Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
L’ospite e l’intruso – Giada Pucci
L’ospite. Ermanno Cristini apre il suo studio invitando un artista a presentare un intervento o un progetto negli spazi privati del proprio laboratorio.
L’invito si estende poi anche a un altro artista, celato e invisibile. L’intruso.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’OSPITE E L’INTRUSO presenta un nuovo appuntamento che ha come ospite Giada Pucci, mentre l’intruso è questa volta un’artista di origini zurighesi.
Per gli spazi di Varese Giada Pucci, (Ginevra 1974), realizza una nuova installazione dal titolo SAN PEDRINO 010.
Il titolo, riprende il nome della strada dove ha sede l’intervento, ma non casualmente rievoca echi di mistica religiosità.
Amor Sacro Amor Profano.
L’immagine religiosa si concretizza nel decoro realizzato in grafite che riproduce ad intervalli una sequenza di putti, alternati ad intense campiture di colore celeste.
La figura del putto, il bambino nudo, è stata utilizzata fin dall’antichità in raffigurazioni allegoriche o per fini puramente decorativi per raffigurare la figura infantile di Eros , il dio dell'amore; Giada attinge a tali icone, già parte dell’immaginario collettivo, ricomponendole, avvicinandole, incastrandole ambiguamente, alternandole con campiture celesti, laddove celeste indica ciò che è proprio del cielo, ha lo stesso colore del cielo, del cielo come sede di Dio.
Poi uno spazio dedicato allo spettatore: una sala d’aspetto, sala di conversazione, salotto voyeuristico, una seduta, un tavolo da caffè, un vaso di fiori. Un luogo dove lo spettatore osserverà quanto lo circonda e si ritroverà solo sul crinale tra il bene e il male, tra l’ombra e la luce, tra il sacro e il profano.
Entri subito parete dx inglobata colonna spessore colonna che esce lunga metà parete decorazione grafite lapis matita puttini posizioni ambigue non apposta ma riprendendo già putti esisteti e li incastra resto parete colore celeste stessa altezza con azzurro tende, davanti alla mezza colonna o due poltrone o un dicanetto e un tavolino da caffè con vaso fiori freschi con di fronte colonna con putti e lato dietro celeste.
Affreschi
Soggetto chi guarda chi
Pedofilia chi è cattivo guardando una cosa innocente travisa
Visione pedofilo
L’intruso: una forza e giustamente una presenza invisibile che agisce sullo sfondo, si relaziona non solo con gli spazi e il loro significato, ma allo stesso tempo, da un lato, con gli oggetti, l'universo e l'atmosfera che emanano dall'artista ospitante e dall'altro lato con l'intervento stesso (e il suo significato) dell'artista ospite. L'intruso segue così la trama del minimo comune denominatore tra le due presenze già date e pubblicate per raccontare una storia ancora tutta diversa, la sua, ma non solo.
Giada Pucci
2010 ROAMING. SUPERFICIE INCERTA, CeSAC-Filatoio, Caraglio; 009_10, Galleria Artopia, Milano / 2009 FORMCONTENT_009, Galleria FormContent, Londra / 2008 ARTOPIA_008, Galleria Artopia, Milano. / 2007 VILLA CAPRIGLIO_007, Villa Capriglio,Torino / 2005 GIADA GIULIA PUCCI, A+M Bookstore, Milano. / 2004 NOVEMBREDICEMBRE004, Teatro delle Commedie di Livorno
L’intruso
Formatosi artisticamente in Francia (all’EPIAR, Villa Arson a Nizza), opera prevalentemente con i linguaggi della fotografia, del video e dell’installazione, esponendo sia in Italia che all’estero. Negli anni Novanta ha partecipato alla curatela del ProjektRaum, artist-space a Zurigo. Nel 2005/2006, con Paolo Bianchi, ha curato per l’Istituto Svizzero di Roma le quattro mostre Paradossi dell’amicizia in altrettanti spazi d’arte contemporanea a Milano (CCS, Galleria del Credito Valtellinese, ViaFarini, O’Artoteca). Dal 2010 scrive regolarmente per la rivista d’arte contemporanea Studija, di Riga (Lettonia).
Ognuno soffre la sua ombra
Quisque suos patimur Manis
(Eneide, VI, 743)
L’ospite e l’intruso.
L’ospite. Ermanno Cristini apre il suo studio invitando un artista a presentare un intervento o un progetto negli spazi privati del proprio laboratorio.
L’invito si estende poi anche a un altro artista, celato e invisibile. L’intruso.
Un artista che invita un artista e che nasconde un altro artista. Un gioco di specchi fatto anche di incontri, fughe, dialoghi e silenzi. Lo stesso ruolo del critico è volto più ad approfondire la personalità e l’opera dei diversi attori sulla scena, che non indirizzare una linea di ricerca, legata più semplicemente ad affinità e amicizie.
Ognuno soffre la sua ombra, ci ricorda Virgilio, ognuno sente stretta la propria identità e tenta delle fughe, delle variazioni sul tema. O come nel famoso libro di Luca Canali, dove diversi colloqui tra misteriosi psicanalisti ante litteram e grandi poeti della letteratura latina, ci introducono a una riflessione su quanto il passato ci possa stare stretto e l’unica soluzione sia percorrere la nostra storia a ritroso per tentare di scardinare l’ingranaggio dell’inconscio.
Il nuovo progetto di Ermanno mi appare dunque così, come il canovaccio di una commedia di Pirandello, un gioco delle parti, una riflessione sull’io e sull’altro, lo scambio continuo di ruoli e identità sempre velato da un sorriso acuto e ironico.
Aprire questo spaccato di legami e quotidianità al pubblico permette di trasformare queste dinamiche, queste relazioni, nell’occasione per una riflessione privata ed eccentrica. L’intervento dell’artista sarà infatti accompagnato da diversi documenti di approfondimento: libri, dischi, film, fotografie e cartoline scelti volta per volta dai diversi artisti, cercando di pensare così uno spazio di contatto tra artisti e con gli artisti non istituzionale, rilassato e confidenziale.
Alessandro Castiglioni
http://www.ermannocristini.it
Per gli spazi di Varese Giada Pucci, (Ginevra 1974), realizza una nuova installazione dal titolo SAN PEDRINO 010.
Il titolo, riprende il nome della strada dove ha sede l’intervento, ma non casualmente rievoca echi di mistica religiosità.
Amor Sacro Amor Profano.
L’immagine religiosa si concretizza nel decoro realizzato in grafite che riproduce ad intervalli una sequenza di putti, alternati ad intense campiture di colore celeste.
La figura del putto, il bambino nudo, è stata utilizzata fin dall’antichità in raffigurazioni allegoriche
Poi uno spazio dedicato allo spettatore: una sala d’aspetto, sala di conversazione, salotto voyeuristico, una seduta, un tavolo da caffè, un vaso di fiori. Un luogo dove lo spettatore osserverà quanto lo circonda e si ritroverà solo sul crinale tra il bene e il male, tra l’ombra e la luce, tra il sacro e il profano.
Entri subito parete dx inglobata colonna spessore colonna che esce lunga metà parete decorazione grafite lapis matita puttini posizioni ambigue non apposta ma riprendendo già putti esisteti e li incastra resto parete colore celeste stessa altezza con azzurro tende, davanti alla mezza colonna o due poltrone o un dicanetto e un tavolino da caffè con vaso fiori freschi con di fronte colonna con putti e lato dietro celeste.
Affreschi
Soggetto chi guarda chi
Pedofilia chi è cattivo guardando una cosa innocente travisa
Visione pedofilo
L’intruso: una forza e giustamente una presenza invisibile che agisce sullo sfondo, si relaziona non solo con gli spazi e il loro significato, ma allo stesso tempo, da un lato, con gli oggetti, l'universo e l'atmosfera che emanano dall'artista ospitante e dall'altro lato con l'intervento stesso (e il suo significato) dell'artista ospite. L'intruso segue così la trama del minimo comune denominatore tra le due presenze già date e pubblicate per raccontare una storia ancora tutta diversa, la sua, ma non solo.
Giada Pucci
2010 ROAMING. SUPERFICIE INCERTA, CeSAC-Filatoio, Caraglio; 009_10, Galleria Artopia, Milano / 2009 FORMCONTENT_009, Galleria FormContent, Londra / 2008 ARTOPIA_008, Galleria Artopia, Milano. / 2007 VILLA CAPRIGLIO_007, Villa Capriglio,Torino / 2005 GIADA GIULIA PUCCI, A+M Bookstore, Milano. / 2004 NOVEMBREDICEMBRE004, Teatro delle Commedie di Livorno
L’intruso
Formatosi artisticamente in Francia (all’EPIAR, Villa Arson a Nizza), opera prevalentemente con i linguaggi della fotografia, del video e dell’installazione, esponendo sia in Italia che all’estero. Negli anni Novanta ha partecipato alla curatela del ProjektRaum, artist-space a Zurigo. Nel 2005/2006, con Paolo Bianchi, ha curato per l’Istituto Svizzero di Roma le quattro mostre Paradossi dell’amicizia in altrettanti spazi d’arte contemporanea a Milano (CCS, Galleria del Credito Valtellinese, ViaFarini, O’Artoteca). Dal 2010 scrive regolarmente per la rivista d’arte contemporanea Studija, di Riga (Lettonia).
Ognuno soffre la sua ombra
Quisque suos patimur Manis
(Eneide, VI, 743)
L’ospite e l’intruso.
L’ospite. Ermanno Cristini apre il suo studio invitando un artista a presentare un intervento o un progetto negli spazi privati del proprio laboratorio.
L’invito si estende poi anche a un altro artista, celato e invisibile. L’intruso.
Un artista che invita un artista e che nasconde un altro artista. Un gioco di specchi fatto anche di incontri, fughe, dialoghi e silenzi. Lo stesso ruolo del critico è volto più ad approfondire la personalità e l’opera dei diversi attori sulla scena, che non indirizzare una linea di ricerca, legata più semplicemente ad affinità e amicizie.
Ognuno soffre la sua ombra, ci ricorda Virgilio, ognuno sente stretta la propria identità e tenta delle fughe, delle variazioni sul tema. O come nel famoso libro di Luca Canali, dove diversi colloqui tra misteriosi psicanalisti ante litteram e grandi poeti della letteratura latina, ci introducono a una riflessione su quanto il passato ci possa stare stretto e l’unica soluzione sia percorrere la nostra storia a ritroso per tentare di scardinare l’ingranaggio dell’inconscio.
Il nuovo progetto di Ermanno mi appare dunque così, come il canovaccio di una commedia di Pirandello, un gioco delle parti, una riflessione sull’io e sull’altro, lo scambio continuo di ruoli e identità sempre velato da un sorriso acuto e ironico.
Aprire questo spaccato di legami e quotidianità al pubblico permette di trasformare queste dinamiche, queste relazioni, nell’occasione per una riflessione privata ed eccentrica. L’intervento dell’artista sarà infatti accompagnato da diversi documenti di approfondimento: libri, dischi, film, fotografie e cartoline scelti volta per volta dai diversi artisti, cercando di pensare così uno spazio di contatto tra artisti e con gli artisti non istituzionale, rilassato e confidenziale.
Alessandro Castiglioni
http://www.ermannocristini.it
18
settembre 2010
L’ospite e l’intruso – Giada Pucci
Dal 18 settembre al 09 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
ERMANNO CRISTINI STUDIO
Varese, Via San Pedrino, 4, (Varese)
Varese, Via San Pedrino, 4, (Varese)
Orario di apertura
tutti i giorni su appuntamento
Vernissage
18 Settembre 2010, ore 19
Autore