Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Fiorenzo Mascagna – Mondi svegliati di notte
I significati delle sue composizioni percorrono due itinerari: uno emotivo e romantico come, ad esempio, nell’estasi, il bacio, il ritratto all’amore e la grande madre, evoca i sentimenti e valorizza la fantasia; l’altro, di natura tecnologica, trova nell’armonia delle fontane, nella costruzione del sapere e nella stilizzazione di tutte le composizioni narrative, l’espressione delle forme che, con la loro regolarità e movimento, danno forza all’incessante creatività della vita.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Le opere di Fiorenzo Mascagna recentemente esposte nel prestigioso palazzo dell’Expò di Olbia, tornano a Viterbo nella galleria Chigi che dedica una personale allo scultore viterbese. La mostra dal titolo “Mondi svegliati di notte”curata da Silvio Merlani, introdotta dall’Assessore alla Cultura del Comune di Viterbo Fabrizio Purchiaroni, avrà la presentazione critica del Prof. Aurelio Rizzacasa. L’evento che si preannuncia di rilevanza artistica giunge a compimento di un percorso itinerante che ha mosso i primi passi in Umbria per poi trovare una degna consacrazione in Costa Smeralda dove la mostra è stata salutata favorevolmente da critica e pubblico.
Le pietre policrome ed i legni tinti offriranno al visitatore quei rari cromatismi solitamente poco presenti nella scultura. Le oltre 30 opere che saranno esposte presso la galleria Chigi hanno il merito di rappresentare eloquentemente il percorso dell’artista che si snoda attraverso l’arte del togliere e del comporre. L’indistinto utilizzo di pietre e legni curati in ogni minimo dettaglio, fanno di Fiorenzo Mascagna un esempio di completezza artistica. Lo scultore che è stato docente di Teoria della percezione e Psicologia della forma, mette in scena la tavolozza del suo comunicare attraverso il linguaggio privo di drammaticità che contraddistingue le sue opere. La monumentalità attraverso la quale lo scultore si è misurato in molteplici occasioni in special modo con le sue fontane, mostra la capacità che l’artista ha di misurarsi con il territorio.
Dal testo critico di Aurelio Rizzacasa:
L'arte si assume spesso, attraverso l'immaginazione, il compito di superare il confine precario tra natura e cultura. In questa chiave interpretativa, Fiorenzo Mascagna utilizza i suoi materiali, componendo una tavolozza scultorea dove i legni di abete e di castagno si fondono con le pietre, in un'armonia delle forme.
In tale prospettiva, il cromatismo discreto delle pietre realizza una sintesi di colore con le strutture complesse del legno e con l'artificio suggestivo delle vernici. Il quadro plastico delle forme che ne risulta realizza un racconto in cui la purezza geometrica delle strutture dà luogo a delle immagini figurative costruite dalla spontaneità immaginativa del fruitore. La scultura dell'artista interpreta il mondo in modo da modellarlo al proprio ambiente.
Le sue opere, poste al confine tra il figurativo e l'astratto, rappresentano, nella purezza regolare delle loro forme, oggetti che arredano e ornano nel contempo l'ambiente in cui si collocano. Così, lo spazio sociale della città e quello privato della casa vengono ad animarsi attraverso composizioni che fondono l'arte con l'artigianato, l'immaginazione con la tecnica. In quest'ottica, Mascagna riesce ad aprire la tradizione mitica e poetica del suo territorio ad un futuro in cui le soluzioni evocano la presenza dell'uomo che crea e trasforma, con la sua opera, la natura.
La mostra sviluppa un itinerario narrativo sottolineato, in modo particolarmente efficace, dal titolo che evoca il significato profondo sotto il quale vengono unificate le opere. Con l'espressione 'Mondi svegliati di notte', emergono significati nascosti che appaiono e scompaiono, si svelano e si nascondono. Le pietre, incastonate in un mosaico di colori e di forme, indicano il treno dei racconti dove i paesaggi e gli episodi si strutturano secondo il colore in un'opposizione dialettica tra la serenità della pietra e la brillante vivacità delle vernici acriliche e metallizzate. In questa atmosfera, che costituisce lo sfondo delle composizioni, si ritaglia, nel significato delle forme, il nome delle cose. Il linguaggio espressivo trova gli espedienti tecnici nell'invenzione di legami inconsueti nei quali, oltre alla sintesi tra l'effetto cromatico naturale della pietra e quello artificiale del legno tagliato e incollato, frequentemente ricoperto di vernice, l'artista crea un legame tra i materiali, cucendo con fili metallici la pietra.
I significati delle sue composizioni percorrono due itinerari: uno emotivo e romantico come, ad esempio, nell'estasi, il bacio, il ritratto all'amore e la grande madre, evoca i sentimenti e valorizza la fantasia; l'altro, di natura tecnologica, trova nell'armonia delle fontane, nella costruzione del sapere e nella stilizzazione di tutte le composizioni narrative, l'espressione delle forme che, con la loro regolarità e movimento, danno forza all'incessante creatività della vita.
Le pietre policrome ed i legni tinti offriranno al visitatore quei rari cromatismi solitamente poco presenti nella scultura. Le oltre 30 opere che saranno esposte presso la galleria Chigi hanno il merito di rappresentare eloquentemente il percorso dell’artista che si snoda attraverso l’arte del togliere e del comporre. L’indistinto utilizzo di pietre e legni curati in ogni minimo dettaglio, fanno di Fiorenzo Mascagna un esempio di completezza artistica. Lo scultore che è stato docente di Teoria della percezione e Psicologia della forma, mette in scena la tavolozza del suo comunicare attraverso il linguaggio privo di drammaticità che contraddistingue le sue opere. La monumentalità attraverso la quale lo scultore si è misurato in molteplici occasioni in special modo con le sue fontane, mostra la capacità che l’artista ha di misurarsi con il territorio.
Dal testo critico di Aurelio Rizzacasa:
L'arte si assume spesso, attraverso l'immaginazione, il compito di superare il confine precario tra natura e cultura. In questa chiave interpretativa, Fiorenzo Mascagna utilizza i suoi materiali, componendo una tavolozza scultorea dove i legni di abete e di castagno si fondono con le pietre, in un'armonia delle forme.
In tale prospettiva, il cromatismo discreto delle pietre realizza una sintesi di colore con le strutture complesse del legno e con l'artificio suggestivo delle vernici. Il quadro plastico delle forme che ne risulta realizza un racconto in cui la purezza geometrica delle strutture dà luogo a delle immagini figurative costruite dalla spontaneità immaginativa del fruitore. La scultura dell'artista interpreta il mondo in modo da modellarlo al proprio ambiente.
Le sue opere, poste al confine tra il figurativo e l'astratto, rappresentano, nella purezza regolare delle loro forme, oggetti che arredano e ornano nel contempo l'ambiente in cui si collocano. Così, lo spazio sociale della città e quello privato della casa vengono ad animarsi attraverso composizioni che fondono l'arte con l'artigianato, l'immaginazione con la tecnica. In quest'ottica, Mascagna riesce ad aprire la tradizione mitica e poetica del suo territorio ad un futuro in cui le soluzioni evocano la presenza dell'uomo che crea e trasforma, con la sua opera, la natura.
La mostra sviluppa un itinerario narrativo sottolineato, in modo particolarmente efficace, dal titolo che evoca il significato profondo sotto il quale vengono unificate le opere. Con l'espressione 'Mondi svegliati di notte', emergono significati nascosti che appaiono e scompaiono, si svelano e si nascondono. Le pietre, incastonate in un mosaico di colori e di forme, indicano il treno dei racconti dove i paesaggi e gli episodi si strutturano secondo il colore in un'opposizione dialettica tra la serenità della pietra e la brillante vivacità delle vernici acriliche e metallizzate. In questa atmosfera, che costituisce lo sfondo delle composizioni, si ritaglia, nel significato delle forme, il nome delle cose. Il linguaggio espressivo trova gli espedienti tecnici nell'invenzione di legami inconsueti nei quali, oltre alla sintesi tra l'effetto cromatico naturale della pietra e quello artificiale del legno tagliato e incollato, frequentemente ricoperto di vernice, l'artista crea un legame tra i materiali, cucendo con fili metallici la pietra.
I significati delle sue composizioni percorrono due itinerari: uno emotivo e romantico come, ad esempio, nell'estasi, il bacio, il ritratto all'amore e la grande madre, evoca i sentimenti e valorizza la fantasia; l'altro, di natura tecnologica, trova nell'armonia delle fontane, nella costruzione del sapere e nella stilizzazione di tutte le composizioni narrative, l'espressione delle forme che, con la loro regolarità e movimento, danno forza all'incessante creatività della vita.
28
agosto 2009
Fiorenzo Mascagna – Mondi svegliati di notte
Dal 28 agosto al 20 settembre 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA MIRALLI – PALAZZO CHIGI
Viterbo, Via Chigi, 15, (Viterbo)
Viterbo, Via Chigi, 15, (Viterbo)
Orario di apertura
ore 17,00 - 19,30, esclusi i festivi.
Vernissage
28 Agosto 2009, ore 19
Autore




