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Paolo Ciaffaroni / Davide Perrella – Proscenio
Per questa occasione abbiamo qualcosa da mostrarvi: sculture e pitture che parlano a noi tutti ma soprattutto parlano dei nostri anni e delle sensazioni di essere nel mezzo della vita quando molte cose iniziano a cambiare. Fotogrammi di un passato “comune” fino al desiderio di un futuro più autentico. In questi lavori apparentemente improvvisati non c’è biografia né accademia, lontani da qualsiasi linguaggio ufficiale creano qualcosa di liberatorio dove anche errori e incertezze cercano espressività in controtendenza a ciò che accade oggi.
Comunicato stampa
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Per questa occasione abbiamo qualcosa da mostrarvi: sculture e pitture che parlano a noi tutti ma soprattutto parlano dei nostri anni e delle sensazioni di essere nel mezzo della vita quando molte cose iniziano a cambiare. Fotogrammi di un passato “comune” fino al desiderio di un futuro più autentico. In questi lavori apparentemente improvvisati non c’è biografia né accademia, lontani da qualsiasi linguaggio ufficiale creano qualcosa di liberatorio dove anche errori e incertezze cercano espressività in controtendenza a ciò che accade oggi. Paolo Ciaffaroni è uno scultore singolarissimo nel panorama contemporaneo, per lui l’arte è ricerca continua tra arcaismo e attualità, che abbraccia più cose e in esse, sconfina liberamente. Come un alchimista egli modella con la stessa energia anche l’aria e il vuoto intorno alla materia . Con le mani plasma l’argilla la trasforma e crea forme scultoree che si basano su un mondo particolarmente puro primordiale, pieno di sensazioni che ruotano attorno al tema dell’essenza antropomorfa di alcune forme/tipo dall’arcaico sapore emblematico. Spacca la pietra, il tufo, cambia la forma in orizzontale e verticale con incastri di materiali diversi per creare opere che fanno ben capire la visione che egli ha del rapporto tra la scultura e gli spazzi esterni. Di effetto architettonico sono le sue ultime opere, non isolate dal luogo in cui oggi si vive e che testimoniano la realtà metropolitana con le sue lacerazioni. L’occhio dell’artista che osserva l’architettura delle costruzioni ne coglie gli aspetti monumentali e quelli in rovina, che si affiancano, restituendo, a questi ultimi, la loro bellezza trasferendoli, simbolicamente, nelle sue opere attraversate da elementi precisi: la compattezza del cemento in blocco contro le crepe interne in cui si intravedono rete, ruggine, grovigli di ferro, miracolosamente superstiti ad una deflagrazione naturale. Tutto ciò è fortemente visibile nelle ultime creazioni architettoniche di Ciaffaroni che privilegia la possibile monumentalità della scultura facendo coincidere “grandezza” e “leggerezza” attraverso materiali lungamente sperimentati, dove conquista intimamente lo spazio e la materia, evocando la “resistenza” dell’opera che simboleggia l’azione realizzatrice di un profondo desiderio di libertà da un lato, e dall’ altro di trasmettere un senso di solidarietà verso gli uomini, verso la natura, verso la vita.
Davide Perrella Queste opere sono il frutto della grande passione di Davide Perrella per l’arte. Passione che si è nutrita di letture personali e soprattutto di ricerca inquieta di nuovi stimoli nell’osservazione attenta delle opere dell’arte contemporanea. Pur riconoscendone la fondamentale importanza, non ha completato l’iter scolastico per seguire più intimamente e personalmente la sua vocazione e il richiamo della magia dell’arte. Ma quell’abbandono precoce degli studi ha lasciato in lui una sorta di paura di lasciarsi andare che lotta con l’aspirazione a realizzare il progetto creativo della sua identità artistica ed è il conflitto generato da queste due forze, non sedato da una preparazione accademica pedissequa a dare alla sua pittura la tensione e la forza pulsionale che la caratterizza nel suo gettare coraggiosamente il colore sulla tela come materia da plasmare con i pennelli. Così Il colore “sporca” la tela sporgendo da essa come un bassorilievo e si riversa sulle figure non definite e che non seguono i canoni classici anatomici,ma quelli della psiche rimossa che si svela nel sogno. E’ una pittura da decifrare o solo da toccare con gli occhi, meticcia,contaminata che a tratti incuriosisce, a tratti imbarazza o sconcerta…che vuole lasciare a chi la guarda il compito di giudicarla e darle un nome.
Davide Perrella Queste opere sono il frutto della grande passione di Davide Perrella per l’arte. Passione che si è nutrita di letture personali e soprattutto di ricerca inquieta di nuovi stimoli nell’osservazione attenta delle opere dell’arte contemporanea. Pur riconoscendone la fondamentale importanza, non ha completato l’iter scolastico per seguire più intimamente e personalmente la sua vocazione e il richiamo della magia dell’arte. Ma quell’abbandono precoce degli studi ha lasciato in lui una sorta di paura di lasciarsi andare che lotta con l’aspirazione a realizzare il progetto creativo della sua identità artistica ed è il conflitto generato da queste due forze, non sedato da una preparazione accademica pedissequa a dare alla sua pittura la tensione e la forza pulsionale che la caratterizza nel suo gettare coraggiosamente il colore sulla tela come materia da plasmare con i pennelli. Così Il colore “sporca” la tela sporgendo da essa come un bassorilievo e si riversa sulle figure non definite e che non seguono i canoni classici anatomici,ma quelli della psiche rimossa che si svela nel sogno. E’ una pittura da decifrare o solo da toccare con gli occhi, meticcia,contaminata che a tratti incuriosisce, a tratti imbarazza o sconcerta…che vuole lasciare a chi la guarda il compito di giudicarla e darle un nome.
06
giugno 2009
Paolo Ciaffaroni / Davide Perrella – Proscenio
Dal 06 al 26 giugno 2009
arte contemporanea
Location
GRAFICA CAMPIOLI
Monterotondo, Via Vincenzo Bellini, 46, (Roma)
Monterotondo, Via Vincenzo Bellini, 46, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle ore 16 alle ore 20
Vernissage
6 Giugno 2009, ore 18.30
Autore