro sovrastante e accendendo ignote interferenze concettuali e intrusioni sonore.
Alla fine si arriverà a capire che non è “il c’è” quello che dobbiamo vedere, ma gli antipodi di quello che inizialmente è per noi occulto.
Nel corso della mostra saranno organizzati due incontri nei quali saranno prese in esame le opere di Alessandro Bergonzoni da storici dell’arte e studiosi di altri ambiti.
Alessandro Bergonzoni (Bologna, 1958) dopo l’Accademia Antoniana e la laurea in giurisprudenza debutta in teatro. Attore-autore e scrittore, nel 2005 inizia la sua carriera artistica esponendo una sua opera nella mostra L’inquietudine del volto a cura di Vittorio Sgarbi al Museo Archeologico di Aosta. Nel 2006 partecipa al film di Mimmo Paladino Quijote, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti e presenta un’installazione alla Certosa di Padula per l’evento Fresco Bosco curato da Achille Bonito Oliva. Del 2007 è la partecipazione al progetto per le due porte di ingresso del MAMBO di Bologna in occasione della mostra Vertigo. Nel febbraio del 2008 inaugura la sua prima personale, Cardanico, alla Galleria Mimmo Scognamiglio di Napoli. Nel 2009 esce il suo primo libro di disegni e scrittura dal titolo Bastasse grondare (Libri Scheiwiller) e partecipa al Festival Poiesis con un’installazione all’interno dello Spedale Santa Maria del Buon Gesù di Fabriano. Nel 2010 partecipa al progetto Bologna si rivela a cura di Philippe Daverio esponendo nella ex chiesa di San Giorgio in Poggiale a Bologna, una delle sedi di Genus Bononiae – Musei nella Città – Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. A settembre dello stesso anno collabora con il Festival della Filosofia di Modena con una mostra alla Galleria Paggeria di Sassuolo.
04
dicembre 2010
Alessandro Bergonzoni – Proporzioni Occulte (gli antipodi)
Dal 04 dicembre 2010 al 05 marzo 2011
arte contemporanea
Location
OTTO GALLERY
Bologna, Via D'Azeglio, 55, (Bologna)
Bologna, Via D'Azeglio, 55, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10.30-13 e 16-20
Vernissage
4 Dicembre 2010, ore 19
Autore