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Castellani | Ferrari | Raffaelli – Giovani in Arte 2010
Tre visioni del presente attraverso le molteplicità espressive dell’arte contemporanea: Alice Castellani e il suo viaggio attraverso il potere delle immagini, l’interpretazione del reale e le suggestioni che ne scaturiscono, Saba Ferrari e la sua indagine sul vuoto e l’azione del tempo, Alberto Raffaelli e la sua osservazione del mondo attraverso l’universo infantile
Comunicato stampa
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Testo critico: Nell'ambito della 2ª edizione della mostra Giovani in Arte organizzata dalla 1ª Circoscrizione Centro Storico del Comune di Verona allo scopo di favorire l'esposizione di opere di pittura di artisti emergenti, dal 12 al 19 giugno Alice Castellani, Saba Ferrari e Alberto Raffaelli presenteranno le loro opere presso la prestigiosa Sala Birolli (ex Macello), via Macello 17 (Quartiere Filippini). Inaugurazione sabato 12 giugno ore 18. Domenica 13 ore 10-13 e 16-20. Dal 14 al 18 giugno ore 16-20. Sabato 19 16-19. Ingresso libero. Tre visioni del presente attraverso le molteplicità espressive dell'arte contemporanea: Alice Castellani con la sua indagine per immagini a interpretare la complessità del mondo in cui viviamo. Un viaggio attraverso il potere delle immagini, l'interpretazione del reale e le suggestioni che ne scaturiscono. Saba Ferrari e la sua indagine sul vuoto e l'azione del tempo, con la sua attenzione al disfacimento e alla dissoluzione che si fa presa di coscienza dell'appartenenza a un tutto dal ciclo vitale continuo. Alberto Raffaelli e la sua osservazione del mondo che passa attraverso l'universo infantile, fatto di spontaneità, purezza e semplicità. Bambini che con il loro essere, i loro sguardi e i loro atteggiamenti invitano gli adulti a prendere nuovamente possesso del loro aspetto migliore per garantire loro un futuro da vivere serenamente.
Alice Castellani
L'approccio all'arte di Alice Castellani è scevro da impostazioni e dogmi, spazia tra soggetti e tecniche molteplici, sviluppa l'espressione artistica in tutte le sue forme, sperimentando di continuo nuove tecniche, lasciandosi guidare dall'istinto e dall'inclinazione del momento, procedendo con variazioni sul tema o con scatti in nuove direzioni, sempre facendosi guidare dalla soggettività e dall'emozione.
Segni del tempo. Presente + passato prossimo
L'ultima produzione di Alice ruota attorno alle immagini, onnipresenti nella società mediatica contemporanea. Alice Castellani gioca con il loro potere, tramite collage e accostamenti sovvertitori della loro intrinseca natura. Lavora tra ironia e analisi del reale, tra piacere estetico e pensiero sociale, con una grande attenzione alla composizione formale e alle scelte cromatiche da una parte, e ai messaggi veicolati, contraddetti, sovrascritti e celati dal linguaggio iconico dall'altra. Quadri di piccole e grandi dimensioni dove talvolta fa capolino la parola, altre volte dominati da una o più tonalità. Lavori che interpretano il mondo che ci circonda, in cui volenti e nolenti siamo immersi, restituendo una riflessione critica per immagini delle immagini stesse. Perché oggi le "immagini" costituiscono la nostra realtà contemporanea, ma hanno ancora bisogna di essere “lette”, interpretate, sono spesso di per sé simboliche e possono assumere valenze paradigmatiche opposte all'interno di una stessa realtà culturale, esprimendo una "memoria visiva" o manipolandola. Il loro essere afone le rende strumenti ambigui, non sempre veicoli di verità ma piuttosto d'inganno o deformazione, e il gioco sulle immagini è paradigmatico di spostamenti e slittamenti di senso tipici dei media e della società attuale. Alice plasma allora assemblaggi di immagini a creare mondi di connessioni, contrasti, metonimie, circoli viziosi e virtuosi, tra ambiguità e lettura della realtà, tra decodifiche aberranti e riflessioni intellettuali. Perché le immagini, che attingono e agiscono sulla coscienza pubblica, incapsulano messaggi che vengono caricati dal contesto e possono venir messi in contrasto con esso. Un'indagine che invita a un'osservazione allo stesso tempo critica ed emotiva del reale, un lavoro contemporaneamente ironico e rigoroso, focalizzato sulla complessità della realtà del nostro tempo e sulle sue molteplici forme, manifestazioni, contraddizioni, derive. Una tecnica mista che utilizza foto e materie plastiche, colori e sabbie, materiali disparati e testi per scardinare, illuminare, contraddire e sviscerare tutto ciò che passa attraverso la rappresentazione per immagini dell'oggi. Un viaggio attraverso il potere delle immagini, l'interpretazione del reale e le suggestioni che ne scaturiscono.
Saba Ferrari
Silenzio; impermanenza - Nothing lasts, nothing is finished, nothing is perfect.
"...lasciò passare adagio il tempo, il tempo meraviglioso che s'ingrandisce di ora in ora, inghiottendo senza pausa la vita, e accumula con pazienza gli anni, diventando sempre più immenso." (D. Buzzati, Il segreto del Bosco Vecchio)
Il disfacimento e la dissoluzione della materia, l'azione che il tempo compie su tutto e tutti: sono questi i temi centrali della serie Nothing, presenti nella mia produzione pittorica e fotografica più recente, un niente che è anche vuoto. Si tratta comunque di un qualcosa di positivo: il vuoto interiore, ottenuto con la meditazione, non può che essere ricettivo, e quindi occasione di crescita.
Osservare le cose che lentamente scompaiono, accettare la dissoluzione inevitabile: non è rassegnazione, bensì presa di coscienza di appartenere ad un ciclo immenso.
Mi riappacifico rendendomi conto che niente è perfetto; il senso di oppressione, che mi accompagnava perseguendo la perfezione, si allontana. Tolto questo, rimango io, nella mia incompiutezza, così ricca di sfacettature: indefinita, e perciò infinitamente definibile.
Non pretendo di arrivare ad una risposta; probabilmente non la voglio nemmeno. Voglio solo, forse, il piacere di ricercare. E nel ricercare, lasciare labili segni del mio passaggio, scritti tra le righe di un tutto amplissimo.
Alberto Raffaelli
Attratto fin da giovane dalla creatività e dalla pittura in tutte le sue forme, sceglie come soggetti dei suoi quadri i bambini per la loro spontaneità, purezza e semplicità: “non servono loro parole per comunicare tutto il loro essere... i loro occhi, i loro gesti...parlano da soli...e quanto sono eloquenti”.
La scelta del bianco e nero è stata quasi obbligata per rappresentare semplicità e purezza. Apprezzato dalla critica per le straordinarie capacità espressive, le opere di Alberto Raffaelli si distinguono per raffinatezza ed accurata ricerca di particolari espressioni dei bambini e particolare attenzione riserva i movimenti delle figure da lui rappresentate. Diversi elementi colpiscono lo spettatore dei suoi quadri: il diverso accostamento cromatico, il contrasto tra il figurativo e l'astratto, i soggetti semplici e schietti ..... ma soprattutto gli sguardi dei suoi bambini, i loro grandi occhi in cui sembra quasi potersi specchiare, tanto limpidi sono.
Gli occhi specchio dell'anima, come dicevano già gli antichi e quale specchio migliore se non lo sguardo puro e semplice di un bambino che gioca o ci osserva? Sguardo innocente, senza malizia, che ci colpisce ma che fa anche riflettere noi adulti .... cosa vedranno questi occhi crescendo? Giustizia, pace, amore .... o un mondo ancora vittima dell'egoismo dei suoi abitanti? Le macchie di colore che ravvivano come lampi di luce queste tele ci danno speranza, ci fanno comprendere che il mondo dei bambini può ancora essere incorrotto e bello e che forse noi tutti dovremo lasciarci trasportare dal fanciullino che c'è ancora nascosto in noi, che cerca disperatamente di uscire e che ogni tanto, incrociando uno sguardo, riesce ancora a specchiarsi come un moderno e ingenuo Narciso, sopravvivendo a fatica tra una preoccupazione ed una scadenza del nostro correre quotidiano. Questi visi ci invitano a prendere nuovamente possesso di questo nostro aspetto migliore, di ricordarci che tutto può avere una soluzione, che il colore, la gioia, la felicità sono parte di noi, sono intorno a noi come un'aurea benevola, solo che tendiamo a soffocarla, ad opacizzarla fino a renderla oscura e malevola.
Alice Castellani
L'approccio all'arte di Alice Castellani è scevro da impostazioni e dogmi, spazia tra soggetti e tecniche molteplici, sviluppa l'espressione artistica in tutte le sue forme, sperimentando di continuo nuove tecniche, lasciandosi guidare dall'istinto e dall'inclinazione del momento, procedendo con variazioni sul tema o con scatti in nuove direzioni, sempre facendosi guidare dalla soggettività e dall'emozione.
Segni del tempo. Presente + passato prossimo
L'ultima produzione di Alice ruota attorno alle immagini, onnipresenti nella società mediatica contemporanea. Alice Castellani gioca con il loro potere, tramite collage e accostamenti sovvertitori della loro intrinseca natura. Lavora tra ironia e analisi del reale, tra piacere estetico e pensiero sociale, con una grande attenzione alla composizione formale e alle scelte cromatiche da una parte, e ai messaggi veicolati, contraddetti, sovrascritti e celati dal linguaggio iconico dall'altra. Quadri di piccole e grandi dimensioni dove talvolta fa capolino la parola, altre volte dominati da una o più tonalità. Lavori che interpretano il mondo che ci circonda, in cui volenti e nolenti siamo immersi, restituendo una riflessione critica per immagini delle immagini stesse. Perché oggi le "immagini" costituiscono la nostra realtà contemporanea, ma hanno ancora bisogna di essere “lette”, interpretate, sono spesso di per sé simboliche e possono assumere valenze paradigmatiche opposte all'interno di una stessa realtà culturale, esprimendo una "memoria visiva" o manipolandola. Il loro essere afone le rende strumenti ambigui, non sempre veicoli di verità ma piuttosto d'inganno o deformazione, e il gioco sulle immagini è paradigmatico di spostamenti e slittamenti di senso tipici dei media e della società attuale. Alice plasma allora assemblaggi di immagini a creare mondi di connessioni, contrasti, metonimie, circoli viziosi e virtuosi, tra ambiguità e lettura della realtà, tra decodifiche aberranti e riflessioni intellettuali. Perché le immagini, che attingono e agiscono sulla coscienza pubblica, incapsulano messaggi che vengono caricati dal contesto e possono venir messi in contrasto con esso. Un'indagine che invita a un'osservazione allo stesso tempo critica ed emotiva del reale, un lavoro contemporaneamente ironico e rigoroso, focalizzato sulla complessità della realtà del nostro tempo e sulle sue molteplici forme, manifestazioni, contraddizioni, derive. Una tecnica mista che utilizza foto e materie plastiche, colori e sabbie, materiali disparati e testi per scardinare, illuminare, contraddire e sviscerare tutto ciò che passa attraverso la rappresentazione per immagini dell'oggi. Un viaggio attraverso il potere delle immagini, l'interpretazione del reale e le suggestioni che ne scaturiscono.
Saba Ferrari
Silenzio; impermanenza - Nothing lasts, nothing is finished, nothing is perfect.
"...lasciò passare adagio il tempo, il tempo meraviglioso che s'ingrandisce di ora in ora, inghiottendo senza pausa la vita, e accumula con pazienza gli anni, diventando sempre più immenso." (D. Buzzati, Il segreto del Bosco Vecchio)
Il disfacimento e la dissoluzione della materia, l'azione che il tempo compie su tutto e tutti: sono questi i temi centrali della serie Nothing, presenti nella mia produzione pittorica e fotografica più recente, un niente che è anche vuoto. Si tratta comunque di un qualcosa di positivo: il vuoto interiore, ottenuto con la meditazione, non può che essere ricettivo, e quindi occasione di crescita.
Osservare le cose che lentamente scompaiono, accettare la dissoluzione inevitabile: non è rassegnazione, bensì presa di coscienza di appartenere ad un ciclo immenso.
Mi riappacifico rendendomi conto che niente è perfetto; il senso di oppressione, che mi accompagnava perseguendo la perfezione, si allontana. Tolto questo, rimango io, nella mia incompiutezza, così ricca di sfacettature: indefinita, e perciò infinitamente definibile.
Non pretendo di arrivare ad una risposta; probabilmente non la voglio nemmeno. Voglio solo, forse, il piacere di ricercare. E nel ricercare, lasciare labili segni del mio passaggio, scritti tra le righe di un tutto amplissimo.
Alberto Raffaelli
Attratto fin da giovane dalla creatività e dalla pittura in tutte le sue forme, sceglie come soggetti dei suoi quadri i bambini per la loro spontaneità, purezza e semplicità: “non servono loro parole per comunicare tutto il loro essere... i loro occhi, i loro gesti...parlano da soli...e quanto sono eloquenti”.
La scelta del bianco e nero è stata quasi obbligata per rappresentare semplicità e purezza. Apprezzato dalla critica per le straordinarie capacità espressive, le opere di Alberto Raffaelli si distinguono per raffinatezza ed accurata ricerca di particolari espressioni dei bambini e particolare attenzione riserva i movimenti delle figure da lui rappresentate. Diversi elementi colpiscono lo spettatore dei suoi quadri: il diverso accostamento cromatico, il contrasto tra il figurativo e l'astratto, i soggetti semplici e schietti ..... ma soprattutto gli sguardi dei suoi bambini, i loro grandi occhi in cui sembra quasi potersi specchiare, tanto limpidi sono.
Gli occhi specchio dell'anima, come dicevano già gli antichi e quale specchio migliore se non lo sguardo puro e semplice di un bambino che gioca o ci osserva? Sguardo innocente, senza malizia, che ci colpisce ma che fa anche riflettere noi adulti .... cosa vedranno questi occhi crescendo? Giustizia, pace, amore .... o un mondo ancora vittima dell'egoismo dei suoi abitanti? Le macchie di colore che ravvivano come lampi di luce queste tele ci danno speranza, ci fanno comprendere che il mondo dei bambini può ancora essere incorrotto e bello e che forse noi tutti dovremo lasciarci trasportare dal fanciullino che c'è ancora nascosto in noi, che cerca disperatamente di uscire e che ogni tanto, incrociando uno sguardo, riesce ancora a specchiarsi come un moderno e ingenuo Narciso, sopravvivendo a fatica tra una preoccupazione ed una scadenza del nostro correre quotidiano. Questi visi ci invitano a prendere nuovamente possesso di questo nostro aspetto migliore, di ricordarci che tutto può avere una soluzione, che il colore, la gioia, la felicità sono parte di noi, sono intorno a noi come un'aurea benevola, solo che tendiamo a soffocarla, ad opacizzarla fino a renderla oscura e malevola.
12
giugno 2010
Castellani | Ferrari | Raffaelli – Giovani in Arte 2010
Dal 12 al 19 giugno 2010
arte contemporanea
Location
EX MACELLO
Verona, Via Filippini, 5, (Verona)
Verona, Via Filippini, 5, (Verona)
Orario di apertura
Domenica 13 ore 10-13 e 16-20. Dal 14 al 18 giugno ore 16-20. Sabato 19 giugno ore 16-19.
Vernissage
12 Giugno 2010, ore 18
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