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Gérard Garouste – Le Classique et l’Indien
La mostra si snoda attorno a settanta opere tra quadri e sculture. Punto di partenza del percorso sono una serie di ritratti, commissionati anonimamente, da persone note o vicine all’artista, che costituiscono un ritorno al classico, alla tradizione pittorica: un confronto con il realismo e con la somiglianza rispetto ai modelli.
Comunicato stampa
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«Una notte incrocio un uomo su una strada di campagna. Si ferma e mi spiega che l’umanità si divide in due categorie di individui: i Classici e gli Indiani. Sono inseparabili, camminano sempre in coppia. Un Indiano non si muove mai senza il suo Classico, così come l’intuito non può fare a meno della ragione». Gérard Garouste
Comunicato stampa
Da mercoledì 14 ottobre a domenica 3 gennaio 2010, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici presenta una grande retrospettiva dedicata all’opera di Gérard Garouste, Le Classique et l’Indien, tra gli artisti più significativi della scena artistica francese contemporanea.
La mostra si snoda attorno a settanta opere tra quadri e sculture. Punto di partenza del percorso sono una serie di ritratti, commissionati anonimamente, da persone note o vicine all’artista, che costituiscono un ritorno al classico, alla tradizione pittorica: un confronto con il realismo e con la somiglianza rispetto ai modelli. È poi la volta delle opere raffiguranti le varie tematiche affrontate dall’artista per un periodo di oltre vent’anni, quali i testi classici, da Rabelais (la Diva Bacbuc), a Dante (La Divina Commedia) e Cervantes (Dom Quijote), come anche la rappresentazione della propria vicenda personale. Sculture, dipinti a olio e indiane (grandi panni di tela, sospesi alla maniera degli arazzi) completano la mostra.
Nell’Atelier del Bosco, nei giardini di Villa Medici, la retrospettiva si chiude su alcuni lavori che rievocano Tal la Rosée, una storia ispirata al Pentateuco.
L’artista
Nato a Parigi nel 1946, Gérard Garouste vive e lavora a Marcilly-sur-Eure. Pittore e scultore, attento lettore della Bibbia, egli ha anche una passione per la mitologia, le religioni e l’iconografia religiosa, come anche per le fiabe e le leggende. Affrontando il concetto di “soggetto” nella pittura, egli indaga il mistero delle origini e della trasmissione. Spesso definito come “pittore post moderno”, Gérard Garouste si situa in realtà ai margini delle correnti e delle mode dell’arte. Strenuo sostenitore del ritorno al figurativo, egli non si fa scrupoli nel citare grandi maestri, quali il Tintoretto o il Greco. Le sue tele, spesso di dimensioni importanti, raffigurano personaggi dai corpi spezzati all’interno di composizioni enigmatiche estremamente elaborate.
Dagli anni 80, il suo lavoro è stato esposto nel mondo intero, e in particolare a Venezia (Biennale del 1984), New York (Leo Castelli Gallery, 1985), Los Angeles (Santa Monica Museum of Art, 1990), Tokyo (National Museum of Art, 1990). Le sue opere sono parte di numerose collezioni pubbliche tra cui il Centre George Pompidou di Parigi, il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, il Ludwig Museum di Vienna, il Museo d’Arte Contemporanea di Montréal. Di recente, l’opera Ellipse (2001) è stata esposta presso la Fondation Cartier, mentre La Haggada (2001) al Museo d’Arte e Storia del Giudaismo, Les saintes ellipses (2005) al Pantheon di Parigi, Les libraires aveugles (2006) alla Fondazione Mudima di Milano e al Grand Palais, ne “La Force de l’Art” (2006). Ha inoltre realizzato opere su commissione per diversi edifici di prestigio quali il Palazzo dell’Eliseo nel 1983, la cattedrale di Edry nel 1995, la Bibliothèque Nationale de France nel 1996, la chiesa di Notre-Dame de Talant in Borgogna nel 1998 e infine il Teatro Reale di Namur, nel 1999.
Il catalogo
In questa occasione, sarà pubblicato da Electa, in collaborazione con l’Accademia di Francia a Roma, un catalogo che vedrà riunite tutte le opere presenti in mostra, con una prefazione di Frédéric Mitterrand, una introduzione di Éric de Chassey, direttore dell’Académie de France à Rome – Villa Medici, con una intervista a Gérard Garouste a cura di Robert Fleck e dei testi descrittivi delle opere a cura di Hortense Lyon.
Comunicato stampa
Da mercoledì 14 ottobre a domenica 3 gennaio 2010, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici presenta una grande retrospettiva dedicata all’opera di Gérard Garouste, Le Classique et l’Indien, tra gli artisti più significativi della scena artistica francese contemporanea.
La mostra si snoda attorno a settanta opere tra quadri e sculture. Punto di partenza del percorso sono una serie di ritratti, commissionati anonimamente, da persone note o vicine all’artista, che costituiscono un ritorno al classico, alla tradizione pittorica: un confronto con il realismo e con la somiglianza rispetto ai modelli. È poi la volta delle opere raffiguranti le varie tematiche affrontate dall’artista per un periodo di oltre vent’anni, quali i testi classici, da Rabelais (la Diva Bacbuc), a Dante (La Divina Commedia) e Cervantes (Dom Quijote), come anche la rappresentazione della propria vicenda personale. Sculture, dipinti a olio e indiane (grandi panni di tela, sospesi alla maniera degli arazzi) completano la mostra.
Nell’Atelier del Bosco, nei giardini di Villa Medici, la retrospettiva si chiude su alcuni lavori che rievocano Tal la Rosée, una storia ispirata al Pentateuco.
L’artista
Nato a Parigi nel 1946, Gérard Garouste vive e lavora a Marcilly-sur-Eure. Pittore e scultore, attento lettore della Bibbia, egli ha anche una passione per la mitologia, le religioni e l’iconografia religiosa, come anche per le fiabe e le leggende. Affrontando il concetto di “soggetto” nella pittura, egli indaga il mistero delle origini e della trasmissione. Spesso definito come “pittore post moderno”, Gérard Garouste si situa in realtà ai margini delle correnti e delle mode dell’arte. Strenuo sostenitore del ritorno al figurativo, egli non si fa scrupoli nel citare grandi maestri, quali il Tintoretto o il Greco. Le sue tele, spesso di dimensioni importanti, raffigurano personaggi dai corpi spezzati all’interno di composizioni enigmatiche estremamente elaborate.
Dagli anni 80, il suo lavoro è stato esposto nel mondo intero, e in particolare a Venezia (Biennale del 1984), New York (Leo Castelli Gallery, 1985), Los Angeles (Santa Monica Museum of Art, 1990), Tokyo (National Museum of Art, 1990). Le sue opere sono parte di numerose collezioni pubbliche tra cui il Centre George Pompidou di Parigi, il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, il Ludwig Museum di Vienna, il Museo d’Arte Contemporanea di Montréal. Di recente, l’opera Ellipse (2001) è stata esposta presso la Fondation Cartier, mentre La Haggada (2001) al Museo d’Arte e Storia del Giudaismo, Les saintes ellipses (2005) al Pantheon di Parigi, Les libraires aveugles (2006) alla Fondazione Mudima di Milano e al Grand Palais, ne “La Force de l’Art” (2006). Ha inoltre realizzato opere su commissione per diversi edifici di prestigio quali il Palazzo dell’Eliseo nel 1983, la cattedrale di Edry nel 1995, la Bibliothèque Nationale de France nel 1996, la chiesa di Notre-Dame de Talant in Borgogna nel 1998 e infine il Teatro Reale di Namur, nel 1999.
Il catalogo
In questa occasione, sarà pubblicato da Electa, in collaborazione con l’Accademia di Francia a Roma, un catalogo che vedrà riunite tutte le opere presenti in mostra, con una prefazione di Frédéric Mitterrand, una introduzione di Éric de Chassey, direttore dell’Académie de France à Rome – Villa Medici, con una intervista a Gérard Garouste a cura di Robert Fleck e dei testi descrittivi delle opere a cura di Hortense Lyon.
13
ottobre 2009
Gérard Garouste – Le Classique et l’Indien
Dal 13 ottobre 2009 al 03 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
VILLA MEDICI – ACCADEMIA DI FRANCIA
Roma, Viale Della Trinità Dei Monti, 1, (Roma)
Roma, Viale Della Trinità Dei Monti, 1, (Roma)
Biglietti
10 euro (intero) - 8 euro (ridotto)
Orario di apertura
11.00 – 19.00 (continuato). Lunedì chiuso
Vernissage
13 Ottobre 2009, ore 18.30
Editore
ELECTA
Autore
Curatore