Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Flavio Romualdo Garofano – Maya
“Il mondo è mia rappresentazione. […] «È Maya, il velo ingannatore, che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non può dirsi né che esista, né che non esista; perché ella rassomiglia al sogno.”
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ciò che ci prefigge reali, è solo il filtro di verità raccontate, messe in scena dall’irreversibilità. Io sono il risultato di quello che la mia mente mi sta raccontando. Io vivo solo nella mia testa. Il luogo del reale.
Mi manifesto nell’archetipo di un dio, che non mette recinti di circoscrizioni, ma si allontana in allusioni che finiscono in un forse. La sento la dualità, la separazione, il bivio del mio essere. E’ come un velo. Capace di affievolire il definibile.
Leggero come un dubbio. Nel mentre che si vive poi, lasciando cadere i sacchi di certezze, la vita prende il suo posto, e ci lascia all’abbandono di un sospiro. La spontaneità del gesto non è altro che l’emulazione di un movimento unico e moltiplicabile, eseguito da persone a persona. Un rito, di fronte allo specchio. E il velo che separa questa coscienza, trasforma l’esistenza in una rappresentazione.
“Il mondo è una rappresentazione” – A. Schopenhauer . La stessa, che mette Garofano con la sua incoscienza. Che si tratti di foto di scena, o attimi d’inconsapevolezza, la tragicità e l’intenso, sono un tutt’uno, si confondono anche, perché in entrambi gli stadi di personaggio, lo sguardo naturalmente teatrale dell’artista, prevale sul significato. Uno sguardo che anima, enfatizza, sovraccarica di responsabilità, di pathos. Che sia un oggetto circostante, con un ruolo scarnamente definito come la seduta, o un vecchio, nudo che si affaccia alla finestra, il senso dell’accadimento è presente tanto da essere percepito. Animato.
C’è un dialogo non costruito, un dialogo di tensione, d’immersione. D’immedesimazione, nel lavoro di Flavio.
Solidea Ruggiero
Mostra fotografica di Flavio Romualdo Garofano, testo d'accompagnamento di Solidea Ruggiero.
Mi manifesto nell’archetipo di un dio, che non mette recinti di circoscrizioni, ma si allontana in allusioni che finiscono in un forse. La sento la dualità, la separazione, il bivio del mio essere. E’ come un velo. Capace di affievolire il definibile.
Leggero come un dubbio. Nel mentre che si vive poi, lasciando cadere i sacchi di certezze, la vita prende il suo posto, e ci lascia all’abbandono di un sospiro. La spontaneità del gesto non è altro che l’emulazione di un movimento unico e moltiplicabile, eseguito da persone a persona. Un rito, di fronte allo specchio. E il velo che separa questa coscienza, trasforma l’esistenza in una rappresentazione.
“Il mondo è una rappresentazione” – A. Schopenhauer . La stessa, che mette Garofano con la sua incoscienza. Che si tratti di foto di scena, o attimi d’inconsapevolezza, la tragicità e l’intenso, sono un tutt’uno, si confondono anche, perché in entrambi gli stadi di personaggio, lo sguardo naturalmente teatrale dell’artista, prevale sul significato. Uno sguardo che anima, enfatizza, sovraccarica di responsabilità, di pathos. Che sia un oggetto circostante, con un ruolo scarnamente definito come la seduta, o un vecchio, nudo che si affaccia alla finestra, il senso dell’accadimento è presente tanto da essere percepito. Animato.
C’è un dialogo non costruito, un dialogo di tensione, d’immersione. D’immedesimazione, nel lavoro di Flavio.
Solidea Ruggiero
Mostra fotografica di Flavio Romualdo Garofano, testo d'accompagnamento di Solidea Ruggiero.
22
aprile 2010
Flavio Romualdo Garofano – Maya
Dal 22 aprile al 31 maggio 2010
fotografia
Location
BELLEZZA ORSINI
Bologna, Mura Di Porta Galliera, 2, (Bologna)
Bologna, Mura Di Porta Galliera, 2, (Bologna)
Orario di apertura
dal giovedì al sabato ore 17-20
Vernissage
22 Aprile 2010, ore 18:30
Sito web
flavioromualdo.blogspot.com
Autore