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Sergio Angeli / Arianna Bonamore – Egokitsch
Nel contesto della mostra/istallazione “Egokitsch” si affaccia un’ espressione di una nuova estetica, l’unica in grado di tradurre le contraddizioni, le dissonanze e le lacerazioni della nostra epoca e della sua cultura non teorizzabile, senza canoni, senza riferimenti, come la società in cui viviamo.
Comunicato stampa
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EGOKITSCH
L'oggetto di cattivo gusto, simulazione, copia, oggetto artificiale, stereotipo, con povertà di significato reale e sovrabbondanza di segni.
"Il kitsch disturba una persona dalla sensibilità evoluta ma, al tempo stesso, induce sensazioni piacevoli in coloro che hanno meno sensibilità". (William I. Miller).
Il termine Kitsch definisce un fenomeno pseudo-artistico incentrato sull'oggetto o l'evento che dell'arte hanno l'apparenza, senza averne la sostanza: è kitsch l'oggetto di cattivo gusto che deriva dalla falsificazione e dalla contraffazione di un oggetto artistico autentico, replicato meccanicamente, variato nelle dimensioni, trasposto in un nuovo medium, alla portata di tutti per una esasperata mercificazione a bassa qualità ed alta quantità, un oggetto diseducativo dell'attitudine estetica popolare, anche se si propone in apparenza come socialmente e politicamente progressista.
L'arte concettuale di Sergio Angeli e Arianna Bonamore reagisce all'eccesso di mercificazione proponendo il “non-oggetto”, il kitsch, al contrario, mercifica anche ciò che non avrebbe i presupposti per essere mercificato, divenendo un fenomeno di importante significato nell'ambito della storia dell'arte secondo una lettura in prospettiva storica della sociologia del gusto estetico nella società contemporanea.
Nel contesto della mostra/istallazione “EGOKITSCH” si affaccia un' espressione di una nuova estetica, l'unica in grado di tradurre le contraddizioni, le dissonanze e le lacerazioni della nostra epoca e della sua cultura non teorizzabile, senza canoni, senza riferimenti, come la società in cui viviamo.
Kitsch può essere un concetto molto esteso, può accogliere il linguaggio popolare e maccheronico con una sua grammatica gergale di comprensione universale proprio perchè priva di codici, può costituire il denominatore comune per leggere fenomeni distanti e diversificati altrimenti non decifrabili, e può persino esprimere una ricerca di identità, una chiave di lettura del mondo di oggi, una nuova avanguardia, costituendone il linguaggio più ricco.
EGOKITSCH come contenitore di una nuova estetica,concepito egregiamente dagli artisti Sergio Angeli e Arianna Bonamore, i quali riescono a far si che il brutto diventi nell'arte contemporanea la vera bellezza.
Seppure con diverse intenzionalità, il concetto di kitsch è quello che il poeta Guido Gozzano, all'inizio del '900, rintracciava ne "le buone cose di pessimo gusto" che affollavano il salotto di nonna Speranza, concepito però, contrariamente a quanto avviene oggi, come fenomeno rétro, legato alla nostalgia del passato, nel significato più consono al contesto storico di fine '800.
(LUCIA BONACINI)
L'oggetto di cattivo gusto, simulazione, copia, oggetto artificiale, stereotipo, con povertà di significato reale e sovrabbondanza di segni.
"Il kitsch disturba una persona dalla sensibilità evoluta ma, al tempo stesso, induce sensazioni piacevoli in coloro che hanno meno sensibilità". (William I. Miller).
Il termine Kitsch definisce un fenomeno pseudo-artistico incentrato sull'oggetto o l'evento che dell'arte hanno l'apparenza, senza averne la sostanza: è kitsch l'oggetto di cattivo gusto che deriva dalla falsificazione e dalla contraffazione di un oggetto artistico autentico, replicato meccanicamente, variato nelle dimensioni, trasposto in un nuovo medium, alla portata di tutti per una esasperata mercificazione a bassa qualità ed alta quantità, un oggetto diseducativo dell'attitudine estetica popolare, anche se si propone in apparenza come socialmente e politicamente progressista.
L'arte concettuale di Sergio Angeli e Arianna Bonamore reagisce all'eccesso di mercificazione proponendo il “non-oggetto”, il kitsch, al contrario, mercifica anche ciò che non avrebbe i presupposti per essere mercificato, divenendo un fenomeno di importante significato nell'ambito della storia dell'arte secondo una lettura in prospettiva storica della sociologia del gusto estetico nella società contemporanea.
Nel contesto della mostra/istallazione “EGOKITSCH” si affaccia un' espressione di una nuova estetica, l'unica in grado di tradurre le contraddizioni, le dissonanze e le lacerazioni della nostra epoca e della sua cultura non teorizzabile, senza canoni, senza riferimenti, come la società in cui viviamo.
Kitsch può essere un concetto molto esteso, può accogliere il linguaggio popolare e maccheronico con una sua grammatica gergale di comprensione universale proprio perchè priva di codici, può costituire il denominatore comune per leggere fenomeni distanti e diversificati altrimenti non decifrabili, e può persino esprimere una ricerca di identità, una chiave di lettura del mondo di oggi, una nuova avanguardia, costituendone il linguaggio più ricco.
EGOKITSCH come contenitore di una nuova estetica,concepito egregiamente dagli artisti Sergio Angeli e Arianna Bonamore, i quali riescono a far si che il brutto diventi nell'arte contemporanea la vera bellezza.
Seppure con diverse intenzionalità, il concetto di kitsch è quello che il poeta Guido Gozzano, all'inizio del '900, rintracciava ne "le buone cose di pessimo gusto" che affollavano il salotto di nonna Speranza, concepito però, contrariamente a quanto avviene oggi, come fenomeno rétro, legato alla nostalgia del passato, nel significato più consono al contesto storico di fine '800.
(LUCIA BONACINI)
18
aprile 2009
Sergio Angeli / Arianna Bonamore – Egokitsch
Dal 18 aprile al 02 maggio 2009
arte contemporanea
Location
MEDIABAZOOKO
Roma, Via Francesco Selmi, 125, (Roma)
Roma, Via Francesco Selmi, 125, (Roma)
Orario di apertura
ore 15,00/24,00 lunedi chiuso
Vernissage
18 Aprile 2009, ore 19
Autore




