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Davide Mosconi – In morte del padre / Disegnare l’aria
5 trittici “In morte del padre”, 1984 e “Disegnare l’aria” 1995-96
Comunicato stampa
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Davide Mosconi inizia a lavorare sui trittici quando, nel 1980, la Polaroid lo invita a utilizzare la nuova macchina che produce immagini di grande formato (61 x 51 cm).
Sono gli anni in cui muore suo padre. E' un periodo di ripensamento e trascorre il suo tempo nella biblioteca del padre dove trova molte foto e manuali di medicina. Lo colpiscono le coincidenze. Una fotografia medica gli ricorda un'immagine di Jacques André Boiffard, fotografo surrealista. Ricerca e affianca fotografie scattate da due autori diversi, che, senza conoscere il lavoro dell'altro ritraggono la stessa cosa in modo affine.
Alla coincidenza delle due immagini trovate e di cui Mosconi non è che il tramite, ne aggiunge una terza, sua.
"Con la sua terza immagine sottolineava ancora una volta che ciò che conta in fotografia non è la rappresentazione, né tanto meno ciò che è rappresentato, ma la forma, la figura che uno percepisce e riconosce, e che investe di uno o più significati" Pool Andries, Davide Mosconi, Edizioni Charta 1997.
"In morte del padre", mai esposto sino ad oggi, è la prima serie di trittici realizzati con la polaroid.
"Il mio lavoro è una ricerca costante sui concetti di coincidenza e casualità. I miei primi trittici erano basati sull'osservazione che diversi fotografi in periodi diversi della storia della fotografia hanno ritratto pressappoco lo stesso soggetto, pressappoco nello stesso modo. In quei primi progetti ho rifotografato due immagini simili realizzate da due fotografi diversi e le ho combinate con una terza, fatta da me in studio.
In "Disegnare l'aria" mi sono occupato del concetto di casualità e ho effettuato solamente tre scatti per immagine. Il primo è un test. Nel secondo e terzo scatto gli oggetti vengono lanciati e fotografati mentre si dispongono nell'aria a formare figure casuali. In questo modo sto anche cercando di rendere visibile l'invisibile, disegnando l'aria."
Davide Mosconi (Milano 1941-2002) studia pianoforte e composizione al conservatorio G.Verdi, diplomandosi con il Maestro Vergani.
Nel 1961 si trasferisce a Londra, dove studia fotografia al London College of Printing.
Dal 1963 lavora a New York come assistente di Richard Avedon e Hiro.
Torna a Milano nel 1967 ed espone alla Galleria Il Diaframma la sua prima personale Il sogno di Davide.
Nel 1968 apre lo studio fotografico “Studio X” con il quale realizzerà campagne pubblicitarie, servizi di moda e costume, lavorando contemporaneamente nel campo musicale e videoartistico.
Nel 1972 partecipa alla mostra “The New Domestic Landscape” al MOMA di New York con il cortometraggio “Something to believe in”. Nel 1974 partecipa a "Arte in Fotomedia", mostra itinerante curata da Daniela Palazzoli.
Nei primi anni ottanta comincia a lavorare su invito della Polaroid con la nuova macchina oversize 61x51.
Dal 1986 al ’97 i principali progetti sono i trittici di Praga sul tema del corpo, le nature morte e le serie Day skies e Night skies, esposti in Italia e all’estero sia in gallerie private che in musei.
Nel 2001 e nel 2003 partecipa alla Biennale di Venezia.
Conclusa la sua collaborazione con la Polaroid realizza i due progetti fotografici Disegnare l’aria e Polveri ispirati a Bruno Munari e a lui dedicati.
Il suo ultimo lavoro, Autoritratti bucati, è stato esposto postumo alla Galleria San Fedele di Milano nel 2003.
Sono gli anni in cui muore suo padre. E' un periodo di ripensamento e trascorre il suo tempo nella biblioteca del padre dove trova molte foto e manuali di medicina. Lo colpiscono le coincidenze. Una fotografia medica gli ricorda un'immagine di Jacques André Boiffard, fotografo surrealista. Ricerca e affianca fotografie scattate da due autori diversi, che, senza conoscere il lavoro dell'altro ritraggono la stessa cosa in modo affine.
Alla coincidenza delle due immagini trovate e di cui Mosconi non è che il tramite, ne aggiunge una terza, sua.
"Con la sua terza immagine sottolineava ancora una volta che ciò che conta in fotografia non è la rappresentazione, né tanto meno ciò che è rappresentato, ma la forma, la figura che uno percepisce e riconosce, e che investe di uno o più significati" Pool Andries, Davide Mosconi, Edizioni Charta 1997.
"In morte del padre", mai esposto sino ad oggi, è la prima serie di trittici realizzati con la polaroid.
"Il mio lavoro è una ricerca costante sui concetti di coincidenza e casualità. I miei primi trittici erano basati sull'osservazione che diversi fotografi in periodi diversi della storia della fotografia hanno ritratto pressappoco lo stesso soggetto, pressappoco nello stesso modo. In quei primi progetti ho rifotografato due immagini simili realizzate da due fotografi diversi e le ho combinate con una terza, fatta da me in studio.
In "Disegnare l'aria" mi sono occupato del concetto di casualità e ho effettuato solamente tre scatti per immagine. Il primo è un test. Nel secondo e terzo scatto gli oggetti vengono lanciati e fotografati mentre si dispongono nell'aria a formare figure casuali. In questo modo sto anche cercando di rendere visibile l'invisibile, disegnando l'aria."
Davide Mosconi (Milano 1941-2002) studia pianoforte e composizione al conservatorio G.Verdi, diplomandosi con il Maestro Vergani.
Nel 1961 si trasferisce a Londra, dove studia fotografia al London College of Printing.
Dal 1963 lavora a New York come assistente di Richard Avedon e Hiro.
Torna a Milano nel 1967 ed espone alla Galleria Il Diaframma la sua prima personale Il sogno di Davide.
Nel 1968 apre lo studio fotografico “Studio X” con il quale realizzerà campagne pubblicitarie, servizi di moda e costume, lavorando contemporaneamente nel campo musicale e videoartistico.
Nel 1972 partecipa alla mostra “The New Domestic Landscape” al MOMA di New York con il cortometraggio “Something to believe in”. Nel 1974 partecipa a "Arte in Fotomedia", mostra itinerante curata da Daniela Palazzoli.
Nei primi anni ottanta comincia a lavorare su invito della Polaroid con la nuova macchina oversize 61x51.
Dal 1986 al ’97 i principali progetti sono i trittici di Praga sul tema del corpo, le nature morte e le serie Day skies e Night skies, esposti in Italia e all’estero sia in gallerie private che in musei.
Nel 2001 e nel 2003 partecipa alla Biennale di Venezia.
Conclusa la sua collaborazione con la Polaroid realizza i due progetti fotografici Disegnare l’aria e Polveri ispirati a Bruno Munari e a lui dedicati.
Il suo ultimo lavoro, Autoritratti bucati, è stato esposto postumo alla Galleria San Fedele di Milano nel 2003.
18
settembre 2009
Davide Mosconi – In morte del padre / Disegnare l’aria
Dal 18 settembre al 14 novembre 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA MILANO
Milano, Via Daniele Manin, 13, (Milano)
Milano, Via Daniele Manin, 13, (Milano)
Orario di apertura
In occasione dell'apertura di stagione di Start la Galleria sarà aperta sabato 19 dalle 12 alle 21 e
domenica 20 dalle 12 alle 19 da martedì a sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00
Vernissage
18 Settembre 2009, ore 18,30
Autore



