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Enrico Minato – Punto
Opere inedite e immagini realizzate attraverso il linguaggio della videoarte condurranno lo spettatore alla percezione della poesia visiva di Enrico Minato.
Comunicato stampa
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Entrare in contatto con l’arte di Enrico Minato significa innescare la propria capacità di riflettere e di pensare, di rallentare il corso del tempo per soffermarsi nei dettagli.
Il suo primo strumento di studio è la parola, lo strumento della comunicazione per eccellenza, che Minato riscopre, trasforma e deforma nei suoi significati nascosti, nei doppi sensi, nei sottintesi. A volte sembra un gioco ed è facile diventare partecipi dei suoi ironici racconti di parole; ma c’è di più, perché la parola è un pretesto per entrare in contatto con altre realtà costituite da oggetti diversi, da materie, da installazioni, da gesti, in un percorso che obbliga a riconsiderare questioni già chiuse, a rifare i conti con argomenti ormai sedimentati e assodati. Non è un caso che la sua attenzione sia rivolta spesso al libro, l’oggetto che attraverso le parole trasmette la conoscenza, ma i libri di Minato sono chiusi e quindi tocca a noi immaginarne il contenuto, l’immaginato, le sensazioni e le emozioni di una scoperta. Si riaprono i temi della contemporaneità, sui motivi del nostro esistere e l’uso fagocitante e cannibale di noi stessi, degli altri, del nostro mondo. L’analisi di Minato è ironica e sottile, mai banale o fine a se stessa, il presupposto è la disponibilità a rimettersi in gioco e il suo fine è lo sviluppo di un processo cognitivo che forma la coscienza: “l’opera diventa crocevia e opportunità di scelta di autonomi percorsi di ricostruzione e di soluzione”
Enrico Minato, poeta visivo e performer, vive e lavora a Crespano del Grappa e a Venezia.
Il suo primo strumento di studio è la parola, lo strumento della comunicazione per eccellenza, che Minato riscopre, trasforma e deforma nei suoi significati nascosti, nei doppi sensi, nei sottintesi. A volte sembra un gioco ed è facile diventare partecipi dei suoi ironici racconti di parole; ma c’è di più, perché la parola è un pretesto per entrare in contatto con altre realtà costituite da oggetti diversi, da materie, da installazioni, da gesti, in un percorso che obbliga a riconsiderare questioni già chiuse, a rifare i conti con argomenti ormai sedimentati e assodati. Non è un caso che la sua attenzione sia rivolta spesso al libro, l’oggetto che attraverso le parole trasmette la conoscenza, ma i libri di Minato sono chiusi e quindi tocca a noi immaginarne il contenuto, l’immaginato, le sensazioni e le emozioni di una scoperta. Si riaprono i temi della contemporaneità, sui motivi del nostro esistere e l’uso fagocitante e cannibale di noi stessi, degli altri, del nostro mondo. L’analisi di Minato è ironica e sottile, mai banale o fine a se stessa, il presupposto è la disponibilità a rimettersi in gioco e il suo fine è lo sviluppo di un processo cognitivo che forma la coscienza: “l’opera diventa crocevia e opportunità di scelta di autonomi percorsi di ricostruzione e di soluzione”
Enrico Minato, poeta visivo e performer, vive e lavora a Crespano del Grappa e a Venezia.
10
ottobre 2010
Enrico Minato – Punto
Dal 10 ottobre al 14 novembre 2010
arte contemporanea
Location
ROBERTO NICOLETTI ARCHITETTURA E DESIGN
Pederobba, Via Roma, 61, (Treviso)
Pederobba, Via Roma, 61, (Treviso)
Orario di apertura
sabato e domenica 15,00-19,00; feriali su appuntamento
Vernissage
10 Ottobre 2010, ore 18,00
Autore
Curatore