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Tracce del vuoto
Sei nomi italiani, di origini e discipline diverse, si sintonizzano ora per farci respirare aria più rarefatta, per disinquinare il nostro sguardo. Li raccolgono un luogo come lo Studio Angeletti e una serie di parole-chiave come stile, progettualità e gestione curatoriale che qui, testimoniate dall’attività professionale di Anna Laura Angeletti, rivestono un significato preciso.
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
TRACCE DEL VUOTO
6 TRAIETTORIE ITALIANE VERSO 1 SCENA ESSENZIALE
Gastone Novelli, Mimmo Paladino, Mario Botta
Mimmo Jodice, Andrea Fogli, Lino Fiorito
21 Novembre 2008, ore 18.30
Le ragioni della mostra, curata da Marco Di Capua, stanno nell'esigenza attualissima di
aprire un varco di sospensione e calma contemplazione in un contesto sociale assediante,
sovraccarico, e in un panorama artistico conformisticamente trasgressivo.
Il vuoto è per l'arte ciò che il silenzio è per la musica: l'intervallo necessario, lo spazio
bianco, una pausa e un'attesa perfette, una forza misteriosamente generatrice. Che lascia
tracce di sé. Se ci pensi: è ciò che con semplicità esiste consentendo alle cose di esistere. Di
essere individuate.
Il vuoto è una pienezza diversa? Questo è un concetto che in Oriente afferrano al volo, ma
che, tradizionalmente, attraversa anche la sensibilità italiana, così incline a concepire spazi
e forme in modo esemplarmente chiaro, puro. Dunque: vuoto come presenza creativa, e
camera di decompressione, scena da misurare, appuntare, costellare, segnare, attraversare
leggermente...
Sei nomi italiani, di origini e discipline diverse, si sintonizzano ora per farci respirare aria
più rarefatta, per disinquinare il nostro sguardo. Li raccolgono un luogo come lo Studio
Angeletti e una serie di parole-chiave come stile, progettualità e gestione curatoriale che
qui, testimoniate dall'attività professionale di Anna Laura Angeletti, rivestono un
significato preciso.
La spazialità "bianca" delle opere di Gastone Novelli, i disegni e le sculture rammemoranti
di Mimmo Paladino, i progetti architettonici e i modelli in gesso di Mario Botta, le
fotografie desertiche di Mimmo Jodice, gli acquarelli musicali di Lino Fiorito e le visionicancellazioni
di Andrea Fogli orbitano, senza mai occuparlo, attorno al medesimo fulcro, a
questo desiderio di un "nulla creante", e al bisogno di un nuovo modo di essere essenziali.
TRACCE DEL VUOTO
6 TRAIETTORIE ITALIANE VERSO 1 SCENA ESSENZIALE
Gastone Novelli, Mimmo Paladino, Mario Botta
Mimmo Jodice, Andrea Fogli, Lino Fiorito
21 Novembre 2008, ore 18.30
Le ragioni della mostra, curata da Marco Di Capua, stanno nell'esigenza attualissima di
aprire un varco di sospensione e calma contemplazione in un contesto sociale assediante,
sovraccarico, e in un panorama artistico conformisticamente trasgressivo.
Il vuoto è per l'arte ciò che il silenzio è per la musica: l'intervallo necessario, lo spazio
bianco, una pausa e un'attesa perfette, una forza misteriosamente generatrice. Che lascia
tracce di sé. Se ci pensi: è ciò che con semplicità esiste consentendo alle cose di esistere. Di
essere individuate.
Il vuoto è una pienezza diversa? Questo è un concetto che in Oriente afferrano al volo, ma
che, tradizionalmente, attraversa anche la sensibilità italiana, così incline a concepire spazi
e forme in modo esemplarmente chiaro, puro. Dunque: vuoto come presenza creativa, e
camera di decompressione, scena da misurare, appuntare, costellare, segnare, attraversare
leggermente...
Sei nomi italiani, di origini e discipline diverse, si sintonizzano ora per farci respirare aria
più rarefatta, per disinquinare il nostro sguardo. Li raccolgono un luogo come lo Studio
Angeletti e una serie di parole-chiave come stile, progettualità e gestione curatoriale che
qui, testimoniate dall'attività professionale di Anna Laura Angeletti, rivestono un
significato preciso.
La spazialità "bianca" delle opere di Gastone Novelli, i disegni e le sculture rammemoranti
di Mimmo Paladino, i progetti architettonici e i modelli in gesso di Mario Botta, le
fotografie desertiche di Mimmo Jodice, gli acquarelli musicali di Lino Fiorito e le visionicancellazioni
di Andrea Fogli orbitano, senza mai occuparlo, attorno al medesimo fulcro, a
questo desiderio di un "nulla creante", e al bisogno di un nuovo modo di essere essenziali.
21
novembre 2008
Tracce del vuoto
Dal 21 novembre 2008 al 15 febbraio 2009
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
STUDIO ANGELETTI
Roma, Via Gregoriana, 5, (Roma)
Roma, Via Gregoriana, 5, (Roma)
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.00
Vernissage
21 Novembre 2008, ore 18,30
Ufficio stampa
MARIA BONMASSAR
Autore
Curatore