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Alberto Faccini
Mostra di Alberto Faccini, poliedrico artista valdostano che ha scelto quale tema principale delle sue opere le vecchie e fumose locomotive di un tempo.
Comunicato stampa
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La sala espositiva della Cantina Comunale di La Morra ospiterà dal 3 al 16 ottobre la mostra di Alberto Faccini, poliedrico artista valdostano che ha scelto quale tema principale delle sue opere le vecchie e fumose locomotive di un tempo. Nell'ultimo decennio Faccini ha presentato le sue opere in luoghi quali lo Storico Caffè Nazionale di Aosta, la Galleria Perazzi di Novara, la Galleria d'Arte Moderna di Torino, la Chiesa San Gregorio di Cherasco, il Museo Ferroviario di Torino e di Savigliano, l'Expo di Fossano, la Chiesa di San Lorenzo ad Aosta, la Galleria "Torre dei Signori" di Aosta, la Galleria Zanaboni di Torino.
Per conoscere e comprendere l'artista Alberto Faccini e l'originalità delle sue opere, nulla di meglio della presentazione del suo amico artista Roberto Andreoli:
“Esistono persone che, non sai per quale motivo, attraggono la tua curiosità, c'è qualcosa in loro che ti spinge ad approfondire una maggiore conoscenza, parlando con essi, ti accorgi di scoprire, nella tua realtà, qualcosa che ti è sfuggito, percepisci un desiderio di attivarti su cose nuove, di ampliare gli spiragli di luce che la mente percepisce. E' questo che mi capitò, tempo fa, ad Aosta, dove, per pura coincidenza, feci conoscenza con un personaggio alquanto singolare, palesava un aspetto imponente, il grigio argenteo dei capelli e della barba tradivano una età non più giovanile, senz'altro aveva ampiamente superato la cinquantina. La dignità del suo viso lo faceva assomigliare a quei busti raffiguranti certi eroici condottieri del periodo classico ed il suo modo di parlare lasciava trasparire un'accurata scelta delle parole, spesso pronunciate con moderata enfasi. La prima impressione che ne ebbi, fu quasi di soggezione, di lieve disagio, i suoi occhi, tuttavia, di un verde intenso, brillavano ogni qualvolta il dialogare ci conduceva all'arte figurativa o alla musica, essi tradivano un misto di curiosità quasi fanciullesca, ad un amore incondizionato per la vita. Ed è questo Alberto Faccini, un'artista in cui tutto di lui appare come una dichiarazione d'amore nei confronti delle cose belle. Dovrei parlare del Faccini pittore,ma credo che sia impossibile scindere quella molteplice personalità in cui la musica, soprattutto il jazz, l'amore per l'architettura, per la bellezza in tutte le sue manifestazioni e non l'ultima, la pittura, costituiscono un sorta di tutt'uno che coabita nel cuore e nella mente di questo "Rinascimento" artista.
Ritengo che l'amore per il jazz, sia attribuibile al continuo riproporsi della creazione che questa musica implica, elemento che in Faccini tende a stimolare costantemente la sua intelligenza ed il gusto per la sorpresa. Egli, oltre ad essere un profondo conoscitore di questa musica, ne è anche un ottimo interprete con il contrabbasso, strumento a lui congeniale per il ruolo che occupa in questo genere musicale, sempre discreto, mai sfacciato pur mantenendone una funzione primaria (si dice, a proposito del contrabbasso, che nella musica, quando è presente, non lo si noti, altresì è assai evidente che il vuoto che lascia la sua assenza). Faccini è un "contrabbasso", attivo più che mai nel raccontare le sue emozioni, sempre in forma sommessa, con la sensibilità di chi, in punta di piedi, prende per mano la persona per condurla nel fantastico mondo dell'arte.
L'attenzione per i particolari, la geometria con cui egli quotidianamente si confronta (nella vita svolge la professione di architettura d'interni), lo hanno condizionato alla scelta di un linguaggio pittorico che fa leva sulla precisione della tecnica grafica: egli è indubbiamente un abilissimo disegnatore; non esistono prospettive che non sia in grado di raccontare attraverso l'uso del carboncino, della matita o dell'inchiostro di china. L'abilità nel miscelare i colori, soprattutto ad olio, gli è data l'esperienza dell'osservare e dell'interiorizzare la tecnica dei grandi maestri del passato. La curiosità per l'arte e l'amore per la sperimentazione, lo hanno condotto a tentare nuove vie sulla preparazione dei supporti da dipingere, sia nel materiale che nel colore. Il Faccini pittore ama riprendere tematiche legate al paesaggio, sia esso urbano, che montano o campagnolo; il suo grande amore, però, è rappresentato dal mondo della ferrovia. Lui stesso racconta come, fin da bambino, fosse attratto dell'immagine dei treni, mostri ferrati che percorrevano i luoghi della sua infanzia, lasciando, al loro passaggio, candide nuvole di vapore. Questa passione si è mantenuta negli anni, fino a divenire uno dei temi cardini della sua pittura. Le sue stazioni, le locomotive, vengono interpretate da questo artista con tale realismo e ricchezza di preziosi particolari che, chi guarda queste opere, non può non venirne coinvolto emotivamente, tanto che qualcuno è arrivato a dire "...Sembra quasi di percepirne l'odore...". La pittura o meglio i disegni del Faccini potrebbe, ad uno sguardo superficiale, apparire come una sorta di fotografia, qualcuno l'ha definita " iperrealista ", ritengo che sia questo un termine alquanto riduttivo poichè dietro ogni immagine da lui proposta, ci cela una accurata scelta di ingredienti che appartengono, ad un vissuto ricco di emozioni che vengono trasposti in chiave poetica, talvolta ricreando atmosfere persino metafisiche, piene di allusioni e di contenuti in cui è possibile rivivere, con la lente della contemporaneità, una parte della nostra storia”.
Per conoscere e comprendere l'artista Alberto Faccini e l'originalità delle sue opere, nulla di meglio della presentazione del suo amico artista Roberto Andreoli:
“Esistono persone che, non sai per quale motivo, attraggono la tua curiosità, c'è qualcosa in loro che ti spinge ad approfondire una maggiore conoscenza, parlando con essi, ti accorgi di scoprire, nella tua realtà, qualcosa che ti è sfuggito, percepisci un desiderio di attivarti su cose nuove, di ampliare gli spiragli di luce che la mente percepisce. E' questo che mi capitò, tempo fa, ad Aosta, dove, per pura coincidenza, feci conoscenza con un personaggio alquanto singolare, palesava un aspetto imponente, il grigio argenteo dei capelli e della barba tradivano una età non più giovanile, senz'altro aveva ampiamente superato la cinquantina. La dignità del suo viso lo faceva assomigliare a quei busti raffiguranti certi eroici condottieri del periodo classico ed il suo modo di parlare lasciava trasparire un'accurata scelta delle parole, spesso pronunciate con moderata enfasi. La prima impressione che ne ebbi, fu quasi di soggezione, di lieve disagio, i suoi occhi, tuttavia, di un verde intenso, brillavano ogni qualvolta il dialogare ci conduceva all'arte figurativa o alla musica, essi tradivano un misto di curiosità quasi fanciullesca, ad un amore incondizionato per la vita. Ed è questo Alberto Faccini, un'artista in cui tutto di lui appare come una dichiarazione d'amore nei confronti delle cose belle. Dovrei parlare del Faccini pittore,ma credo che sia impossibile scindere quella molteplice personalità in cui la musica, soprattutto il jazz, l'amore per l'architettura, per la bellezza in tutte le sue manifestazioni e non l'ultima, la pittura, costituiscono un sorta di tutt'uno che coabita nel cuore e nella mente di questo "Rinascimento" artista.
Ritengo che l'amore per il jazz, sia attribuibile al continuo riproporsi della creazione che questa musica implica, elemento che in Faccini tende a stimolare costantemente la sua intelligenza ed il gusto per la sorpresa. Egli, oltre ad essere un profondo conoscitore di questa musica, ne è anche un ottimo interprete con il contrabbasso, strumento a lui congeniale per il ruolo che occupa in questo genere musicale, sempre discreto, mai sfacciato pur mantenendone una funzione primaria (si dice, a proposito del contrabbasso, che nella musica, quando è presente, non lo si noti, altresì è assai evidente che il vuoto che lascia la sua assenza). Faccini è un "contrabbasso", attivo più che mai nel raccontare le sue emozioni, sempre in forma sommessa, con la sensibilità di chi, in punta di piedi, prende per mano la persona per condurla nel fantastico mondo dell'arte.
L'attenzione per i particolari, la geometria con cui egli quotidianamente si confronta (nella vita svolge la professione di architettura d'interni), lo hanno condizionato alla scelta di un linguaggio pittorico che fa leva sulla precisione della tecnica grafica: egli è indubbiamente un abilissimo disegnatore; non esistono prospettive che non sia in grado di raccontare attraverso l'uso del carboncino, della matita o dell'inchiostro di china. L'abilità nel miscelare i colori, soprattutto ad olio, gli è data l'esperienza dell'osservare e dell'interiorizzare la tecnica dei grandi maestri del passato. La curiosità per l'arte e l'amore per la sperimentazione, lo hanno condotto a tentare nuove vie sulla preparazione dei supporti da dipingere, sia nel materiale che nel colore. Il Faccini pittore ama riprendere tematiche legate al paesaggio, sia esso urbano, che montano o campagnolo; il suo grande amore, però, è rappresentato dal mondo della ferrovia. Lui stesso racconta come, fin da bambino, fosse attratto dell'immagine dei treni, mostri ferrati che percorrevano i luoghi della sua infanzia, lasciando, al loro passaggio, candide nuvole di vapore. Questa passione si è mantenuta negli anni, fino a divenire uno dei temi cardini della sua pittura. Le sue stazioni, le locomotive, vengono interpretate da questo artista con tale realismo e ricchezza di preziosi particolari che, chi guarda queste opere, non può non venirne coinvolto emotivamente, tanto che qualcuno è arrivato a dire "...Sembra quasi di percepirne l'odore...". La pittura o meglio i disegni del Faccini potrebbe, ad uno sguardo superficiale, apparire come una sorta di fotografia, qualcuno l'ha definita " iperrealista ", ritengo che sia questo un termine alquanto riduttivo poichè dietro ogni immagine da lui proposta, ci cela una accurata scelta di ingredienti che appartengono, ad un vissuto ricco di emozioni che vengono trasposti in chiave poetica, talvolta ricreando atmosfere persino metafisiche, piene di allusioni e di contenuti in cui è possibile rivivere, con la lente della contemporaneità, una parte della nostra storia”.
03
ottobre 2009
Alberto Faccini
Dal 03 al 16 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
CANTINA COMUNALE
La Morra, Via Carlo Alberto, 2, (Cuneo)
La Morra, Via Carlo Alberto, 2, (Cuneo)
Orario di apertura
ore 10-12,30; 14,30-18,30; chiuso il martedì.
Autore




