“DIETRO I MONTI + END OF A LOVE AFFAIR”

di Giuseppe De Mattia



“Quello che mi interessa in questo momento è documentare qualcosa, costruire una storia e restituire una registrazione rumorosa; più vicina all’arte che alla fotografia nel senso stretto. Riprendere in questa maniera è l’unico momento anarchico che mi rimane da fare, è l’unico momento di libertà assoluta”.

De Mattia seguendo un’estetica personale che appartiene all’anima, scatta foto spinto da un impulso poetico.

Senza una tecnica studiata, equilibrata, ordinata e bilanciata, queste foto diventano opere del sentimento, storie di un passato e un presente che si raccontano a tempo di emozioni.


“Dietro i monti” sono una serie di opere fotografiche che documentano la bellezza di un piccolo villaggio al nord del Portogallo. Luoghi abbandonati, ormai dimenticati dove regna il silenzio; un silenzio pieno di storia, di storie e di racconti fatti di persone e di cose, che comunicano con il dialogo dello sguardo.

Grazie al bisogno impulsivo dell’artista, di immortale un indelebile bellezza, a volte di un particolare, questi luoghi tornano a respirare, memori di una storia che li ha resi partecipi più di chiunque altro.

Testimoni di una vita, portano i segni del tempo che li logora e li modifica ma hanno avuto e avranno sempre la forza di resistere, impregnati del ricordo di tutte quelle vite che hanno vissuto su di loro.

De Mattia con la sua sensibilità percepisce tutto ciò.

Osserva dietro una vecchia casa abbandonata, ascolta i rumori degli alberi, il bisbigliare dell’erba, il silenzio delle montagne e cercando di non tralasciare nulla, si ferma, e scatta una foto a quello che si impone ai suoi occhi.

“The end of Love affair “ è sempre il bisogno di documentare, ma in questo caso è un vagabondare disperato tra i ricordi al termine di una lunga relazione amorosa.

Il ripercorrere dei luoghi come unica cosa che ci rimane di quello che abbiamo perso, di chi non è più con noi.

Qui non sono importanti i colori, non importa come viene scattata la foto, non ha assolutamente importanza la tecnica, i significati estetici qui non esistono, qui l’unica cosa che conta sono quei posti, che sono visivamente parlanti al cuore e all’anima.

La libertà di espressione non ha limite; tutto può comunicare, dipende solamente da quale alfabeto dei sentimenti usiamo, dipende da come osserviamo, guardiamo e in che modo ascoltiamo.



Chiara Ronchini