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Paul Beel
Paul Beel, giovane artista americano di nascita ed italiano d’adozione, sceglie una via scomoda, ma non tragica per esprimere il suo essere filtro della vita.
Comunicato stampa
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Se seguiamo il filo rosso della ricerca dell’animo umano e di tutte le sue poliedriche sfaccettature, non possiamo non fare i conti con un artista che dipinge anime mal celate da corpi.
Paul Beel, giovane artista americano di nascita ed italiano d’adozione, sceglie una via scomoda, ma non tragica per esprimere il suo essere filtro della vita.
Si dice che esprimere i tormenti dell’animo sia un modo per tenerli sotto controllo, per esorcizzarli e, in questo, l’artista rimane un essere privilegiato.
Anche Paul Beel sembra possedere questo dono.
Certo non si può rimanere indifferenti davanti ai suoi quadri e nemmeno sperare di non provare turbamento.
Si entra nella tela come dalla soglia di un tunnel, per scorgere l’universo dietro gli occhi di chi ti guarda.
Impresa difficile, a volte impossibile.
I suoi modelli sono gente comune, uomini e donne “arruolati” dalla strada e dalla quotidiana fatica di vivere.
Il ritratto, con lui, non è più simbolo del potere costituito, ostentazione del livello sociale raggiunto.
Le sue figure, però, uomini e donne abbandonate da qualsiasi speranza o illusione di riscatto, mantengono una dignità assoluta, quasi, eroica.
Non si sentono sconfitti, non si vogliono dare per vinti, ma il disincanto traspare dai loro occhi. Esseri umani soli e disarmati, nudi non soltanto nel fisico.
La Galleria Ca’ di Fra’ è lieta di ospitare uno dei testimoni della figurazione pittorica italiana per una personale dal 7 febbraio al 29 marzo 2008.
Manuela Composti
Paul Beel, giovane artista americano di nascita ed italiano d’adozione, sceglie una via scomoda, ma non tragica per esprimere il suo essere filtro della vita.
Si dice che esprimere i tormenti dell’animo sia un modo per tenerli sotto controllo, per esorcizzarli e, in questo, l’artista rimane un essere privilegiato.
Anche Paul Beel sembra possedere questo dono.
Certo non si può rimanere indifferenti davanti ai suoi quadri e nemmeno sperare di non provare turbamento.
Si entra nella tela come dalla soglia di un tunnel, per scorgere l’universo dietro gli occhi di chi ti guarda.
Impresa difficile, a volte impossibile.
I suoi modelli sono gente comune, uomini e donne “arruolati” dalla strada e dalla quotidiana fatica di vivere.
Il ritratto, con lui, non è più simbolo del potere costituito, ostentazione del livello sociale raggiunto.
Le sue figure, però, uomini e donne abbandonate da qualsiasi speranza o illusione di riscatto, mantengono una dignità assoluta, quasi, eroica.
Non si sentono sconfitti, non si vogliono dare per vinti, ma il disincanto traspare dai loro occhi. Esseri umani soli e disarmati, nudi non soltanto nel fisico.
La Galleria Ca’ di Fra’ è lieta di ospitare uno dei testimoni della figurazione pittorica italiana per una personale dal 7 febbraio al 29 marzo 2008.
Manuela Composti
07
febbraio 2008
Paul Beel
Dal 07 febbraio al 29 marzo 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA CA’ DI FRA’
Milano, Via Carlo Farini, 2, (Milano)
Milano, Via Carlo Farini, 2, (Milano)
Orario di apertura
lunedì-sabato 10.00-13.00 e 15.00-19.00
Vernissage
7 Febbraio 2008, ore 18-21
Autore



