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Mauro Albani – Il Profilo Sofista
Quaranta opere che illustrano il percorso singolare di questo artista che rappresenta aspetti nuovi e creativi dell’arte italiana.
Comunicato stampa
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La mostra dal titolo “Il Profilo Sofista ”, che rientra in un progetto artistico internazionale ideato e diretto dal Prof. Carlo Franza , focalizza l’attenzione su un illustre artefice della ricerca artistica non solo italiana ma internazionale. L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza ,illustre Storico dell’Arte di piano internazionale,che firma anche il testo in catalogo,riunisce quaranta opere selezionatissime ,taluni provenienti da collezioni private e pubbliche,che illustrano il percorso singolare di questo artista che rappresenta aspetti nuovi e creativi dell’arte italiana. .
All’inaugurazione ci sarà una prolusione del Prof. Carlo Franza curatore della mostra e del catalogo,la presenza dell’artista che firmerà i cataloghi ,unitamente alla partecipazione di intellettuali italiani e stranieri e di numerosi collezionisti . Si brinderà con vini italiani.
Scrive Carlo Franza nel testo:
“Nessun tipo di aggancio con la vecchia pittura,o meglio con tutti gli stilemi della figurazione del secondo dopoguerra. Per Mauro Albani l’uso di taluni colori e toni e l’impostazione delle figure in primo piano ,talvolta appena abbozzate,delineano un universo a cui nessun essere è concessa la quiete. Sorvolo velocemente sulla cornice del lavoro dell’artista milanese che è protagonista di spicco del neoespressionismo italiano,ambito sicuramente familiare al tedesco, di cui condivide l’urgenza storica e generazionale , e gli strumenti della pittura,dalla pastosità della materia tirata fino allo spasimo, alla luce che vi batte a tratti in modo spiovente, e alla forza della gestualità che predomina sulla cura della forma. Composizioni anche veloci, ma segnate da una forma di malinconia in cui l’agire e le trame del confronto si sfumano in una percezione più individuale. Temi erotici,temi sacri come la Crocifissione,e temi soprattutto legati all’uomo e alla sua esistenza , si allontanano da ogni atteggiamento euforico per manifestare invece la visione più pessimistica e inquieta del vivere.
Così si spiega il titolo che abbiamo voluto giustapporre al testo, “il profilo sofista”, nel senso di leggere nel lavoro dell’artista neoespressionista, anzitutto il ruolo fondamentale suo nella società, ovvero il ruolo dell’artista di fronte alla storia, specie quando ritrae se stesso nelle vesti di un uomo che osserva,pensa, la cui architettura della forma ,lentamente,quadro dopo quadro, si squaderna in prospettive sempre più deformate.
E’ fuorviante leggervi persino certi rimandi a Bacon,perché Mauro Albani sottopone le sue tele, i grandi teleri, a una dura prova emotiva.Da una parte c’è ,dunque la figurazione inquieta, poi si affianca il capitolo dei simboli sulla scena del gusto,perché la civiltà contemporanea poggia proprio sull’osso del simbolo le proprie idealità. Difatti, si origina in esso la metafora della realtà, ne guida gli automatismi e i sentimenti, provoca neodefinizioni, scivola nella nostra sensibilità di moderni,sostituisce la religione e i conflitti del mistico. D’altronde le nostre abitudini non possono fare a meno del simbolo anche direttamente. Quelle verticali che si incrociano dall’alto in basso in un dipinto, svelano a pieno titolo la conditio sine qua non della cultura occidentale cui l’artista appartiene. Tra l’esaltazione e il deprimento dei valori ,anche l’arte dice la sua,anzi, stabilisce una cangiante realtà di linguaggio,perché il simbolo venga schedato e dipinto in distinzioni individuali, per abbreviazioni indicative e decifrabili.
Albani è artista da post-avanguardia, che ingloba dei segni, li estrae dal mondo del subconscio, li sviluppa dagli stereotipi fino a farli diventare surreali e magici. Come la Croce. Sono tutti emblemi di chiarezza sia iconografica che formale, facendosi documenti essenziali,testimonianza di un dettato espressivo,di essenzialità fenomenologica, poi verifica di piacere estetico. Simbolo e fervidità segnica sono allegorie della coscienza moderna.Ecco perchè Mauro Albani è figura di spicco della pittura contemporanea.
Dietro ogni dipinto c’è una tessitura ideativa di forte spessore, e ogni dipinto si conforma per una fraseologia di costruzione e colore,di filologismo della civiltà presente, di incroci socio-estetici. Questa pittura è anche documento carico di spessore omogeneo. Esibisce le difficoltà sacrificali dell’io,dilacerato e consunto soprattutto fisicamente, ritrova l’uomo nelle deserte oasi dell’inganno, descrive piuttosto che le monotone verità dell’uomo , l’iconologia spettrale con una penombra che invade con affocati abbagli.
Poi in taluni dipinti, a quell’irrequietezza dell’immagine, alla simbolicità che affoga in un mare di colore monocromo o bidimensionale,si adegua quasi liturgicamente, come calasse dal cielo una sorta di misticismo orgiastico, una superficie fiera di valori percettivi con stimolazioni emotive e inconsce.Bagliori come giochi di teofania,vale a dire apparizioni del divino attraverso la luce. Monocromi o poco più, certi dipinti recentissimi che non devono leggersi in antitesi a quelli dove vi partecipa l’immagine figurale. Semmai quell’immagine irrequieta via via è divenuta ossificazione del simbolo, che a sua volta si è come naturalmente spento in una nuvola di colore.Qui la presenza di Mark Rothho è più certa ,proprio nei fondi con stesure monocrome,aranciate o affumicate,interrotte da presenze quadrangolari e rettangolari dai margini sfumati.I quadri paiono pareti colorate,un segnare un di là e un di qua del mondo. Le tinte, poi, fanno si che l’opera non sia una parete che divide,ma il punto generatore di uno spazio sempre nuovo. Albani con questi nuovi dipinti pare quasi saturare i colori,e in queste grandi dimensioni una generale assenza di profondità fisica è sopperita da una profondità spirituale capace di riferire capacità catarchiche.Il quadro non rappresenta più cose,ma è una cosa in se stesso, non racconta più storie e figure, è già compiuto e sufficiente a se stesso, in quanto materia colorata e tangibile ”.
Cenni biografici dell’artista
Mauro Albani è nato a Milano nel 1959,città dove vive e lavora. Dipinge dal 1990,attività che svolge in modo professionale e con l’urgenza della scoperta a tutto campo. Ha esposto dal 1997 in più città italiane ed estere (Milano,Trapani, Cernusco sul Naviglio, Canton Ticino, Brescia, Gargnano,ecc.) e altre mostre sono programmate fra 2008 e 2009 a Firenze (Otel Ristotheatre) e Roma (centrale Ristotheatre)a cura dell’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza. Illustri critici hanno scritto del suo lavoro su quotidiani, cataloghi e riviste d’arte,tra cui il Prof. Carlo Franza .Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura edizione XX 2008 imposto da una giuria sempre presieduta dallo Storico Prof. Carlo Franza.
All’inaugurazione ci sarà una prolusione del Prof. Carlo Franza curatore della mostra e del catalogo,la presenza dell’artista che firmerà i cataloghi ,unitamente alla partecipazione di intellettuali italiani e stranieri e di numerosi collezionisti . Si brinderà con vini italiani.
Scrive Carlo Franza nel testo:
“Nessun tipo di aggancio con la vecchia pittura,o meglio con tutti gli stilemi della figurazione del secondo dopoguerra. Per Mauro Albani l’uso di taluni colori e toni e l’impostazione delle figure in primo piano ,talvolta appena abbozzate,delineano un universo a cui nessun essere è concessa la quiete. Sorvolo velocemente sulla cornice del lavoro dell’artista milanese che è protagonista di spicco del neoespressionismo italiano,ambito sicuramente familiare al tedesco, di cui condivide l’urgenza storica e generazionale , e gli strumenti della pittura,dalla pastosità della materia tirata fino allo spasimo, alla luce che vi batte a tratti in modo spiovente, e alla forza della gestualità che predomina sulla cura della forma. Composizioni anche veloci, ma segnate da una forma di malinconia in cui l’agire e le trame del confronto si sfumano in una percezione più individuale. Temi erotici,temi sacri come la Crocifissione,e temi soprattutto legati all’uomo e alla sua esistenza , si allontanano da ogni atteggiamento euforico per manifestare invece la visione più pessimistica e inquieta del vivere.
Così si spiega il titolo che abbiamo voluto giustapporre al testo, “il profilo sofista”, nel senso di leggere nel lavoro dell’artista neoespressionista, anzitutto il ruolo fondamentale suo nella società, ovvero il ruolo dell’artista di fronte alla storia, specie quando ritrae se stesso nelle vesti di un uomo che osserva,pensa, la cui architettura della forma ,lentamente,quadro dopo quadro, si squaderna in prospettive sempre più deformate.
E’ fuorviante leggervi persino certi rimandi a Bacon,perché Mauro Albani sottopone le sue tele, i grandi teleri, a una dura prova emotiva.Da una parte c’è ,dunque la figurazione inquieta, poi si affianca il capitolo dei simboli sulla scena del gusto,perché la civiltà contemporanea poggia proprio sull’osso del simbolo le proprie idealità. Difatti, si origina in esso la metafora della realtà, ne guida gli automatismi e i sentimenti, provoca neodefinizioni, scivola nella nostra sensibilità di moderni,sostituisce la religione e i conflitti del mistico. D’altronde le nostre abitudini non possono fare a meno del simbolo anche direttamente. Quelle verticali che si incrociano dall’alto in basso in un dipinto, svelano a pieno titolo la conditio sine qua non della cultura occidentale cui l’artista appartiene. Tra l’esaltazione e il deprimento dei valori ,anche l’arte dice la sua,anzi, stabilisce una cangiante realtà di linguaggio,perché il simbolo venga schedato e dipinto in distinzioni individuali, per abbreviazioni indicative e decifrabili.
Albani è artista da post-avanguardia, che ingloba dei segni, li estrae dal mondo del subconscio, li sviluppa dagli stereotipi fino a farli diventare surreali e magici. Come la Croce. Sono tutti emblemi di chiarezza sia iconografica che formale, facendosi documenti essenziali,testimonianza di un dettato espressivo,di essenzialità fenomenologica, poi verifica di piacere estetico. Simbolo e fervidità segnica sono allegorie della coscienza moderna.Ecco perchè Mauro Albani è figura di spicco della pittura contemporanea.
Dietro ogni dipinto c’è una tessitura ideativa di forte spessore, e ogni dipinto si conforma per una fraseologia di costruzione e colore,di filologismo della civiltà presente, di incroci socio-estetici. Questa pittura è anche documento carico di spessore omogeneo. Esibisce le difficoltà sacrificali dell’io,dilacerato e consunto soprattutto fisicamente, ritrova l’uomo nelle deserte oasi dell’inganno, descrive piuttosto che le monotone verità dell’uomo , l’iconologia spettrale con una penombra che invade con affocati abbagli.
Poi in taluni dipinti, a quell’irrequietezza dell’immagine, alla simbolicità che affoga in un mare di colore monocromo o bidimensionale,si adegua quasi liturgicamente, come calasse dal cielo una sorta di misticismo orgiastico, una superficie fiera di valori percettivi con stimolazioni emotive e inconsce.Bagliori come giochi di teofania,vale a dire apparizioni del divino attraverso la luce. Monocromi o poco più, certi dipinti recentissimi che non devono leggersi in antitesi a quelli dove vi partecipa l’immagine figurale. Semmai quell’immagine irrequieta via via è divenuta ossificazione del simbolo, che a sua volta si è come naturalmente spento in una nuvola di colore.Qui la presenza di Mark Rothho è più certa ,proprio nei fondi con stesure monocrome,aranciate o affumicate,interrotte da presenze quadrangolari e rettangolari dai margini sfumati.I quadri paiono pareti colorate,un segnare un di là e un di qua del mondo. Le tinte, poi, fanno si che l’opera non sia una parete che divide,ma il punto generatore di uno spazio sempre nuovo. Albani con questi nuovi dipinti pare quasi saturare i colori,e in queste grandi dimensioni una generale assenza di profondità fisica è sopperita da una profondità spirituale capace di riferire capacità catarchiche.Il quadro non rappresenta più cose,ma è una cosa in se stesso, non racconta più storie e figure, è già compiuto e sufficiente a se stesso, in quanto materia colorata e tangibile ”.
Cenni biografici dell’artista
Mauro Albani è nato a Milano nel 1959,città dove vive e lavora. Dipinge dal 1990,attività che svolge in modo professionale e con l’urgenza della scoperta a tutto campo. Ha esposto dal 1997 in più città italiane ed estere (Milano,Trapani, Cernusco sul Naviglio, Canton Ticino, Brescia, Gargnano,ecc.) e altre mostre sono programmate fra 2008 e 2009 a Firenze (Otel Ristotheatre) e Roma (centrale Ristotheatre)a cura dell’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza. Illustri critici hanno scritto del suo lavoro su quotidiani, cataloghi e riviste d’arte,tra cui il Prof. Carlo Franza .Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura edizione XX 2008 imposto da una giuria sempre presieduta dallo Storico Prof. Carlo Franza.
08
aprile 2008
Mauro Albani – Il Profilo Sofista
Dall'otto al 28 aprile 2008
arte contemporanea
Location
SALA OLIMPIA
Milano, Via Ciovasso, 19, (Milano)
Milano, Via Ciovasso, 19, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni,dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19, domenica chiuso
Vernissage
8 Aprile 2008, ore 18.30
Autore
Curatore