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Manuel Ceci – Cattedrali
Collezione permanente d’arte contemporanea progetto ‘‘Dalmine, il Territorio come Palcoscenico’’.
Comunicato stampa
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Esistono diversi significati e modi di dire intorno alla parola “cattedrale”. Una lezione scolastica può essere
cattedrale; la cattedra è, dopotutto, nelle prime chiese cristiane, la seggiola su cui sedeva il vescovo; ma ci sono,
inoltre, anche le “cattedrali nel deserto”, luoghi apparentemente dimenticati da Dio che sono, invece, spazi sacri e
preziosi come, appunto, le oasi nel deserto.
E il nuovo lavoro di Manuel Ceci è in tutti i sensi una cattedrale nel deserto. Cinque colonne di colori differenti,
infatti, si ergono a cielo aperto da un lembo di verde della città di Dalmine, luogo in qualche modo non centrale, ma
non per questo meno prezioso e sensibile all’arte e alle sue espressioni. I cinque cilindri, raccolti a formare un
pentagono, rappresentano allora un punto d’incontro verbale e sonoro che, a partire dalla terra, tendono verso l’alto.
I tre colori primari dei corpi che spuntano dal suolo si completano così con gli altrettanti corpi bianco e nero, ossia
la somma e sottrazione luminosa dei primi. Ma ad ogni colore è poi abbinato un canto, una litania o una mantra,
vale a dire le cinque espressioni vocali e sonore relative alle più grandi dottrine religiose e filosofiche che, nelle
cattedrali di Ceci, sono presentate come forma di preghiera, di raccoglimento umano, singolo e collettivo.
Il canto, dopotutto, è il momento più alto di espressione religiosa, tant’è che nella liturgia cristiana è praticato dal
coro nell’abside, dietro l’altare, in posizione addirittura quasi privilegiata a chi esercita il sacerdozio. Il canto,
dunque, diventa la pratica che più avvicina al divino, è l’elevazione al cielo e, attraverso queste cattedrali colorate,
seppur nel deserto, diventa autenticamente il punto di unione tra cielo e terra. L’orizzonte.
Claudio Cravero
Manuel Ceci è nato nel 1975 a Bergamo, dove vive e lavora nel campo della grafica, editoria e design per alcune aziende. Dopo
gli studi nel campo delle terapie fisiche si sta laureando all’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, predilige installazioni
ed azioni. Ha partecipato a numerose collettive tra cui: Un panettone per la vita, GAMeC, Bergamo 2007; Decantazione, il
silenzio in gioco, Galleria HUBLAB, Milano 2007; Opere grafiche, Galleria Ceribelli, Bergamo 2006; Dissonanze, Chiostro di
Santa Marta, Bergamo 2006; Polvere d’arte, ARS arte+libri, Bergamo 2005; ArtINtreno, ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo 2004;
2nd International Drawing Biennale, Steps Gallery e Benalla Art Gallery, Melbourne 2003. Personalità poliedrica partecipa a
video-clip My Manifesto, EMERGENTI Teatro Sociale, Bergamo 2006; Extraneus, film per Musei di Notte, LAB 80,
Bergamo 2006. Ama tramutare spazi pubblici in luoghi di ascolto e di riflessione: Cattedrali, GAMeC, Bergamo 2006; Il
silenzio della campana, Accademia Carrara, Bergamo 2006; Muro, EXTEMPORE, Premio Simposio Accademie, Suvereto
2007; Respiro d’Oro, Tunnel Conca d’Oro, Bergamo 2006. Si interessa al silenzio: percezione tra musica, suono e rumore nel
progetto di ricerca Etra, con Antonio Somaini. Partecipa a vari interventi: GROUND_level, con Andrea Caretto e Raffaella
Spagna, PAV, Torino 2009, The Choir of Musicless Sound, Teatro Arsenale, Milano 2008 - A Natale vola in centro diretti da
Steve Piccolo e Gak Sato 2008; My name is my name is may name is my name.... con Giancarlo Norese, GAM, Gallarate
2008. Prende parte al progetto Interculturale di Alta Formazione Artistica Arte e Luogo, Mbalmayo, Yaounde, Camerun
(C.O.E.-MIUR-UniBG-IFA) 2007-in corso.
cattedrale; la cattedra è, dopotutto, nelle prime chiese cristiane, la seggiola su cui sedeva il vescovo; ma ci sono,
inoltre, anche le “cattedrali nel deserto”, luoghi apparentemente dimenticati da Dio che sono, invece, spazi sacri e
preziosi come, appunto, le oasi nel deserto.
E il nuovo lavoro di Manuel Ceci è in tutti i sensi una cattedrale nel deserto. Cinque colonne di colori differenti,
infatti, si ergono a cielo aperto da un lembo di verde della città di Dalmine, luogo in qualche modo non centrale, ma
non per questo meno prezioso e sensibile all’arte e alle sue espressioni. I cinque cilindri, raccolti a formare un
pentagono, rappresentano allora un punto d’incontro verbale e sonoro che, a partire dalla terra, tendono verso l’alto.
I tre colori primari dei corpi che spuntano dal suolo si completano così con gli altrettanti corpi bianco e nero, ossia
la somma e sottrazione luminosa dei primi. Ma ad ogni colore è poi abbinato un canto, una litania o una mantra,
vale a dire le cinque espressioni vocali e sonore relative alle più grandi dottrine religiose e filosofiche che, nelle
cattedrali di Ceci, sono presentate come forma di preghiera, di raccoglimento umano, singolo e collettivo.
Il canto, dopotutto, è il momento più alto di espressione religiosa, tant’è che nella liturgia cristiana è praticato dal
coro nell’abside, dietro l’altare, in posizione addirittura quasi privilegiata a chi esercita il sacerdozio. Il canto,
dunque, diventa la pratica che più avvicina al divino, è l’elevazione al cielo e, attraverso queste cattedrali colorate,
seppur nel deserto, diventa autenticamente il punto di unione tra cielo e terra. L’orizzonte.
Claudio Cravero
Manuel Ceci è nato nel 1975 a Bergamo, dove vive e lavora nel campo della grafica, editoria e design per alcune aziende. Dopo
gli studi nel campo delle terapie fisiche si sta laureando all’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, predilige installazioni
ed azioni. Ha partecipato a numerose collettive tra cui: Un panettone per la vita, GAMeC, Bergamo 2007; Decantazione, il
silenzio in gioco, Galleria HUBLAB, Milano 2007; Opere grafiche, Galleria Ceribelli, Bergamo 2006; Dissonanze, Chiostro di
Santa Marta, Bergamo 2006; Polvere d’arte, ARS arte+libri, Bergamo 2005; ArtINtreno, ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo 2004;
2nd International Drawing Biennale, Steps Gallery e Benalla Art Gallery, Melbourne 2003. Personalità poliedrica partecipa a
video-clip My Manifesto, EMERGENTI Teatro Sociale, Bergamo 2006; Extraneus, film per Musei di Notte, LAB 80,
Bergamo 2006. Ama tramutare spazi pubblici in luoghi di ascolto e di riflessione: Cattedrali, GAMeC, Bergamo 2006; Il
silenzio della campana, Accademia Carrara, Bergamo 2006; Muro, EXTEMPORE, Premio Simposio Accademie, Suvereto
2007; Respiro d’Oro, Tunnel Conca d’Oro, Bergamo 2006. Si interessa al silenzio: percezione tra musica, suono e rumore nel
progetto di ricerca Etra, con Antonio Somaini. Partecipa a vari interventi: GROUND_level, con Andrea Caretto e Raffaella
Spagna, PAV, Torino 2009, The Choir of Musicless Sound, Teatro Arsenale, Milano 2008 - A Natale vola in centro diretti da
Steve Piccolo e Gak Sato 2008; My name is my name is may name is my name.... con Giancarlo Norese, GAM, Gallarate
2008. Prende parte al progetto Interculturale di Alta Formazione Artistica Arte e Luogo, Mbalmayo, Yaounde, Camerun
(C.O.E.-MIUR-UniBG-IFA) 2007-in corso.
03
maggio 2009
Manuel Ceci – Cattedrali
03 maggio 2009
arte contemporanea
presentazione
presentazione
Location
PARCO DI VIALE LOCATELLI
Dalmine, Viale Antonio Locatelli, (Bergamo)
Dalmine, Viale Antonio Locatelli, (Bergamo)
Vernissage
3 Maggio 2009, ore 18
Sito web
www.cattedrali.mobi
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