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L’altra faccia della Cina. L’etnia Miao negli album della Società Geografica Italiana
Sedici album pittorici e un dipinto su rotolo a soggetto etnografico di produzione cinese (XVIII-XIX secolo), appartenenti alla collezione di carte geografiche cinesi, raccolta da Giuseppe Ros, console italiano in Cina all’inizio del secolo scorso
Comunicato stampa
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La mostra, inserita nell’ambito delle celebrazioni del 750° Anniversario dalla nascita di Marco Polo, propone sedici album pittorici e un dipinto su rotolo a soggetto etnografico di produzione cinese (XVIII-XIX secolo), appartenenti alla collezione di carte geografiche cinesi, raccolta da Giuseppe Ros, console italiano in Cina all’inizio del secolo scorso, poi ceduta nel 1927 alla Società Geografica Italiana. Oggi fa parte del pregevolissimo “Fondo Orientale” della Società Geografica Italiana. Diverso materiale, appartenente a questo “Fondo” è stato oggetto di una precedente mostra allestita a Roma e Venezia e, nata, come questa, dalla collaborazione con il Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’.
E’ la prima volta che album a soggetto etnografico sono esposti in Occidente.
Gli album, manoscritti e illustrati con scene ad acquarello -dallo schizzo naif alla pittura dettagliata, rifinita in oro-, mostrano usi e costumi delle popolazioni non cinesi che abitano ancora oggi alcune province sud occidentali del Guizhou, dello Yunnan e del Guangdong. Di tali popolazioni fanno parte soprattutto, e non solo, i Hmong, una delle principali etnie presenti nell’Asia meridionale (Thailandia, Vietnam e Laos), e ora anche in diversi paesi occidentali (Francia, Australia e Canada); conosciuta in Cina con il nome di Miao, essa costituisce la quarta etnia del paese (8.940.000 unità secondo il censimento cinese del 2000).
Nati dall’esigenza dell’amministrazione cinese di conoscere meglio queste popolazioni di recente conquista -lo stesso imperatore Qianlong ne aveva ordinato la documentazione testuale e pittorica, da inviare alla corte di Pechino-, gli album divennero presto oggetti di collezionismo, sia da parte cinese, sia da parte occidentale, rivestendo un duplice interesse, etnografico ed artistico.
Gli album in mostra sono particolarmente importanti anche per la consistenza numerica: album etnografici cinesi infatti, sono conservati in vari musei e biblioteche europei, americani e cinesi, che ne posseggono tuttavia pochi esemplari ciascuno La raccolta italiana, con i suoi sedici esemplari, rappresenta uno dei nuclei più consistenti (la British Library ne possiede dieci e quattro il Museo Guimet di Parigi, solo per citare alcuni esempi).
Il Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’ ha diretto e curato la conservazione e il restauro degli album: il lavoro, attento e meticoloso, ha occupato diversi mesi ed è stato svolto da M. C. Pace, responsabile del Laboratorio di Restauro delle Carte Orientali del Museo. Oggi è possibile ammirarli in tutta la nitidezza del disegno e la vivezza dei colori.
La mostra è completata da una scelta di materiali tessili originali contemporanei dell’etnia Hmong/Miao, consistenti in vari elementi del costume etnico tradizionale.
E’ la prima volta che album a soggetto etnografico sono esposti in Occidente.
Gli album, manoscritti e illustrati con scene ad acquarello -dallo schizzo naif alla pittura dettagliata, rifinita in oro-, mostrano usi e costumi delle popolazioni non cinesi che abitano ancora oggi alcune province sud occidentali del Guizhou, dello Yunnan e del Guangdong. Di tali popolazioni fanno parte soprattutto, e non solo, i Hmong, una delle principali etnie presenti nell’Asia meridionale (Thailandia, Vietnam e Laos), e ora anche in diversi paesi occidentali (Francia, Australia e Canada); conosciuta in Cina con il nome di Miao, essa costituisce la quarta etnia del paese (8.940.000 unità secondo il censimento cinese del 2000).
Nati dall’esigenza dell’amministrazione cinese di conoscere meglio queste popolazioni di recente conquista -lo stesso imperatore Qianlong ne aveva ordinato la documentazione testuale e pittorica, da inviare alla corte di Pechino-, gli album divennero presto oggetti di collezionismo, sia da parte cinese, sia da parte occidentale, rivestendo un duplice interesse, etnografico ed artistico.
Gli album in mostra sono particolarmente importanti anche per la consistenza numerica: album etnografici cinesi infatti, sono conservati in vari musei e biblioteche europei, americani e cinesi, che ne posseggono tuttavia pochi esemplari ciascuno La raccolta italiana, con i suoi sedici esemplari, rappresenta uno dei nuclei più consistenti (la British Library ne possiede dieci e quattro il Museo Guimet di Parigi, solo per citare alcuni esempi).
Il Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’ ha diretto e curato la conservazione e il restauro degli album: il lavoro, attento e meticoloso, ha occupato diversi mesi ed è stato svolto da M. C. Pace, responsabile del Laboratorio di Restauro delle Carte Orientali del Museo. Oggi è possibile ammirarli in tutta la nitidezza del disegno e la vivezza dei colori.
La mostra è completata da una scelta di materiali tessili originali contemporanei dell’etnia Hmong/Miao, consistenti in vari elementi del costume etnico tradizionale.
16
febbraio 2008
L’altra faccia della Cina. L’etnia Miao negli album della Società Geografica Italiana
Dal 16 febbraio al 04 maggio 2008
arte antica
arte etnica
arte etnica
Location
MUSEO NAZIONALE D’ARTE ORIENTALE GIUSEPPE TUCCI – PALAZZO BRANCACCIO
Roma, Via Merulana, 248, (Roma)
Roma, Via Merulana, 248, (Roma)
Biglietti
4,00 euro, ridotto 2,00 euro.
Orario di apertura
mart., mer., ven., 9-14; giov., sab. ,dom., festivi 9-19,30. Chiuso il lunedì
Vernissage
16 Febbraio 2008, ore 11.30
Curatore




