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Gianmaria Giannetti – Male che vada mi suicido, risorgo, compro un’astronave e copro tutto l’universo di giallo giallo
L’artista smonta e rimonta il mondo, in un processo decostruttivo prima e ricostruttivo poi che tradisce e dimostra un piglio straordinario e patafisico, un approccio e una riflessione da Art Brut rivisitata e corretta
Comunicato stampa
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Male che vada mi suicido, risorgo, compro un’astronave e copro tutto l’universo di giallo giallo è il titolo della nuova esposizione dell’artista Gianmaria Giannetti. L’artista ligure presenterà i suoi nuovi lavori nella storica Galleria Studio Ghiglione a Genova a partire dal 10 Aprile 2008.
Maurizio Sciaccaluga aveva indicato Giannetti come “uno di quei casi meravigliosi e disperati in cui non e' possibile dissociare l'arte dalla vita. L'artista smonta e rimonta il mondo, in un processo decostruttivo prima e ricostruttivo poi che tradisce e dimostra un piglio straordinario e patafisico, un approccio e una riflessione da Art Brut rivisitata e corretta. Se la realtà non va bene cosi' com'e' all'artista e' concesso cambiarla, e passando uomini e animali al vaglio di un folle e fantastico caleidoscopio si finisce per non risparmiare niente e nessuno, neppure un pollo d'allevamento, un galletto da batteria di riproduzione... Giannetti prende cio' che fa - che sia pittura o sia poesia - con estrema serietà e dedizione, e i colori e le parole usate per demolire il mondo vero e spiacevole diventano, nelle sue mani, i mattoncini di un Lego, i pezzi del Meccano necessari per edificare un sogno utopico, un volo ottimistico di fantasia, una fuga verso un paradiso alla Brazil.” Secondo Scaccaluga inoltre, “Giannetti ammalia con il suo sguardo curioso e disincantato, con l'atteggiamento di una persona che rifugge inquadramenti e costrizioni per trovare nell'arte una valida alternativa. I suoi mondi paralleli sembrano a volte persino piu' veri del vero, piu' invitanti del paradisiaco, perche' fatti di frammenti, di schegge di un globo in frantumi di cui e' stata recuperata soltanto la parte migliore. Parole + immagini si amalgamano e confondono in una sorta di strano ragionamento circolare, che non fornisce alcuna risposta ma eccita l'immaginazione, attiva i neuroni, spingendo chi osserva a porsi nuove domande o, nella peggiore delle ipotesi, semplicemente a sorridere”.
Maurizio Sciaccaluga aveva indicato Giannetti come “uno di quei casi meravigliosi e disperati in cui non e' possibile dissociare l'arte dalla vita. L'artista smonta e rimonta il mondo, in un processo decostruttivo prima e ricostruttivo poi che tradisce e dimostra un piglio straordinario e patafisico, un approccio e una riflessione da Art Brut rivisitata e corretta. Se la realtà non va bene cosi' com'e' all'artista e' concesso cambiarla, e passando uomini e animali al vaglio di un folle e fantastico caleidoscopio si finisce per non risparmiare niente e nessuno, neppure un pollo d'allevamento, un galletto da batteria di riproduzione... Giannetti prende cio' che fa - che sia pittura o sia poesia - con estrema serietà e dedizione, e i colori e le parole usate per demolire il mondo vero e spiacevole diventano, nelle sue mani, i mattoncini di un Lego, i pezzi del Meccano necessari per edificare un sogno utopico, un volo ottimistico di fantasia, una fuga verso un paradiso alla Brazil.” Secondo Scaccaluga inoltre, “Giannetti ammalia con il suo sguardo curioso e disincantato, con l'atteggiamento di una persona che rifugge inquadramenti e costrizioni per trovare nell'arte una valida alternativa. I suoi mondi paralleli sembrano a volte persino piu' veri del vero, piu' invitanti del paradisiaco, perche' fatti di frammenti, di schegge di un globo in frantumi di cui e' stata recuperata soltanto la parte migliore. Parole + immagini si amalgamano e confondono in una sorta di strano ragionamento circolare, che non fornisce alcuna risposta ma eccita l'immaginazione, attiva i neuroni, spingendo chi osserva a porsi nuove domande o, nella peggiore delle ipotesi, semplicemente a sorridere”.
10
aprile 2008
Gianmaria Giannetti – Male che vada mi suicido, risorgo, compro un’astronave e copro tutto l’universo di giallo giallo
Dal 10 aprile al 10 maggio 2008
arte contemporanea
Location
STUDIO GHIGLIONE 1885
Genova, Piazza San Matteo, 6B/R, (Genova)
Genova, Piazza San Matteo, 6B/R, (Genova)
Vernissage
10 Aprile 2008, ore 18.30
Autore
Curatore




