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Margini dell’Italia
La mostra, che include, tra le altre, fotografie di Giuseppe Primoli, Franco Pinna, Robert Capa, Chim, Jerry Cooke, Marco Delogu, nonché estratti di documentari e telegiornali, costituisce un’importante documentazione visiva della storia della marginalità in Italia e allo stesso tempo un invito alla riflessione sui ‘modi di vedere’ e sui processi di rappresentazione.
Comunicato stampa
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Ogni società che procede verso la modernizzazione crea varie categorie di persone che vengono considerate ‘marginali’. Non sono solo socialmente emarginate ma in molti casi si trovano anche a vivere in zone considerate geograficamente periferiche: lontane dai grandi centri produttivi oppure ai bordi più degradati di essi. La parte più ‘avanzata’ della società non riesce a integrare queste persone nell’immagine che va creando di se stessa come moderna, le considera arretrate o semplicemente ‘altre’. In molti casi diventano un problema da risolvere. In altri vengono ignorate, rifiutate o respinte.
Chi sono queste persone in Italia, negli anni che vanno dall’Unità a oggi? Sono i baraccati e gli zingari nelle periferie delle grandi città. Sono i degenti nei manicomi, spesso situati fuori dai centri abitati, che verranno riammessi in città, ma non senza difficoltà, a partire dalla riforma psichiatrica del 1978. Sono i contadini poveri nei paesi più ‘remoti’ del Mezzogiorno. Sono gli abitanti delle colonie italiane oltremare – Eritrea, Somalia, Libia, Etiopia – che vengono emarginati nei propri paesi dai colonizzatori. Infine, dopo il 1990, sono i migranti provenienti dai paesi poveri del mondo.
La mostra, che include, tra le altre, fotografie di Giuseppe Primoli, Franco Pinna, Robert Capa, Chim, Jerry Cooke, Marco Delogu, nonché estratti di documentari e telegiornali, costituisce un’importante documentazione visiva della storia della marginalità in Italia e allo stesso tempo un invito alla riflessione sui ‘modi di vedere’ e sui processi di rappresentazione. Fino a che punto queste immagini hanno contribuito alla creazione o alla riproduzione dell’idea stessa di marginalità? Fino a che punto, invece, hanno avuto una funzione di critica, contestazione e denuncia?
David Forgacs insegna a University College London dove detiene dal 1999 la cattedra più antica di italianistica in Gran Bretagna. Nel 2006-09 è stato Research Professor in Modern Studies a The British School at Rome. La mostra presenta alcuni dei risultati del progetto di ricerca ‘Linguaggio, spazio e potere in Italia dal 1800 a oggi’ da lui svolto durante la sua residenza, su cui verte anche il suo libro illustrato Italy’s Margins, di prossima pubblicazione con la Cambridge University Press.
Ringraziamo per il gentile patrocinio British Academy, British Council, Cinecittà Luce Spa e Rai Teche.
Chi sono queste persone in Italia, negli anni che vanno dall’Unità a oggi? Sono i baraccati e gli zingari nelle periferie delle grandi città. Sono i degenti nei manicomi, spesso situati fuori dai centri abitati, che verranno riammessi in città, ma non senza difficoltà, a partire dalla riforma psichiatrica del 1978. Sono i contadini poveri nei paesi più ‘remoti’ del Mezzogiorno. Sono gli abitanti delle colonie italiane oltremare – Eritrea, Somalia, Libia, Etiopia – che vengono emarginati nei propri paesi dai colonizzatori. Infine, dopo il 1990, sono i migranti provenienti dai paesi poveri del mondo.
La mostra, che include, tra le altre, fotografie di Giuseppe Primoli, Franco Pinna, Robert Capa, Chim, Jerry Cooke, Marco Delogu, nonché estratti di documentari e telegiornali, costituisce un’importante documentazione visiva della storia della marginalità in Italia e allo stesso tempo un invito alla riflessione sui ‘modi di vedere’ e sui processi di rappresentazione. Fino a che punto queste immagini hanno contribuito alla creazione o alla riproduzione dell’idea stessa di marginalità? Fino a che punto, invece, hanno avuto una funzione di critica, contestazione e denuncia?
David Forgacs insegna a University College London dove detiene dal 1999 la cattedra più antica di italianistica in Gran Bretagna. Nel 2006-09 è stato Research Professor in Modern Studies a The British School at Rome. La mostra presenta alcuni dei risultati del progetto di ricerca ‘Linguaggio, spazio e potere in Italia dal 1800 a oggi’ da lui svolto durante la sua residenza, su cui verte anche il suo libro illustrato Italy’s Margins, di prossima pubblicazione con la Cambridge University Press.
Ringraziamo per il gentile patrocinio British Academy, British Council, Cinecittà Luce Spa e Rai Teche.
25
giugno 2010
Margini dell’Italia
Dal 25 giugno al 09 luglio 2010
fotografia
Location
THE BRITISH SCHOOL AT ROME
Roma, Via Antonio Gramsci, 61, (Roma)
Roma, Via Antonio Gramsci, 61, (Roma)
Orario di apertura
lunedì-sabato, ore 16.30-19.00.
Vernissage
25 Giugno 2010, ore 18.30-20.00
Autore
Curatore