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Tommaso Santucci – Muorimi ora amore perché di più non mi potresti dare
La mostra a cura di Cristina Olivieri, raccoglie 25 opere realizzate su tela e supporto in legno in una sorta di diario intimo e pubblico insieme, nel quale la dimensione biografica e quella esistenziale proseguono sullo stesso identico piano.
Comunicato stampa
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“Muorimi ora amore, perché di più non mi potresti dare” è questo il titolo della mostra personale di Tommaso Santucci che verrà inaugurata sabato 20 marzo alle 17.30 nella Torre degli Upezzinghi a Calcinaia (Pisa) nell’ambito della rassegna Vico Vitri Arte giunta alla 9° edizione, promossa dall’assessorato alla Cultura.
La mostra a cura di Cristina Olivieri, raccoglie 25 opere realizzate su tela e supporto in legno in una sorta di diario intimo e pubblico insieme, nel quale la dimensione biografica e quella esistenziale proseguono sullo stesso identico piano.
Tommaso Santucci è nato a Pisa nell’81 dove vive e opera. Attualmente è iscritto al Corso di Laurea in Cinema Musica e Teatro, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ Università di Pisa. Ha frequentato la Scuola di Musica "G. Buonamici" di Pisa dove ha conseguito il diploma in Batteria e percussioni. Appassionato di video-arte ha anche collaborato alla progettazione e alla realizzazione di video musicali amatoriali per brani propri. E’ il co-fondatore e batterista dei Working Vibes (vincitori premio Ciampi 2008).
La parola scritta - non come semplicistico supplemento delle immagini, bensì superficie ulteriore, gesto grafico, ideogramma - è l’elemento caratterizzante delle sue opere, veri e propri mosaici di frasi incisive e personali. Santucci riscopre e interpreta oggi la poesia visuale, che nasce da tutte quelle sperimentazioni artistiche e letterarie compiute in modo diagonale nel clima della nuova avanguardia degli anni ’60 e ’70 del XX secolo.
Tommaso Santucci sperimenta quindi questa forma di linguaggio, scrive e dipinge insieme. Ma è tutta la dinamica compositiva del suo universo pittorico a richiamare i modi della scrittura. Al di là della suggestione del simbolo e della parola evocativa, Santucci racconta l'avvenimento, il fenomeno sociale che sta alla base della sua rappresentazione.
Nelle sue opere troviamo frasi come “Ce l’ho con te, dov'ero mentre non mi innamoravi?” oppure: “Non mi sto divertendo ma passo il tempo, è già qualcosa”....o anche “Amori: nascono si afflosciano sulle zampe e muoiono”...."Per te che non mi hai mai fatto urlare", "La vita che non ricordo", "Non ho fame, non ho niente", "Qui tutti giocano all'estate", titoli che descrivono una sorta di romanzo di formazione, dove la scrittura si sussegue sul profilo delle figure e ne esaspera il senso.
La dinamica del colore nei lavori di Tommaso Santucci è omogenea, vicina alla campinature piatte delle pitture da strada, così come più semplificata è la definizione dei corpi, delle sagome maschili e femminili che affollano le sue opere. Un'impostazione grafica che ricorda da vicino il linguaggio del fumetto, là dove questo incontra una più compiuta espressione del gesto pittorico, un protagonismo netto dell'inchiostro che domina il bianco e lo governa.
Il giovane artista pisano infatti, realizza opere che trovano la loro dimensione anche in contesti urbani, luoghi deputati, eletti alla propria confessione. Un esempio è il muro di un’area metropolitana in cui si trova una delle sue opere: nel cantiere del restauro delle Logge dei Banchi a Pisa.
La mostra a cura di Cristina Olivieri, raccoglie 25 opere realizzate su tela e supporto in legno in una sorta di diario intimo e pubblico insieme, nel quale la dimensione biografica e quella esistenziale proseguono sullo stesso identico piano.
Tommaso Santucci è nato a Pisa nell’81 dove vive e opera. Attualmente è iscritto al Corso di Laurea in Cinema Musica e Teatro, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ Università di Pisa. Ha frequentato la Scuola di Musica "G. Buonamici" di Pisa dove ha conseguito il diploma in Batteria e percussioni. Appassionato di video-arte ha anche collaborato alla progettazione e alla realizzazione di video musicali amatoriali per brani propri. E’ il co-fondatore e batterista dei Working Vibes (vincitori premio Ciampi 2008).
La parola scritta - non come semplicistico supplemento delle immagini, bensì superficie ulteriore, gesto grafico, ideogramma - è l’elemento caratterizzante delle sue opere, veri e propri mosaici di frasi incisive e personali. Santucci riscopre e interpreta oggi la poesia visuale, che nasce da tutte quelle sperimentazioni artistiche e letterarie compiute in modo diagonale nel clima della nuova avanguardia degli anni ’60 e ’70 del XX secolo.
Tommaso Santucci sperimenta quindi questa forma di linguaggio, scrive e dipinge insieme. Ma è tutta la dinamica compositiva del suo universo pittorico a richiamare i modi della scrittura. Al di là della suggestione del simbolo e della parola evocativa, Santucci racconta l'avvenimento, il fenomeno sociale che sta alla base della sua rappresentazione.
Nelle sue opere troviamo frasi come “Ce l’ho con te, dov'ero mentre non mi innamoravi?” oppure: “Non mi sto divertendo ma passo il tempo, è già qualcosa”....o anche “Amori: nascono si afflosciano sulle zampe e muoiono”...."Per te che non mi hai mai fatto urlare", "La vita che non ricordo", "Non ho fame, non ho niente", "Qui tutti giocano all'estate", titoli che descrivono una sorta di romanzo di formazione, dove la scrittura si sussegue sul profilo delle figure e ne esaspera il senso.
La dinamica del colore nei lavori di Tommaso Santucci è omogenea, vicina alla campinature piatte delle pitture da strada, così come più semplificata è la definizione dei corpi, delle sagome maschili e femminili che affollano le sue opere. Un'impostazione grafica che ricorda da vicino il linguaggio del fumetto, là dove questo incontra una più compiuta espressione del gesto pittorico, un protagonismo netto dell'inchiostro che domina il bianco e lo governa.
Il giovane artista pisano infatti, realizza opere che trovano la loro dimensione anche in contesti urbani, luoghi deputati, eletti alla propria confessione. Un esempio è il muro di un’area metropolitana in cui si trova una delle sue opere: nel cantiere del restauro delle Logge dei Banchi a Pisa.
20
marzo 2010
Tommaso Santucci – Muorimi ora amore perché di più non mi potresti dare
Dal 20 al 28 marzo 2010
arte contemporanea
Location
TORRE DEGLI UPEZZINGHI
Calcinaia, Via Vittorio Emanuele, (Pisa)
Calcinaia, Via Vittorio Emanuele, (Pisa)
Orario di apertura
Festivi 10-12 e 16,30-19,30; Feriali 16,30-19,30.
Vernissage
20 Marzo 2010, ore 17.30
Ufficio stampa
CDCOM
Autore
Curatore




