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Filippo Biagioli – Radiografia di un Analphabeta
Raffinate colature illuminano i fondali di alcune tele su cui ancora si agitano stralunati personaggi da cartoons oppure sagome irruenti uscite dai graffiti
Comunicato stampa
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Si inaugura sabato 29 novembre alle ore 18 la personale dell’ artista Filippo Biagioli allestita alla Casa d’Arte di Imperia in piazza Maresca 19, dal titolo “Radiografia di un Analphabeta”.
La mostra è curata da Paola Bertolazzi, titolare della Casa d’ Arte di Vercelli ed ora anche del nuovo spazio espositivo di Imperia, che ha ripreso, ampliandolo, il precedente impegno di Filippo Biagioli con la mostra a due di agosto. In questa personale saranno esposti 100 lavori, tutti di piccole dimensioni e, soprattutto i suoi rarissimi 10 x 10 su tela a brandelli.
Di lui scrive il critico Luisa Facelli : “Biagioli è Biagioli: sempre divertente, svagato, visionario, in odore di neoespressionismo da Factory newyorkese germogliata in quel di Pistoia. All’imprinting di ieri oggi va riconosciuta però un’evoluzione e una consapevolezza in più, anche se le cifre stilistiche dal segno facilmente decifrabile e il cromatismo vivace sono gli stessi. Deliziose opere di piccolo formato 20X20, o giù di lì, di un artista in cui vita/temperamento/arte coincidono senza sforzo e se conoscono l’onda d’urto del successo la cavalcano allo scopo di crescita.”
E ancora :” Raffinate colature illuminano infine i fondali di alcune tele su cui ancora si agitano stralunati personaggi da cartoons oppure sagome irruenti uscite dai graffiti. Ma è una poetica ormai matura, lontana dagli spray. Mano, tecnica, gusto a tratti vagamente surrealisti. Su tutto, grafema costante, la parola. In forma di scrittura reale, diaristica. Appunto, senza pedanteria. Decoro sapientemente sgangherato, anticalligrafico. Filippo è Filippo: insomma, bisognerà tenerlo d’occhio.”
Per l’occasione è stato stampato un piccolo catalogo in 99 copie numerate (ognuna firmata dall’Artista) arricchito da una preziosa presentazione di Raffaele Bozzi “…Il fatto che le opere d'arte di Filippo si librino nel loro mondo fantastico ed illusorio non significa che esse non abbiano rapporti con la vita.
Le loro forme sono radicate nei ritmi vitali del processo organico, nascita, sviluppo, declino, morte e contemplano gli umani sentimenti del vivere, tristezza, paura, gioia, dolore, stupore. La separazione dei dipinti e delle sue opere d'arte dalla realtà non le priva di un significato intellettuale né le riduce ad una pura occasione di reazioni nervose. Il pensiero che in esse è racchiuso assume valenza di simbolo e pertanto, è quasi inesauribile…”
“…Chi osserva la pittura di Filippo tenta di interrogare ingenuamente il proprio senso, la sua cultura appresa con l'istruzione dalla società in cui è vissuto, i suoi miti, i suoi ritmi come se veramente le figurazioni volessero dire qualcosa e come se il senso, il significato reale potesse essere afferrato mettendo a fuoco nelle sue pupille le immagini.
La pittura di Filippo è "no sense", eppure il nostro "non sapere" ci affascina….”
“…I quadri di Filippo sono amuleti e maschere per evitare la perdita del nostro IO. Noi crediamo che il linguaggio di un bimbo sia analfabeta, forse sarebbe più giusto chiamarlo "non condizionato". Nel caso del Biagioli, è provocazione, sberleffo, sfida. La paura è verso se stesso ed il coraggio lo acquista nella sfida da portare agli altri. Dopo una prima fase di sofferenza, di ansia la sua pittura rappresenta la sfida, il gioco dell'artista che "sa" a coloro che "non sanno". Forse la sua sfida è nata inconsciamente, come bisogno culturale, sublimazione Freudiana ad episodi della sua vita, ma nel tempo in tutte le sue opere affiora una consapevolezza che non tiene a mostrare ma di cui comincia a rendersi perfettamente conto. Come abbiamo già detto, la sua figurazione manca di effetti decorativi per assumere valenza di icona propiziatoria, quasi a ricordare le antiche pitture rupestri che lo sciamano disegnava per materializzare la speranza di una buona caccia, oppure come le maschere rituali della Paupasia e di altri popoli "primitivi". La maschera supera le debolezze, l'incertezza e l'inadeguatezza del singolo, diventa simbolo, forza, feticcio, talismano collettivo. Filippo Biagioli è lo sciamano che dipinge le figure augurali per il futuro dell'umanità.”
La mostra è curata da Paola Bertolazzi, titolare della Casa d’ Arte di Vercelli ed ora anche del nuovo spazio espositivo di Imperia, che ha ripreso, ampliandolo, il precedente impegno di Filippo Biagioli con la mostra a due di agosto. In questa personale saranno esposti 100 lavori, tutti di piccole dimensioni e, soprattutto i suoi rarissimi 10 x 10 su tela a brandelli.
Di lui scrive il critico Luisa Facelli : “Biagioli è Biagioli: sempre divertente, svagato, visionario, in odore di neoespressionismo da Factory newyorkese germogliata in quel di Pistoia. All’imprinting di ieri oggi va riconosciuta però un’evoluzione e una consapevolezza in più, anche se le cifre stilistiche dal segno facilmente decifrabile e il cromatismo vivace sono gli stessi. Deliziose opere di piccolo formato 20X20, o giù di lì, di un artista in cui vita/temperamento/arte coincidono senza sforzo e se conoscono l’onda d’urto del successo la cavalcano allo scopo di crescita.”
E ancora :” Raffinate colature illuminano infine i fondali di alcune tele su cui ancora si agitano stralunati personaggi da cartoons oppure sagome irruenti uscite dai graffiti. Ma è una poetica ormai matura, lontana dagli spray. Mano, tecnica, gusto a tratti vagamente surrealisti. Su tutto, grafema costante, la parola. In forma di scrittura reale, diaristica. Appunto, senza pedanteria. Decoro sapientemente sgangherato, anticalligrafico. Filippo è Filippo: insomma, bisognerà tenerlo d’occhio.”
Per l’occasione è stato stampato un piccolo catalogo in 99 copie numerate (ognuna firmata dall’Artista) arricchito da una preziosa presentazione di Raffaele Bozzi “…Il fatto che le opere d'arte di Filippo si librino nel loro mondo fantastico ed illusorio non significa che esse non abbiano rapporti con la vita.
Le loro forme sono radicate nei ritmi vitali del processo organico, nascita, sviluppo, declino, morte e contemplano gli umani sentimenti del vivere, tristezza, paura, gioia, dolore, stupore. La separazione dei dipinti e delle sue opere d'arte dalla realtà non le priva di un significato intellettuale né le riduce ad una pura occasione di reazioni nervose. Il pensiero che in esse è racchiuso assume valenza di simbolo e pertanto, è quasi inesauribile…”
“…Chi osserva la pittura di Filippo tenta di interrogare ingenuamente il proprio senso, la sua cultura appresa con l'istruzione dalla società in cui è vissuto, i suoi miti, i suoi ritmi come se veramente le figurazioni volessero dire qualcosa e come se il senso, il significato reale potesse essere afferrato mettendo a fuoco nelle sue pupille le immagini.
La pittura di Filippo è "no sense", eppure il nostro "non sapere" ci affascina….”
“…I quadri di Filippo sono amuleti e maschere per evitare la perdita del nostro IO. Noi crediamo che il linguaggio di un bimbo sia analfabeta, forse sarebbe più giusto chiamarlo "non condizionato". Nel caso del Biagioli, è provocazione, sberleffo, sfida. La paura è verso se stesso ed il coraggio lo acquista nella sfida da portare agli altri. Dopo una prima fase di sofferenza, di ansia la sua pittura rappresenta la sfida, il gioco dell'artista che "sa" a coloro che "non sanno". Forse la sua sfida è nata inconsciamente, come bisogno culturale, sublimazione Freudiana ad episodi della sua vita, ma nel tempo in tutte le sue opere affiora una consapevolezza che non tiene a mostrare ma di cui comincia a rendersi perfettamente conto. Come abbiamo già detto, la sua figurazione manca di effetti decorativi per assumere valenza di icona propiziatoria, quasi a ricordare le antiche pitture rupestri che lo sciamano disegnava per materializzare la speranza di una buona caccia, oppure come le maschere rituali della Paupasia e di altri popoli "primitivi". La maschera supera le debolezze, l'incertezza e l'inadeguatezza del singolo, diventa simbolo, forza, feticcio, talismano collettivo. Filippo Biagioli è lo sciamano che dipinge le figure augurali per il futuro dell'umanità.”
29
novembre 2008
Filippo Biagioli – Radiografia di un Analphabeta
Dal 29 novembre al 13 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
CASA D’ARTE
Imperia, Piazza Ludovico Maresca, 19, (Imperia)
Imperia, Piazza Ludovico Maresca, 19, (Imperia)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
29 Novembre 2008, ore 18
Autore
Curatore